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Re: Consigli per scansioni con Nikon Coolscan 5000 ED

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Grazie Fabio, io ne approfitto...

Credo che l'Analog Gain ragioni già al contrario, essendo impostato "Neg (Mono)", infatti col minimo (-2) mi scurisce tutta l'immagine: l'istogramma trasla a sinistra, ma la zona sovraesposta rimane spiaccicata sulla destra (254-255).
Ho provato anche con l'Analog Gain al massimo (2), ma viene tutto chiarissimo e la zona sovraesposta a maggior ragione rimane bianca bruciata.

Ehmm..., come si fa a fare una misurazione dell'esposizione?

Se seleziono la zona sovraesposta col crop sulla Preview, e poi premo Scan, mi scansiona solo quella zona, ma rimane bianca uniforme. Se la scurisco in PP diventa grigia uniforme, e il dettaglio (che vedevo sulla scansione fatta con l'Epson piano) non compare.


Tra l'altro, se ho ben capito, l'Analog Gain agisce sulla sorgente luminosa.
Sull'Epson, che ha l'intensità della sorgente luminosa fissa, avevo una regolazione dell'esposizione a livello di amplificazione segnale. Sul 5000 non c'è? Sono io che non la trovo?


Probabilmente sta tutto in questa "misurazione dell'esposizione", che non mi è chiaro come si faccia.

Inviato: 19/11/2018 17:51
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Re: Consigli per scansioni con Nikon Coolscan 5000 ED

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Torno a chiedere, sperando che FabioBi o Fer leggano...

Problema: ho un negativo BN per il 95% esposto correttamente (interno di un capannone) e per il restante 10% fortemente sovraesposto (esterno del capannone attraverso un portone aperto)

Facendo la scansione secondo quanto consigliatomi da Fabio sopra, la parte sovraesposta (nera nel negativo) mi viene completamente bianca priva di dettagli.

Quando avevo fatto il provino scansionando con l'Epson 1660 Photo, invece riuscivo a vedere i dettagli in questa parte sottoesposta, che in PP esaltavo ottenendo una buona immagine. Ovviamaente la parte sovraesposta risultava chiara, ma con dettagli ben visibili.

La scansione col 5000 invece mi da bianchi inesorabilmente bruciati. Ho messo Analog Gain al minimo, ho provato con la miltiscansione, ma il risultato non cambia.

Come posso risolvere?

Inviato: 17/11/2018 10:31
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Re: Conservazione pellicole esposte...

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Col mio intervento intendevo dire che non ci sono controindicazione a congelare una pellicola esposta, non certo che deve essere congelata. La scelta era dettata da ragioni pratiche: mentre il frigo veniva rifornito in continuazione, il congelatore si svuotava man mano che si procedeva.
Attualmente, che sulla macchina ho solo il frigo, le pellicole esposte stanno lì, magari per 3 mesi, e poi per altri 2 nel frigo di casa se non ho tempo di sviluppare dopo il rientro.
(penso ai tanti che dopo lo scatto guardano immediatamente il display... )

Inviato: 17/7/2018 9:20
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Re: Conservazione pellicole esposte...

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Non concordo con quanto scritto da Pamar, e neanche su certe affermazioni riportate da FabioK.

La differenza tra una pellicola vergine e una esposta è un qualcosa di infinitesimo. Microscopiche variazioni sulla superficie di certi grani d'argento. Si chiama immagine latente.
E' quando verrà fatto lo sviluppo che si avranno considerevoli variazioni chimiche, e infine a "togliere" quanto non serve sarà il fissaggio.

Il successo di certi sviluppi su pellicole esposte e lasciate per lunghissimo tempo in solaio, è tale solo se rapportato al nulla che si avrebbe se non venissero sviluppate.

Che una pellicola vergine si possa congelare solo dopo 4/6 mesi dalla scadenza è abbastanza curioso (mi piacerebbe sentire qualche spiegazione scientifica), e che una pellicola esposta non vada assolutamente congelata pena variazioni importanti di densità, mi pare ancora più fantasioso.

Personalmente durante i miei viaggi africani ho sempre messo le Ektachrome esposte nel congelatore (sulla Land Rover avevo un congelatore oltre al frigorifero) al posto di bistecche e involtini che venivano consumati, e posso assicurare che dopo 2 mesi a -18°C non c'era alcuna variazione di densità apprezzabile dopo lo sviluppo.

