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Ikebana in bianco e nero

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Ikebana freestyle della scuola Ikenobo di Kyoto.

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Inviato: 30/9/2020 18:50
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Re: Scoperta clamorosa: Massimo Vitali è tedesco!!!!!

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Inviato: 28/9/2020 4:30
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Re: fotografia di paesaggio "oggi" che aspira al "Fine Art"

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Inviato: 27/9/2020 8:59
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Re: fotografia di paesaggio "oggi" che aspira al "Fine Art"

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Luciano, la tua foto è un cesso e sfido chiunque a dimostrare il contrario.




Inviato: 26/9/2020 14:21
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Re: fotografia di paesaggio "oggi" che aspira al "Fine Art"

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Io la manderei a uno dei tanti concorsi organizzati da LensCulture.

Ha buone probabilità di vincere un premio.








(Seriamente ... a me non dispiace. Ma, no, non l'appenderei in casa.)

Inviato: 25/9/2020 22:40
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Scoperta clamorosa: Massimo Vitali è tedesco!!!!!

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Massimo Vitali è tedesco! E si chiama Claudius Schulze!

Non l’avreste mai sospettato, dite la verità!



Inviato: 23/9/2020 19:49
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Re: Dittico/specchio

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Sono due giorni che le guardo e che ci sto ruminando sopra.

Io credo nella fotografia a progetto.

Questo progetto non mi convince. Trovo le foto slegate. Non c'è il medesimo soggetto o almeno la stessa categoria di soggetto e non vedo neppure una cifra stilistica comune (lo specchio è troppo debole per me).

specchio03 e specchio06 sono però molto belle - per motivi diversi - e da proporre singolarmente. (Ma in specchio06 io proverei a non sfuocare la collina - solo la collina - di destra e vedere cosa succede).

specchio01 mi era piaciuta quando era sola, ma alla luce di specchio03 e 06 si è persa.

Mi scoccia molto dar ragione a Oscar

Inviato: 17/9/2020 22:19
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Re: Avanzo vacillando

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Non dimentichiamo anche in questa discussione che l'arte di cui stiamo parlando è quella che viene offerta, non quella che viene prodotta.

Quella che viene offerta passa attraverso la macchina-mercato dell'arte, con i suoi filtri che - per definizione - "colorano" l'arte check troviamo davanti. Per arrivare all'arte prodotta bisogna superare i luoghi e i veicoli di distribuzione istituzionale dell'arte e andarla a cercare nei rigagnoli e nelle catacombe.

Ma è un lavoro talmente faticoso e improbo che pochissimi lo fanno. E io purtroppo non sono tra questi (per mancanza di tempo e conoscenze, intendo non di persone ma culturali).


Inviato: 17/9/2020 2:03
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Re: Avanzo vacillando

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Citazione:

pamar5 ha scritto:
Io personalmente ho “leggermente” variato il mio modo di approcciarmi alla fotografia ....


Hai detto molto, e lo hai detto molto, molto bene.

Complimenti ... con un po’ di invidia


Inviato: 15/9/2020 15:23
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Re: Avanzo vacillando

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Colpa mia.

Quando ho detto “non parlo di fotografia” mi riferivo solo al livello dei prezzi di giovani artisti (5-10mila euro) che era relativo più alla pittura. Inferiore quello di fotografie, contaminato poi dal discorso tiratura.

La fotografia fa parte assolutamente di questo sistema. Anzi, con la foto di Gursky da 4 milioni di dollari stiamo arrivando a ordini di grandezza da pittura contemporanea (anche se ancora lontani: un Basquiat da record ... 110 milioni di dollari).


Inviato: 12/9/2020 1:02
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Re: Avanzo vacillando

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Neppure io sono un esperto ma mi sembra di capire che esistano due livelli di acquisto tra i ricconi.

