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Re: Ahi le Hawaii..

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25/2/2004 15:54
Da Roma
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9 Settembre.

Giornata di trasferimento su Big Island.

Prima del volo riusciamo a farci entrare una puntata allo Spouting Horn, per ammirarlo/rifotografarlo sotto il sole. Ma l'oceano e' tranquillo, e il soffione risulta asfittico..

Partenza alle 13,30 con scalo a Honolulu: un paio d'ore abbondanti di viaggio.

Atterrando su Kailua-Kona il pahoehoe intorno alle piste riluce sotto il sole ("pahoehoe" e' la lava a superfice compatta, piu' o meno ondulata, frutto delle colate, mentre "a'a" e' quella porosa/scabrosa prodotta nel corso delle esplosioni gassose).
Inizio promettente.

Abbiamo 110 miglia fino al Volcanoes National Park sul lato Sud dell'isola, e siamo impazienti di arrivare. Invece il traffico va addensandosi man mano che ci avviciniamo a Kailua, e diventa una lenta fila che scorre a singhiozzo fino all'ultima cittadina della fascia del caffe', Captain Cook. Una ventina di miglia che ci impegnano per oltre un'ora.

Poi, come per incanto, la coda si dissolve e proseguiamo spediti, fino a ritrovarci praticamente soli sulla salita che porta in vetta al Kilauea, a 1200 metri.

Cala l'oscurita', man mano che avanziamo sul 'drive-in volcano', per un pendio dritto e regolare che quasi non ci si rende conto di stare salendo su un monte. Questa e' una caratteristica dei due vulcani attivi di Big Island, la grande estensione rispetto all'altezza, dovuta all'abbondanza delle colate liquide, che li rende poco evidenti. Il Mauna Loa alla nostra sinistra sembra un collinone: in realta' passa i 4100 metri !

Arrivati in cima, all'ingresso del Parco, e' ormai buio e avvertiamo una certa suspence. Chissa' cosa ci si parera' davanti...

Raggiungiamo il Volcano House Hotel, dove abbiamo prenotato due notti, che affaccia direttamente sulla grande caldera (circa 13 Kmq di superficie).

Nota sulla Volcano House:
Il piu' antico Hotel delle Hawaii in attivita' ininterrotta fino ad oggi. Costruito nel 1846 per accogliere i tanti visitatori da tutto il mondo attratti dal grande spettacolo delle eruzioni e del lago di lava incandescente che ha occupato il cratere continuativamente per 101 anni a partire dal 1823.
Ristrutturato o ricostruito varie volte, ma mai per colpa del vulcano che si e' sempre comportato da gentleman, almeno con l'albergo.. La versione attuale e' del 1941 e ha conservato un caratteristico stile rustico/coloniale.
Mark Twain vi soggiorno' nel 1866, e pote' ammirare il lago di fuoco (ma pare che apprezzasse di piu' il comfort dell'Hotel..)

Purtroppo per noi invece dal 1983 non si hanno piu' attivita' superficiali nel cratere, cosi' ci affacciamo sul vuoto buio silenzioso, che e' comunque suggestivo, mentre le stelle stanno a guardare.

Cena in Hotel, una delle migliori del viaggio, ma anche la piu' cara..

E per oggi niente foto.

(5 - Continua)




Inviato: 21/9/2004 20:00
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Re: Ahi le Hawaii..

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25/2/2004 15:54
Da Roma
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10 Settembre.

Big Island, l'isola piu' grande, patria del gigante Kamehameha il Grande che unifico' sotto di se' le Hawaii, sede del piu' grande vulcano (e in generale singola montagna) al mondo, del piu' grande ranch degli USA..

Piccola mappa della grande isola:
http://www.nps.gov/havo/images/map_island_large.gif

Oggi per noi e' Volcano Day. Si comincia con l'alba sul rim, e Mauna Loa gia' illuminato:
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Steam Vents (vedi oltre) visti dalla Volcano House:
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La luce del mattino raggiunge il fondo della caldera:
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Facciamo colazione al Volcano Village, subito fuori dal parco, dove si trovano caffe', ristoranti, drugstore, carburante e alloggi alternativi alla Volcano House: B&B o cottages, meno storici e meno spettacolari ma in qualche caso un po' piu' economici (non molto).

Rientriamo nel parco col pass settimanale. Scalo tecnico in camera con vista sul tropical garden (scusate il disordine..)
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Ci muoviamo lungo la Crater Rim Drive, percorso di 11 miglia che circoscrive, attraversandola anche in parte, la caldera, con vari punti di interesse lungo l'anello.
Cartina con link e spiegazioni qui:
http://volcano.und.nodak.edu/vwdocs/P ... drive/cr_drive_intro.html

In generale, siti dell' HVO, Hawaian Volcano Observatory e dell Hawaii Volcanoes National Park:
http://hvo.wr.usgs.gov/
http://www.nps.gov/havo/home.htm

Si comincia dagli Steam Vents, emissioni di vapore acqueo generate dal contatto dell'acqua piovana con gli strati caldi sottostanti.

La Volcano House vista dagli Steam Vents:
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Offerta a Pele, divinita' del fuoco nonche' Dea Madre (generatrice, non distruttrice) per gli Hawaiani nativi, con scorcio di Halema'uma'u, il cratere nel cratere, sede ultima del lago di fuoco (dopo il 1924) e dimora di Pele.
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Tappa al Jaggar Museum, sede di esposizioni didattiche sui fenomeni vulcanici, con attigua sede dell'HVO. Ulteriore vista di Halema'uma'u:
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Passaggio dal Southwest Rift, frattura creatasi nel corso di un forte terremoto nel 1864. La frattura si estende in direzione del Ka'u Desert, deve nel 1790 una violenta eruzione esplosiva spazzo' via un gruppo di 80 guerrieri che combattevano contro Kamehameha, palesando l'orientamento di Pele nella contesa..
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Il rim si abbassa, e la strada ne approfitta per scendere verso il fondo della caldera. Mauna Loa sorveglia.
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Piu' a sud il rim e' ridotto a basse collinette, facilmente scalabili a piedi
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Cespugli di ohelo, con le bacche colorate, pianta sacra a Pele:
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Sosta obbligata al belvedere su Halema'uma'u. Offerte a Pele:
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Affaccio sul baratro, senza protezioni e con un inquietante crepaccio alle spalle. Visioni sulfuree:
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Percorriamo il primo tratto del Halema'uma'u Trail (che attraversa tutta la caldera) fino alla soglia dei resti dell'ultima eruzione sommitale (1982).