Inviato: 16/7/2018 22:14
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Re: Stampante for Dummy

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Anche se i dye sono migliorati, i pigmenti offrono sempre migliori garanzie di durata.
Per stampare a pigmenti fino all’A2, ci sono Epson SC P800 e Canon Prograf 1000, entrambe desktop attorno ai 1000 euro. In rete si trovano confronti e discussioni che portano a risultati simili a quelli delle elezioni: stravince la xxx col 50,9% di preferenze.
Personalmente, e spero che sia l’anno buono…, prenderò Epson, un po’ perché stamperò il 95% in BN su carta baritata (ci sono meno cartucce a fronte di un gamut di pochissimo inferiore, e tutti parlano bene dell’ABW che dovrebbe semplificare le cose nella stampa BN), e un po’ perché avevo letto che con carte fine Art la Canon fa dei bordi larghissimi (se stampo in A4 non mi accontento di avere un’immagine 15 x 22 cm).

Inviato: 12/7/2018 8:33
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Re: Apparecchi GF di alto livello, Made in Italy

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Citazione:

Mxa ha scritto:
l’imprenditore si limita a mettere una presenza che rimanda al sito web,

Ecco, questo sarebbe il massimo che potrei concedermi, ma la presenza attiva proprio no.
Io non ho nulla contro chi frequenta “anche” i social, ma non ho e non voglio avere nulla a che fare con chi frequenta “solo” i social.
Io sono convinto che chi produce questi oggetti (parlo di quelli di alta qualità, non di quelli in plastica realizzati con stampante 3d) lo faccia quasi esclusivamente per passione, per la soddisfazione di vedere qualcuno che dà importanza ad un certo “modo” di fotografare avvalersi di un apparecchio realizzato da lui. Immedesimandomi in uno di questi costruttori, vorrei anche dare un segnale al potenziale acquirente: se frequenti “solo” i social, con ogni probabilità farai foto destinate “solo” a prendere like su di essi, e a me non dà alcuna soddisfazione avere un cliente come te, quindi da parte mia nessuna partecipazione attiva in un ambiente che a me non appartiene. Se invece hai anche una vita reale, allora degnati almeno di cercarmi sul web con google, poi vieni sul mio sito (casa mia) e lì ne parliamo fin che vuoi.
Ovviamente è solo il mio modo di vedere le cose. Facilmente sono rimasto indietro di mezzo secolo, e al giorno d’oggi la presenza su Facebook è obbligata per il marketing di qualsiasi prodotto, come dite tu e Luciano.

Inviato: 12/7/2018 8:29
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Re: Apparecchi GF di alto livello, Made in Italy

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Mxa ha scritto:

1. Di un sito web in un inglese non imbarazzante.
2. Navigabile bene da chi é interessato a capire bene il prodotto e comprarlo..
3. Con un prezziario online, trasparente e chiaro.
4. Con un’attenzione maniacale al cliente, anche e soprattutto quando ti spacca i marroni con domande continue e ... non si decide a comprare.
5. Dove si capisce subito dove sta la produzione, chi é l’imprenditore e che esperienza ha nel campo. Insomma ... TRASPARENZA.

Poi certo ci aggiungi una presenza attiva sui social, e tutte le altre belle cosine del 2018.



Considerato che chi propone sul mercato prodotti di alta fascia e ristrettissima nicchia ha quasi sempre altre fonti di sostentamento (sennò il rischio di morir di fame sarebbe elevato), io applicherei indubbiamente i punti dall'1 al 5, ma eviterei come la peste la presenza attiva sui social, proprio come elemento di differenziazione emblematico dell'alta qualità del prodotto proposto.
Non me ne vogliano i tanti che a differenza del sottoscritto frequentano i social, ma oggigiorno questi ambienti non sono certo sinonimo di qualità, e dubito fortemente che chi necessita di simili apparecchiature le vada a cercare su feisbùk...

Inviato: 8/7/2018 21:54
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Re: ???

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A mio modo di vedere le cose, un apparecchio Grande Formato privo di movimenti è soltanto un apparecchio Grosso Formato.
Ai tempi della Sinar Handy poteva avere un senso, in quanto una pellicola Grande Formato dava di più di una Piccolo o Medio Formato.
Oggi, con tutto quello che c'è, e sempre a mio modo di vedere le cose, no.

