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Utente non più registrato
Buongiorno a tutti!!!!!
Ciao Marco, beh se tu e Roberto vi incontrate a Ferrara ne potrei approfittare per incontrarti di persona e per visionare qualche tua stampa se per te va bene e ti offrirei volentieri un caffè.
Ciao

Inviato: 23/4/2004 9:22
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Utente non più registrato
Ciao Luciano,
spero tu ti stia sbagliando e che quello che dici non si avveri, anche se ho un brutto presentimento.
Non vorrei essere costretto a vendere il mio medio formato hasselblad con le lenti migliori al mondo, solo perchè non trovo più la pellicola 120. Sarebbe una caduta verso il basso della qualità  e una grave discriminazione ed ingiustizia.
Per quanto riguarda la qualità  sono convinto per esperienza personale che il 6x6 con lenti Zeiss e Velvia sia almeno 3 volte superiore alla migliore DSRL presente sul mercato (anche la Canon 1ds);
Mentre sul fatto della coercizione fotografica, non capisco perchè si debba sempre favorire i grandi numeri le preferenze di massa che non sempre sono le scelte migliori ma spesso sono mediocrità  di comodo mi spiego meglio:
Per esempio: Avete fatto caso all'impoverimento della qualità  dell'informazione e dei programmi televisivi in chiaro? Reality show, giochi a premi , dibattiti calcistici, telegiornali pilotati. Sono ormai 5 anni che non guardo la tv on-line nazionale , leggo oppure guardo in Dvd, eppure se chiedo in giro , tutte le persone mi dicono che a loro non piacciono questi programmi eppure molti li guardano altrimenti non sarebbero giustificate le scelte delle emittenti no?
Lo stesso vale per la fotografia. Si sta spingendo tutto sul digitale, sul pratico, veloce, comodo senza curarsi più della qualità  o almeno senza chiedersi se si ottengono risultati migliori di prima.
Lo so, la massa si identifica in new entry photographers per cui gente non avezza alla fotografia che adesso grazie al progresso si trova a poter fare le foto con una semplicità  estrema per cui sono loro i vettori inconsapevoli trainanti del nuovo mercato.
Allora io mi chiedo, se io volessi fare foto con il foro stenopeico e impiegare 3 ore per fare una foto che altrimenti con il digitale verrebbe fatta in 2ms perchè non sono libero di farlo? Perchè mi devo unifirmare alla massa?
Se so per esperienza che ho un sistema che mi gratifica maggiormente e che mi da qualità  migliore soddisfando tutti i miei canoni tutte le mie esigenze perchè non posso continuare ad usarlo?
Se mi vendessero un dorso digitale per 6x6 da 22Mp al costo di una DSRL potrei anche cedere con riserva ma non è questo il caso.
In fine potreste contestarmi che in questa allucinante risposta ho confuso il concetto della guida da parte delle case costruttitri attraverso la pubblicità  con quella dei gusti della massa dei consumatori ma alla fine non sono la stessa cosa?
La domanda è: Sono LORO che pilotano noi o siamo noi che CHIEDIAMO di essere pilotati?

scusate la lungaggine!!!!!