Altro paesaggio sulfureo:
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Tra i prodotti dell'ultima eruzione, rocce 'vulcanizzate', friabili e brillanti
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Varie rugosita':
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Nota sui sentieri del parco.
Quelli che attraversano le colate o i crateri, spesso non hanno segnalazioni ma vanno seguiti con l'ausilio delle carte e/o seguendo le tracce dei passaggi precedenti. Le cose si complicano in caso di pioggia battente e/o oscurita'.

Fortunatamente, svolgendosi in spazi aperti e relativamente pianeggianti, possono essere anche improvvisati una volta che ci si prefissi (a vista) il punto di arrivo.
A noi pero' ogni tanto veniva il dubbio se la crosta lavica su cui stavamo passando, che spesso era la copertura di qualche bolla, fosse robusta a sufficienza per sostenere il nostro peso. Tra l'altro certi tipi di lava, a alto contenuto vetroso, sono piuttosto fragili e taglienti.

Sembra che le autorita' del Parco, a parte fornire tutte le informazioni e i consigli utili presso il centro visitatori e in altri punti sparsi, si affidino poi abbastanza al discernimento e alla buona stella degli ospiti. I divieti sono pochissimi, quasi tutti orientati alla difesa dell'ambiente, piuttosto che all'incolumita' del turista.

Del resto un parco con quelle caratteristiche o non lo si apre al pubblico, oppure una certa dose di ottimismo bisogna avercela.. un approccio che avevamo gia' incontrato nei parchi di Kauai: qui sono annegati tot bagnanti, qui sono precipitati tot fotografi.. regolatevi un po' voi..

Visita al Thurston lava tube, grande tubo lavico cavo, percorribile a piedi. Si scende brevemente attraverso la foresta pluviale e si entra nel tunnel:
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Galleria suggestiva ma poco fotogenica. C'e' un tratto finale che puo' essere percorso solo con l'aiuto di una torcia, perche' privo di qualsivoglia forma di illuminazione.

Nota su Lorrin A. Thurston.
Figlio di missionari, avvocato ed editore, fu tra i promotori del colpo di stato del 1887 che porto' successivamente all'annessione delle Hawaii da parte degli USA.
Niente di piu' facile che si sia annesso anche il tubo lavico in questione..

(6 - Continua)


Inviato: 23/9/2004 23:33
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Re: Ahi le Hawaii..

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10 Settembre - addendum

Dimenticato un pezzo..

La giornata, davvero intensa, si chiude con il Kilauea Iki trail, percorso anulare di 4 miglia che scende attraverso la foresta pluviale sul fondo di un cratere secondario, il piccolo (Iki) Kilauea formatosi nel corso di una gigantesca eruzione del 1959. Il sentiero taglia a meta' il fondo del cratere (da percorrere con le consuete modalita' 'a vista') e poi risale su per la foresta fino a richiudersi sfruttando un pezzo di Crater Rim Trail (sentiero in quota, parallelo alla strada).

Panoramica dall'alto
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Marcia di avvicinamento
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Hedychium Gardnerianum - Zenzero da fiore
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Orchidee selvatiche
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Vita sul fondo del cratere
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Nel bel mezzo della traversata del cratere si mette a piovere senza pieta'. Se non altro ho modo di sperimentare la praticita' e la tenuta della copertura All-Weather del Mini Trekker..

Risalendo per la foresta
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Ci sarebbe ancora un sentierino facile facile.. dopo un rapido sguardo di intesa, lo si rimbalza alla mattina successiva..

(6 bis - Continua)

Inviato: 24/9/2004 2:15
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Re: Ahi le Hawaii..
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Ti dico solo che dopo questo tuo ultimo capitolo, e le foto del vulcano, proprio non riesco più a trattenere Cristina che mi sta insistentemente pressando per portarla alle Hawaii...effettivamente le avevo forse un pò sottovalutate , e avevo torto!!, sono magnifiche, suggestive, uniche...

Inviato: 24/9/2004 15:07
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Re: Ahi le Hawaii..

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11 Settembre.

Non abbiamo la TV in camera. Il massimo della tecnologia nella stanza e' costituito da una stufetta elettrica risalente forse all'epoca di Thomas Alva Edison.. Questo e' un albergo fuori dal tempo in un luogo fuori dal tempo, dove Pele detta ancora la sua legge. Nine-Eleven quest'anno scivola via inosservato, proprio stavolta che siamo negli USA..

Prima di fare le valigie prenotiamo l'hotel per la sera a Hilo, nostra prossima tappa. Chiamiamo il Wild Ginger Inn, visto sulla Rough Guide. La gentile signorina ci raccomanda di essere li' entro le cinque, che poi, essendo sabato, la reception chiude.. Si sapeva che Hilo non e' la capitale mondiale del turismo.. Dice il proverbio : pioggia, zanzare e tsunami tengono i turisti lontani..

Pero' l'albergo e' altamente consigliato, e' anche economico, per cui rivediamo i piani per poterci muovere entro le 3 del pomeriggio. Hilo non e' distante (30 miglia), ma non si puo' mai sapere il traffico, gli inconvenienti..


Cominciamo dal Devastation Trail, avanzato da ieri. Un percorso breve e pianeggiante, tra i resti di una foresta distrutta nel corso della grande eruzione del 1959 che formo' il Kilauea Iki. Dominato dal Puu Puai, cono di ceneri formatosi con l'eruzione.

