Salve. Vorrei sapere come funziona il mercato circa l'accesso a mostre, sia personali che collettive. Chi organizza richiede sempre una quota di partecipazione per accedere a poter esporre (previa selezione)? Le spese di stampa e allestimento stampe le deve sostenere sempre chi espone? I guadagni delle eventuali vendite come vanno ripartiti? Insomma se mi aggiornate su come funzionano mediamente le cose a riguardo...

Grazie

Trovo significativa questa assenza di risposte di fronte ad una domanda apparentemente banale ma in realtà  piuttosto complessa. Perchè sono complesse le interazioni umano e spesso, a quanto vedo, è dalle relazioni che nasce e si espande un lavoro fotografico. Sono tutte domande legittime quelle che poni ma le risposte possono essere solo parziali o relative alla propria esperienza personale. La risposta di tutte è, alla fine fine, coincidente con la risposta alla domanda: chi porta i soldi?

Finanzia chi vuole finanziare. Non c'è una regola. Puà essere l'autore stesso (ma lo ritengo pericoloso) o la galleria, il locale o il curatore, possono contribuire tutti insieme o solo una parte degli attori. E gli utili (sempre considerare gli utili, mai le vendite) si ripartiscono su chi finanzia.

A me piace vedere le cose in maniera un pò dura: se nessuno, messo di fronte alle opere complete, a parte l'autore, finanzia una mostra o un testo o qualsiasi produzione significa semplicemente che la produzione non ha mercato. Bisogna accertarsi che chi valuta l'opera sia in grado di decidere, conosca il mercato, conosca che cosa si vende e cosa invece rimarrà  sempre in uno scantinato. Il consiglio (che do anche a me stesso anche se non l'ho ancora messo in pratica) è quindi quello di rivolgersi a chi ha esperienza in materia. Di presentargli in modo eccellente la propria produzione e di sperare che siano di suo gradimento. In caso non lo siano sempre chiedere, cercare di capire, parlare con chi rifiuta, senza insistere, per capire in cosa si sta sbagliando (secondo loro) ed eventualmente crescere, migliorare.


Un saluto,
Alessandro


Un saluto

La realtà  è che non ci sono regole precise, anzi direi che là  fuori è piuttosto una giungla!!!

Personalmente rifuggo come la peste i galleristi che chiedono soldi per farti esporre, significa che non credono in te, non ti vogliono far crescere e sostenere, ma solo spillarti dei quattrini, piuttosto rinuncio alla mostra...tieni presente che ci sono un sacco di gallerie che vivono principalmente facendosi pagare dagli artisti per ospitare le mostre nei loro locali piuttosto che sulle reali vendite delle opere, in pratica questi sono degli "affittacamere" che approfittano della vanità  di tanti presunti artisti...

Posso però ammettere che una galleria piccola, o appena fondata, possa richiedere all'artista una equa e ragionevole divisione delle spese per organizzare la mostra, però ripeto, alla base ci deve essere un saldo rapporto di stima e sostegno reciproco, di voglia di crescere insieme, di un progetto ed una collaborazione a lunga durata, un patto solidale.
In questi casi di solito l'artista paga il montaggio delle opere, la galleria si occupa di tutti gli altri costi (pubblicazioni, pubblicità , rinfresco, spazi espositivi), e nel caso di vendita ovviamente le spese sostanute dall'artista vengono poi detratte dalla quota da dividere.

Per quella che è l'esperienza mia e di Cristina: mai pagato niente per le mostre personali, nè per il montaggio delle stampe, nè per la pubblicità , nè per gli spazi espositivi, nè per le pubblicazioni, e poi divisione al 50% degli utili di vendita delle opere con il gallerista che ci rappresenta.

Per le collettive invece la casistica è più varia, anche perchè di solito si partecipa con poche opere e quindi le spese di montaggio (che di solito sono a carico dell'artista) sono meno onerose, per cui è capitato che a volte abbiamo pagato noi il montaggio, e l'abbiamo anche fatto volentieri perchè erano festival importanti e la pubblicità  derivata significativa, a volte invece hanno pagato gli organizzatori.

Capisco..grazie mille. Per esempio Marco tu che hai esperienza, per una collettiva che offre questi servizi:

- 30 locandine A3 stampa digitale
- 100 inviti 1 colore stampa digitale
- Attestato di partecipazione stampa digitale
- 100 folder 2 ante 20x21 4 colori stampa digitale
- VERNISSAGE
- Inserimento evento e max 10 opere
- Comunicazione evento alle principali testate locali e risonanza mediatica
- Editoriale a cura della redazione di NoKoss.net
- Possibilità  di vendita delle opere in loco (all'artista spetterà  il 100% dell'incasso sul venduto)


La quota di partecipazione di 180 euro ti sembra equa?

Naturalmente stampa e montaggio li faccio io....

Anche io preferirei non pagare nulla in anticipo e poi dividere gli eventuali utili....in questo modo ti paghi la vetrina però c'è da dire che l'incasso non si divide...

Gianluca, così come la descrivi (e correggimi se sbaglio) mi sembra una occasione di esposizione per mostrare/pubblicizzare, e vendere, il proprio lavoro più che una collettiva con precisi intenti curatoriali, in questo senso la richiesta di 180 euro ci sta ed anzi mi sembra pure onesta, ti costerebbe molto ma molto di più se ti affittassi tu un locale e facessi auto-promozione ...

Citazione:

Infatti anche a me sa di spazio-vetrina che tu acquisti per pubblicizzarti....anche se poi sono loro che scelgono se vai bene e quali immagini esporre.

ciao
per esperienza ho sempre prodotto e montato tutto io. ed i guadagni delle vendite erano miei. questo quando espongo nei locali. il discorso cambia con i festival a cui partecipo sia come fotografo che come espositore. qui richiedo il cachè, il viaggio e l'ospitalità  (vitto e alloggio). ma poi tutto cambia in sede di contrattazione. dipende dal tipo di festival. dal rapporto che si ha con gli organizzatori. anche da chi ti ha presentato all'organizzazione. poi in base agli accordi decido quante foto dell'evento cedere agli organizzatori e se il caso regalare o meno delle stampe della mostra (questo però è un gesto del tutto personale in base a come si sviluppano i rapporti interpersonali). Anche durante i festival i gudagni delle vendite sono interamente mie.
a presto
sj

Ti hanno trovato loro? Se sì, se selezionano e conoscono l'arte, perchè no?

Ho iniziato ad interessarmi alle possibilità  espositive.
Vista la nulla conoscenza di operatori del settore (galleristi, curatori ecc.) leggo regolarmente gli annunci di exibart.com .
La maggior percentuale delle possibilità  espositive sono a pagamento, con cifre che variano dai 150 ai 180 € .
Gratuite o quasi si trovano solo delle possibilità  diciamo così minori.
Attualmente comincio a pensare che se non si hanno possibilità  di far vedere a galleristi i propri portfolios (vedi il sottoscritto) mi sembra che non vi siano altre alternative valide (o almeno non le conosco) per poter esporre in una mostra, se non quelle di pagare.
Commenti, varie ed eventuali sono graditi.

Ciao.