Rimane però l'ambito della Fotografia Artistica Contemporanea, dove una foto di per sé insulsa, presentata da un curatore all'avanguardia come ottenuta con "speciale apparecchio fotografico in acrilonitrile-butadiene-stirene realizzato con tecniche di stereolitografia computerizzata, capace di far risaltare la dimensione eidetica dell'immagine... (ed altre 5 o 6 righe che solo un laureato in filosofia moderna totalmente digiuno dei più elementari principi fisici sui quali si basa la fotografia reale saprebbe scrivere)", quasi sicuramente entrerebbe in gallerie d'arte importanti raggiungendo quotazioni stratosferiche.
Dunque, io credo, questi "cosi" una loro ragione di esistere ce l'hanno.

Inviato: 8/7/2018 21:42
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Re: Fissaggio Kodak TMax

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Mi è arrivato, ma lo proverò solo più avanti una volta finito il Fix-AG.
Vedo che ha la data di scadenza. Boh... non avevo mai visto date di scadenza su altri fissaggi.

PS: visto che Western è scomparso e Fotomatica ha aumentato i prezzi, ho provato a comprare da Tetenal.it a Roma: molto professionali e convenienti.

Inviato: 5/7/2018 8:26
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Re: Vorrei acquistare una 18x24 cm o una 8x10

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luciano ha scritto:
Gli otturatori per obiettivi per GF "moderni", intendendo per tali quelli degli ultimi 40-50 anni , sono di tre dimensioni ; 0, 1 e 3.
Non chiedermi che fine ha fatto il 2, perché credo non si sia mai saputo.

Sì, hai ragione, solo numeri dispari, più grosso del 3 c'è il 5.
Il 2 proprio non esiste, mi è scappato...

Confermo quanto dici sui Compur (io ho tutti Compur), sui quali la regolazione dei diaframmi procede a terzi. Sui Copal mi pare sia continua, ma non ne sono sicuro.

Inviato: 26/6/2018 9:20
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Re: Vorrei acquistare una 18x24 cm o una 8x10

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L'ultima cosa di cui ti devi preoccupare è la dimensione dell'otturatore, in quanto ogni obiettivo vuole la sua. Al crescere della dimensione (0,1,2,3...), per ragioni meccaniche il tempo di posa più breve aumenta.
Tutti gli obiettivi GF si svitano a metà, e le due parti vengono riavvitate chiudendo in mezzo la piastra.
A differenza del piccolo e medio formato, nessun produttore di apparecchi GF produce anche obiettivi (anche i Sinaron non sono certo prodotti da Sinar), per cui è normale che non ne parlino.
Il mercato dell'8x10 è ridotto al lumicino, e questo spiega la difficoltà di trovare materiale usato (col budget che hai scordati obiettivi nuovi).
La fonte più fornita penso rimanga ebay, magari .uk o .de

Inviato: 26/6/2018 9:14
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Re: Vorrei acquistare una 18x24 cm o una 8x10

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Una 18x24 e una 8x10 sono la stessa cosa, cambiano solo gli chassis.
La useresti in studio o fuori? (banco, folder,...)
Parlare di "un obiettivo" è troppo generico. Che obiettivo ti serve? Di che angolo di ripresa hai bisogno? (grandangolare, normale, stretto,...) Hai bisogno dei movimenti? (cerchio di copertura ampio, appena sufficiente,...)
Comunque se cerchi su Ebay, con un po' di pazienza generalmente trovi.

Inviato: 24/6/2018 14:05
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Re: strumenti per digitalizzare fundraising kickstarter

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pamar5 ha scritto:
non ho uno scanner e non voglio affrontare la spesa di uno di buon livello visto che uso per il 98% il digitale

Per fare 10 volte meglio di quell'aggeggio non serve uno scanner costoso... io uso un Epson 1660 Photo (va bene per piccolo e medio formato) e mi trovo benissimo. Ad un amico che aveva lo stesso problema, l'ho consigliato. Lo ha preso usato a 25 euro, e si trova bene (lui usa ancora XP, io ho installato una macchina virtuale grazie a Fer)


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pamar5 ha scritto:
OOT. A proposito, ma tolti i lab. professionali è sparito chi sviluppa come si deve?

Sì.

Inviato: 24/6/2018 13:55
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Re: Fissaggio Kodak TMax

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Non so..., una volta per avere un fissaggio completo si raccomandava di fissare per un tempo doppio rispetto a quello di schiarita, ed io fino ad 8 -10 minuti vedo lo spezzone che continua a schiarirsi, per cui fisso un po' più a lungo.

