Leggendo qua e la' sono capitato sul sito di questo artista francese. Sono lavori surreali, decisamente onirici. Ogni elaborazione e' una storia a se', a detta dell'Autore. Per guardarle meglio ho svuotato la mente da qualsiasi preconcetto che me le facesse considerare "fotografie violentate" o computer art, quindi di serie B.


Alberto

Ciao Alberto,
per fare certi giochini bisogna conoscere molto bene PS o programmi piu' specifici tipo Corel Draw o altri tipo Rhino , ma bisogna conoscerli molto, molto bene. Soltanto alcune opere sono a mio avviso apprezzabili dal punto di vista esecutivo, la maggior parte nella elaborazione hanno perso sfumature e colori reali e hanno assunto tonalita' gessate e soprattutto mancano di profondita'. Anche se l'intenzione e' quella di creare immagini di pura fantasia e' essenziale che sembrino reali e in moltissime le parti in ombra sono chiuse e non hanno trasparenza perche' a mio avviso l'autore si e' lanciato in questa impresa senza una conoscenza approfondita dei sofisticati mezzi offerti dai programmi. Ad occhio mi sembra ci sia molto uso del "timbro" e scarso utilizzo dei "livelli" e della gestione della deformazione prospettica.
Molti artisti oggi hanno scoperto il computer ed i suoi mezzi e si sono lanciati con entusiasmo in creazioni digitali mettendo da parte il pennello e pensando che la cosa sia molto semplice. Invece e' piu' complessa di quanto abbiano potuto immaginare. In realta' potenzialmente saremmo noi fotografi in grado di poter creare immagini fantastiche credibili proprio perche' abituati a gestire il fotoritocco in modo da risultare invisibile.
Rinviato a Settembre....
Abbiamo anche autori italiani, questo a mio avviso non e' male.
Ciao,
Renzo

Immagini oniriche erano già  quelle proposte da Salvador Dalì (peraltro un autore di cui si è detto quasi tutto il male possibile, ma - chissà  perchè - solo dopo che, al contrario di Bunuel e di altri surrealisti, commise la mostruoisità  inusitata di allontanarsi dal Partito) e da altri Artisti, all'inizio del secolo scorso ed anche prima.

Non so in quale stato di coscienza venissero eseguite: di trance, magari indotto da qualche "aiuto" chimico o invece con piena coscienza di riproposizione di proprio sogni e fantasmi. Se di getto o invece con lenta elaborazione formale e concettuale.

Non so fino a che punto possa spingersi l'abilità  di alcuni nell'usare Photoshop. Mi sembra difficile poterlo usare in stato di trance.
Da questo punto di vista, computer e stati di coscienza men che perfettamente controllati non so quanto possano andare d'accordo. Sarà  forse per questo che tutte o quasi le proposte vagamente oniriche in computer grafica, personalmente mi sanno quasi sempre di fasulle


Ma forse questo non è propriamente un artista onirico: è un bravissimo illustratore di quelle che potrebbero essere fiabe per bambini, tipo "Il bimbo che trovà il sole nel campo fatato" e simili...allora va tutto benissimo.

Ciao Luciano,
Dali' io l'ho "conosciuto" di persona, quando veniva ad esporre a Montecatini Terme ed era considerato poco piu' che un pazzo. C'era un muto dialogo tra un ragazzetto di quattordici anni o giu' di li', stupito ed affascinato dalle giraffe in fiamme e gli elefanti dalle gambe segaligne affacciato spesso nello stand dell'artista, e quell'esile ed alta figura in doppiopetto blu. E gli sguardi si incrociavano spesso, reciprocamente interrogativi, non so quanto divertito Lui nel vedere quel ragazzetto che tornava spesso ad osservare da vicino i suoi quadri, per carpirne il segreto, la pennellata, la stesura del colore. Non ho mai osato fare domande, d'altronde non conoscevo il Francese, ne' l'aspetto austero e chiuso invitava a farne. Ma l'ho sempre ammirato, anni prima che diventasse Salvator Dali'.
Per quanto riguarda il rapporto tra Photoshop e lo stato di trance sono d'accordo con te, l'uso dei prodotti di computer grafica e' molto razionale, poco istintivo e assai difficile. Chi sa disegnare dura molto piu' fatica e perde molto piu' tempo a ridurre alle proprie necessita' espressive immagini precostituite. Anche il pennello di Photoshop o di Corel Draw sono ben lontani dalla duttilita' di quello di pelo animale.
Ciao,
Renzo

Per quanto mi riguarda.. ritengo che i lavori proposti nei link precedenti non siano da ritenersi vera e propria fotografia, dal momento che la fotografia come sapete tutti meglio di me, povero alunno di una media scuola di comunicazione ed immagine, è tutt'altro, ma non si era parlato di questo.. comunque... Non trovo che quelle "immagini" siano oniriche, solo il viaggio abbastanza fantasioso di un tipo che si diverte a lavorare con programmi del computer. Anche accostare codesto "fotografo", "artista" o come lo si voglia chiamare, ad artisti come Dalì o Bunuel... Per una semplice ragione, loro sono i precursori, gli inventori, hanno scritto il manifesto e la storia di un movimento, di una filosofia, di un pensiero, questo arriva 50 anni dopo e ci "gioca" sopra. sinceramente... bho...