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Nell'ultimo tratto, che porta a un belvedere sul Kilauea Iki, troviamo uno dei rari divieti di uscire dal tracciato, ma solo per non turbare gli equilibri di un ecosistema sotto stretta sorveglianza.

Kilauea Iki dal lato devastation
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Resta ora da affrontare la Chain of Craters Road, una strada di 19 miglia che scende sul fianco del vulcano, giu' fino all'oceano, attraversando una fascia di crateri secondari.
La strada si interrompe dopo un primo tratto costiero, dove sono giunte le colate del 2003, originate dal Puu'o'o , la bocca laterale piu' attiva.
Solo in quella zona e' possibile osservare il magma incandescente, che cola fin dentro l'oceano con effetti pirotecnici.
Lo dico subito: in questi giorni il vulcano e', ahime', tranquillissimo, e il massimo che si riesce a vedere sono dei pennacchi sul Puu'o'o.

Nel corso della discesa si attraversano vari scenari da creazione del mondo. Il poco tempo a disposizione ci costringe a spingere sul pedale (per quanto consentito). Unica sosta a Mauna Ulu dove abbiamo un fortunato incontro con la famosa Ne Ne (Branta Sandwicensis), l'oca simbolo delle Hawaii, specie particolarmente protetta, tanto che nelle zone dove vive si trovano appositi limiti di velocita' con l'indicazione "Ne Ne crossing".

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In fondo alla strada, poco prima della lava, ci sono le strutture del parco con l'ufficio dei Ranger, le restrooms e un camioncino della Volcano House con le bibite ghiacciate. Oltre al camioncino, anche le altre strutture sono su ruote per poterle rilocare rapidamente in caso di esuberanza lavica..

Affaccio sull'Oceano, con arco naturale e spiaggia nera.
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Arriviamo alla fine della strada
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Poi esploriamo un po' il sentiero che si inoltra per le colate. Paradossalmente e' l'unico ad essere segnalato, nonostante la situazione in divenire. Da questa parte il vulcano continua modificare anno per anno il profilo della costa, estendendo continuamente la superficie dell'isola.

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Ma il tempo e' tiranno, dobbiamo scappare lasciandoci indietro un bel po' di cose da vedere, anche questo sara' un buon motivo per tornare..

Mix di pahoeohoe e 'a'a lungo la risalita
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La discesa verso Hilo e' tranquilla e scorrevole. In barba alla statistica (270 giorni di pioggia l'anno) sulla citta' e' sereno. Alle 16 siamo gia' alla reception, dove una sorridente fanciulla ci consegna le chiavi della camera e del portone. Ci spiega che il giardino, coi suoi alberi da frutta, e' a nostra disposizione. Poi alle 5 chiude bottega, esponendo un cartello NO VACANCY (falso, siamo in 4 in tutto l'albergo) e ci lascia in compagnia di una gatta bianca incinta e di due pavoni che fanno la guardia al parcheggio (beccando le auto come passatempo).

L'hotel e' caratteristico, con le strutture in legno, il giardino tropicale nel mezzo e, come recita anche la guida, decisamente ROSA.

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Breve passeggiata serale downtown, cena a base di Ahi, tonno freschissimo grigliato al sangue, e birra locale.
Riprendiamo la via dell'hotel. Passato il Wailuku River, nella vegetazione fitta e scura gli uccelli si sbizzarriscono nei loro richiami, un concerto che andra' avanti tutta la notte fino ai primi raggi dell'alba.

(7 - Continua)

Inviato: 27/9/2004 2:05
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Re: Ahi le Hawaii..

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12 Settembre.

Incursione mattutina nel giardino, a cogliere bananine. Scarseggiando le nozioni sull'altra frutta tropicale, tocca lasciarla li' a marcire sui rami. E non c'e' nessuno a cui chiedere lumi: anche oggi, domenica, la reception resta chiusa, con un numero d'emergenza e due quarti di dollaro per chiamare; non si vede piu' in giro neanche la gatta.

La giornata prevede poche, semplici attivita'.

Colazione ai tavolini di un caffe' su quella che sembra essere la main street, dove si assiste a un discreto transito di mezzi matti e fricchettoni d'una certa eta'. Questa citta' un po' decaduta, tranquilla e amichevole, offre rifugio a forme di vita alternativa in via di estinzione, dall'easy rider al rasta.

Ma noi siamo turisti e ci dirigiamo senza indugio alle nostre mete.
Si comincia con le Akaka Falls, quindici miglia a nord della citta', cascate con cornice tropicale rigogliosa quanto mai.

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Per il pranzo sosta a Honomu, antico borgo (inizio secolo) in via di rilancio.
Intavoliamo una lunga conversazione con la proprietaria di un negozio in ristrutturazione, che ci tiene a raccontarci le sue origini, il presente e le prospettive future, sopravvalutando la nostra capacita' di decifrare il suo parlare svelto e sottovoce. Due turisti tedeschi (che scopriamo essere gli altri occupanti del nostro albergo), suoi ostaggi fino a quel momento, approfittano della situazione per defilarsi..

Caricatura a parte, e' piacevole riuscire a stabilire un minimo di contatto con la gente del posto, e alla fine ci congediamo con grandi abbracci e baci, uno per guancia secondo le nostre usanze forestiere.

Segue ricognizione per il paesello.

Storico General Store
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Grande Banyan Tree
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Under the Banyan Tree
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Sulla via del rientro, deviamo dalla Highway per una scenic drive poco scenic ma molto cratteristica nel tratto dentro la foresta, e raggiungiamo l'Hawaii Tropical Botanical Garden, che contende al National T.B.G. di Kauai la palma (appunto) nella categoria giardini tropicali.

Insieme ai biglietti acquisto una salvietta antizanzara, che risultera', come certe condizioni dei teoremi, necessaria ma non sufficiente..

