Presso il Museo Nazionale d'Arte Orientale "Giuseppe Tucci", Via Merulana 248 Roma.

Testimonianze sulla vita e le trasformazioni della citta' a partire dalla fine del diciannovesimo secolo, fino all'anno 2000. La mostra e' soprattutto documentaria, ma non mancano immagini di valore assoluto.

Prorogata al 10 settembre. Gli orari sono quelli del Museo:
lun-mer-ven-sab 8,30-14,00
mar-gio-dom-festivi 8,30-19,30
Chiusura primo e terzo lunedi' del mese

Domanilaltro (Domenica 20 agosto) ore 17.00 visita guidata alla mostra

PS
Il Museo vale comunque una visita di per se'.

Grazie davvero della segnalazione, sebbene per me sarà  difficile trovare il tempo di venire a Roma.
Però il tema della mostra mi affascina oltre ogni dire, anche se forse per un motivo un pò particolare.
In quanto appassionato di un certo cinema, sono un ammiratore dei vecchi film di Yasujiro Ozu. Per chi non lo conoscesse, dirà fu un regista giapponese che, per circa 40 anni, dalla fine degli anni 20 fino alla sua morte nel 1963, non fece che rappresentare, con commossa e un pò malinconica partecipazione, la progressiva trasformazione di Tokyo.
Lo fece con mezzi espressivi e tecnici talmente elementari e minimi da rasentare l'affettazione (quando ormai tutti usavano gli zoom e le riprese panoramiche, lui continuà ad usare solo ed esclusivamente il 50mm e la camera fissa), ma con una eleganza formale ed una attenzione meticolosa ai particolari di cui a noi occidentali, generalmente lontani dalla rarefatta atmosfera zen, sfuggono le reali profondità .
Ed in questi 40 anni non fece che raccontare sempre le medesime storie, di gente semplice, di famiglie comuni, di vicende intime minime (ad esempio un padre vedovo che vuole vedere sposata felicemente l'unica figlia, la quale oppone resistenza per non lasciarlo completamente solo).
Ma queste storie minime sono immerse nella realtà , enormemente più grande, seppure messa come sottofondo, della immensa città  che si trasforma. Si trasforma progressivamente nella sua architettura, nelle sue luci, ed inevitabilmente nei suoi ritmi, nelle sue relazioni sociali ed umane, soprattutto nei suoi valori. Da una Tokyo ancora quasi ferma ai tempi del medioevo giapponese, fino alla frenetica Tokyo, americanizzata e alle soglie dell'enorme boom economico, del dopoguerra. Che gioca al golf e si appassiona al baseball, ed adotta i costumi occidentali, svuotando progressivamente di vero significato lo stile di vita tradizionale.
Mi piacerebbe visitare la mostra, avendo negli occhi quei vecchissimi film, per constatare quanto e come quelle visioni ne vengono confermate.

Guarda caso dopo la mostra di Wenders, al bookstore delle Scuderie del Quirinale ho preso il DVD di Tokyo-Ga, che e' centrato proprio sull'opera di Ozu e su Tokyo che cambia.. Me lo debbo ancora rivedere (lo vidi quando usci').. possibilmente prima di domani pomeriggio dato che abbiamo intenzione di andare alla visita guidata.

Per chi fosse interessato a questi temi, e non l'avesse mai letto, raccomando ancora una volta il bellissimo "Ore Giapponesi" di Fosco Maraini, una testimonianza profonda e partecipe della metamorfosi giapponese da prima della guerra fino al duemila.