Un livello è attorno alla decina di migliaia di euro. Compri un autore *giovane* che però sta già facendo “le cose giuste” (1) e che vende lavori - non parlo di fotografia - per 5-10mila euro. Qui l’investimento è speculativo. Compri una decina / ventina di pezzi all’anno e speri di vincere la lotteria con qualcuno.

Il secondo livello è (molto) oltre i 200-300mila euro ed é qui dove si comincia a fare hedging serio. L’autore è chiaramente affermato ma non ha ancora esaurito la sua spinta nelle valutazioni. Protezione del capitale è il primo obiettivo ma con speranza di fare anche dei soldi.

Ci si può far male non solo comprando l’artista sbagliato, ma anche comprando i soggetti sbagliati dell’artista giusto. Per questo é fondamentale affidarsi al consulente giusto. XYZ diventa famoso per le sue foto di mele rosse, e tu hai comprato le sue foto di pere gialle: valgono un decimo, ma quando 20 anni prima le hai comprate le foto delle mele e quelle delle pere costavano la stessa cifra

_____________________
(1) I temi che tratta nei suoi lavori seguono la dinamica culturale che tira al momento, si muove nella giusta geografia, ha una storia personale che permette di essere raccontata creando il rumore giusto, ha le conoscenze giuste, e una personalità che galleggia bene sul tipo di onda che attira maggiormente l’attenzione di critici e mercanti.

Inviato: 11/9/2020 17:24
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Re: Avanzo vacillando

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C’è una scarsa correlazione tra mercato azionario e quello dell’arte. Per cui gli ultra ricchi nel fare asset management dedicano una percentuale della loro ricchezza all’arte, come hedging a possibili cadute del mercato azionario.

Bisogna sapere molto bene cosa comprare perché ci si può fare molto male, ma questi Paperoni hanno a disposizione consulenti che sanno il fatto loro.

Dico arte, ma si può fare hedging comprando vino, piuttosto che Leica. Ma l’arte permette di impiegare cifre enormi occupando piccolissimi volumi, quindi ad un certo livello di $$$ è di gran lunga la preferita.


Inviato: 10/9/2020 16:21
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Re: Avanzo vacillando

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Luciano,

il paragone non è del tutto calzante. Il paragone corretto è se io pubblicassi un libro con le foto della gambe di mia madre -

Oscar, l'arte contemporanea è per definizione (sia essa pittura, musica, fotografia etc) per il 99.999% mediocre. Il tempo non ha ancora attivato il suo maglio distruttore quindi gira di tutto, cioè per la maggior parte spazzatura.

Oggi poi che l'iperfinanza ha invaso anche il mercato dell'arte - che rimane di gran lunga quello più relazionale e meno trasparente al mondo - c'è pure un effetto amplificatore che trasforma le tante cose orribili che sono sempre state proposte in passato in vere e proprie mostruosità.

Basta ignorare il tutto e tirare avanti.

P.S. Mi auto cito e riporto un mio intervento nel forum del 2006

.... non volevo discutere dei massimi sistemi, ma capire perche' un critico d'arte (esperienza personale di 48 ore fa) quando sente che faccio fotografia paesaggistica esclude a priori qualunque mia intenzione o velleita' artistica, mentre se gli dico che la mia ricerca e' di fotografare il mio piscio in varie parti del pianeta divento improvvisamente "interessante".

Provocazione la mia? Purtroppo no.

Guarda qui.



Inviato: 10/9/2020 13:40
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Re: Linhof Technika: mamma mia che confusione!

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Citazione:

luciano ha scritto:

Però, il coraggio di comprare una Technika nel Paese del Sol Levante (a parte il circa 30% di aggravio di prezzo, tra tasse e spedizione), non ce l'ho.


io non avrei problemi, dato i tanti contatti che ho con il Giappone. Rimane il problema dogana e IVA, specialmente il primo, che anche in Germania rimane poco trasparente come costi. Sai cosa devi pagare di IVA, ma di tasse doganali ...