Il percorso del giardino e' vario e affascinante, ci si imbatte in autentici fenomeni come l'albero delle palle di cannone, da cui pendono innumerevoli sfere grosse come bocce, oppure felci dal tronco legnoso, alte come alberi. Nutritissimo il settore delle orchidee.

Metto una piccola e arbitraria scelta di immagini, da autentico incolto della materia.

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Rientrati in citta', sopralluogo a Banyan Drive, zona di alberghi e ristoranti, per ipotesi di cena. Come dice il nome, e' un viale costellato da giganteschi Banyan (varieta' di ficus), piantati da personaggi illustri (tra cui Roosvelt, Babe Ruth) in tempi di maggior splendore.
Il luogo e' piacevole, ma i ristoranti non ci entusiasmano.

Ci spostiamo sul litorale est, a Leiwi Beach Park, frequentato dalle famiglie locali, coi loro pickup, le frotte di marmocchi, i barbecue e le pilate di surf (per la cronaca il surf nasce proprio nelle Hawaii di 'prima del contatto'). Stona la fragorosa e dozzinale colonna sonora pseudo-giamaicana che viene sparata dagli impianti stereo, invece di piu' bonarie e consone musichette hawaiane.

Tentativo di prenotare al Seaside Restaurant, popolarissimo ristorante di pesce della zona. C'e' solo un tavolo, ma subito (18:15), percio' rinunciamo a malincuore nonostante le raccomandazioni dell'anziano guardiano del parcheggio.

In definitiva ceniamo ancora dalle nostre parti, in un bel ristorante vagamente giapponese. Squadra che vince non si cambia: ordino ancora un piatto a base di Ahi appena scottato e verdure.

In albergo, ci fanno gli onori di casa queste simpatiche bestiole (Cesare, e' per te..)

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(8 - Continua)

Inviato: 28/9/2004 3:06
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Re: Ahi le Hawaii..

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Citazione:

In albergo, ci fanno gli onori di casa queste simpatiche bestiole (Cesare, e' per te..)



BELLISSIMI


....non trovate che siano proprio degli animaletti simpatici?
Quello vicino alla lampada sembra proprio nella stessa posizione di quello che ho disegnato nel mio logo...mitico!!!

Comunque ti rinnovo i complimenti per la tua "opera" e per le foto....in particolare mi ha colpito, oltre a quella dei miei due "colleghi", quel bel fiore che si staglia sullo sfondo sfocato (img_7196w).....mooooolto bella!!!

Ciao e grazie per la "dedica"!!


Inviato: 28/9/2004 21:57
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Re: Ahi le Hawaii..

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jekoz ha scritto:

Comunque ti rinnovo i complimenti per la tua "opera" e per le foto....in particolare mi ha colpito, oltre a quella dei miei due "colleghi", quel bel fiore che si staglia sullo sfondo sfocato (img_7196w).....mooooolto bella


Grazie grazie.. e' stata soprattutto un bella prova da 'uomo-cavalletto', con lo zoom a 200mm (x 1.6) e tempo a 1/40 per la poca luce..


Inviato: 29/9/2004 11:07
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Re: Ahi le Hawaii..

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13 Settembre

Addio Hilo, paese d'o' sole (per noi lo e' stato)

Si punta a Nord, attraverso la Hamakua Coast, ricca di valli e attraversata da decine di fiumi.
Prima meta la Waipio Valley, dove la Highway 19 devia verso l'interno.
Vi si accede per una ripida discesa, percorribile solo con veicoli 4WD oppure a piedi.
Nella valle si insediarono immigranti provenienti dalla Scozia, ritrovandoci alcuni tratti caratteristici delle Highlands (certo non il clima..)

Scelta obbligata per noi la visita a piedi, con la prospettiva di raggiungere una bella spiaggia inserita nella cornice spettacolare della vallata.
Al termine della impegnativa discesa (che raggiunge la pendenza del 25%), appena presa la direzione della spiaggia, veniamo affrontati da tre cani poco disposti a farci proseguire.
Dopo qualche tentativo di contrattazione (ehi, buono li', cuccia!), visto che cominciano a scoprire le zanne, decidiamo che e' opportuno anticipare la fase 3: con un elegante dietro-front, l'impegnativa discesa si riconverte seduta stante in faticosissima risalita..

Comunque qualche immagine la si porta a casa.

Waipio Valley Lookout
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Waipio Valley Closeup (per quanto ci e' stato possibile..)
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Riprendiamo la Highway verso l'interno e saliamo, fino a raggiungere Waimea, 800 metri slm, capoluogo della regione dei ranch. Presa nel mezzo tra verdi pascoli alpestri e l'altro grande vulcano, il Mauna Kea (dormiente), con gli osservatori astronomici scintillanti in vetta. Neanche Mauna Kea dimostra i suoi 4200 metri, pur non essendo cosi' esteso come Mauna Loa. Viene il dubbio che qui qualcuno abbia barato con le quote..

Waimea e' meta di un certo flusso turistico locale, che apprezza la frescura del posto. Qui un semplice motel costa piu' di un albergo a Hilo: nel primo dove ci rivolgiamo ci chiedono 180$ per una stanza, pero' poi ci aiutano a trovare una sistemazione un po' piu' economica nei paraggi (99$). Meno male che l'euro e' forte in questo periodo..

Avendo ancora qualche ora di luce, andiamo subito a esplorare la parte a nord, passando per i monti Kohala, che danno il nome a tutta la regione. Attraversiamo scenari incantati, tra il verde dei pascoli e le forme irreali dei vulcani (anche Kohala e' vulcanica, manco a dirlo..). Ancora una volta si va spediti, vorrei chiudere il giro prima di buio, e non ci sono molti punti di sosta lungo la strada stretta e tortuosa. Dovro' poi pentirmi di non avere cercato a ogni costo qualche inquadratura, perche' quelle condizioni di luce non le avremo piu' nei due giorni successivi.

