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Re: Leica S

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22/6/2009 11:34
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Premesso che non ho mai usato una Hasselblad 4D, però mi pare sia dotata di schermi di messa a fuoco Acute Matte e di mirini con ingrandimento immagine attorno a 3x. Considerando che l’obiettivo più luminoso è un f/2,2, possibile che si abbiano difficoltà a mettere a fuoco senza il live view?
Per quanto riguarda la sensibilità, ovviamente una medio formato digitale non è adatta (né vuole esserlo) per foto d’azione. Direi che nel 99% dei casi viene impiegata dove un tempo si usava la Ektachrome 64 o 100, per cui…

Inviato: 4/10/2013 9:35
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Re: Qualche domanda su Eizo

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federico ha scritto:
Mettendo di stare per decidere per un CG-246, avrei bisogno di qualche "avvocato del diavolo" che mi dissuada

Insomma, secondo voi ne vale realmente la pena, partendo già da un discreto schermo 24" IPS wide-gamut e calibrato? Fa realmente la differenza?

No, secondo me non ne vale assolutamente la pena. Probabilmente, sforzandoti di dimenticare la cifra sborsata e mettendo un pezzo di nastro da elettricista nero sul nome Eizo, non ti accorgeresti neppure della differenza.
Diverso potrebbe essere il consiglio se mi dicessi che ci lavori 8 ore al giorno...
Tra un nuovo obiettivo, un workshop di alto livello (Luciano potrebbe consigliarti molto bene... ) o semplicemente un viaggio in qualche posto dove ti interessa fare foto, credo che i modi di spendere "fotograficamente" meglio quei soldi siano tanti...

PS: ti basta o devo infierire?

Inviato: 24/9/2013 14:08
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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danipen ha scritto:

se la luce esterna dovesse apportare una evidente doppia dominante nell'ambiente interno basterà in fase di postproduzione mascherare la parte dell'ambiente sulla quale incide e correggerne il bilanciamento del bianco.
è più facile a farsi che a spiegarsi a parole.


Perfetto, era questo il caso a cui alludevo.

Il link a Olivotto (della cui serietà non dubito minimamente) spiega la cosa molto bene. Grazie.

Inviato: 24/9/2013 13:55
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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danipen ha scritto:

Già una situazione supertipica come le finestre con luce naturale e l'interno con luce artificiale che in pellicola richiedeva grande attenzione e filtrature in ripresa, in digitale si risolve semplicemente con uno scatto esposto per l'interno e un per l'esterno. il bilanciamento del bianco lo si fa ad hoc per i due scatti in fase di conversione dei raw e poi si monta il tutto in ps.


Ecco, ma è qui che non riesco a capire.
Se la finestra è inclusa anche solo in parte nell’inquadratura (e quindi non la puoi oscurare, non puoi “spegnerla”), come fai ad ottenere uno scatto con la sola luce interna?

Se invece la finestra non è inclusa nell’inquadratura, la situazione è gestibilissima anche con la pellicola direttamente in fase di ripresa con una doppia esposizione su emulsione per luce diurna, una con le luci interne spente e nessun filtro, l’altra con luci interne accese e finestra oscurata con filtratura davanti all’obiettivo secondo i dati del termocolorimetro.

Inviato: 24/9/2013 10:09
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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GiovanniP ha scritto:
- non è vero che il digitale ha reso superflue le gelatine davanti alle sorgenti di luce: certo, fare il "cappottino" alle singole sorgenti è un metodo che porta via tempo e che talvolta non è possibile praticare (nel caso in cui, per esempio, le sorgenti di luce da correggere siano irraggiungibili), ma ovviare al problema facendo più scatti in digitale con diverse impostazioni di bilanciamento del bianco per poi unire il tutto in photoshop porterebbe via una quantità di tempo infinita e del resto non sempre sarebbe possibile.