Ciao

Inviato: 23/4/2004 10:05
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Anonimo
Utente non più registratoAnonimo
Beh...la mia era anche in gran parte una provocazione. In realtà  del digitale, non fosse altro che per quanto riguarda l'invio di immagini in rete, o per stampe digitali rapide, più o meno curate e ritoccate, magari dopo scansione di negativo o diapo, non credo potremo farne a meno.
Non parliamo poi del lavoro: anche io utilizzo da anni il PC per la mia attività  quotidiana... quindi non sono certo pregiudizialmente contrario all'informatica , anzi !
Quanto al resto, tutto è possibile ....Certamente, l'invenzione della fotografia, ormai più di 150 anni fa, non fece venir meno la produzione di pennelli e colori ad olio, sebbene la ridimensionà alquanto. Dirà di più: la fotografia, sgombrato il campo dal discorso sulla verisimiglianza e su altri concetti d'accademia che si ritrovarono spiazzati dal nuovo mezzo, spinse i pittori ad esplorare nuove strade, tanto che l'arte pittorica conobbe, proprio in contemporanea con lo sviluppo della fotografia, alcune delle sue stagioni di fioritura più feconde ed entusiasmanti.
Potrebbe avvenire qualcosa di analogo anche per la fotografia tradizionale, a cominciare dal grande risveglio di interesse per il bianco-nero e per la fotografia "fine-art" o le cifre che stanno raggiungendo le stampe "vintage" in campo collezionistico, o la riproposta di antiche tecniche di stampa e tante altre cose...
Tuttavia per produrre colori ad olio e tele, basta un modesto laboratorio artigiano. Per produrre pellicole ci vuole un impianto industriale mica da ridere, ed un approvigionamento di materie prime (innanzitutto la gelatina animale purficata) che, se non supportate dalle richieste di giganti come Kodak o Fuji, secondo me potrebbero portare i costi di produzione a livelli stratosferici...e decretare la virtuale sparizione di questi prodotti.
Quanto ai vantaggi del digitale, i commenti di bufo bufo ripropongono quelli che vengono solitamente evidenziati dagli entusiasti del digitale...e sono più che legittimi, intendiamoci bene.
Certo per me valgono molto meno, perchè - tanto per mantenersi sul caso personale - non mi dedico alla foto naturalistica, ma piuttosto al ritratto, non uso diapositive (meno che meno la "ultrabright" velvia, che sostituirei, nel caso, con l'astia), ma il bianco-nero, che sviluppo e stampo in proprio... non ho nessuna ansia di vedere immediatamente il risultato (tranne magari qualche pola iniziale per controllare le luci), perchè quella che per me è la vera immagine emerge, pian piano, dalla bacinella, nella tenue luce rossastra della camera oscura, e non mi sognerei mai di rinunciare a quel momento in cambio di qualsivoglia "comodità " . Ed infine, chissà  perchè, non mi sono mai sembrati mal spesi i denari per pellicole e chimici che mi forniscono risultati destinati a durare nel tempo, mentre mi seccherebbe parecchio spendere 3000 euro per acquistare una macchina che dopo 6 mesi potrei acquistare per la metà  e sarebbe già  "superata" e, dopo un paio d'anni, avrebbe una certa utilità  solo come fermacarte...

Inviato: 23/4/2004 10:26
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Da SAN CARLO TO
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Spero che tutti mi diano ragione se dico che non puo' che essere una questione personale...
Nel rispetto delle scelte del prossimo che non possono che essere proprie e solo proprie.
So che vedere affiorare l'immagine nella bacinella e' entusiasmante (ci sono passato anch'io), rispetto e stimo chi lo fa.

Nello stesso tempo non credo di essere una ingenua pecora che segue il gregge pilotato dal pastore "multinazionale", anche perche' spero di utilizzare entrambi i sistemi per molti anni.

Spero anche di non essere considerato uno sciocco se sono convinto dei vantaggi che il digitale portera' al MIO lavoro.

Buon fine settimana a tutti

Ettore

Inviato: 23/4/2004 11:01
.........
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Utente non più registrato
Ettore come dici tu è una questione personale e non volevo minimamente alludere a noi quando parlavo delle masse.
Sono solo amareggiato dal fatto che ci sia la tendenza ad eliminare sempre di più la distribruzione della pellicola, già  adesso devo ordinare a Milano da digitalfoto i rulli da 120 perchè nella mia città  vengono venduti a prezzi proibitivi e ne sono reperibili solo alcuni tipi, se poi diventeranno un prodotto "esotico" dovrà andare dallo spacciatore di zona per farmi vendere una dose sottobanco......:p
A parte gli scherzi, credo che ci sia questa tendenza ma che sia asintotica ovvevo che tenda all'eliminazione senza mai toccarla. Non credo che tutti i fotografi del mondo che oggi lavorano e vendono con MF siano o possano permettersi un dorso digitale per il MF o che siano disposti ad abbandonare completamente il film MF per il digitale. Certo tutti quelli che lavorano su campi della fotografia dove il digitale offre il meglio di se non possono che muoversi verso il digitale e questo è anche il tuo caso credo.

Ciao e buon week anche a te

Inviato: 23/4/2004 12:28
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Sapevo che non ti riferivi a noi...anche se non possiamo sentirci al di fuori del problema fisto che abbiamo tutti problemi di approvvigionamento di pellicole 120...