Si riscende verso l'oceano a nord, e si intercetta la strada costiera 270. Anche qui allevamenti di mucche, di una specie nera come la lava e timide, che scappano appena ci avviciniamo al recinto:
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Seguiamo la strada verso est, fino alla sua interruzione in corrispondenza di Pololu Valley, che delimita l'estremo nord del tratto di costa inaccessibile (almeno via strada asfaltata), delimitato da Waipio a Sud.
Anche qui la vista e' spettacolare e la discesa all'oceano ci viene sconsigliata in questo caso non dai cani, ma da certi nuvoloni che provvedono a scaricarci addosso qualche centimetro d'acqua in pochi minuti. Per la serie "un po' per uno", assistiamo da dentro l'auto alla precipitosa risalita di altri visitatori, che arrivano su fradici e boccheggianti come naufraghi.

Viste dall'alto della costa intorno a Pololu Valley
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Invertiamo la rotta lungo la 270, e la seguiamo per chiudere il cerchio a sud, risalendo poi verso Waimea per la 19.
Il sole calando inonda di luce calda il paesaggio a mezza costa tra l'oceano e i monti Kohala:
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C'e' tempo per un ultimo saluto al sole che sprofonda nell'Oceano.
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Dall'odore nell'aria e dalle notizie della radio, veniamo a sapere che la zona (South Kohala) e' stata interessata per tutto il giorno da un grosso incendio ancora in corso, che pero' non ha causato ne' interruzioni alle vie di comunicazione ne' pericolo per i centri abitati. In effetti dato che l'area e' piuttosto brulla (sterpaglie e cespugli in mezzo alla lava), non si vede come qui un incendio possa costituire un serio pericolo.

Rientro al Motel e cena all'annesso ristorante Paniolo, a spiccata connotazione ranchera, con le selle, gli speroni, i ferri per la marchiatura appesi alle pareti di legno. Ottima e abbondante cena messicana.

Paniolos e' il nome dei cowboys hawaiani, che lo mutuarono dai loro primi istruttori di lingua spagnola, giunti nella prima meta' dell'800 dalla California (parte del Messico all'epoca), nel periodo in cui cominciavano a infittirsi i contatti con il continente americano. Sia mucche che cavalli erano stati trasportati sulle isole dai forestieri gia' all'inizio del secolo.

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Inviato: 30/9/2004 3:05
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Re: Ahi le Hawaii..

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25/2/2004 15:54
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Sul numero di ottobre del National Geographic, bel servizio (certo, non all'altezza di quanto pubblicato su questo diario... ) su Volcanoes National Park.

Inviato: 30/9/2004 13:45
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Re: Ahi le Hawaii..

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14 Settembre.

Il viaggio volge al termine, questa e' l'ultima giornata vera, poi domani, anche se il volo e' di sera tardi, la testa sara' comunque al rientro.

Vogliamo ripercorrere la cintura del caffe', attraversata il primo giorno nella tappa di trasferimento dall'aeroporto ai vulcani. Ci arriviamo non via la Highway 19, ma passando per la strada piu' interna, la 190. Ci avviciniamo inizialmente un po' a Mauna Kea.

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Attraversiamo poi le vecchie colate del Mauna Loa, giunte da crateri distanti piu' di 30 miglia (colate che proseguono in direzione dell'oceano, qualche miglio piu' a ovest).

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Si sfiora Hualalai, altro vulcano di una certa rilevanza (2500m), messo pero' in ombra sia dalla maggior mole di Mauna Loa e Mauna Kea, sia dal temperamento del Kilauea.

Le cittadine del caffe' sono un po' anonime, allungate ai bordi della Highway, coi loro general store, qualche ristorante e le pompe di benzina. A questo proposito e' bene notare che sull'isola i punti di rifornimento si trovano solitamente nei centri abitati. Questo, in certi casi, si traduce in tratti di highway di varie miglia senza carburante, per cui e' bene cercare di non andare mai in rosso..

Principali attrattive della zona, piantagioni di caffe' e fabbriche di prodotti a base di noci di macadamia, che aprono ai visitatori, piu' qualche piccolo museo del caffe'. Noi proseguiamo oltre Captain Cook, alla ricerca della famosa "Painted Church", chiesetta in legno il cui interno venne affrescato con un trompe-l'oeil riproducente le navate della cattedrale di Burgos.

La chiesetta ci sfugge, e cambiamo temporaneamente obiettivo, dirigendoci verso il piu' rilevante Puuhonoa O Honaunau National Historical Park. All'interno del parco, i resti di un'area sacra che anticamente forniva rifugio a qualunque perseguitato o semplice bandito il quale, raggiunta l'area, veniva purificato dai sacerdoti di tutte le colpe e non poteva piu' essere punito.

Nel complesso, oltre ai resti archeologici e alla ricostruzione degli ambienti originari, una ricca avifauna e, lungo il litorale, la possibilita' di incontrare le tartarughe verdi che vengono a riva a riposarsi o a brucare la vegetazione acquatica intorno agli scogli.

Riproduzione di antichi idoli
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Tartaruga Verde
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Fringuello sulle pietre del tempio
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Nitticora in appostamento
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Maina comune o Merlo triste
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L'amenita' del luogo mi spinge a scattare una foto ricordo (perdonatemi, siamo quasi alla fine..)

MP
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Nella vicina Kealakekua Bay, che si raggiunge per una stretta via a senso unico alternato (a discrezione dei guidatori), ancora tartarughe al pascolo

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Risalendo verso la highway, troviamo finalmente anche la Painted Church, che e' graziosa e meritava la deviazione.

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A Hilo, citta' della pioggia, avevamo trovato il sole. Questa costa dovrebbe essere soleggiata, invece e' nuvolo e pioviggina, per cui abbandoniamo le velleita' balneari e manteniamo il taglio archeologico per la giornata. Ci spostiamo a Nord di Kailua e raggiungiamo il Waikoloa Resort, con l'attigua importante area di petroglifi.

