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Re: Pellicola B&W Gigabit...

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28/10/2006 14:37
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La pellicola per essere utilizzata preclude il fatto di utilizzare mezzi adeguati...come ha detto Fer se nella catena dei passaggi da fare tra la ripresa e la stampa c'è un anello debole questo rischia di rovinare il risultato! Me ne infischio se devo usare Canon o Nikon ...se hai seguito la discussione siamo in due, uno possiede un sistema Canon ed uno un sistema Nikon, proprio perché odiamo le stupide discussioni perditempo fra i due marchi (anche se ammetto che qualche frecciatina ci piace tirarcela) stiamo cercando di capire chi, tra i due, possiede l'ottica migliore per fare questo test...senza sentimenti infantili di sfida o competizione. Comunque prima ancora di leggere il tuo commento e quello di Fer, io e Maestrale ci siamo visti in un Pub e abbiamo deciso, proprio perché non ci fidiamo dei test, di usare sia entrambi i sistemi, almeno cogliamo anche l'occasione per vedere sul campo quale dei due realmente ci soddisfa....alla fine di tratta di usare un rullo in più....


Se vuoi testare il potere risolvente della pellicola la scelta più indicata sarebbe usare un macro di quelli buoni, che puà risolvere anche il doppio di un 35; in alternativa un 50 di gran casa. Quella che invece vedo descritta assomiglia di più a una procedura di prova sul campo, dove le coppie-linee si perdono un po' di vista, mentre si inizia a constatare la resa tonale e la grana della pellicola.
In questa ipotesi è probabile che riscontrerete un limite di nitidezza oltre il quale gli obiettivi non vi porteranno, vista la risolvenza dichiarata della pellicola molto superiore; un limite che sarà  con ogni probabilità  equivalente tra i due 35, senza che sia possibile riscontrare differenze significative tra i due 35, specie se diaframmati.

Inviato: 30/3/2007 7:57
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Re: Perchè Bn ?

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il colore è per quelli bravi, e io sono solo normale.

Inviato: 29/3/2007 21:32
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Re: Pellicola B&W Gigabit...

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dico, ma scherziamo???
quanti soldi ho buttato grazie ai test MTF (specie quelli di tutti fotografi)
Tutta questa discussione è abbastanza surreale, si è iniziato col parlare di una interessante pellicola e si è finito al chi ce l'ha più inciso, con tanto di Nikon contro Canon!
La Gigabit non è roba da usare per fotografarci i giornali (che tra l'altro vengono molto meglio in fotocopia).

Inviato: 29/3/2007 21:27
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Re: chiedo consiglio: l'alta nitidezza in 35mm

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Luciano mi riferivo alla necessità  di diaframmare, coa che tu stesso hai spiegato efficacemente nel post sulla gigabit.
I test su mire ottiche e i test sul campo fatti da me (quando tenevo voglia di fare queste cose) nonchè i famigerati test MTF delle riviste e su internet concordano nel rilevare che, almeno per gli obiettivi che ho provato, diaframmare un po' è sempre consigliato ai fini della nitidezza.
Questo perchè gli obiettivi costo non altissimo (quindi lontani dall'obiettivo teoricamente perfetto) rappresentano sempre un compromesso, per cui la chiusura di un paio di stop limitando alcune delle aberrazioni fornisce un vantaggio in termini di nitidezza comunque superiore alla perdita dovuta alla diffrazione.
Ciao.

Inviato: 28/3/2007 7:54
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Re: chiedo consiglio: l'alta nitidezza in 35mm

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Franz, pensi davvero che potrei ottenere buoni risultati con HC110 superdiluito? Visto che già  ce l'ho, e che di pirocatechine e pirogallolo non voglio sentirne parlare....

Inviato: 27/3/2007 22:51
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Re: chiedo consiglio: l'alta nitidezza in 35mm

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Luciano (mi ricordi un po' il bavarese...), mi era sfuggita una tua inesattezza, che vedo che altrove hai corretto, sull'opportunità  di utilizzare diaframmi aperti.
Come tu stesso affermi in altro post finchè non saremo in possesso di obiettivi molto vicini a quelli teoricamente perfetti (che esistono, ma costano carissimi) ci dobbiamo adattare a diaframmare di un paio di stop.
Forse una delle lenti più economiche di questo tipo è il 100 apo-macro della Leica.
Piuttosto sai dirmi qualcosa di pellicole e sviluppi? Ho appena sviluppato una tmax100 in Xtol per un IE di 32 asa (11,5 minuti a 20° da DigitalTruth) ed è venuta una schifezza.

