Con molta immodestia ovviamente
Ma il vero artista qui è il meraviglioso Zeiss Jena Tessar T 50mm del 1954.

Allega:

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  Autunno a Venezia Nex + Tessar T 50 2.8 (1954).jpg (314.87 KB)

Gran bella foto Pino!
Certo hai usato un pennello sopraffino (guarda che sfocato, non c'è un doppio bordo!), ma cos'è un pennello senza la mano che lo guida?

Grazie Fer, troppo buono, anche se ti confesso che i complimenti mi piacciono un sacco! Hai visto che obiettivo, e quali sono le meravigliose doti di questi vecchi Tessar specie quando sono degli ottimi esemplari. Poesia pura data dalle caratteristiche nello sfocato del tripletto che è la sua anima con le correzioni che Rudolph ha portato con la geniale aggiunta della quarta lente. Questo esemplare con passo a vite 42x1 veniva montato sulle Praktica e Contax S.
Ciao

Tra l'altro gli appassionati Leica noteranno delle similitudini con lo sfocato dei Summicron: immerge dolcemente il soggetto nello sfondo, che è sfocato ma sempre definito e riconoscibile, senza lo "stacco" imperioso dei doppio-Gauss (Planar).

Non è un caso, dato che lo schema Summicron ha molto in comune con lo schema Tessar (ci torneremo con un articoletto, prima o poi).

Fer

Vero Fer, non è il classico sfocato 'copia e incolla' che accende le discussioni tra leichisti e non. Però non mi sembra scattata a TA, a f:2,8 mi aspettavo meno definizione dello sfondo. Ho l'impressione di vedere una foto fatta a f:4 o più. Resta comunque il concetto che le ottiche del passato a me piacciono proprio tanto ed in più di una occasione le preferisco alle moderne asferiche. Magari sarà perchè abbiamo la stessa età

Se ben ricordo avevo usato un 5.6, però bisogna tener presente che montato sulla Nex questo è un 75mm a tutti gli effetti. A prescindere dal caso in sè io adoro questo schema ottico (per non parlare dei tripletti con cui vi ho afflitti a lungo) perchè ho molti esempi che posso postare in cui lo sfocato è sempre integro. Non lo amo solo per questo ma anche perchè mantiene parecchio la caratteristica del tripletto (che ho evidenziato a suo tempo con vari esempi) di restituire scene in cui è spiccato l'effetto di presenza. Danno un effetto spaziale che fa sentire chi guarda la foto conivolto fisicamente nello spazio inquadrato e lo si avverte anche in questo fotogramma.