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1 Utenti anonimi
Re: Agfa Scala |
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27/9/2006 3:01 Da Napoli
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Io stavo in iziando ad usare la Scala perchè mi attirava il fatto che fosse una diapositiva e in più, non sviluppando in proprio il b/n per questioni di tempo e di spazio, avendo la Scala un trattamento Agfa specializzato su misura mi poteva garantire dei risultati migliori rispetto a una qualsiasi pellicola in b/n sviluppata in un qualsiasi lab.
Ma dopo quest'ultima valutazione. A questo punto chiedo un consiglio...visto che stampo ormai esclusivamente da inkjet tramite scansione e visto che in età matura ormai non inizierà a sviluppare il b/n in proprio...ha ancora senso scattare su pellicola b/n visto che ne devo fare una scansione oppure a questo punto è meglio scattare solo a colori ed eventualmente convertire in b/n solo gli scatti scelti in post produzione con la miriade di plugin che ci sono e che possono simulare grana, pellicole, filtri, sviluppi, viraggi e quant'altro?
Inviato: 9/7/2007 20:31
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Re: Agfa Scala |
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13/6/2006 7:14 Da Santadi - Sardegna del sud
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Come giustamente hai detto tustesso, tutti i plug-in possono solo simulare la grana e i tipi di sviluppo ma l'effetto non è lo stesso... La scorsa estate ho frequentato un master di fotografia di concerto e spettacolo ed il relatore, parlando delle proprie foto in b&n, asseriva di essere riuscito (o meglio, un suo collaboratore che con PS era un mago) a dare al b&n digitale una vaga parvenza di "grana da pellicola" a costo di tantissimo tempo speso al computer ma, nonostante ciò, i risultati, al semplice confronto, non erano certamente gli stessi che, da uno sviluppo casalingo di 15 minuti, si riesce con assoluta facilità ad ottenere ( e se ci riesco io )! Perchè quindi non provare lo sviloppo casalingo? Io te lo straconsiglierei Osvi.
Inviato: 10/7/2007 6:04
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Re: Agfa Scala |
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21/5/2005 16:44 Da Riviera del Brenta
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.................... se ha senso lo sai solo te, sicuramente i risultati sono differenti anche se il passaggio digitale "rovina" gran parte del lavoro che fà un bel sviluppo casalingo. Per me il bn è una filosofia, per altri puà essere una semplice desaturazione della realtà ...................... penso che stia qui la differenza. Ciao Stefano
Inviato: 10/7/2007 8:45
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..................... In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ... Tessera C.F.A.O n°1 ......... ... |
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Re: Agfa Scala |
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Mi associo a quanto detto poc'anzi.
Nel mio piccolo scantinato riesco, con un'attrezzatura modesta, a tirare fuori dei 30 x 40 b/n che, non saranno nulla di speciale, ma per me hanno un grande valore. Lavorando i RAW a colori e poi passandoli in b/n la foto è tutt'altra cosa dal b/n tradizionale. E' bella magari dal vedere a monitor, ma il bianco e nero argentico è irragiungibile e nemmeno con il sistema ibrido, ovvero cattura dell'immagine con la pellicola - scanner e stampa ink-jet o quant'altro i risultati si avvicinano all'analogico Non cìè niente da fare, il bianco e nero è un pianeta a parte che viva di luce propria
Inviato: 10/7/2007 12:23
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Re: Agfa Scala |
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4/11/2005 13:12 Da Roma
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...ha ancora senso scattare su pellicola b/n visto che ne devo fare una scansione oppure a questo punto è meglio scattare solo a colori ed eventualmente convertire in b/n solo gli scatti scelti in post produzione Io non scarterei a priori l'idea di svilupparti in proprio. Rispetto alla stampa, lo sviluppo chimico è enormemente più semplice e non richiede né particolari attrezzature, né molto spazio. Scattare con un buon negativo BN, a quel punto, ti apre un mare di possibilità e di risparmi. I negativi BN costano assai meno delle Scala, ci sono di tante sensibilità , e anche gli sviluppi non incidono eccessivamente sul costo finale specie se rapportato a quanto chiede un lab per una Scala. La scansione di un negativo BN non presenta particolari difficoltà . I negativi inoltre ti permettono di catturare una gamma dinamica molto estesa, da manipolare più o meno a piacere tra fase di sviluppo e fase di postproduzione digitale. E nulla toglie che un giorno, del tutto inaspettatamente, tu decida di provare a stampare... i tuoi negativi saranno lì ad aspettarti (un negativo BN correttamente sviluppato, fissato e lavato dura tantissimo). Fer
Inviato: 10/7/2007 13:39
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Tessera C.F.A.O. n°14 Gallery (pBase) ** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** .... |
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Re: Agfa Scala |
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27/9/2006 3:01 Da Napoli
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Come sto ora non ho neanche mezzo metro di spazio...magari se cambio casa ci penserà se continuerà a scattare con pellicola...quale potrebbe essere un punto di riferimento dove partire per acquisto materiale camera oscura?
