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spiegatemi bene cos'è il contrasto

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26/5/2006 9:37
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Questo perché consultando il libricino fornito con ogni conf. di sviluppo ornano, l'HP5 esposto a 1600 puà essere sviluppato con tempo di 2' 45' o 4' 30, ottenendo rispettivamente un contrasto di 0,55 o 0,70. Vedo anche che se il valore è > 0,65 il contrasto è alto.
Cosa significa esattamente? Qual'è l'aspettodi un negativo sviluppato con alto contrasto rispetto a uno medio o basso?
E cosa significa questo in stampa?

Ragazzi,molto praticamente eh?

G.

Aspettate, ho un'altra domanda. Sempre sul libricino che riporta tutti gli sviluppi ornano, a un certo punto compare il FINO ST33 e, in elenco, i tempi di trattamento delle pellicole. Subito dopo, il FINO ST 33 (1+1) e di nuovo tutti i tempi. Quest'ultimo prodotto è il precedente diluito nel rapporto 1:1 o è un altro prodotto?
Grazie

Inviato: 23/1/2007 21:19
Giuseppe
Tessera C.F.A.O. n°32......
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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21/5/2005 16:44
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Ciao,
Detta semplice più aumenti il contrasto meno grigi ci sono.
Tra il nero e il bianco vedrai meno unifomità  la divisione sarà  più secca
Quando sviluppi il negativo di più (sovrasviluppo) tendi a bruciare le zone più chiare e relativamente rovini le zone più scure.
Più tecnicamente un valore 0,65 sul negativo corrisponde in linea di massima ad una zona V ovvero al grigio medio di un cartoncino kodak in stampa.
Spero di aver risposto abbastanza semplicemente alla domanda.
Ciao

Stefano

Inviato: 23/1/2007 21:34

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Tessera C.F.A.O n°1 .........
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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Ciao Pluto,
detto terra terra. Hai un contrasto alto quando il negativo ha le luci ( le zone nere, sul negativo e' alla rovescia ) che non lasciano trasparire o lasciano trasparire poco la luce di una lampada. In stampa avrai, senza correzioni, zone illuminate praticamente bianche o molto slavate e ombre scure e con pochissimi o nessun particolare ( ma e' un esempio estremo). Si puo' tentare di correggere la situazione con carta a gradazione morbida.
Viceversa un negativo a basso contrasto e' molto trasparente e ha le luci non molto annerite. Si puo' tentare di correggere in stampa con carta ad alto contrasto per schiarire le luci che altrimenti apparirebbero grigie e scurire le zone che invece dovrebbero apparire nere. Ma il contrasto puo' essere conseguenza dell'esposizione se le immagini sono state scattate in condizioni di luce molto forte come al mare o sulla neve. Sapendolo, ci si puo' regolare con lo sviluppo per attenuare un contrasto che ci attendiamo eccessivo. E viceversa.
Tutto chiaro? altrimenti chiedi pure.
Ciao,
Renzo

Inviato: 23/1/2007 21:36
.........

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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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26/5/2006 9:37
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Quindi se sviluppo ad alto contrasto è come se stampassi un negativo medio su carta molto dura. Così?
Grazie, Stefano

Grazie anche a te, Renzo. Hai posato mentre scrivevo

Inviato: 23/1/2007 21:37
Giuseppe
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
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Ciao,
Al seguito della domanda la risposta è si, è lo stesso prodotto diluito 1+1.
Ciao
Stefano

Inviato: 23/1/2007 21:39

.....................
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto
Moderatore
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4/11/2005 13:12
Da Roma
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Una nota un pochino più tecnica a beneficio di lettori occasionali: i valori indicati da Pluto (0.55, 0.65 etc.) indicano la pendenza della curva Esposizione/Densità  (detta anche Curva Hurter-Driffield); curva approssimabile nella parte centrale con una retta di pendenza appunto pari all'indice citato, che mette in relazione l'esposizione alla luce con l'annerimento dell'emulsione (dopo lo sviluppo).

Fer

Inviato: 24/1/2007 1:13
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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21/6/2006 9:48
Da Pomarolo - Rovereto (TN)
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Altra aggiunta....

attento che cambiano molto di più le luci delle ombre.... nel senso che mediamente si distanziano di più le alte luci delle zone in ombra....!

Solo una piccola osservazione....
Questo lo vedi anche nei grafici che dice Fer!


