Sul sito di Paul Roak, ho scoperto che è possibile stampare su carta arches acquarello 100 % cotone a grana fine utilizzando gli inchiostri al carbone MIS Ultra Tone 7 con la Epson 2100.
Facendo i calcoli della serva, un blocco da 20 fogli di carta per acquerello arches 300 g/m2 a grana fine di dimensione 36x51 cm (poco di più di un A3+) ha un prezzo di 50 € circa, il costo a foglio è quindi molto interessante !
Qualcuno ha già  provato ?

Grazie.

Ciao.

Stampo per scelta e da molti anni su carta non trattata (uncoated) da disegno, da acquarello o da calcografia, a colori e in BN. Uso, in questo caso, il solo inchiostro nero, normalmente l'Ebony di MIS.
I risultati che si ottengono sono, per me, molto buoni, soprattutto perchè producono delle stampe nelle quali sono evidenti, alla vista ed al tatto, le componenti "carta" ed "inchiostro".
Ho provato moltissimi tipi di carta, non la Arches citata da Roark.
Il punto di debolezza generale di queste carte non trattate è la limitata profondità  dei neri ed il livello di saturazione dei colori più squillanti, che rimane un po' appannato. La carta che dà  i risultati migliori, creando dei neri molto vellutati e relativamente profondi, è la "Rosaspina" di Fabriano, prevista per la calcografia, che ha però la caratteristica di rilasciare fibre, sporcando talvolta la stampante e macchiando le stampe. Di facile e sicuro utilizzo sono invece altre carte, come la Fabriano "Artistico", o la Fabriano 5, questa però un po' troppo discontinua da partita a partita, la "Tintoretto" di Fedrigoni. In questo periodo sto usando alla grande la Favini Prisma 220, che ha un'eccellente presa d'inchiostro ed una resa dei neri molto buona.
Nessuna di queste raggiunge tuttavia i risultati che si possono ottenere con le carte trattate, come le Epson Radiant White, le Schoeller Matt o le varie Hahnemuehle (ma se si chiamasse Giorgio!).
Per rafforzare i neri ed i colori più saturi ricorro quindi ad un paio di trucchi: ripasso una seconda volta la stampa nella macchina dopo aver schiarito l'immagine con le curve lasciando solo le ombre profonde; a stampa finita passo una spray tipo Maimeri o Thalens, che aumenta la gamma dei toni scuri (e protegge l'immagine). Io mi trovo bene, ma convengo che il processo è brigoso e produce molti scarti per la difficoltà  di ottenere un registro perfetto nel ripasso.
Pur non avendola provata, dubito che la Arches possa dare risultati molto migliori di quelli che ho sinora ottenuto con carte simili, perchè le carte per acquarello sono per necessità  d'uso assorbenti: infatti, quando si vede un'immagine da colori delicati, si parla di effetto acquarello.
Costi: le carte di cui ho parlato hanno prezzi che vanno da un minimo di 30 centesimi ad un massimo di 2/3 euro per foglio 70x100, dal quale si possono ricavare 4 a3+.
E' una tecnica affascinante che vale la pena sperimentare, tenendo sempre presente che i risultati che si ottengono sono molto lontani, quasi opposti, a quelli forniti dalla carta fotografica lucida tradizionale.
Se servono chiarimenti, sono qui.
Umberto

Fantastico, grazie mille !
Cito testualmente dallo scritto di Paul Roak “Arches Hot Press has the smoothest surface and best dmax that I’ve seen with such papers. The dmax, at up to 1.56 when totally dry, is higher than some coated inkjet papers.”
Alla luce di queste considerazioni direi che vale la pena provarla.
Devo dire che poter utilizzare questi preziosi supporti, mi fornisce un feeling ed un approccio alla stampa molto particolare !
Vorrei provare in tempi brevi la stampa con gli inchiostri di cui sopra !
Se ordino alla MIS i tempi di attesa sono eterni, se ordino da Photoactivity in questo momento non hanno più inchiostri !
Vorrei quindi provare con i piezography, che si trovano in Italia su diversi negozi on line, cosa ne dici ?
Grazie.

Ciao.