A Torino ci sono 3/4 punti di riferimento e mi e' capitato di non trovare Velvia 120 da nessuno di loro...
A proposito...mi servivano per una Fujica 6x9 che utilizzo ogni tanto...giusto per mettere sul piano luminoso qualcosa che non sfiguri troppo vicino alle lastre di Marco :p :p

Vedi che il problema e' generalizzato ed e' per quello che sara' sempre piu' dura, almeno fino a quando (come dice giustamente Marco) qualche piccola ditta produrra' delle emulsioni di nicchia...anche se poi il problema sara' farsele sviluppare...
Sempre a Torino sono ormai pochissimi i laboratori che sviluppano decentemente l' E6 (dia), anzi uno solo...

Bye

Ettore

Inviato: 23/4/2004 14:37
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mmmmhhhh, invece io ho paura che l'E6 sarà  proprio il primo a sparire, grande, medio o piccolo formato che sia, proprio per i problemi legati allo sviluppo...è per questo che mi sono messo in testa di provare qualche pellicola negativa a colori ...btw, per me cmq la pinhole photography è una gran figata ...

Inviato: 23/4/2004 15:10
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Tanto qualcuno che sviluppa il colore ti serve lo stesso....

Inviato: 23/4/2004 18:00
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Esistono poi dei casi straordinari in cui l'iniziativa del singolo riesce a contrapporsi ai piani di marketing delle multinazionali...mi riferisco a Michael A. Smith e sua moglie Paula Chamlee che realizzano le loro magnifiche stampe a contatto su carta Azo prodotta dalla Kodak e che, davanti alla prospettiva che la produzione di questo materiale fosse interrotta, hanno comperato prima tutte le scorte giacenti nel magazzino maggiore distributore americano, hanno poi creato una cordata/comunità  di fotografi che potesse garantire a Kodak un mercato minimo, e adesso sono i distributori ufficiali per il mercato americano e non, nel senso che molti fotografi da tutto il mondo, pur di mantenere la produzione di questa carta e dare un "segnale" alla Kodak, comperano direttamente da loro (che tra l'altro non ci vogliono guadagnare niente, praticamente vendono a prezzo di costo)...certo, per noi piccole "formichine" fotografiche è sempre una lotta contro i mulini a vento, però sapere che certe cose accadono ancora personalmente lo trovo esaltante...

Inviato: 26/4/2004 9:25
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Da SAN CARLO TO
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Questa notte riflettevo su questo post e mi sono reso conto di una cosa...

Io e Luciano abbiamo due visioni diverse ma che, secondo me, sono risposte diverse a esigenze simili...mi spiego:

Lo sviluppare e lo stampare le immagini scattare da poco credo sia frutto della stessa "ansia" di vedere, giudicare e criticare il proprio lavoro nel piu' breve tempo possibile e contanto solo su se stessi...

Il dover demandare ad altri una parte del processo non mi e' mai piaciuta; i vantaggi del digitale (che ho messo giu' l'altra settimana) si aggiungono a questa esigenza di "creazione" gelosa ed egoistica.

Quello che contestero' sempre con forza e' il pensare che il lavoro sul campo possa diventare meno importante perche' "tutto si modifica al computer";
Ieri ho scattato in pellicola alcune immagini ad orchidee selvatiche e' ho scattato con l'esperienza che mi diceva cosa sarebbe uscito da questi scatti ma inevitabilmente mi rendo sempre conto di scattare qualche cosa di troppo invece di ragionare solo sulla tecnica perche' non sono sicuro al 100% dei risultati...sicuramente mia insicurezza...
Il digitale mi permettera' di scattare con piu' sicurezza controllando spesso i risultati in modo preliminare (istogrammi separati RGB...per esempio).