Inviato: 24/1/2007 9:16
...
Luca
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto
Utente non più registrato
Ciao,
parlare di contrasto, nella fotografia in bw è di capitale importanza.
Attorno a questo concetto, infatti, si gioca gran parte dei risultati ottenibili per il bw.
Quotando integralmente FER, mi sento di aggiungere un piccolo contributo che ricavo da materiale didattico che ho utilizzato all’interno di qualche percorso formativo sulla fotografia bw.
Il mezzo più efficiente per raccogliere in un grafico la maggior serie di informazioni in merito ad una determinata emulsione, per determinate condizioni di lavoro, è quello di tracciare la “CURVA CARATTERISTICA” del materiale in esame. La curva caratteristica, come ricordava Fer, è stata elaborata dagli studi di Hurter e Driffield, per cui la curva viene chiamata “curva H & D”.
Se tracciamo la curva delle densità  su coordinate cartesiane (l’ordinata in verticale e l’ascissa in orizzontale) otterremo un tracciato come puà essere quello illustrato in figura: ove in ordinata abbiamo le densità  ed in ascissa il logaritmo dell’esposizione.
La curva caratteristica è semplicemente un diagramma che presenta gli effetti di ogni grado di esposizione su un determinato materiale e con determinate condizioni di esposizione e di sviluppo.
La curva abbraccia ogni valore di esposizione, dalla sottoesposizione fino alla completa sovraesposizione.

L’immagine della curva H&D è la seguente:

www.lucachiste.com\didattica\curvahd.jpg

Analisi della curva:

la curva caratteristica dei materiali sensibili rappresenta l’andamento delle densità  in funzione dei logaritmi dell’esposizione. La densità  è data dal logaritmo del rapporto tra l’intensità  della luce incidente e l’intensità  della luce trasmessa cioè:
D=log l1/l2
Sulla scala delle ordinate accanto ai valori delle densità  sono indicati anche i valori corrispondenti di I1/I2.
Sulla scala delle ascisse sono riportati i valori dei logaritmi dell’esposizione e sotto di essa sono indicate tre lettere: U, N, ed O rappresentanti rispettivamente la zona di sottoesposizione (U sta per “under”), esposizione normale (N sta per “normal”) e sovraesposizione (O sta per “over”). Il grado di contrasto del materiale sensibile è indicato dal termine gamma (g) e si misura prolungando la porzione rettilinea della curva fino a farla incontrare con i punti A e B nel modo mostrato in figura. Il valore del gamma sarà  dato da: g=BC/AC=tg a.
Nel caso indicato il gamma è uguale ad 1, infatti AC=BC e a=45° (relazione trigonometrica).

La curva puà scomposta in 4 parti fondamentali:

- Il piede nel campo delle sottoesposizioni la curva presenta infatti una zona chiamata “piede”, in cui l’esposizione non produce densità .
- Il tratto rettilineo che rappresenta la zona dove la densità  comincia ad aumentare gradualmente.
La curva diventa sempre più ripida fino a raggiungere la pendenza del tratto rettilineo.
- La spalla che rappresenta la zona delle sovraesposizioni in cui un ulteriore aumento di esposizione non è più in grado di produrre un aumento di densità 
- La regione della solarizzazione che, sebbene abbia uno scarso uso pratico, presenta un certo interesse teorico in quanto un ulteriore aumento dell’esposizione produce una
diminuzione della densità ; l’esposizione occorrente per produrre solarizzazione è in genere di migliaia di volte superiore alla normale.

Infine, nella parte inferiore della curva, oltre il piede, la curva stessa assume un andamento quasi parallelo all’ascissa e questa zona si chiama “regione del velo”, ossia della densità  determinata dallo sviluppo di particelle non esposte. Il limite di questa zona si chiama soglia.
La curva caratteristica viene tracciata in rapporto ad un determinato materiale, esposto e sviluppato secondo standard stabiliti.
E’ molto importante osservare che l’inclinazione del tratto rettilineo varia in rapporto al gamma, cioè al grado di contrasto, e la lunghezza del tratto rettilineo (che si misura dal piede alla spalla) definisce l’ampiezza delle densità  ottenibili con il materiale in questione.

Nota che le curve caratteristiche normalmente utilizzate dalle ditte per la presentazione delle loro pellicole non presentono l’intero sviluppo della curva, ma solo quello parte di curva che interessa gli effetti pratici per il materiale in esame.
Il contrasto infatti è legato al modo con cui la pellicola sviluppata riproduce sotto forma di scala di annerimenti, la scala di esposizioni a cui è stata sottoposta.