Vista la risposta puntuale ed articolata, e visto che usi il termocolorimetro… ne approfitto per chiedere un chiarimento.
Mi sono trovato in situazioni di fotografia di interni che andavano dal caso dove non ho neanche dovuto usare una sola luce aggiuntiva (tipo interno di certi negozi con ottima illuminazione fotografati dopo il tramonto) al caso dove ho dovuto ricostruire tutta l’illuminazione spegnendo quella esistente. Ma il vero terrore sono sempre state le situazioni di luce mista con luci al neon… e ti assicuro che 25 anni fa giravano certe porcate di tubi…
Come hai giustamente notato non sempre è possibile fare il “cappottino”. Un caso tipico è quando più plafoniere sono incluse nell’inquadratura e bisognerebbe smontare e agire all’interno della plafoniera. Il metodo che ho sempre adottato in questi casi è quello di fare il “cappottino” alle altre sorgenti quali luci aggiuntive o finestre (dall’esterno se incluse nell’inquadratura), con filtratura verde + eventuale correzione della temperatura colore in modo da uniformare il più possibile le altre sorgenti alle plafoniere esistenti, e filtrare davanti all’obiettivo magenta + eventuale correzione blu o ambra seguendo le indicazioni del termocolorimetro per arrivare il più possibile vicino alla luce per la quale è bilanciata la pellicola. In alternativa, ma solo in assenza di animato e di luce diurna (una finestra, se inclusa nell’inquadratura, non si può “spegnere”), una doppia esposizione accendendo alternativamente le sorgenti e filtrando davanti all’obiettivo sia per il bilanciamento della temperatura colore che per il bilanciamento lungo l’asse verde-magenta durante lo scatto con le sole plafoniere accese. Comunque, sempre un lavoraccio.

Nel caso di ripresa in digitale, in casi come questi è in qualche modo possibile semplificare le cose in post produzione? Cioè, se scatto in luce mista fregandomene che una parte della stanza sia più illuminata dalla luce che proviene da una finestra e l’altra parte della stanza più da quella proveniente da una plafoniera al neon con picchi sul verde, riesco poi a sistemare le cose in post produzione? Da quello che hai scritto sembrerebbe di no, ma chiedo conferma.

Inviato: 23/9/2013 22:22
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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Prima di tutto ci terrei a fare una precisazione.
Sia qui (vedi post di apertura) che sull’altro forum, ho sempre parlato di “riprese fotografiche di interni”, e sia nelle mie domande che nelle risposte avute dell’utente Runtu (in quanto a citazioni mi sarei fermato a ciò che ho scritto nel primo post, ma a questo punto lo cito anch’io visto che l’hanno ormai fatto altri prima di me) non si è mai fatto il minimo accenno a “foto sferiche/immersive”. Non mi risulta affatto che coll’avvento del digitale la fotografia di interni si sia trasformata in fotografia sferica/immersiva.
Ho visto che sull’altro forum lo stesso utente ha aperto un topic che dal titolo sembrava un doppione di questo: ho smesso di leggere a metà del post di apertura senza neanche aprire i link, quando mi sono accorto che invece si parla esclusivamente di fotografia sferica/immersiva. Col massimo rispetto per chi fa o si interessa di questo genere di immagini, per quanto mi riguarda è un argomento che non mi interessa minimamente e che non ha nulla a che vedere con l’argomento di questo topic.
Per cui io posto qui, parlo esclusivamente di fotografie tradizionali di interni, quelle che si possono trovare su depliant cataloghi libri cartelloni tanto per capirci, e dell’illuminazione necessaria a questo tipo di foto. Il resto non mi interessa.