Inviato: 27/3/2007 22:47
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Re: chiedo consiglio: l'alta nitidezza in 35mm

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cosa ne dite della pellicola Efke 25, che trovo su Fotomatica, sviluppata in Nucleol?

Inviato: 26/3/2007 12:04
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chiedo consiglio: l'alta nitidezza in 35mm

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Ciao a tutti,
come al solito chiedo consiglio su cose che a voi possono sembrare ovvie e che sicuramente avrete già  trattato.
In breve:
potete dirmi quali materiali (pellicole e sviluppi) e quali tecniche usare per ottenere dal 35mm quello che di solito al 35mm non si chiede? Cioè vi sto chiedendo le migliori pellicole a bassa sensibilità  e gli sviluppi più idonei, e qualche accorgimento di ripresa (per esempio se diaframmare a f/8 che rappresenta la massima nitidezza dell'obiettivo o chiudere fino a 16/22 andando incontro alla diffrazione).
Come sviluppo ad alta definizione finora ho usato solo il Nucleol, vi sentireste di consigliarmelo ancora?
Grazie per la pazienza e le eventuali risposte.


Inviato: 25/3/2007 22:24
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Re: Mostra Candidus / Floriano

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Leggo solo ora e ti faccio il mio tardivo in bocca al lupo.

Inviato: 14/3/2007 7:10
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Re: Segnalazione mostra collettiva: "Spazio al quadrato"

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grazie a tutti per l'interesse e per gli auguri! Se qualcuno ha voglia di fare un salto a Cortona ne sarà felice.
Intanto posto il depliant pieghevole, cliccando sulle 6 facciate si ingrandiranno.
Grazie dell'attenzione

<a href="http://www.flickr.com/photos/marcopalomar/414706322/" title="Photo Sharing"><img src="http://farm1.static.flickr.com/172/414706322_d45d509748.jpg" width="249" height="500" alt="1" /></a><a href="http://www.flickr.com/photos/marcopalomar/414706318/" title="Photo Sharing"><img src="http://farm1.static.flickr.com/170/414706318_53dcb19017.jpg" width="249" height="500" alt="2" /></a><a href="http://www.flickr.com/photos/marcopalomar/414706316/" title="Photo Sharing"><img src="http://farm1.static.flickr.com/175/414706316_d88df82781.jpg" width="249" height="500" alt="3" /></a>

<a href="http://www.flickr.com/photos/marcopalomar/414706313/" title="Photo Sharing"><img src="http://farm1.static.flickr.com/158/414706313_0a0c0ae6c0.jpg" width="250" height="500" alt="4" /></a><a href="http://www.flickr.com/photos/marcopalomar/414706303/" title="Photo Sharing"><img src="http://farm1.static.flickr.com/180/414706303_8d4424e4ef.jpg" width="249" height="500" alt="5" /></a<a href="http://www.flickr.com/photos/marcopalomar/414706299/" title="Photo Sharing"><img src="http://farm1.static.flickr.com/168/414706299_18398aaca3.jpg" width="250" height="500" alt="6" /></a>

Inviato: 8/3/2007 17:44
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Segnalazione mostra collettiva: "Spazio al quadrato"

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Ciao a tutti
volevo segnalarvi la mostra che io e altri amici faremo a Cortona tra due week-end.

Il titolo è "spazio^2 - visioni quadrate d'ambiente".

Si tratta di un'esplorazione sul paesaggio -variamente inteso- condotta attraverso la statica assertività  del formato quadro.

Siete tutti invitati!


LOCANDINA

Inviato: 28/2/2007 9:54
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Re: Che ne pensate di M. Duchamp?

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Veramente quello che l'ha fatta fuori dal vaso sono io.
Me ne dispiaccio e chiedo scusa, non si ripeterà .

Inviato: 23/2/2007 12:42
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Re: Che ne pensate di M. Duchamp?

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Rimosso dal moderatore.

Inviato: 22/2/2007 6:41
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Re: Una domanda sulla fotografia come arte...