Infine, nella parte inferiore della curva, oltre il piede, la curva stessa assume un andamento quasi parallelo all’ascissa e questa zona si chiama “regione del velo”, ossia della densità  determinata dallo sviluppo di particelle non esposte. Il limite di questa zona si chiama soglia.
La curva caratteristica viene tracciata in rapporto ad un determinato materiale, esposto e sviluppato secondo standard stabiliti.
E’ molto importante osservare che l’inclinazione del tratto rettilineo varia in rapporto al gamma, cioè al grado di contrasto, e la lunghezza del tratto rettilineo (che si misura dal piede alla spalla) definisce l’ampiezza delle densità  ottenibili con il materiale in questione.

NOTA:

E’ molto importante evitare di confondere il concetto di densità  con il concetto di contrasto, sebbene i due termini siano entrambi attinenti all’annerimento dall’emulsione.
Il valore di “densità â€ rappresenta una condizione precisa per ogni singolo punto esposto dell’emulsione: correttamente poi si dice che un negativo è “denso” quando tutti i suoi punti godono di un elevato grado di densità .
Il valore “contrasto” è rappresentato invece da un rapporto fra la densità  massima e la densità  minima.
Un negativo puà essere complessivamente denso e tuttavia avere un contrasto superiore od inferiore ad un altro negativo ugualmente denso, poiché ha un rapporto diverso fra la densità  massima e la densità  minima. Quindi un negativo “contrastato” puà essere indifferentemente molto denso o molto trasparente; dipende esclusivamente dalla presenza di zone a densità  più o meno differente.
Il gamma varia notevolmente da emulsione a emulsione e dipende anche in grande misura dal rilevatore utilizzato e dal procedimento di sviluppo.
Le curve caratteristiche sono di grande aiuto per identificare le caratteristiche specifiche di un materiale, raffrontate alla necessità  di disporre di determinate prestazioni.

IL GRADIENTE MEDIO (G)

Come più sopra specificato, considerando che un negativo occupa solitamente una parte del piede della curva ed una parte del tratto rettilineo, si puà osservare che il solo valore del gamma (riferito esclusivamente alla pendenza del tratto rettilineo) non fornisce una misura completa del grado di contrasto dell’emulsione.
Come misura del contrasto puà risultare quindi utile ampliare tale valore, unendo i due punti limite della curva, e prendendo poi la tangente dell’angolo formato da quest’ultima retta con l’ascissa, come valore del contrasto. In tal modo il valore ottenuto tiene conto della porzione del piede della curva che è interessata all’immagine. Questo valore si chiama “gradiente medio” (G) ed è preferito, per esempio dalla Ilford, per fornire l’indicazione del contrasto delle proprie emulsioni.

Adesso due ulteriori considerazioni di tipo operativo:

La gestione del contrasto IN RIPRESA puà avvenire utilizzando i principi teorici di Ansel Adams (vedi l’articolo che ho pubblicato). Utilizzando un esposimetro spot, e sapendo che ogni Zona rappresenta un valore f-stop in meno o in più rispetto alla zona su cui calibri l’esposzione (Zona V) puoi stimare il “range” delle luminanze più significative dell’imamgine ed il modo in cui esse cadranno in certe Zone.
All’atto pratico, osserva che le Zone estreme della scala sono pressoché impossibili da utilizzare.
La gestione del contrasto IN FASE DI SVILUPPO, invece, prescindendo ovviamente dal tipo di luce presente al momento della ripresa, dipende sostanzialmente dal mix delle seguenti variabili:
Dal tipo di pellicola usata
Dal tipo di bagno di sviluppo
Dall'agitazione impressa
Dal tempo di sviluppo
L’ultima variabile, in particolare, connota bene l’andamento delle curve poiché, come puoi facilmente osservare dall’immagine qui sotto (riferita alla pellicola Kodak Tri-X), al variare del tempo di sviluppo il Gamma del negativo cresce in modo significativo.
Dal punto di vista qualitativo, invece, si dice che un negativo è "duro" quando è molto contrastato ed ha un elevato valore di Gamma e, viceversa, si definisce "morbido" quando ha un basso valore di Gamma.
Obiettivo di un buon stampatore bw dovrebbe essere quello di avere un negativo tale da consentire la piena valorizzazioen di tutte le luminanze (ma il principio è Adamsiano e non necessariamente il migliore..)..

www.lucachiste.com\didattica\trix.jpg

Il consiglio che mi sento di darti è quello di usare una o al massimo due pellicole e di testarle a fondo con due o al massimo tre rilevatori. Una volta verificata la tua “coppia” film/rilevatore a te più congeniale, imparare a sfruttarla al massimo (spingerla cioè fino ai limiti massimi in termini di sovra e sotto sviluppo).