Tornando dunque a noi…, ringrazio tutti delle risposte, che mi paiono decisamente convergenti. Tra l’altro proprio ieri ho parlato con un collega piuttosto bravino con la post produzione, il quale mi ha detto le stesse cose che mi avete scritto voi. Insomma, la risposta l’ho avuta… nessuna rivoluzione c’è stata, ed ogni mia illusione è svanita.
Nella mia ignoranza, quando mi è stato detto che luci aggiuntive e pannelli diventavano inutili col digitale, ho pensato esistesse qualche strumento specialistico di post produzione del tipo: crea riflesso come se ci fosse una sorgente luminosa nel punto x / scegli il punto x sull’immagine / regola dimensioni della sorgente virtuale / regola intensità della sorgente virtuale / applica (baggianate, ma spero rendano l’idea). Ed invece mi pare che non sia così. Se vuoi un riflesso, o lo crei con un punto luce o con un pannello riflettente in fase di ripresa come si faceva con la pellicola (magari aggiustandolo o perfezionandolo poi in post produzione), oppure lo “disegni” ex novo al computer. E allora, per ottenere un risultato il meno finto possibile, devi avere delle ottime conoscenze di computer grafica. Il discorso, tra l’altro, si potrebbe estendere anche allo still life: via tutte le luci, solo l’illuminazione naturale o artificiale dell’ambiente, inquadri e fai click, poi giù di computer a disegnare ombre, riflessi, aumentare l’illuminazione qui, diminuirla là, correggere colori, variare dominanti, ecc. ecc.
Va anche detto che poi alla fine tutto dipende dalla qualità che si vuole ottenere…, ma mi pare che chi cerca il massimo continui ad utilizzare l’illuminazione ausiliaria proprio come una volta, perfezionando poi il risultato con gli innegabili vantaggi che il digitale offre in post produzione.
Sarò all’antica, ma non vedo una sola ragione al mondo per evitare di piazzare una luce d’effetto sul set in ripresa e poi cercare di ricrearne gli effetti a posteriori col computer.

Inviato: 23/9/2013 22:16
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Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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Come persona assai inesperta nella ripresa in digitale e praticamente analfabeta in post produzione digitale, chiedo lumi su una faccenda che un po’ mi sconvolge e tanto mi affascina.

In era argentica ho fatto molte foto di interni, la maggior parte col banco ottico, avvalendomi di luci ausiliarie e pannelli riflettenti, sia per schiarire zone decisamente in ombra che per creare riflessi (sullo spigolo di un mobile, ad esempio, per esaltarne la forma), e di filtri in gelatina sia davanti all’obiettivo sia davanti a sorgenti luminose quando situazioni di luce mista richiedevano un accurato bilanciamento cromatico (ovviamente sempre col termocolorimetro in mano).

Recentemente mi è stato assicurato, da un fotografo professionista, che se si hanno le necessarie conoscenze nella ripresa digitale e nella sua post produzione, nelle riprese di interni l’uso di luci aggiuntive di pannelli riflettenti e di gelatine di correzione e bilanciamento del colore diventa del tutto inutile: una reflex digitale e un computer portatile sono sufficienti per fare tutto.

Volevo sapere innanzitutto se concordate sul fatto che col “vecchio” e col “nuovo” metodo si ottiene la stessa qualità, e se le conoscenze necessarie soprattutto della post produzione sono alla portata di tutti o se si tratta di roba da veri esperti (nel qual caso mi farei passare sin da subito qualsiasi illusione).
Grazie in anticipo per le eventuali risposte.

Inviato: 20/9/2013 14:56
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Re: Tavolo da still life o light tent?

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Tavolo da still life e tenda di luce sono due cose assai diverse. Se ad esempio devi fotografare un oggetto privo di superfici riflettenti (scatola di scarpe) su fondo bianco e senza ombre, il primo è indispensabile e la seconda non serve. Se invece devi fotografare un oggetto con superfici riflettenti poggiato su un piano (pentola lucida su un tavolo), serve la seconda e non il primo.
Il primo me lo sono costruito all’inizio dell’attività, e l’avrò utilizzato 3 o 4 volte (meno male che l’ho fatto smontabile). La seconda l’ho sempre assemblata/modellata/montata in forme e dimensioni diverse a seconda delle esigenze, con apposita tela bianca a rotoli e supporti vari.