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Scusa Diego se te lo dico ma non ci siamo proprio, primo perchè sono architetto e il fatto che l'architettura sia comnunque un'opera collettiva non toglie o aggiunge nulla al suo valore; secondo perchè oggidì uno come Cattelan i suoi fantoccetti di gomma se li fa fare da un abile artigiano, lui non ci mette minimamente mano; terzo perchè l'arte viene da sempre riprodotta, pensa alla musica.
Il nodo è un po' più complesso di così.

Inviato: 19/2/2007 14:45
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Re: Una domanda sulla fotografia come arte...

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Falcopardo ha scritto:
Ciao Diego,
ti propongo un altro problemino...
Secondo te Brunelleschi, Alberti e altri architetti simili, sono artisti o no? Non credo che abbiano mai preso in mano un mattone...
Ciao,
Renzo


Alberti probabilmente no, Brunelleschi sicuramente sì, e questa è la grandezza dell'autore della cupola.
Alberti invece da il via all'architetto-artista in senso prevalentemente intellettuale, che si serve degli architetti-tecnici per realizzare la propria idea di architettura e di classicità .

Inviato: 19/2/2007 14:30
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Re: I miei due incontri con Antonin Artaud, il sogno ed il corpo che esplode...

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Personalmente mi sento più vicino al punto di vista di Falcopardo che a quello di Borful e Marco.
Dal punto di vista fotografico mi sento un dilettante, in senso letterale: uno cioè che pratica la fotografia con l'unico scopo di averne piacere. Non sento il problema dell'artisticità  delle foto che faccio (semmai quello della correttezza tecnica e della consapevolezza estetica)e, soprattutto, non sento il problema del confronto tra la mia modesta fotografia e l'opera e il pensiero di personaggi, di "eroi" come giustamente li chiama Falcopardo, del calibro di Artaud o Duchamp. Non sento insomma alcuna responsabilità  nei confronti della Storia dell'Arte, con le loro belle maiuscole, e tutto sommato mi sento libero.
Il mio primo contatto con Artaud è stato la lettura di Eliogabalo ed è rimasto anche l'ultimo: niente mi ha spinto ad approfondire in quella direzione. Altri pensatori mi hanno indicato strade per me più proficue, o almeno maggiormente in sintonia col mio modo di pensare. Dalle mie letture ho sempre tratto insegnamenti genericamente esistenziali, difficilmente traducibili in una pratica estetica. La famosa cultura da dimenticare.
Quindi non credo, come Borful, che sia possibile "tradurre il loro modo di pensare nel nostro modo di fotografare", ma non credo che nemmeno sia auspicabile. Come impossibile è applicare in toto la loro lezione, e credo inutile usarla come spartiacque.
Quello che personalmente cerco di fare è di tradurre in maniera il più possibile onesta il mio modo di pensare nella mia pratica fotografica. Mettere dentro le mie foto le mie idee sul mondo, le mie sensazioni, le mie opinioni, in un processo coerente anche se il più delle volte solo in parte consapevole. Nasce qui il problema che io non sono nè Artaud nè Duchamp. Non sono un artista. La mia visione del mondo è quella che è, le mie scelte esistenziali sono, volutamente, all’estremo opposto della “vita d’artista”, esistono nel mio modo di affrontare la vita scorie piccolo borghesi, cautele, atteggiamenti lontani anni luce dalla letteratura romantico-idealista sul genio maledetto.
E l’unica cosa che posso onestamente fare è tentare di esprimere me stesso, senza pensare che ci siano visioni del mondo migliori della mia (o al contrario che la mia visione sia la migliore del mondo), senza pensare che un fotografo impegnato sia migliore di uno che non lo è, che fotografare frattaglie sia più cool che fotografare tramonti, che si debba o non si debba usare la regola dei terzi, che sia necessario violentare l’ipotetico osservatore delle mie foto, e così via.
Non diventerà un Artaud: per me è già  difficile diventare me stesso.

Inviato: 17/2/2007 7:42
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Re: Che ne pensate di M. Duchamp?

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Grazie per la dotta risposta, Marco (per la cronaca sono Marco anche io): mi pare che almeno un nuovo topic su futuro / specificità  della fotografia si renda a questo punto necessario.

A me poi piacerebbe discutere anche su un'altra questione, quella del corpo (che era alla base del mio originario progetto di tesi di dottorato): anche su questa mi pare che le nostre posizioni siano piuttosto distanti: bene, così viene meglio il dibattito.

