no, ma figurati... io parlo di cosa si fa normalmente, sono anche un po' conformista, sei tu l'unico che puৠsapere come vanno stampate.

Delle elaborazioni di Daniele personalmente ritengo che solo la prima presenti una reale differenza rispetto agli originali di Osvi. In ogni caso ritengo lecito pagare quel piccolo dazio in termini di rispondenza al reale per ottenere una maggiore "fotograficità " del risultato finale: la spiaggia di Daniele a me sembra più bilanciata, e forse questo è più importante del rispetto pedissequo dei valori tonali della scena.

ma invece a mio avviso il test è indicativo e il primato del nikon sul leica, da quello che si vede e secondo la mia opinione, è tutt'altro che scontato. E' vero che il primo è più nitido, ma secondo me sul campo, come resa complessiva, va meglio il secondo.

ps: per inciso la mia prova del nikon è stata su pellicola, ma non credo che chissà  quale sensore occorra per notare delle differenze anche in digitale.

Il nikon 28 afd è una bestia, già  a TA è nitidissimo: l'ho testato anche io e i tuoi risultati confermano i miei. Il suo unico difetto è che ha una resa molto contrastata e cromaticamente satura, che puà risultare un po' grossolana ai palati più fini. Infatti in queste prove si vede bene che il nikon è più nitido, ma il Leica ha una resa più naturale.

premesso che non ci capisco una mazza di mercato dell'arte,e che l'unica cosa che so del mercato è che conviene comprare la frutta verso la chiusura, che i prezzi sono più bassi, vedo cose inspiegabili: delle foto di un GBG minorissimo quotate quanto quelle di Basilico, di altro livello; le pola di Araki a "soli" 1500 euro; giovani non so quanto conosciuti con foto a volte ridicole, ridicolmente grandi, quasi sempre modaiole, pagate più di Berengo e Basilico.

ciao
io la efke l'ho sviluppata in bw-hyperfin, che è un altro finegranulante prodotto da b-work, con il tempo di 7 minuti consigliato da fotomatica per la efke 25(da fotomatica ho comprato sia pellicole che rivelatore). La sensazione netta è che sulle ombre c'è poca roba, e che la pellicola andava esposta per 20 asa o meno e il tempo aumentato ad almeno 8 minuti.

Non ho mai usato il microdol, ma la efke sì: va esposta sempre abbondantemente, pena ombre molto chiuse, e a maggior ragione con sviluppi finegranulanti come perceptol e microdol, che di loro abbassano la sensibilità .

a f/16 la diffrazione colpisce tutti gli obiettivi... comunque la base di nitidezza da cui parte il 35/2 è ottima.

In effetti è ottimo per quello che costa.
Attenzione però: sopra c'è una strana rotella girevole con dei numeretti 2, 4, 11... sembra venisse usata in un remoto passato per i calcoli astrali dai sacerdoti di civiltà  scomparse... ;-D

http://www.nikonclub.it/forum/lofiversion/index.php/t110422.html

questa discussione mi sembra esaustiva

a TA e a f/2 il 35/1.4 è meno nitido del 35/2: questo non toglie che sia una lente migliore, proprio per avere quel tipo di risultato a TA, poi come robustezza.

Cristiano, ce l'ho e va molto bene. Aperto ha uno sfocato molto accentuato, un po' duro, ma di fascino e un contrasto che si mantiene ancora abbastanza alto; i bordi tengono. Chiuso fino a f/11 diventa molto nitido, conservando comunque un po' di stacco di fuoco tra i piani almeno fino a f/8. Ai diaframmi ancora più chiusi credo di non averlo mai usato.
Ricapitolando non è un summicron (specie come tridimensionalità ), ma è un'ottica di tutto rispetto.
Non ha il contrasto esagerato di altri grandangolari nikon, anzi è piuttosto piacevole.
Se poi vuoi qualcosa di livello superiore devi cercare l'1.4.

belle!

ci stavo pensando proprio in questi giorni a quanto sarebbe stata bella una cosa del genere, visto che ormai la tecnologia per farlo è matura.
Però presa una strada (quella della modularità ) sarebbe stato meglio andare fino in fondo: l'ideale sarebbe un modulo obiettivo, un modulo sensore-processore e un modulo controllo-visione-archiviazione. Se ci si aggiunge il firmware si ha il quadro di una totale aggiornabilità : il sogno degli utenti e l'incubo dei produttori, che cavalcano la bandiera della obsolescenza continua dei loro prodotti.

Interpreti la fotografia un po' come fanno i pescatori con la pesca! Levataccie, bollettini meteo, ecc. ecc.! Bene!

bé allora si recupera alla grande con quel minimo di PP che è diventata obbligatoria...

La bellezza della fotografia è anche questa: a volte riesce a fornirci in maniera straordinariamente lampante, vivida, empatica, delle informazioni che più o meno volontariamente abbiamo ignorato o che non ci sono state fornite. In questo caso la fotografia della brigatista in qualche modo incrina la rappresentazione che di costei ci siamo fatta e le aspettative che nutriamo nei confronti di questa donna. E' una foto che ci mostra una donna disperata, e non lo dico col senno di poi. Non mostra una brigatista, né una assassina, né una persona pentita, né un'ergastolana: mostra solo una donna disperata.
Ci sarebbe discutere sulla comodità  autodifensiva di relegare il temuto "altro" in rappresentazioni fantasmatiche alle quali annettere tutti gli aspetti umani che nella costruzione del nostro io abbiamo deciso di bandire dalla nostra vita; rappresentazioni che sanciscano quella irrimediabile distanza di sicurezza alla quale sentirsi ancora protetti e illibati nella nostra identità , e sul senso cristiano della pietas che, a volte, annulla queste distanze.
Un essere umano come noi. Dovremmo avere paura di noi stessi molto più di quello che etichettiamo altro.

ciao, ho visto le tue foto e devo dire mi piacciono molto, tranne la serie del carcere che non è sostenibile dal punto di vista tecnico con attrezzatura e tempi da turisti.
Bel colpo d'occhio, ottime foto di viaggio: il mezzo che hai usato però non sembra essere all'altezza, sembrano fatte con una compatta, per cui sfumature, alte luci, ombre e dstorsioni mi sembrano un po' così.

non mi paiono malaccio.
Il punto è ciò che dice Samuel: ci sono diverse estetiche, c'è Adams e Giacomelli, ma l'importante è essere coerenti e determinati nelle scelte tecniche ed espressive una volta che si imbocca una certa strada. Sarei più sorpreso che questi contrasti quasi assoluti fossero applicati a composizioni classiche alla Adams. Chissà , magari sarebbe anche interessante.