Da quello che sento, i Piezography sono costosi e brigosi; molti dicono che causino frequenti "clogging". Non so se sia vero, ma prima di impegnarmi in questo esperimento tenterei un approccio più semplice: farei qualche prova di stampa sulla Arches con il solo nero, se il driver della tua stampante lo consente; altrimenti puoi scaricarti Quadtone Rip (vedi istruzioni su photoactivity.com) che consente la stampa appunto con il solo nero o, per le stampanti che ne sono dotate, con il nero ed il grigio, senza impiegare i colori. A mio parere il nero "matte" di Epson è visivamente indistingibile dall'Ebony di MIS. Stampando con il solo nero a 1440 dpi ottieni sulle carte uncoated la pratica invisibilità  del retino, una perfetta gamma tonale e l'assenza assoluta di metamerismo. Se i neri che riesci ad ottenere con questa prova ti sembrano soddisfacenti, senza ricorrere ad acrobazie come il ripasso, puoi pensare ad un uso sistematico della carta Arches. Nel frattemo chissà  che MIS non riesca a riprendersi con le forniture!
Avrei molto piacere di conoscere l'esito degli esperimenti.
Buon lavoro.
Umberto

Scusa Eolo, dove trovi la carta Arches "Hot Press"? Ho fatto una ricerca con questo nome "Hot Press" ed ho trovato citazioni solo su siti USA. Forse in Europa ha un altro nome. Mi puoi dire qualcosa? Grazie infinite.
Umberto

cercala come blocco (o fogli) per acquerello Arches, su un motore come google.
Si trova comunque nei negozi per belle arti un pò forniti.

Acquistata qui http://www.amicucci.it/supporti.aspx?c=23&s=109 ma non è ancora arrivata.
Appena ho effettuato qualche prova, scrivo i risultati.

Ciao,
post molto interessante. Confermo quanto detto da umber, anche nel mio caso, dopo poche prove, stampo il BN su carta acquarello con il solo nero, perché con tutti i colori è molto facile avere dominanti. Questo si spiega facilmente con la velocità  di assorbimento del pigmento e la porosità  della carta.
Oltre alle già  citate Fabriano 5 e Fabriano artistico ho stampato anche su Rives BFK, Arche Platine, Lavis Vinci, Cot32 (sulle dominanti di queste ultime due ho brevemente parlato nell'articolo VDB ai pigmenti), Graphia, Bristol e forse qualcun'altra.
Devo dire che il grossissimo problema per quanto mi riguarda è la dmax, che è sempre sempre molto bassa. Interessante il metodo di ripassare la stampa per una botta alle ombre, ma la mia epson ha sempre qualche millimetro di errore nel registro, quindi non so quanto possa funzionare.
Detto ciò alcune immagini sono splendide anche senza neri. Concordo che uno stampa su carta acquarello per avere un look diametralmente opposto che sulle carte normali, stampare su carta acquarello e inseguire dettaglio e neri profondi è un po' un controsenso.
Ho fatto una meravigliosa stampa per un amico: 50x70cm da scansione 6x9 su Rives BFK con un plotter epson e inchiostri originali, un palazzo BN ma colorato con un leggerissimo giallomarrone nelle luci e un blu intenso nelle ombre. La stampa è forse la migliore che ho fatto in vita mia con una stampante, peccato che se l'è presa lui, bisogna che gli chieda una copia
Dorothy Simpson Krause stampa su qualunque materiale spennellando dell'aid su qualunque tipo di superficie, sarebbe da provare!
Per finire, "hot pressed", "cold pressed" e compagnia sono il nome inglese della tecnica di pressa della carta, il risultato è una superficie più o meno liscia. In italia, a seconda delle marche si ha "grano liscio", "satinato", etc.
ciao ciao
f