Inviato: 20/9/2013 14:51
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Re: Qualche domanda su Eizo

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federico ha scritto:
Anche se non lo dice esplicitamente, forse la chiave potrebbe essere appunto che l'utilizzo del software Eizo (Color Navigator) permette di scrivere direttamente nella LUT dello schermo, mentre magari i software di altre altre case no (tipo il Match di Eye-One che utilizzo finora)

Su Eizo.com mi pare lo dica esplicitamente:

EIZO’s optional ColorNavigator calibration software makes calibration simple and produces predictable color results. ColorNavigator works with a wide range of measurement devices and provides hardware calibration by directly utilizing the monitor’s look-up table. The monitor’s built-in correction sensor automatically maintains the calibration settings by self correcting at specific intervals determined by the user.

http://www.eizo.com/global/products/coloredge/cx240/

Inviato: 10/8/2013 23:01
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Re: Qualche domanda su Eizo

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Non sono un esperto di monitor, ma un po’ ho studiato e ti dico quanto ho capito.
Le differenze fra i 3 modelli che citi ci sono e giustificano la differenza di prezzo, anche se tutti tre sono dei 24” con pannello IPS Wide Gamut e LUT a 16 bit.
Il CG246, top di gamma, viene fornito completo di palpebra e di software Color Navigator che permette la calibrazione hardware. Inoltre è dotato di un sensore integrato di calibrazione, cioè di un colorimetro integrato. Una volta comprato, hai tutto.
Il CX240 viene fornito senza palpebra. La calibrazione hardware è possibile, ma solo comprando a parte il software Color Navigator, oltre ad un colorimetro commerciale. E’ dotato di un sensore integrato di correzione, che una volta eseguita la calibrazione con un dispositivo esterno mantiene i colori stabili via software (ma non serve a fare la calibrazione vera e propria). Credo che Gianluke si riferisse a questo.
L’ SX2462W, anche lui fornito senza palpebra, non permette invece la calibrazione hardware, ma solo la normale calibrazione software mediante un colorimetro esterno.
I primi due hanno inoltre la retroilluminazione a Led, che porta vantaggi sul consumo energetico e permette un contrasto più elevato, ma non influenza significativamente il gamut.
Comunque non mi formalizzerei troppo su differenze di un 1% sui valori dichiarati.

Ps: dai anche un'occhiata a questa discussione: http://www.effeunoequattro.net/htdocs ... p?topic_id=11286&forum=67

Inviato: 8/8/2013 21:56
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Re: Monitor di fascia media (possibilmente Eizo)

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Aggiorno… non tanto perché l’ho preso, ma perché sentendo Eizo mi sono risposto a questa domanda:

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orso ha scritto:

Chiederei un consiglio sulla garanzia: a quel prezzo è di 1 o 2 anni a seconda di fattura o scontrino, ma estendibile a 3 o 5 anni con sovrapprezzo. Cosa mi consigliate di fare?



Se si compra un Monitor Eizo che sulla scheda tecnica ha scritto “5 anni di garanzia” da un venditore che assicura i canonici 1 o 2 anni (a seconda di fattura o scontrino) e richiede un sovrapprezzo per l’estensione a 3 o 5 anni, ebbene quelli sono soldi buttati!
Tale monitor, infatti, gode di una garanzia di 3 anni sul pannello e 5 su tutto il resto, a prescindere da dove o da chi è stato comprato, in Italia, in Europa o a Singapore… Non serve neanche lo scontrino o la fattura di acquisto. Quando un monitor Eizo arriva in assistenza, viene guardato il seriale, dal quale si evince la data di nascita. Vengono aggiunti 6 mesi, tempo medio tra la costruzione e la vendita, e da lì parte la garanzia di 5 anni.
Almeno, così mi è stato assicurato.
E mi pare una buona notizia.

Inviato: 22/4/2013 0:01
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Re: Cavalletto decentrabile o normale, questo è il dilemma

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Citazione:

joe60 ha scritto:
Luciano ti ringrazio per l'intervento, in effetti stavo valutando da tempo proprio il Manfrotto 058B Triaut e il
Manfrotto 475B Digital pro, il Triaut che è più alto dell'altro di quasi 30cm è ovviamente più pesante: poco più di 6 Kg contro i 4,5 del 475, preferirei quest'ultimo ma per adesso non lo trovo usato,ma nuovo a circa 325€, mentre lo 058 Triaut l'ho trovato usato a 250€,e mi sembra una buona occasione. Alcuni dubbi riguardano la possibilità di utilizzarlo per far macro, l'altezza minima è di 44cm e non potendo invertire la colonna non sarà possibile scendere per riprese rasoterra,(cosa che posso fare con il 190 pro invertendo la colonna), l'accessorio da te indicato per riprese in orizzontale è sicuramente utile ma non permette di abbassarsi al livello del suolo,quindi potrei far macro solo con ottiche a lunga focale + tubo di prolunga piuttosto con un 50 mm macro+prolunga. Perciò mi chiedevo se fosse da preferire un cavalletto a colonna decentrabile come il Gitzo o il Benro che permette una rotazione della colonna più ampia, piuttosto che un normale a colonna verticale. Ma probabilmente non si può far tutto con un solo cavalletto, se si cerca la stabilità assoluta ci vuole un 475 o uno 058 Triaut, per il resto ci si deve accontentare.Un ultima cosa riguardo il Manfrotto 058 Triaut, tu lo conosci bene, l'hai avuto? Ho trovato un articolo ove un utilizzatore ne parla benissimo ma dichiara di averlo migliorato per via di certi assemblaggi poco accorti, alcune parti difatti pare che siano unite da rivetti che stringono troppo rendendo difficoltoso l'utilizzo. Ti risulta questo?
Per meglio capirsi Ecco qui l'articolo di cui parlavo.
Niente di sconvolgente è semplicemente utile sapere che è possibile migliorare un oggetto già ottimo.

Saluti

joe


Ho il Triaut 058 e non il 058B, quindi, credo, la prima versione.
Al di là dei due difetti citati da Luciano, col quale concordo appieno, sono molto soddisfatto.
La sezione della prima parte è 35 mm e non 30 come sulla versione successiva, e la parte intermedia da 25 mm è in acciaio.
Su un cavalletto con cremagliera non credo sia possibile invertire la colonna.
Per quanto riguarda la "modifica" che hai linkato, la trovo... terribile! Dopo tale modifica veniamo ad avere un pezzo di alluminio forato che gira sulle creste dei filetti di un bullone in acciaio inossidabile. Ricetta sicura per un'usura decuplicata. Anche gli O-ring sono una sciocchezza, si schiacciano e seccano. Molto meglio le più economiche rondelle in nylon.
Nella mia versione, la più vecchia, il problema non si pone in quanto non c'erano rivetti in alluminio, ma un perno in acciaio. Ovviamente liscio.

Inviato: 6/4/2013 13:25
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Re: I premi fotografici e le borse di studio: spunto da un blog

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Falcopardo ha scritto:
Quello che contesto pero' e' che vincono sempre chi fa fotografie esotiche, c'e' sempre bisogno di premiare il bambino moccicoso in Africa, il soldato sbranato dalle bombe...le immagini della nostra realta' quotidiana non entusiasmano.

Ad una mostra del fotografo americano Saul Leiter mi piacque questa sua frase: Certi fotografi pensano che fotografando la miseria umana puntano i riflettori su problemi seri. Io non penso che la miseria sia più profonda della felicità.

Inviato: 15/3/2013 22:57
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Re: Herlp! Vuescan tutorial si richiede.

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Falcopardo, prova anche a leggere questa discussione: http://www.effeunoequattro.net/htdocs ... p?topic_id=11283&forum=68
non so se ti può servire... (io al momento non ho ancora provato)

Inviato: 15/3/2013 22:46
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Re: Ancora sul fotoritocco

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Molto (tristemente) realistiche le considerazioni di FranzX.

Inviato: 27/2/2013 22:24
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Ancora sul fotoritocco

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Trovo interessante questo articolo: http://www.repubblica.it/spettacoli-e ... cco-52942610/?ref=HREC2-1

Dato che il fotogiornalismo è assai lontano dai miei generi fotografici, mi piacerebbe sentire il parere di qualcuno più addentro questo genere.

Inviato: 19/2/2013 9:42
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Re: D800 o 800E?

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Claudio53 ha scritto:
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Gianluke ha scritto:
Ai bordi soffre parecchio la lente...


Negli angoli direi, più che i bordi che sono accettabili, vorrei provare un 14-24 per vedere quanto va meglio.