Inviato: 15/2/2007 10:15
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Re: Che ne pensate di M. Duchamp?

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Citazione:

Marco ha scritto:

...l'invenzione di nuovi orizzonti di senso genera sempre repulsione, diffidenza, sbrigative "liquidazioni", perchè non si hanno ancora gli strumenti conoscitivi per poterli comprendere...

sono d'accordo con Roberto Maggiori che non fa nessuna differenza tra "fotografi" ed "artisti che usano la fotografia"... butto lì subito due parole, artificio ed artificiosità ...



Non sono d'accordo nè con la prima nè con la seconda delle tue posizioni, almeno per come le ho intese io: sulla prima, pur senza generalizzare, non penso che sia la "ricerca del pubblico" possa essere il fattore in grado di inquinare la ricerca di un artista, che non è così pura e libera come un imprinting idealista potrebbe far ancora supporre.

Sulla seconda dele tue posizioni bisognerebbe aprire un altro 3d (e spero qualcuno ci pensi): è un tema troppo importante e appassionante perchè rimanga confinato in una discussione su Duchamp, con la quale non avrebbe più niente a che vedere. La mia personale opinione, che qui rinuncio a sviluppare, è che se la fotografia diventa ciò che tu auspichi (che io provo a riassumere nell'equazione tra fotografia e grafica o tra fotografia e arte tout court) la fotografia come espressione con una sua specificità  e quindi con qualcosa da dire è definitivamente spacciata - e qui vaticino una di quelle "morti" di cui ClaudioM non vuol sentir parlare.


Inviato: 15/2/2007 7:52
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Re: Che ne pensate di M. Duchamp?

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claudiom ha scritto:
Sono proprio uno impallinato, tanto da far vedere le ultime cose di Jordan a mia madre e alla signora delle pulizie, in ufficio, proprio mentre scrivevo qui.
Ambedue, e Jordan non è neanche un grande artista, ci hanno visto delle cose, non hanno detto "cos'è 'sta roba", il mare di auto ha fatto l'effetto voluto, senza didascalia.

Perfino il primo Paolini, museo di Rivoli 3 anni fa, ai miei, ex operaiacci 70enni, ha lasciato una qualche sensazione, come se le antichità  chiedessero qualcosa, mi disse mia zia.

E' di questo che parlo.

La morte era quella presunta dell'arte, gli ismi i diversi movimenti di cui non abbiamo fatto a meno in questi due secoli e un pezzo.

A me l'arte è parsa sempre chiara, magari su uno strato superficiale, senza cercare tanto il ripieno, pure oggi a Bologna, e qui a Torino, alle grandi kermesse, mi faccio delle belle scorpacciate.

Grazie e ciao, Claudio.


Forse c'è voluta l'aria fresca di un forum differente, ma stranamente sono d'accordo su tutto quello che hai scritto in questa discussione!
Ma perchè fingi di pensarla diversamente?

Inviato: 15/2/2007 7:28
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Re: Che ne pensate di M. Duchamp?

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Premetto che non sono nè un critico nè uno storico dell'arte, e che mi ritengo piuttosto ignorante sul tema.

La risposta alla domanda per come è stata posta è che ritengo che oggi Duchamp sia ampiamente istituzionalizzato e che sia alla base della concettualizzazione esasperata dell'arte contemporanea, almeno nella sua parte maggiore. C'è una certa parte della critica che più o meno è dello stesso avviso.

Se il rifiuto dell'arte retinica aveva una sua ragione storica nel periodo delle avanguardie, oggi al contrario lo sforzo va fatto, secondo me, per un ritorno a un'arte della percezione; va in questa direzione una gran parte della tematica contemporanea sul corpo.

Duchamp negli anni '20 liberava energie; adesso, sempre a mio personale e modestissimo avviso, Duchamp sta bloccando l'arte in una spirale senza uscita di concettualizzazione-trasgressione.

Non propongo alcun ritorno di stampo conservatore, ma un superamento delle esperienze legate a movimenti ampiamente storicizzati ed istituzionalizzati come quelli che hanno la propria radice in Duchamp, per quanto ancora apparentemente vitali.

Arriva sempre un momento in cui i maestri vanno visti con la giusta distanza.


Inviato: 12/2/2007 19:19
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