Riprendo qualche considerazione espressa da Fabiano.
Sui neri profondi su carta d’acquarello o da calcografia, si tratta ovviamente di scelte espressive. Io sono tenebroso, ma invidio i “chiaristi” anche perché consumano meno inchiostro.
Tenuta del registro nel ripasso. E’ più facile di quello che si pensa. Sulle mie Epson facilito l’inserimento del foglio appoggiando sull’inseritore un cartone un po’ spesso; faccio poi attenzione a che il bordo inferiore (quello verso la stampante) del foglio da stampare sia ben piatto, eventualmente lo presso facendo scorrere avanti e indietro un oggetto di plastica tipo i contenitori da pellicola (ricordo struggente di un tempo passato!); poi accetto di avere un 10% di scarti. Con le carte che uso me li posso permettere.
Ink Aid: l’ho provato su questi tipi di carta – non su legno, alluminio o altri materiali rigidi che non passano dalla stampante; l’esperienza è stata del tutto negativa, nonostante i tanti, pazienti tentativi. La carta si arriccia, ma soprattutto è impossibile stendere l’Ink Aid – che ha l’aspetto e la consistenza del Vinavil – in modo accettabilmente uniforme, in modo che non si vedano le spennellate sui cieli o similia.
Dateci sotto con gli esperimenti, mi raccomando, e riferite. A noi maniaci queste cose piacciono moltissimo.
Umberto

Umber puoi fare un video a bassa risoluzione (ho solo il 56k) da inserire da qualche parte sul web ?
Così come da te descritto, non saprei riprodurre la tua tecnica !
Ancora, la Arches è collata in origine, infatti provai ad utilizzarla come supporto per le antiche tecniche di stampa.
L' unico errore fu non passarla in formalina, prima della stampa.

Fabiano, tu che hai tutti questi link particolari, hai l' URL di un sito che vende carte ink jet, che hanno una superfice metallica o dorata ?

Grazie mille a tutti.

Fare un video, inserirlo sul WEB..., mi spiace , non sono in grado di farlo. Però se vuoi chiarimenti sono qui.
Umberto

I risultati, a mio avviso, sono molto buoni !
Ho stampato una scala dei grigi ed un immagine con profilo dot 25 %(tonalità  chiara, modalità  BN avanzata della Epson R 2400, la stampante gestisce i colori).
Essendo una carta 300 g/m2, l' ho caricata nel cassetto posteriore come la Ultrasmooth fine art paper.

Ho provato ha stampare un' immagine sulla Arches di cui sopra con la Epson R 2400.
L' immagine finale ha un aspetto strano, tendente al verdino (la carta ha lei stessa un colore giallino).
Volevo provare a stampare usando il profilo scaricato dal sito http://www.cansoninfinity.com/it/icc_choice.asp , ma come dicevo in un' altra discussione Lightroom 1.3 sotto Windows Vista non vede questo profilo.
Ho provato usando il profilo e Photoshop ed i risulati sono sicuramente più neutri, la dominante è scompara !
Relativamente alla densità  dei neri e grigi più scuri, ritengo non vi siano differenze visibili rispetto ad una prova effettuata su Epson Archival Matte.
Per il momento non ho effettuato prove di stampa a registro sullo stesso foglio di carta.
Se ho altre nuove riporterà !

Riprendiamo questo argomento credo dopo un anno (da dicembre a dicembre: purtroppo nella data dei messaggi figurano solo ora, giorno e mese).
Parlavamo però di carte non trattate (uncoated), mentre le Arche Infinity sono carte che condividono il supporto con quelle per acquerello, ma sono patinate per stampa a getto d'inchiostro. Non capisco quindi se tu usi i profili adatti a carta "coated" su carta "uncoated", o se hai cambiato impostazione ricorrendo a carte d'uso specifico per l'ink jet.
Umberto

Parlo di Arches da acquerello, non di Arches inkjet.
La tipologia di carta è identica, ovviamente una è per inkjet l' altra no.
Certo poi contestare che ho usato il profilo ICC della Arches inkjet per quella da acquerello, comunque i risultati sono ottimi, la tonalità  verdina è scompara.
Certo tu mi dirai, hai usato anche gli inchiostri a colori per compensarla, e questo certamente non è "etico" su una stampa BN.

Visto che ho anche la PRO 3800, vorrei dedicare la R 2400 solo al BN con inchiostri MIS o Piezography o Kit Photoactivity, ma ho paura di intasamenti vari ecc.

Ciao.