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1 Utenti anonimi
Prima foto con la Yashica G124 |
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21/4/2008 14:53 Da Pistoia
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non l'ho fatta nemmen freddare. Appena presa ho fatto subito una foto direttamente nel capannone della exbreda (testimone AG69). Foto scattata con il mal di mare
domandone: nei giorni successivi ho fatto altre foto anche con negativo colore però non mi sembra abbia la solita resa del BN, è solo una mia impressione? avete esperienze in merito?
Inviato: 24/10/2008 16:59
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Samuele... |
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Re: Prima foto con la Yashica G124 |
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Utente non più registrato
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Non ho compreso la domanda (troppa generica), ma sono comunque due materiali diversi: il bianco e nero è una pellicola piena (si fa per dire) d' argento e grazie allo sviluppo (agitazione, temperature, tempo) puoi variare il suo contrasto; viceversa il colore è ricco di...cromogeno ed ha una sua curva caratteristica (leggi: contrasto e latitudine di posa) prefissata dal costruttore e non modificabile, di solito, dall' utente.
Vero che esistono pellicole negative colore con diversi contrasti, ma la personalizzazione che la pellicola bianco e nero regala al fotografo...artigiano, rimane inimitabile. Non so se fosse questa la risposta che ti aspettavi (?)
Inviato: 25/10/2008 21:57
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Re: Prima foto con la Yashica G124 |
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Utente non più registrato
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Non capisco neppure io, cosa intendi per "solita resa"? Intanto rispetto alla stessa foto che ho fatto io con la digitale noto almeno 2 stop in più di lettura delle alte luci e delle ombre tipica della pellicola bianco e nero. Infatti nel mio scatto la finestra è bella "bruciata" sopra, da te si legge (motivo per cui i bianchi e neri digitali si vedono lontano un miglio, oltre che per la grana).
Inviato: 25/10/2008 22:51
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Re: Prima foto con la Yashica G124 |
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21/4/2008 14:53 Da Pistoia
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Citazione:
mi hai letto nel pensiero... il bianco e nero è sempre il bianco e nero mi sono espresso molto male, i dubbi però mi sono venuti quando ho fatto sviluppare un rullo fatto in colore, posto una foto esempio: mi sono chiesto: 1 dipende da me? 2 dipende dalla lente? (magari è una lente concepita per il B/N e non per il colore, boh) 3 non era una giornata adatta al colore (era nuvoloso)? 4 ho inciampato in rullo non buono (non era scaduto però)? grazie
Inviato: 26/10/2008 9:09
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Samuele... |
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Re: Prima foto con la Yashica G124 |
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Moderatore
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14/4/2007 23:27 Da Milano
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a me più che altro sembra dovuta ad una sottoesposizione causata dal cielo troppo luminaso, sbaglio?
ciao daniele
Inviato: 26/10/2008 9:11
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FineArtClub* - Training School www.danielepennati.com Milano Citta Aperta - Journal of Urban Photography Tessera C.F.A.O. n°57... |
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Re: Prima foto con la Yashica G124 |
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Utente non più registrato
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Sapendo previsualizzare il risultato (Ansel Adams docet), non si hanno problemi con il digitale e la negativa colore.
Indubbio che il bianco e nero permette di avere una latitudine di posa maggiore, magari aiutata oltre dal sottosviluppo, anche con rivelatori molto compensatori (esempio il pirogallolo, ma non ho esperienze in merito). La foto a colori è sottoesposta: avresti dovuto misure con lo spot stretto le ombre scure importanti (per te) e sotto esporle di circa 2 stop. Per il cielo visto il controluce, avresti dovuto usare un filtro digradante, di quelli metà chiari e metà scuri studiati proprio per sopperire ai contrasti così alti. Foto come la prima postata sono alla portata del digitale: esempio questa l' ho eseguita direttamente in jpg (raro che usi il raw) misurando con lo spot stretto la parte più chiara che io volevo con dettagli (con il digitale, come con la diapositiva occorre pensare...al contrario) ovvero il piazzale chiarissimo illuminato dal sole ed ho sovraesposto al limite della gamma dinamica del sensore digitale (+2,3 stop in jpg con la mia reflex) per avere comunque la possibilità di schiarire le ombre grazie ad aver sfruttato tutta la dinamica. Previsualizzare, ovvero esporre di destra per avere il file migliore possibile per la successiva elaborazione. La foto, se no parlo parlo
Inviato: 26/10/2008 19:31
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Re: Prima foto con la Yashica G124 |
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Iscritto il:
21/4/2008 14:53 Da Pistoia
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grazie dei preziosissimi consigli, come sempre fotoavventure è una fonte inesauribile di info e consigli. Grazie di nuovo.