Spero di esserti stato di aiuto…
Scusa la prolissità , ma l’argomento è davvero importante…

Ciao,
Luca (RolloPyro)

Inviato: 24/1/2007 9:30
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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21/6/2006 9:48
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Citazione:

RolloPyro ha scritto:
Ciao,
parlare di contrasto, nella fotografia in bw è di capitale importanza.
Attorno a questo concetto, infatti, si gioca gran parte dei risultati ottenibili per il bw.

[......] ecc.... ecc...

Spero di esserti stato di aiuto…
Scusa la prolissità , ma l’argomento è davvero importante…

Ciao,
Luca (RolloPyro)


Bhe meglio di così!

Inviato: 24/1/2007 9:52
...
Luca
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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Citazione:

RolloPyro ha scritto:
Ciao,
parlare di contrasto, nella fotografia in bw è di capitale importanza.
Attorno a questo concetto, infatti, si gioca gran parte dei risultati ottenibili per il bw.
.........................................................................................
......................................................
.......................
Spero di esserti stato di aiuto…
Scusa la prolissità , ma l’argomento è davvero importante…

Ciao,
Luca (RolloPyro)

E pensare che io ho fatto di tutto per semplificare il concetto perchè Giuseppe chiedeva semplicità 
cmq
Ciao
Stefano

Inviato: 24/1/2007 10:07

.....................
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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Azz ... un manuale

Io però non riesco ad aprire i tuoi link

ciao
alessio

Inviato: 24/1/2007 11:02
Skype: Disperso69

Tessera C.F.A.O. n°2

"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
......
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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In effetti... non volevo prenderla troppo sul serio con il contrasto, ma a questo punto...
Adesso me lo studio per bene.

Mi siete troppo simpatici!
G.

Inviato: 24/1/2007 11:28
Giuseppe
Tessera C.F.A.O. n°32......
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto
Utente non più registrato
Ciao Alessio,
a me sembrano funzionare bene...
Mi dispiace...
Proverà a chiedere a Desert di postare le imamgini in un altro modo...
Ciao, ci sentiamo,
Luca (RolloPyro)

Inviato: 24/1/2007 16:34
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto
Utente non più registrato
Citazione:

pluto ha scritto:

In effetti... non volevo prenderla troppo sul serio con il contrasto, ma a questo punto...
Adesso me lo studio per bene.

Mi siete troppo simpatici!
G.


Ciao,
in effetti... come vedi la questione è lievemente più "articolata" di quel che sembra..
Tra le altre cose, avevo cercato un bel lavoro publbicato sul WEB che non riuscivo a trovare al momento del post.
Oggi, cercando dell'altro, ho trovato quel link.
Se leggi un po' l'inglese questo spiega in modo molto più scientifico e strutturato l'approccio alle curve di contrasto...
Penso sia davvero utilissimo...
Certo è molto teorico, però indispensabile per partire con il piede giusto..
Buon lavoro e buona lettura:

Approfondimento teorico sulle curve di contrasto - H&D

Ciao,
Luca (RolloPyro)

Inviato: 25/1/2007 18:07
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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26/5/2006 9:37
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Grazie, Luca. Impegnativo ma molto utile. In effetti questa storia del contrasto non l'avevo mai affrontata a dovere. Ogni tanto soffro di una forma brutta, ma brutta, di pigrizia.
Il grande Mario Giacomelli, per ottenere quell'effetto di stampa sempre così contrastato, partiva da un negativo ad alto contrasto o interveniva solo sulla stampa finale?
G.

Inviato: 25/1/2007 22:12
Giuseppe
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto
Utente non più registrato
Tutt'e due.
Il negativo era talvolta tirato in sviluppi molto duri, non sempre, come si potrebbe credere, poi stampato anche con l'uso di pellicole fotomeccaniche intermedie.
Avere a disposizione negativi anche morbidi facilita certi passaggi e stampe sandwich.

Giacomelli nasce tipografo e grafico e non se lo dimentica mai.
Ciao, Claudio.

Inviato: 30/1/2007 17:09
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Re: spiegatemi bene cos'è il contrasto

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1/2/2007 10:19
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Salve a tutti.

Intervengo (molto indegnamente) non per dire qualcosa di mio (visto che sono assolutamente alle prime armi e ignorante) ma per segnalare che i link corretti delle figure di RolloPyro sono i seguenti:

http://www.lucachiste.com/didattica/curvahd.jpg

http://www.lucachiste.com/didattica/trix.jpg

In questo modo, chi, come me, pende dalle labbra, o meglio, dalle parole scritte di chi sa , puà comprendere meglio il tutto.

Andrea


Inviato: 13/2/2007 16:27
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