Nota sui resort della costa di Kona.
Realizzati con notevole impiego di capitali, facendo sorgere dal nulla, in mezzo alla lava, grandi complessi alberghieri con tanto di campi da golf e centri commerciali. Gli hotel sono mediamente inavvicinabili ($$$), in alcuni casi comunque le vie d'accesso ai resort consentono di raggiungere anche aree archeologiche o spiagge pubbliche.

I petroglifi sono incisioni sulla pietra lavica risalenti a epoche disparate, dall'antichita' fino a dopo il contatto (e in questo caso si notano lettere dell'alfabeto o disegni di oggetti di importazione, come ancore di navi). Il loro significato spesso resta oscuro, si sono ipotizzate descrizioni di viaggi, segni magici, autorappresentazioni.

Arriviamo al King's trail, che attraversa l'area archeologica, col sole gia' basso, la luce perfetta, radente sulle incisioni:

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Vorremmo fare l'en plein con una terza area piu' a nord, ancora di petroglifi, presso il Mauna Lani Resort.
Arriviamo che e' gia' quasi ora di chiusura, e rimandiamo la visita a domani.

Risaliamo verso Waimea e, con poca fantasia, ci fiondiamo al solito ristorante, dove ordino una bistecca da 16 once, accompagnata da un congruo numero di boccali di birra (tanto il motel e' dietro il ristorante) e alla fine lasciamo una mancia principesca: che ce li portiamo a fare i dollari a casa ?

(10 - Continua)


Inviato: 1/10/2004 4:40
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Re: Ahi le Hawaii..

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15 Settembre.

Una prima fetta della giornata e' riservata alla ricerca di qualche regalino: c'e' poco da fare, si parte...

Visto che neanche oggi il tempo e' da spiaggia, continuiamo con le visite ai siti archeologici. Si comincia col Pu'ukohola Heiau National Historic Site.
L'area comprende i resti di un grande tempio (tuttora luogo sacro) fatto costruire da Kamehameha primo, che grande e grosso com'era partecipo' personalmente ai lavori.
Secondo una profezia, l'opera, una volta terminata e dedicata al dio della guerra avrebbe garantito a K. il dominio sull'isola, che gli veniva conteso dal cugino Keoua, e su tutto l'arcipelago.

La costruzione richiese un anno (1790-1791), e le pietre furono trasportate fin qui a braccia da una valle distante 22 Km (se anche qui ci fossero stati i Menehune, avrebbero fatto loro il lavoro in una sola notte..).

Alle cerimonie di inaugurazione del tempio, durante le quali furono compiuti anche sacrifici umani, fu invitato il cugino con i suoi uomini, per una 'rappacificazione'. Per un qualche 'malinteso', non appena la canoa del cugino coi suoi uomini ebbe toccato terra, vennero attaccati ed uccisi dai guerrieri di K. Il corpo del cugino fu offerto sull'altare, con dieci degli uomini.
Sia come sia, in definitiva K riusci' davvero a conquistare, con le armi o i trattati o i trucchetti, tutte le Isole, che da allora presero il nome collettivo di Hawaii, che aveva designato fin li' soltanto l'Isola Grande.

Poco piu' in basso un tempio piu' antico e, sprofondato da qualche parte nella baia, un terzo tempio antichissimo dedicato al dio squalo.

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Tocca poi ai petroglifi rimandati ieri per limiti di tempo.
Torniamo a Mauna Lani Resort e seguiamo le indicazioni per Puako.

L'area dei petroglifi si raggiunge tramite un sentiero di circa 1 Km che si snoda in parte dentro una foresta riarsa, abbastanza atipica. Il sentiero sfocia su una grande superficie di lava, una sorta di enorme lavagna sulla quale sono state sparse le incisioni.
Luogo semi-deserto e silenzioso, caratteristiche che ne accrescono il fascino.

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Uscendo ci affacciamo sulla spiaggia di Holoholo Kai, formata da un particolare mix bianconero di pietra lavica e madrepora.

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In tutta la zona, lungo la highway, si possono osservare nomi o frasi composti con i pezzi di madrepora bianca, poggiati sulla lava nera.

Oggi e' particolarmente visibile il vulcano Halekala dell'isola di Maui, che appare come sospeso sull'acqua. Sembra perfino piu' imponente dei vulcani di qui, cosi' distante e cosi' grande, pero' dalle cartine sappiamo che non e' cosi' (mah..).

Tentiamo anche con il Kona Village Resort, per un'ulteriore area di petroglifi, ma i guardiani ci rimandano indietro sostenendo che c'e' poco da vedere e che tocca camminare a lungo in mezzo alla lava, preferibilmente con un accompagnatore esperto. Non ci convince granche', i nostri testi dicono altro, ma non abbiamo troppa voglia di insistere..

Ultima tappa, visita alla citta' di Kailua, col palazzo reale, il tempio Ahuena dove nel 1819 avvenne il fattaccio che spinse la popolazione a ribellarsi alle sacre leggi (l'infrazione di queste da parte di re Kamehameha II, in una occasione pubblica) e il lungomare dove si infrangono con grandi spruzzi le onde oceaniche (un po' come sul lungomare dell'Havana, o anche quello di Marina di Pisa quando tira il libeccio...)

Ma e' quasi buio, e non mi fa piu' voglia di tirare fuori l'arma, ormai davvero ho la testa nell'aereo..
Arriviamo con buon anticipo al check-in, e meno male perche le addette fanno un po' di confusione coi nostri biglietti e ci va una mezz'ora per sbrogliare la situazione.

Il resto e' ordinaria esperienza di voli, coincidenze, sonno a singhiozzo, pasti a casaccio, film, cuffiette, e chi piu' ne ha piu' ne metta.. Un viaggio abbastanza stancante (e' sempre piu' difficile il ritorno..) con due albe sulla via, dato che arriveremo a Fiumicino la mattina del 17.