Io i bordi (lati) li definirei molto buoni, qli angoli in effetti perdono un po'. Teniamo presente che le immagini aperte corrispondono grosso modo a dimensioni reali di 2,20 x 1,50 metri (almeno sul mio schermo).

Ho letto molte volte sui forum che il 18-AiS era praticamente "inusabile" sul digitale. Sarò io di bocca buona, ma...
Una foto di confronto col 14-24 messo a 18 sarebbe comunque interessantissima...
Allo stesso modo mi piacerebbe vedere una foto col PC-28 tutto decentrato. Senza fretta, eh...

Inviato: 16/2/2013 0:07
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Re: Monitor di fascia media (possibilmente Eizo)

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Dal poco che ne so io, non è necessario che il sensore di calibrazione copra tutto il campo. Le misure possono essere fatte in un punto qualunque dello schermo, specialmente su questi monitor dotati di Digital Uniformity Equalizer. Qui viene spiegato il funzionamento sul CG245: http://www.eizo.it/uploads/media/WP_Swing_SensorCG245-it-2012.pdf
Sul 246, 275 e 276, le cose vanno allo stesso modo con l’unica differenza che il sensore è posizionato sul lato basso dello schermo.
Per quanto riguarda i nuovi monitor a led (246, 276), viene dichiarato un gamut 97%RGB, contro il 98%RGB dichiarato per gli altri (243, 245, SX2462). Credo che vedere delle differenze, ammesso che ci siano, sia ardua…
Sui prezzi, mi pare in discesa soprattutto quello del CG243W, in quando end of life.

Inviato: 15/2/2013 23:55
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Re: Monitor di fascia media (possibilmente Eizo)

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E’ in assoluto il prezzo più basso che abbia mai visto…, comunque credo che lo prenderò da BPM dove costa poco di più. L’unica cosa che mi fa imbestialire è che non accettano il ritiro a mano (sono ad un tiro di schioppo da casa mia), ma impongono la spedizione tramite corriere.
Mi pare di ricordare che anche Fer e Roberto abbiano preso l’Eizo da loro, e che si siano trovati bene.
Chiederei un consiglio sulla garanzia: a quel prezzo è di 1 o 2 anni a seconda di fattura o scontrino, ma estendibile a 3 o 5 anni con sovrapprezzo. Cosa mi consigliate di fare? Fosse una stampante, con parti meccaniche delicate in movimento, non avrei dubbi, ma un monitor… tutta elettronica… bòh…

Ancora una cosa di tipo tecnico. Il monitor risulta avere la funzione Auto Eco View, così descritta:
Un sensore integrato ottimizza le prestazioni del monitor
misurando le condizioni di luce dell’ambiente circostante e
regolando opportunamente la luminosita dello schermo
per raggiungere valori ottimali. In condizioni di luce
particolarmente luminose, la luminosita dello schermo
aumenta, in condizioni buie, la luminosita del pannello si
riduce.

La ritenete una cosa utile, o al limite dannosa?

Inviato: 13/2/2013 23:19
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Re: Monitor di fascia media (possibilmente Eizo)

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Eh, ma ivato siamo già sui 1.100, e poi il software Spectraview II non penso che lo regalino…
A sto punto potrei pensare anche all’Eizo CG243W, con tutto, e sui 1.300 euro. Ma voglio spendere meno. Tra l’altro mi pare che NEC PA241W e Spectraview montino lo stesso pannello LG che montano gli Eizo SX2462W, CG243W e CG245W.
Entrambi gli Eizo che ho preso in considerazione hanno il controllo elettronico dell'uniformità luminosa del pannello, che in casa Eizo si chiama DUE.
Certamente prenderò un “calibratore”, penso proprio un X-Rite Eye One Display Pro.
E dato che cambierò anche computer (immagina il salasso... ), avrò Win 7 e prenderò una scheda grafica in grado di supportare i 10 bit colore. Consigli sulla scheda?
Tra l’altro questi 10 bit… si vedono? (ammetto di aver solo visto finora monitor a 8 bit)

Inviato: 8/2/2013 22:25
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