Segnalo il seguente articolo

the-new-portrait-a-study-in-three-parts

che cataloga un certo numero di 'modi' di fare ritratto, associandoli a nomi di fotografi contemporanei di rilievo:

Annie Leibovitz
The Iconographic Portrait

James Hill
The Portrait as Historical Document

Albert Watson
The Charismatic Portrait

Michal Chelbin
The High-Contrast Portrait

Todd Eberle
The Environmental Portrait

Matthew Rolston
The Art of Collaboration

Mark Laita
The Portrait in Double Vision

Hendrik Kerstens
The Portrait as Masterpiece

Nigel Parry
The Unexpected View

Lori Grinker
The Photojournalistic Portrait

Hai fatto benissimo a segnalarlo e te ne ringrazio.

Ma la catalogazione mi pare un pò troppo artificiosa e didascalica.

E' un tipo di incasellamento che non mi trova molto d'accordo e di cui non capisco neppure bene l'utilità . C'è forse la necessità  di attribuire un ritratto ad una di queste categorie (o di altre che si possono inventare) per poterlo meglio apprezzare?

Mi è piaciuto notare come alcuni degli Autori usino il grande formato, fino all'8x10" e leggere i perchè di questa scelta. Mi sono piaciute le luci di Hendrik Kerstens.

Ripensandoci, forse nella didascalica catalogazione di cui sopra si puà trovare un pregio : permette di apprezzare con ancor più forza quanta libertà  e varietà  di rappresentazioni esiste nell'affascinante arte del Ritratto.

Si credo che tu abbia ragione.
Si tratta sicuramente di un articolo interessante, che fornisce un'idea di massima sul ritratto contemporaneo.
La catalogazione credo che abbia solo scopi 'giornalistici' o non tanto 'teorici'...tuttavia credo che siano interessanti i titoli che sono stati assegnati alle singole categorie.

Non amo troppo etichette e tassonomie, tuttavia ho trovato l'articolo interessante; grazie della segnalazione.


Andrea

Per chi ritiene che i perchè si produca una immagine si debbano poter decifrare, nella loro essenza, dall'immagine stessa, dalla forma che si è scelta, questo articolo è inutile.

Il nuovo non si misura, per me, nel perchè, ma nel come.

Punti di vista.

Ma illuminante questo pezzo: is the way [they can be] seen as a surface which can be read as a description of everyday life, as opposed to the paintings of the Italian Renaissance, which usually tell a story. Northern European painting relies much more on craftsmanship and the perfect rendition of the subject. The use of light is instrumental in this." Kerstens himself crafts his portraits with a Toyo 8x10 view camera.

Illuminante per il mio non sapere perchè usare una 20x25.

Grazie e ciao, Claudio.

For his "Maybe It's You" show, Aaronson began by contacting people in Denver, Dallas, Chicago, and Las Vegas who had placed online personal ads that piqued his interest.
He asked them to sit for a portrait, but before capturing their headshots with a 20" x 24" Polaroid,

http://www.kashyahildebrand.org/newyo ... gs/large/maybe_studio.jpg

Aaronson asked his subjects to read their ads into a voice recorder. These recordings accompany the portraits on iPod shuffles mounted on the gallery walls and accessed by wireless headphones.

http://www.kashyahildebrand.org/newyo ... complete/aaronson003.html