Il racconto finisce qui. Mi ci metto anch'io come chiusura, nelle vesti di inviato:

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--------<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>---------

(11 - Fine)


P.S.
C'e' una piccola coda a carattere foto-enigmistico che vado ad appendere quanto prima al thread..


Inviato: 3/10/2004 2:21
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Re: Ahi le Hawaii..

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Durante il viaggio di ritorno ho scattato qualche foto dall'aereo sulla rotta Los Angeles -> Chicago.
La giornata era limpida e, avendo visto passare Las Vegas, ho pensato che forse qualche panorama interessante lo si sarebbe potuto inquadrare.

Vi sottopongo alcune delle immagini, per sapere se sono posti che conoscete/riconoscete, avete visitato etc. Dico subito che, a parte Zion, non ho individuato nient'altro a me noto. Il mio finestrino era sul lato sinistro dell'aereo, le cose migliori erano dall'altra parte, comunque qualche formazione notevole su cui mi piacerebbe avere notizie l'ho fotografata.

La prima foto, identificata con 00, e' del passaggio su Las Vegas.
Per le successive ho riportato il tempo relativo alla prima in minuti e secondi, la distanza da Las Vegas in miglia (velocita' presunta 0.16 Mi/sec) piu' eventuali commenti o viste di dettaglio per quelle che presentavano qualche formazione particolare.

L'ultima e' relativa a due anse ben riconoscibili del fiume Colorado, all'interno dell'area di Glen Canyon. Da questa, presupponendo direzione e velocita' costanti, e' possibile risalire sulle carte a una posizione presunta per le immagini intermedie.

Le immagini sono state trattate per recuperare contrasto e colore.

Si comincia con Vegas:
Img 00 - t 00:00 - 0 Mi
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Muddy Mountains
Img 01 - t 03:08 - 30 Mi
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Lake Mead (lato nord)
Img 02 - t 04:19 - 41 Mi
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Sullo sfondo Zion, in primo piano qualcosa che ho visto in qualche film (Hurricane Cliffs ?)
Img 03 - t 12:20 - 118 Mi
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Dettaglio
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Zion piu' da vicino
Img 04 - t 14:02 - 135 Mi
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Bryce sullo sfondo ? (non mi convince)
Img 05 - t 17:38 - 170 Mi
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Questo mi sembra molto interessante (Vermillion Cliffs ?)
Img 06 - t 19:08 - 185 Mi
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Dettaglio
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Anche questo non e' male, con i canyon a strati.. (Kaiparowits Plateau ?)
Img 07 - t 23:52 - 230 Mi
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Dettaglio
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Queste anse sembrano spettacolari (Glen Canyon ?)
Img 08 - t 25:22 - 245 Mi
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Dettaglio
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Punto finale: Colorado River dentro Glen Canyon Recreational Area (dove arrivano due rami della 276):
Img 09 - t 26:46 - 260 Mi
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La parola agli esperti...



Inviato: 3/10/2004 19:28
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Re: Ahi le Hawaii..
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, grazie, sei un grande!!; lavoro eccellente, ogni tuo post è stato un immenso piacere personale...adesso tocca a Roberto raccogliere tutta il materiale in un bell'articolo da mettere nella sezione "Informazioni sui luoghi" ...

Per il totolocation finale mi riservo di guardare le immagini con maggiore attenzione stasera, però su un paio di cose mi sento di esprimere subito un parere:

Img 06 non sono le Vermillion Cliffs bensì quella magnifica formazione geologica chiamata Waterpocket Folds, che "taglia" il Plateau da Capitol Reef NP giù fino al Glen Canyon, quelle "creste" sono proprio inconfondibili e sono visibili via terra percorrendo la Notom Bullfrog Road...

Img 05, più che Bryce direi Cedar Breaks NM, mi sembra più corretta la sua posizione rispetto alla rotta che facevate voi e all'asse di Zion, ci siamo stati anche quest'anno (btw, abbiamo assistito alla liberazione da parte dei ranger di un'aquila cresciuta in cattività , veramente bellissimo!!) ed ho quindi la memoria abbastanza fresca su questo NM che viene spesso ingiustamente descritto come la copia meno bella del Bryce...

Però, come sono "quasi" irriconoscibili le terre viste dall'alto, è proprio vero che è un'altro modo di vedere il mondo, su alcune immagini che hai postato ho effettivamente delle difficoltà  a raccapezzarmi, adesso capisco un pò meglio anche il progetto del fotografo francese (non ricordo più il nome) che ha fotografato tutte i le meraviglie paesaggistiche dei quattro continenti dagli aereoplani ...

Inviato: 4/10/2004 14:45
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Re: Ahi le Hawaii..

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Citazione:

adesso capisco un pò meglio anche il progetto del fotografo francese (non ricordo più il nome) che ha fotografato tutte i le meraviglie paesaggistiche dei quattro continenti dagli aereoplani


www.yannarthusbertrand.com/yann2/affichage.php

www.altitude-photo.com/accueil.php

credo tu ti riferisca a lui/loro.

Galago complimenti per le splendide immagini e per il reportage.

Tra oggi e domani (se ce la faccio) una pagina nuova su www.grandespirito.it

Livorno: Il Porto e le sue Gru

Ma come si fa ad inviare le immagini qua sul forum?

a presto, ric

Inviato: 4/10/2004 15:00
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Re: Ahi le Hawaii..

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Grazie grazie.. onoratissimo.. pero' mi metto nei panni di Roberto: Roberto, se ti serve una mano per risistemare il materiale, fai un fischio !

Citazione:

Marco ha scritto:

Img 06 non sono le Vermillion Cliffs bensì quella magnifica formazione geologica chiamata Waterpocket Folds, che "taglia" il Plateau da Capitol Reef NP giù fino al Glen Canyon, quelle "creste" sono proprio inconfondibili e sono visibili via terra percorrendo la Notom Bullfrog Road...