Bye

Ettore

Inviato: 26/4/2004 10:22
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Anonimo
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Guarda Ettore, il mio intento non è quello di contestare il digitale in quanto tale: mi sentirei ridicolo come quella brava gente che in Inghilterra, all'inizio dell'ottocento, si opponeva alla ferrovia. Non ho nessuna remora particolare (anche se forse ho dato questa impressione), ma non mi piace affatto il modo, a mio parere piuttosto brutale, con cui il digitale va imponendosi, forte dello strapotere di industrie informatiche-elettroniche colossali (ma non sono neanche un no-global contrario alle multinazionali). Come hai giustamente detto, il problema dovrebbe essere di scelte personali: in relazione a tanti fattori (tipo di fotografia, suo utilizzo, necessità  di rispettare certi tempi nella consegna, indole del fotografo, ecc. ecc.) si dovrebbe avere la libertà  di produrre immagini nel modo che ognuno ritiene più funzionale e coerente alle proprie necessità . Ma il presupposto di questo è la libertà  di scelta che invece, a mio parere, si sta drasticamente e velocemente riducendo. Che libertà  mi resta se, ogni volta che vado a comprare pellicole o carte, ne trovo sempre meno? e certi prodotti vengono tolti di circolazione? Per esempio a me piaceva molto, per certi lavori, la Agfa Portrait 120 : ma la Agfa non produrrà  più pellicole 120. Ok, userà la Kodak Portra NC, ma presto o tardi mi ritroverà con lo stesso problema. Capisco che le industrie non sono enti benefici e, se non hanno certi margini di profitto, non possono mantenere determinate linee di produzione. Infatti credo che le prime vittime di questo andazzo, siano proprio quelle industrie che, legate tradizionalmente alla fotografia argentica, fanno i salti mortali per inventarsi un modo di sopravvivere (e la Polaroid è stata la prima illustre vittima ): scommeterei che non pochi alti dirigenti della Kodak non siano, in cuor loro, molto amici del digitale, anche se sono costretti a proclamare in pubblico il contrario... qualche anno fa era più facile per loro far quadrare i conti!
Non ho soluzioni da proporre, forse non le ha nessuno, perchè semplicemente non esistono. Non essendo un professionista e non dovendomi quindi guadagnare la pagnotta con la fotografia, continuerà a fotografare, nel modo che preferisco, finchè potrà e finchè mi divertirà...Poi, mi cercherà qualcosa d'altro..
Comunque....mica male la nuova Nikon D70...quasi quasi ci faccio un pensierino.
ciao a tutti

Inviato: 26/4/2004 14:16
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Utente non più registrato
Ciao a tutti, creativamente parlando non credo sia importante il mezzo ma il fine. Non importa con che macchina scattiamo ma importa cosa otteniamo. Come giustamente dice Luciano e come convengo pure io, alla fine si tratta di punti di vista e di esigienze, solo che ci dovrebbe venir lasciata la scelta a noi amatori come ai professionisti, di scegliere il sistema con cui ci troviamo meglio e di poter esprimere al meglio noi stessi senza imposizioni commerciali o manipolazioni indistriali. Spero che il film, almeno nei formati detti professionali M e L resti, magari ne venga ridotta la produzione ma comunque che venga garantita una produzione minima per soddisfare gli amatori e quei professionisti che per esigienze di produzione non ottengano vantaggi dallo scattare in digitale.


Ciao

Inviato: 26/4/2004 14:50
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Vi dirà, mi sento molto vicino al modo di sentire di Luciano, e mi sembra che ho manifestato chiaramente in altri miei post tutte le mie profonde perplessità  su come il digitale si stia imponendo sul mercato con particolare riferimento alle strategie commerciali (e a volte alle balle che ci rifilano!!) delle grandi compagnie produttrici...poi effettivamente a ben vedere tutto si potrebbe realmente ridurre ad una sola cosa: io, noi, verremo privati della nostra libertà  di scegliere con quali strumenti esprimere la nostra creatività ...ricordo ancora il giorno in cui Fuji Italia mi comunicà che le Velvia Quickload non sarebbero più state importate per il mercato italiano, ed adesso mi devo dannare per comperarle negli Usa oppure pagarle uno sproposito in Francia...io, Luciano e Niko, per esempio, ci siamo conosciuti su un forum americano, e ci siamo conosciuti dibattendo sulla difficoltà  a reperire pellicole per il grande formato proprio a Milano, la capitale fotografica d'Italia, e già  questo è abbastanza sintomatico, anche in senso positivo però , anche nel senso cioè di capacità  di aggregazione dei fotografi grazie ad uno strumento potente come Internet, chissà  che non sarà  questa alla fine che farà  sopravvivere la fotografia chimica...



Edited By Marco on 1082993561

Inviato: 26/4/2004 17:29
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Da Roma
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Su come il digitale si possa anche 'ritorcere contro' chi lo adotta, e' divertente questo articolo:

http://www.robgalbraith.com/bins/multi_page.asp?cid=7-6453-6821

Se si seguono tutti e tre i capitoli selezionabili dalla finestra in alto, ci si puo' fare un'idea di un workflow tutto digitale e di come si lavora in una rivista USA

Inviato: 27/4/2004 17:24
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