Inviato: 22/6/2018 22:39
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Re: Douane Michals a Torino

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L’ho vista ieri pomeriggio. Uhauuu…
Curata magistralmente da Enrica Viganò, foto argentiche di dimensioni contenute in cornici sobrie ed eleganti illuminate alla perfezione, una retrospettiva veramente completa dal primo lavoro del ’58 in URSS fino ai giorni nostri.
Conoscevo Michals un po’ superficialmente, ma in tre ore e mezza ho potuto veramente approfondire. Dalle influenze di De Chirico, Magritte e Balthus, all’audacia nel rompere gli schemi tradizionali dell’epoca passando dalla foto singola alla sequenza narrativa, alla continua sperimentazione con doppie esposizioni e sovraimpressioni in stampa, all’integrare il messaggio dell’immagine scrivendo sul bordo della stampa con pennino e inchiostro china, non senza qualche correzione.
Un fotografo visionario, spesso irriverente, che ha saputo raccontarsi con sincerità e coraggio, vedi le sequenze che descrivono i suoi conflitti interiori, o i trittici sulla casa della sua giovinezza dove scrive la storia disgraziata della sua famiglia, che ha saputo prendersi in giro con divertentissimi autoritratti, vedi quello “with feminine beard”…
Fino all’ultima saletta del pian terreno, dove con la mordacia di un Topor si scaglia contro critici d’arte e curatori che hanno spinto oltre ogni limite le quotazioni di alcuni idoli della fotografia contemporanea. Esilaranti le parodie di certe immagini iconiche, tipo le venti foto di venti rotoli di carta igienica identici, l’enorme stampa di un cetriolo che esplora con rara capacità di introspezione il senso profondo di essere un sattaceto, o l’irresistibile Who is Sidney Sherman?
Al primo piano ci sono anche dei cortometraggi che ha girato. Ne ho guardato alcuni, ma io i video proprio non riesco a farmeli piacere.

Deluso invece dal catalogo, che non ho preso. L’ho trovato disordinato, mancante delle traduzioni in italiano degli scritti che invece erano presenti in mostra, addirittura una sequenza (Things are queer, la mia preferita assieme ad Heisemberg’s magic mirror of uncertainty) con due foto scambiate.


Inviato: 22/6/2018 22:29
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Re: Chris Jordan: Albatross the film

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Dovrebbero trasmetterlo a ciclo continuo per 24 ore su tutte le reti televisive del mondo.
Gran bel lavoro.

Inviato: 15/6/2018 22:09
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Re: Fissaggio Kodak TMax

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Diluizione 1+5 (Agefix, Fix Ag) sui 20 °C.
E' difficile dire quando è completamente schiarita per via del colorante che non scompare completamente durante il fissaggio. Comunque fino a 8-10 minuti vedi che continua a schiarirsi, poi sembra rimanere stabile.

Inviato: 15/6/2018 22:06
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Re: Douane Michals a Torino

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Devo confessare che quando ho postato ho pensato a te... (firma)

Inviato: 15/6/2018 22:00
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Re: Francisco, cinquante ans de photos.

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Citazione:

Galeno ha scritto:
Belle davvero. Ma non sei riuscito a vedere qualche suna opera dal vero?

Purtroppo no, è stata una chiacchierata molto alla buona, lui mi parlava di Torino e io della bouillabaisse, e solo al ritorno mi sono reso conto del personaggio che avevo incontrato. Però adesso so dove abita e a Marsiglia ogni tanto ci capito...

Inviato: 15/6/2018 21:57
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Re: Cosa c'e' di male se una stampa si deteriora

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Oscar, sono perfettamente d’accordo con quanto hai scritto sopra. Il mio intervento voleva rispondere al titolo della discussione.
Non riesco a considerare una stampa fotografica come un oggetto vero e proprio.
A mio modo di vedere, non è altro che il supporto di un'immagine da fruire col senso della vista. Non mi da alcuna sensazione toccare una foto, e giuro di non averne mai annusata o leccata una.
Semplicemente le guardo.
Ciò che mi emoziona o meno, è l'immagine che contengono.
Se l’ho stampata in quel modo, magari dopo vari provini, è perché mi piace in quel modo. E pretendo che il supporto me la mantenga tale nel tempo.
Diverso è il caso di un mobile, ad esempio, che con l’uso tende a deteriorarsi, ma questo lo considero un oggetto e accetto il suo deterioramento che mi racconta la storia dell’uso che ne ho fatto. Lo sguardo, da solo, non deteriora nulla.
Che poi in ambito artistico moderno una stampa che si deteriora acquisti valore credo ci possa benissimo stare, ma è un ambito talmente lontano dal mio modo di intendere la fotografia che non mi interessa.

Inviato: 15/6/2018 21:43
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