Dopo un po' di ricerche, credo di avere individuato la location della 06. Non puo' essere Waterpocket Folds, perche' sarebbe troppo avanti nella rotta e un po' troppo a nord.

Il punto e' a una settantina di miglia a ovest-sudovest del punto finale, che e' all'altezza di Bullfrog Crossing/Halls Crossing lungo il Colorado River.
NAP, nota a posteriori: in parole semplici, e' Lake Powell, sulle cartine che avevo consultato non era identificato..

A me risulterebbe papabile la formazione detta Cockscomb (cresta di gallo), all'interno di Grand Staircase in prossimita' del Paria River, che presenta analogie con le Waterpocket Folds.
Le immagini che ho trovato sono abbastanza rispondenti a quello che ho ripreso dall'alto, ad esempio (da www.go-utah.com):

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Qui una mappa schematica della zona
http://www.msoft.it/pages/casulini/smoky_map.html


Qui una collezione di vari scenari USA ripresi a bassa quota:
http://www.geology.wisc.edu/~maher/air/air00.htm


Inviato: 5/10/2004 2:50
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Re: Ahi le Hawaii..
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Citazione:

rictro ha scritto:

www.yannarthusbertrand.com/yann2/affichage.php

www.altitude-photo.com/accueil.php

credo tu ti riferisca a lui/loro.

Galago complimenti per le splendide immagini e per il reportage.

Tra oggi e domani (se ce la faccio) una pagina nuova su www.grandespirito.it

Livorno: Il Porto e le sue Gru

Ma come si fa ad inviare le immagini qua sul forum?

a presto, ric



Si, mi riferivo proprio a lui/loro, grazie mille per il link ...

Non vedo l'ora di vedere le nuove immagini con le gru, facci subito un fischio quando sono online!!!!!!

Per postare le immagini sul forum devi cliccare sulla terza iconcina (partendo da destra, quella che ha una specie di faccina color ocra) che trovi in alto nella schermata in cui posti le tue risposte, proprio sopra alle finestrelle "Dimensione", "Carattere"...dopo che hai cliccato ti si apre una finestra in cui devi inserire l'indirizzo url dell'immagine et voilà !!, l'immagine è sul forum...

Raffaello, si, hai proprio ragione!!, quelli sono i Cockscomb, e dire che ci siamo passati decine di volte!! , la Cottonwood Canyon Road (che è la sterrata che si vede nell'ultima immagine che hai postato) la utilizziamo spesso per "tagliare" dal Bryce Canyon NP a Page senza fare il giro lungo a cui ti "costringe" la strada asfaltata...tra l'altro è una sterrata che presenta notevoli bellezze paesaggistiche (i Cockscomb, Grosvenor Arch, i Cottonwood Narrows) e che, in condizioni di tempo asciutto, è percorribile anche dalle passenger car..
A questo punto però devo rivedere completamente le mie teorie sulle altre immagini riprese dall'alto, la rotta che avete fatto era molto più a sud di quanto pensassi ...
Certo che allora img08 è sicuramente il Glen Canyon e a questo punto potrebbe essere nella zona tra Three Roofs e Steven Arch, poche miglia ad est di Dance Hall Rock sulla Hole in the Rock Road...
Per img01 pemso che sia la Valley of Fire SP, mentre a me il dettaglio di img03 mi sembrano proprio le Vermillion Cliffs così come si possono ammirare sulla strada che da Page va verso il Grand Canyon North Rim, però potrei tranquillamente sbagliare, formazioni così sono molto comuni nel Sud Ovest e confonderle è un attimo!!

Inviato: 5/10/2004 10:57
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Re: Ahi le Hawaii..

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Citazione:

Marco ha scritto:

Certo che allora img08 è sicuramente il Glen Canyon e a questo punto potrebbe essere nella zona tra Three Roofs e Steven Arch, poche miglia ad est di Dance Hall Rock sulla Hole in the Rock Road...


Bingo !!!

Questa e' una mappa di Escalante River all'altezza di Stevens Arch:

http://www.topozone.com/map.asp?z=12& ... l&datum=nad83&layer=DRG25

ed e' esattamente quello che si vede nel dettaglio della 08.

Ho fatto un ulteriore dettaglio per cercare di evidenziare Stevens Arch, qualcosa si intravede al centro del rettangolino.

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Considerando quanto appare grande da sotto (ho visto qualche immagine sul web), bisogna dire che questi canyon non scherzano in quanto a dimensioni.


Sul margine superiore destro della 08 compare poi una formazione di cui si era parlato in precedenza:

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Queste sono proprio le Waterpocket Folds, decisamente simili al Cockscomb !


A questo punto, avendo trovato un buon sito di topografia, ho ricostruito anche la 07.

E' la Fiftymile Mountain, con il Basin Canyon e gli Straight Cliffs:

http://www.topozone.com/map.asp?lat=3 ... n&datum=nad83&layer=DRG25

certo meno spettacolare dell'altra formazione, ma sempre notevole !

Inviato: 5/10/2004 21:30
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Re: Ahi le Hawaii..

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Questo e' l'ultimo pezzo che mancava, relativo al dettaglio della 03:

http://www.topozone.com/map.asp?z=12& ... l&datum=nad83&layer=DRG25

Ovvero Lost Spring Mountain.
Nella immagine completa si vedono anche, salendo verso nord, Little Creek Mountain e Gooseberry Mesa che, a quanto ho visto in giro per Internet, sono localita' frequentate dai mountain bikers per escursioni impegnative e spettacolari.

That's all folks..


Inviato: 6/10/2004 22:54
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Re: Ahi le Hawaii..

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Certo che dall'aereo hai fatto delle foto a dir poco
I*N*C*R*E*D*I*B*I*L*I


Tanto di cappello....direi una degna chiusura al tuo ottimo lavoro di reportage!!!

Grande Galago!!!!

Inviato: 6/10/2004 23:21
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