Inviato: 10/7/2007 14:36
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Re: Agfa Scala |
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In pratica ti servono:
- Una tank che gestisca anche il 120 (consiglio senz'altro le Jobo serie 15xx), con relative spirali - La possibilità di oscurare una stanza, preferibilmente di sera così le finestre creano meno problemi. Le stanze con PC etc. sono poco adatte per via dei numerosi LED. Se proprio non c'è verso, allora ti serve una "camera oscura portatile" di buone dimensioni (sacca a tenuta di luce con "maniche" a tenuta con cui caricare la tank) - Una bottiglia a soffietto da 1 litro o 2 (ce l'ha anche Fotomatica), per lo sviluppo - Una bottiglia dell'acqua minerale da 2L (vuota, per il fissaggio) - Un comune imbuto (piccolo) - Una caraffa graduata che arrivi almeno a mezzo litro, es. quelle in plastica da supermercato - Un termometro ad alcol (non fondamentale se hai un termometro da appartamento e tieni dentro casa i bagni di sviluppo e fissaggio e l'acqua distillata) - Apposite pinzette con pesi da mettere in fondo alla pellicola ad asciugare - Stampelle portapantaloni/gonne che incorporano le pinzette, a cui appendere i capi delle pellicole - Una tanica di acqua demineralizzata, per preparare i bagni in modo ottimale e dare l'ultimo risciacquo alla pellicola - Un paio di forbici a punte arrotondate - I bagni di sviluppo e fissaggio. Consiglio di partire nel modo più semplice: tutto TMax (pellicole, sviluppo, fissaggio, i bagni sono concentrati ed estremamente semplici da preparare e conservare). Puoi sempre complicarti la vita dopo. - L'accesso temporaneo (mezz'ora) ad un lavandino qualsiasi, che abbia anche l'acqua calda. Come vedi è davvero pochissima roba e costa poco. Non risparmiare sulla tank che è l'attrezzo più importante. Per gli acquisti consiglio eBay, in particolare il venditore "Fotografia Che Passione", e Fotomatica. Fer
Inviato: 10/7/2007 14:59
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Re: Agfa Scala |
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Ok grazie inizierà a farmi un'idea...nel frattempo mi sapete dire il nome dell'altro lab italiano Agfa che è a Roma che dovrebbe trattare la Scala col trattamento originale Agfa?
Inviato: 10/7/2007 15:49
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Re: Agfa Scala |
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Dovrebbe essere proprio "Il Colore" (Danilo puà confermare se è in ascolto?).
Qui: http://www.ilcolore.it/ E' un laboratorio professionale che, almeno secondo l'esperienza di Danilo e mia, lavora molto bene e con buoni prezzi. Fer
Inviato: 10/7/2007 16:11
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Re: Agfa Scala |
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Si, è proprio lui. Ho appena chiamato per accertarmi che i chimici usati fossero proprio gli Agfa originali e mi hanno confermato che lo sono quindi... non ci dovrebbero essere sorprese come i terribili viraggi in tonalità seppiata. Comunque il negativo tradizionale sviluppato in proprio è enormemente meno costoso e più... libidinoso Ciao, Osvi.
Inviato: 10/7/2007 18:15
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Re: Agfa Scala |
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Grazie...ho chiamato e mi hanno assicurato che usano i chimici originali Agfa per l'Agfa Scala...proverà a inviargli anche qualche rullo di Velvia...
Inviato: 10/7/2007 18:17
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