Ciao e buon anno a tutti!
Stasera mi sono alzato e, forse a causa dello scombussolamento festaiolo, ho visto un libro sul comodino e il titolo mi ha illuminato più del contenuto!
Il titolo in questione è "Leggere la fotografia", libro che ho letto tempo addietro e che, ora mi rendo conto, non ha lasciato una forte impronta (almeno a livello cosciente) in me. Pensavo, quando lo comprai, che ne avrei acquisito. appunto, un metodo di lettura dell'opera: abilità  che in realtà  il libro stimola e foraggia, ma con me non c'è riuscito.

Continuo a "leggere" le fotografie senza un vero metodo se non, quando trovo qualcosa che mi pare funzioni bene compositivamente, la ricerca di schemi, richiami e contrappunti geometrici.
Non fraintendetemi, non sono cieco al significato: è solo che nella visione non sono <b>metodico</b>.

Sarei curioso di conoscere le vostre opinioni ed esperienze in merito, sarebbe un'ottima occasione di condivisione e crescita (cosa molto comune qui, riallacciandomi al thread sul fast food della cultura internettiana).

Caro Felinux,
ho letto anch'io qualche tempo fa il libro da te citato (A. Pieroni, Leggere la fotografia, Osservazioni e analisi delle immagini fotografiche, Edup, Roma, 2003, Eu. 8,00 per chi fosse interessato) e come te sono rimasto un po' perplesso. L'autore è di sicuro persona preparata e il volume è ricco di immagini, suggerimenti, notazioni, compreso un glossario, una ottima bibliografia e un utile (spesso viene dimenticato) indice dei nomi.
Ho provato a pensarci e mi sono convinto che l'impostazione sia per un pubblico abituato ad una diversa metodologia di lettura rispetto alla nostra di taglio europeo, italico oseri dire e questo mi conforta perché adesso so di non essere da solo.
In ogni caso la volontà  di sitematizzare la lettura della fotografia è sicuramente pregevole, ma il taglio rimane essenzialmente di tipo estetico, mentre le letture possono essere di varie (storiche, tecniche, antropologiche, ...).
Forse va letto e riletto, consultato come se fosse a schermo di computer.
Dobbiamo metterci di buona volontà  e ...rileggerlo. Ciao Candidus/Floriano.

Mi unisco a voi due: ho letto il saggio di Pieroni e mi sono ritrovato, alla fine, senza gli strumenti in più che mi aspettavo...
Mi avete convinto a rileggerlo (prima però devo finire Marra con la concentrazione che merita!).

Fer

Anch'io l'ho letto quando era uscita la prima edizione 3 anni fa mi pare, ma non ne ricordo un gran chè.
Ci sono 2 sezioni del libro che mi ricordo di aver trovato interessanti : la parte che spiega come la fotografia non sia riproduzione fedele della realtà  e la parte che parla degli archivi fotografici (Doisneau)...altro non mi ricordo.

Di fatto ho maturato la convinzione che ci si costruisca una coscienza critica solo dopo aver visto e letto molto.
Addirittura, in questo sono fautore della protocultura internettiana, il semplice 'sfogliare' i siti di autori o pagine di 'blogs' o siti dedicati alla fotografia lo trovo molto didattico.

Ultimamente trovo molto interessanti ad esempio 2 blogs, che cito spesso e volentieri:

1- conscientious
2- alec soth ..da cui ho 'rubato' la mia icona