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Re: La fine della musica

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8/10/2006 17:44
Da Torino
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Oltre a quello già  detto nel precedente post, siamo d'accordo che la televisione non sia il luogo dove si scopre la musica. Ma non é nemmeno il luogo dove si scopre la vita, il mondo, ecc, ecc, salvo ovviamente eccezzionali scampoli di qualità  informativa e bellezza estetica.
Ma non lo è mai stata, come si vorrebbe credere. Salvo anche qui parentesi eccezzionali coem Myster Fantasy ad inizi anni 80. Ma non è certo in televisione che si troveranno le cose nuove o quant'altro. E poi scusate, nei "magnifici anni 70" la televisione cosa produceva?. Dato che li ho vissuti, ci prendevamo le riviste, dalla popolare ciao2001 (vabbè...), a Gong, A Muzak, a Scena (un po più tardi). Le avete presenti? era li che ci si formava musicalmente, insieme al passa parola, o alla frequentazione di luoghi magici come il negozio di Carrù (di cui non ricordo il nome). E poi ascoltare, suonare, ascoltare, suonare. Certo che l'industria discografica é cambiata (attenzione però, cosa volete dire che prima erano attenti all'innovazione? l'industria discografica ?), ma da qui a dire che non c'è più nulla ce ne corre.
Non dirà tanto di nuovo ma solo ad indicare queste quattro cose:
www.ondarock.it
www.sentireascoltare.com
battiti, trasmissione radionfonica, radio3, dalle 24 (+ la nuova programmazione sia di radio2 che di radio3) e radio stereonotte
blowup, rivista di musica (+ le varie altre).
Fare un giro li sopra forse si inizia a scoprire cosa viene proposto nel mondo della musica e ci stiamo limitando solo ad alcuni generi.
E' chiaro che se poi non piacciono, vabbè, ma é un altro discorso. Non si confonda il gusto personale con un discorso sulla realtà  della musicale.
bs
marco

Inviato: 2/3/2010 11:39

Modificato da samuel su 2/3/2010 11:55:19
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

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Re: La fine della musica

Iscritto il:
8/10/2006 17:44
Da Torino
Messaggi: 1461
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e aggiungerei per gli amanti del rock progressive (da sentireascoltare citato prima) il ritorno di Luciano Regoli leader della "Raccomandata con ricevuta di ritorno", su:

http://www.sentireascoltare.com/recen ... vuta-Di-Ritorno-Il-P.html

bye
bs
marco

Inviato: 2/3/2010 11:54
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

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Re: La fine della musica
Moderatore
Iscritto il:
11/3/2004 9:36
Messaggi: 4470
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Mi sento molto in sintonia con quanto detto da Marco/Samuel nel suo ultimo intervento (tra l'altro, le repliche delle puntate di Mister Fantasy verranno messe in onda a partire da oggi, alle ore 18,45, su Rai Sat Extra, imperdibile!!!!!)...

Non so, i miei ultimi grandi amori musicali sono tutti lavori prodotti da artisti che non hanno (o quasi) contratto discografico, che vendono online, e sono opere innovative, soprendenti, al di fuori di ogni logica commerciale...ne cito uno per tutti, il magnifico Manafon di David Sylvian (qui una bella recensione)...ma potrei citare Fennesz (ma che capolavoro è Endless Summer, e lì si è veramente inventato qualcosa di mai sentito prima, il glitch, il crash del pc, come fondabti la composizione, in una parola la laptop music), ma per parlare di espressioni più vicine alla forma canzone anche la straordinaria collaborazione tra Brian Eno e David Byrne, Everything that happens will happen today...e che dire di Scott Walker, il suo album Tilt (ma anche The drift) si è addentrato in territori inesplorati e pericolosi, quantomeno per il rock/pop/ecc.ecc.

Ecco, magari più che guardare alla musica contemporanea, classica/colta, forse dovremmo rivolgere lo sguardo alla scena dell'avanguardia più "imbastardita" con la popolar music, forse è lì che si celano le pulsioni più vitali ed innovative oggi.

E poi, ancora: ricordo quando qualche anno fa Brian Eno si innamorà ed esplorà la "musica generativa", c'era, c'è un software (sviluppato con la sua collaborazione), che, seguendo alcune regole/impostazioni di base impartite dal musicista/artista, genera in automatico musica che si auto-rigenera, cambia costanetemente nel tempo, Eno diceva che questo sarà  l'unico modo attraverso cui fruiremo la musica nel futuro, io non credo (ed infatti gli esperimenti di musica generativa si sono oggi arenati), però ho sempre trovato questa ricerca veramente molto interessante, basta solo pensare alle "mazzate" che minano alla base il concetto di autorialità , pochi si sono spinti con tale veemenza in questi territori...


Ciao!!

Marco

Inviato: 2/3/2010 17:11
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