ho una riflessione da fare, premettendo che non voglio essere polemico, non mi fraintendete vi prego. Adams è un maestro, ho cominciato da lì anch'io (dai sui libri), ma davvero lì si comincia e lì finisce? Cimentarmi in una disciplina che ha la pretesa di chiamarsi "arte" e già conoscere il sapore del frutto della creazione che verrà , sinceramente, mi da veramente pochissima soddisfazione. NON VOGLIO ALIMENTARE L'ENNESIMA DISCUSSIONE DIGITALE SI DIGITALE NO, però la differenza tra B/N digitale o no, senza voler anche qui esser polemici, ma semplicemente analizzando e confrontando due "documenti", dipende, secondo me, esclusivamente dal corpo macchina che si utilizza. Mi spiego. La mia foto è alla portata del digitale, tutto è alla portata del digitale più che della pellicola, ma a che prezzo? Secondo me al prezzo di una quantità di rumore eccessivo come si vede bene nella foto di Palmerino sulla parte sx (ancora mille grazie Palmerino per i consigli), a meno, penso, di non utilizzare un corpo macchina da 2500 euro a fronte si una yashica 124 da 100 euro usata. Ma a quel punto spiegatemi il fotografo cosa ci sta a fare se fa tutto la macchina... grazie infinite ancora, spero si chiaro il mio intento non polemico.
Inviato: 27/10/2008 9:20
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Samuele... |
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Re: Prima foto con la Yashica G124 |
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Utente non più registrato
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No no, è chiarissimo che sei un troll che vuole scatenare l'ennesimo flame sul digitale-pellicola Ma guarda, parlando proprio sinceramente, a me questo "derby" fra digitale e pellicola, e la macchina fa tutta da sola (già sentito 20 anni fa), e il rumore , ma guarda la grana, ecc, ha veramente AUTOCENSURA i AUTOCENSURA. Sono due medium diversi, come la tempera e l'olio. A seconda delle situazioni o dei risultati che voglio ottenere uso la pellicola bianco e nero, in altre quella colori, in altre ancora le positive e in altri ancora il digitale. A parte che il digitale, se non ti accontenti del tuo jpg-polaroid, devi poi saperlo "sviluppare" per avere risultati decenti.
Inviato: 27/10/2008 10:09
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Re: Prima foto con la Yashica G124 |
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21/4/2008 14:53 Da Pistoia
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è vero...
mi autocensuro e chiedo perdono anch'io amo "switcciare" a seconda della giornata ma molto più probabilmente dalle condizioni meteo (nel senso che sono meteopatico) o forse non mi piace troppo pensare perchè se penso alla fine, qualche volta, viene fuori quello che voglio far venir fuori ed è la volta buona che butto via tutto... in fondo, pensandoci bene, più che digitale o pellicola, a me non piacciono i mirini
Inviato: 27/10/2008 10:20
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Samuele... |
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Re: Prima foto con la Yashica G124 |
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Utente non più registrato
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Citazione:
Pozzetto forever! (soprattutto perchè riesco a vederci orbo come sono).
Inviato: 27/10/2008 10:37
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Re: Prima foto con la Yashica G124 |
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Utente non più registrato
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Più che digitale verso la pellicola ci sono attrezzi dedicati ad un genere fotografico rispetto ad altri.
Il rumore, stampando la foto anche nel formato 30x40cm con una bella carta opaca di solito diventa complicato vederlo, ma considerando che nel reportage questo parametro non è importante (ho visto una mostra di Salgado con ottime stampe 30x45cm e più grandi, ma usando pellicole bianco e nero da almeno 400 iso la grana si nota anche se onestamente non da assolutamente fastidio) per me va bene anche la reflex digitale che ho usato nella foto postata nata...nel 2003 (preistoria per il digitale) e che continua ancora a soddisfarmi proprio in questo genere fotografico. Ho davanti alla mia mente alcune litografie di alcune stampe dei grandi fotografi: formato 20x30cm e qualcuna è anche leggermente micromossa, ma nonostante tutto hanno fatto la Storia della Fotografia. Credo che dovremmo fermarci un attimino a pensare cosa sia veramente importante per le nostre fotografie. Come ho detto spesso, in un paesaggio la qualità non sarà mai sovrabbondante (nulla di male ad usare la medio e grande formato) anche se ci sono stati fotografi che hanno lasciato il segno usando la 35mm (uno è Fontana che usava zoom neanche molto nitidi, ma perfetti per le sue colorate prospettive schiacciate molto famose) formato scelto dalla maggioranza dei fotografi che vendevano per l' editoria (usando la Velvia, di solito) visto che raramente si supera il formato A4 (massimo si arriva alla doppia pagina). Il bello del grande formato non è tanto la qualità eccellente, ma la lentezza operativa che costringe al fotografo ad una maggiore attenzione allo scatto. Per il pozzetto, una reflex con il monitor orientabile ha una funzionalità simile: l' immagine è sempre luminosa, possiamo guardarla con entrambi gli occhi e possiamo ingrandire una parte della foto (qualsiasi, spostando un rettangolino sull' immagine) da 5x fino a 10x, volendo, almeno sulla reflex che ho provato. Sarà simile alle altre reflex che implementano il live-view.
Inviato: 27/10/2008 17:07
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