Un mio carissimo amico è passato da me regalandomi alcune vecchie confezioni di carta ferrania 7,4x10,5 k112.a e k112.b.

Volevo chiedervi se c'è qualche speranza che queste carte siano ancora "vive" e che risultati posso dare dopo tanto tempo di inattività . Le confezioni sono integre e non presentano ne muffa ne gonfiori per l'umidità .

Che dite le tengo come oggetti da collezionismo o ci provo?

Ps. a giudicare dalla grafica e dallo stile delle confezioni direi che queste carte sono state prodotte almeno 20 anni fa.

Ciao Marcello,
io penso proprio che siano come il vino da collezione, e' meglio lasciarlo tappato.... A volte la parte centrale e' ancora abbastanza utilizzbile, ma questo abbastanza e' molto ma molto ottimistico....
Ciao, Renzo

Provare costa solo un po' di tempo e qualche centesimo di chimici...
Penso che tu non riesca ad ottenere risultati convenzionali, ma, verificato l'effetto, tu possa utilizzare questa carta propria in virtù della resa particolare; di sicuro la prima e l'ultima parte del pacco saranno inutilizzabili.


Andrea

Allora uno lo sacrifico.

Sono quasi emozionato, la carta Ferrania k112.b è integra FIN DAL PRIMO FOGLIO.

Mi è d'obbligo dirvi con quale cura è stata confezionata. In una confezione esteticamente povera di carta cerata marrone si incastona un'altro contenitore con all'interno un pacchetto di carta crespa nera perfettamente piegato che mi ha fatto odiare in un colpo solo le buste in vinile. Bellissima confezione.

All'inizio la carta sembrava morta al tatto. La gelatina dura e quasi cristallizzata e la carta rigida come cartone secco, ma dopo pochi minuti messa a bagno nel decktol, una magia.

La gelatina da subito è ritornata di una elasticità  che io, nella mia scarsa eperienza, ho trovato sensa pari mentre la carta, con mia lieta sorpresa, al tatto sembra una carta artistica eccezionale.

Un contrasto lieve e meraviglioso un poco sfumato con tonalità  particolare che mi ha illuminato su una delle indicazioni della confezione, quella che indica il camoscio brillante, che credo diventerà  più definita verso il centro del pacco. Una immagine leggera ma ben chiara fin dal primo foglio.

E per festeggiare, a tutto volume Gotam Project: La Revanche Del Tango ed una canna!

Appena sono pronte le posto.

<a href="http://www.flickr.com/photos/_weed_/113262692/" title="Photo Sharing"><img src="http://static.flickr.com/36/113262692_c970e54630_m.jpg" width="180" height="240" alt="ferrania" /></a>

Marcello, non insistere, altrimenti qui si buttano tutti sul chimico, e' un ambiente facile alle infezioni e alle epidemie....
Ciao, bella foto,
Renzo

Che ben vengano infezioni ed epidemie allora

Ciao, Speriamo che la epidemia si diffonda
La foto mi sembra riuscita ma anche la stampa particolare mi piace, che tipo di carta è? Voglio dire quali sono le caratteristiche tecniche?
Per gli stampatori più esperti: Come era la ferrania al tempo delle attività  nel mercato: aveva prodotti di qualità ? Non ne sento mai parlare ed Ansel Adams usave Agfa, Ilford, Oriental ed altre ma non ferrania, che le abbia provate?

Ciao Ostrega,
io l'ho sempre usata poco, ero uno sfegatato ammiratore dell'Agfa, che in quel periodo forniva le carte piu' belle ( almeno secondo me ). Mi sembra che Kodak e Ilford vennero fuori successivamente.
La Ferrania era una ditta italiana un po' bistrattata forse proprio perche' era italiana, ma mi sembra di aver letto che produceva per altre ditte piu' blasonate che mettevano il loro nome sui prodotti. Comunque all'inizio, quando ero un ragazzo e facevo le prime fotografie, in Italia era quasi tutto Ferrania.
Ciao,
Renzo

Credo che producano ancora delle carte da stampa... quella li insomma. E dicono che dice anche la sua.

Oggi Ferrania produce la linea Solaris, pellicole colore in formato 135, 110, 126, fotocamere usa e getta, e la linea Optijet, carte e cartucce per stampanti inkJet.
Nata agli inizi del secolo scorso a Ferrania, frazione di Cairo Montenotte (SV), è stata per decenni la più grande azienda italiana di prodotti fotografici. Ha prodotto anche fotocamere fra i quali la compatta ante litteram Ferrania Rondine e il modello di maggior pregio, la Ferrania Condor, a telemetro con ottiche delle Officine Galileo. Ha lavorato su licenza per vari grandi nomi della fotografia mondiale. Negli ultimi trent'anni ha ha avuto diversi passaggi di proprietà  e vari cambi di nome come 3M, Scotch, Imation, per tornare nuovamente Ferrania; tali cambiamenti, con forte impatto sull'occupazione, sono da inserirsi nella ormai cronica crisi industriale della Val Bormida.


Andrea

Se la ferrania riusciva a fare carte buone come ha detto weed e all'epoca venivano preferite altre marche posso trarre due conclusioni: 1- Le altre marche allora facevano carte impressionanti.
2- Allepoca non capivano nulla e sceglievano le carte peggiori .

...Escludo la seconda ipotesi e aggiungo una terza che forse potrebbe essere vera: Il tempo migliora materialmente la carta.
Ad ogni modo spero che Ferrania (imation, 3M, Scotch) si riprenda, cosa che auguro ad ogni marchio che si occupa di fotografia in CO comunque.
Sul sito ferrania ci sono prodotti di CO un po' di nicchia (insomma roba che si usa con macchinari da ricerca).

Che il tempo migliori la carta mi sembra un pò fantascentifico, conoscendo il soggetto che mi ha dato queste carte e il suo perfezionismo maniacale (è architetto) non dubito che erano carte di punta nella linea ferrania.

Chissà  se riprenderà  la produzione di carta e, se continueranno a inpacchettare la carta cosi meravigliosamente bene, non credo che facciano un salto nel buio.... anzi.