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A lezione dalla prof. Arbus

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21/12/2005 19:54
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A <a href="http://www.almanacmagazine.com/arbus.html">questo link</a> trovate la registrazione di una lezione tenuta da Diane Arbus (qualche tempo fa, immagino ).
A me è sembrata interessante: nonostante conoscessi molti dei contenuti tramite i saggi di Susan Sontag, l'impressione dal vivo è tutt'altra. Non sembra la voce di un'eroina romantica dei diversi. Sembra la voce della persona più fragile ed insicura del mondo.

Inviato: 8/4/2007 19:49
Matteo

Granum Salis (Argenti)

Tessera C.F.A.O. n°10.........
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Re: A lezione dalla prof. Arbus
Moderatore
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19/9/2006 14:17
Da rho - milano
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questa è veramente una segnalazione interessante!
Che razza di vocina aveva questa Arbus?
Grazie mille della dritta!

Inviato: 10/4/2007 10:06
http://www.carlocorradi.it
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Re: A lezione dalla prof. Arbus

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8/10/2006 17:44
Da Torino
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Felinux, da dove la ricavi l'immagine di "eroina romantica dei diversi" ?...nel senso anche sono curioso di sapere se qualcuno l'ha descritta così. La fine che ha fatto la Arbus dice qualcosa sulla sua natura ed in questo senso la sua particolare sensibilità  emerge anche dalla voce, voce dotata di diverse sfumature. Non ho mai colto la Arbus come una che stava dalla parte dei diversi, le sue foto raccontano le soglie tra normalità /diversità , ci dicono qualcosa sulla percezione dei confini di per se labili, incerti. Che poi lei fosse intimamente legate ai diversi non so, lo posso credere, ma nelle sue foto non esce come la dimensione specifica che caratterizzi il suo racconto. Per me é una fotografa che racconta le soglie, forse le stesse che viveva lei.
bs
marco



Inviato: 10/4/2007 13:54
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

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Re: A lezione dalla prof. Arbus

Iscritto il:
21/12/2005 19:54
Da Eindhoven, NL
Messaggi: 479
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Non è una definizione che ho ripreso da qualche parte, ho solo cercato parole che descrivessero l'idea che mi sono fatto io della Arbus.
Mi sembra che da parte sua ci fosse una certa simpatia (nel senso etimologico del termine) con il soggetto dello scatto, che non fosse un semplice racconto di qualcosa di remoto, ma il tentativo di fare luce su di sé tramite lo scatto. L'accusa di voyeurismo che spesso le viene mossa, puà essere accettata solo se si considera anche l'aspetto auto-indagatorio del suo ficcanasare.
Mi pare insomma, volendo riprendere la metafora delle soglie, che la Arbus non si considerasse esterna al gioco, ma avesse un piede su entrambi i lati della soglia e cercasse di rendere la diversità  (propria e dei
"freak") accettabile, o quanto meno comprensibile, per la "bella società ".
E' questo coinvolgimento che ha fondato in me l'immagine eroica della Arbus.

Inviato: 10/4/2007 15:46
Matteo

Granum Salis (Argenti)

Tessera C.F.A.O. n°10.........
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Re: A lezione dalla prof. Arbus

Iscritto il:
8/10/2006 17:44
Da Torino
Messaggi: 1461
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Detta così mi sembra più vicino alla sua storia fotografica. Sicuramente simpatia, vicinanza, ma soprattutto come dici bene, il tentativo di far luce su di se. Per questo però che il termine di eroina mi sembra gli stia stretto, perchè non "difende" qualcuno ne si fa "portavoce", pur sentendosi intimamente vicina a loro perchè in qualche parte di loro. Immagine eroica forse si, perchè ha sfidato, volente o nolente, schemi rappresentativi di un sistema sociale.
bs
marco

Inviato: 10/4/2007 16:02
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Re: A lezione dalla prof. Arbus

Iscritto il:
25/2/2004 15:54
Da Roma
Messaggi: 2637
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E' un documento che colpisce, perche' ne esce un'immagine vivente. Senz'altro piu' viva di una fotografia, ma anche probabilmente di un filmato, che in qualche modo sarebbe un documento "conchiuso". Questa voce che segue il flusso alterno dei pensieri, questa scena evocata di una conferenza/lezione improvvisata, rimangono sospese nell'immaginazione, incompiute, e forse per questo danno l'illusione di poter continuare..

Inviato: 10/4/2007 16:54
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Re: A lezione dalla prof. Arbus
Utente non più registrato
Ciao!
Sto leggendo la biografia della Arbus: "Diane Arbus - vita e morte di un genio della fotografia" della Bosworth. (mi pare così, ma il libro è sul tavolino vicino al letto e la mia memoria su titoli/autori/case editrici è labile )
Da quello che emerge, credo la affascinasse l'ambiguità  e la contradditorietà , i diversi aspetti, spesso antitetici, che coesistono in una stessa realtà .
Dalle pagine dell'autrice, emerge una continua ricerca della Arbus per quello che "sta dietro" e infatti descrive lo scatto fotografico come "un segreto che sta dietro ad un segreto" (ma anche qui la memoria non mi assiste molto e la citazione puà essere meglio precisata - stasera vedo e vi riferirà le parole esatte - o meglio, così come le ha riportate la sua biografa).
Un aneddoto:
la Arbus al parco (central park, NY - mi sembra), osservando il bambino con la bomba giocattolo in mano, vedendone la gracilità , in antitesi con il gioco che stava facendo, gli chiese di poterlo fotografare ed inizià a girargli intorno e a tergiversare, come a voler cercare la migliore angolazione per la foto. Il bambino, come lei aveva previsto, inizià a stancarsi di star fermo (voleva tornare a giocare alla guerra), e fece quell'espressione grottesca e un po' stizzita/arrabbiata, che lei colse subito e che caratterizza uno dei suoi scatti più significativi sulla coesistenza di fragilità  e violenza, dell'innocenza e del male.

... comunque sono arrivata a metà  del libro... l'ho appena iniziato e lo consiglio a chi non l'avesse letto, lo trovo molto interessante. Il film (Fur) tratto dal libro non l'ho visto e non so se lo vedrà, purtroppo mi sono fatta qualche preconcetto per sentito dire... sembra che la sceneggiatura punti più sulla storia con il marito e meno sulla fotografia... Qualcuno di voi l'ha visto? Lo consigliate?
Ciao

Inviato: 23/4/2007 12:11
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