Il mio problema con la Master Technika rimane quello relativo al 4x5 in se, rifiutandomi di comprare un'ingranditore 4x5 devo scansionare, quindi negativo digitale e stampa a contatto .......... ma non mi è più comodo andare in giro con la mia Rolleiflex GX e chiuso il discorso?

Ma la domanda che più mi sento di fare è questa


ma non vi siete rotti le scatole a stare dietro ai miei menamenti consumistici-equipaggiomentisitici? Perchè io - al vostro posto - mi avrei già bannato




(da amici internettiani di vecchia data mi aspetto una risposta del tipo "ma no, figurati ...." oppure totale silenzio)





Inviato: 8/9/2020 19:15
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Re: alta tecnologia bassa dedfinizione

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Citazione:

archifoto ha scritto:
...

Ma forse sono troppo presuntuoso, è meglio continuare a parlarne qui o al massimo davanti ad un ipotetico bicchiere di vino!



Il bicchiere di vino funzionerebbe, purtroppo al momento è solo ipotetico, ma non si sa mai che diventi reale

Per il resto, preferisco starmene nella mia cuccia, ma dico solo questo che risulterà forse incomprensibile a molti ma è la perfetta sintesi dei problemi italiani/europei

" quando sei arrivato all'ultimo piano, non dimenticarti di mandare giù l'ascensore"

ecco, in Italia - ma in generale in Europa, con forse l'eccezione della Gran Bretagna - chi arriva all'ultimo piano non solo non manda giù l'ascensore ma la blocca al piano.


Inviato: 8/9/2020 19:05
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Re: alta tecnologia bassa dedfinizione

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Oscar,

ti seguo completamente nel ragionamento. Avrei tanto da aggiungere, ma non servirebbe assolutamente a nulla. Ho raggiunto il mio equilibrio psichico con l'Italia - un posto bellissimo per andarci in vacanza - e va bene così.

Detto questo, voglio sottolineare per onestà intellettuale che molti problemi che l'Italia ha li condivide con altri paesi europei. Alcuni mali sono mali di questo continente, insomma. Poi magari l'Italia aggiunge delle devianze (in peggio, ma in certi casi in meglio).


Inviato: 7/9/2020 10:53
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Re: alta tecnologia bassa dedfinizione

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Sollevi un sacco di temi ...

Citazione:

archifoto ha scritto:
....
In sostanza mi viene da pensare che "l'arte" o meglio la fotografia di ricerca se ne frega dell'alta definizione, delle raffiche 20 fps della gamma dinamica,dei colori sparati e tutte le altre esigenze tecnologiche alimentate dal marketing di cui abbiamo parlato.


Sottoscrivo al 100% quanto scrivi ma non le possibili e apparentemente naturali estensioni del ragionamento (che tu non fai). In tempi di pellicola c'erano i Bresson - a cui la prestazione della filiera film-camera-sviluppo-stampa interessava zero - e gli Ansel Adams a cui interessava talmente tanto da scriverci pure dei libri sopra.

Parliamo pure di fotografia di ricerca e lasciamo perdere la parola arte che giustamente metti tra virgolette. Oggi mi viene da dire la ricerca ha una sua filosofia di base che è fortemente dipendente dall'età del fotografo. Magari è sempre stato così, non sono uno storico della fotografia quindi non lo so. Permettemi di fare delle considerazioni a pennellate molto larghe, che quindi per definizione sono mediamente realistiche ma possono perdere dei dettagli importanti.

La ricerca che i giovani fotografi (definiti come quelli che sono usciti dalle scuole d'arte negli ultimi 15 anni) fanno mi pare divisa in due grandi filoni. Il primo è quello documentaristico, dell'impegno sociale che ancora galleggia sull'onda lunga degli anni 60 e prima ancora di Walker Evans e altri fotografi della Great Depression. Il secondo è un qualcosa che faccio fatica a chiamare "ricerca" ma che - mi rendo conto - è un mio problema tutto generazionale. Il secondo è quello che io chiamo "parlare di se stessi". È documentaristico ma il soggetto è "la mia vita e quella dei miei amici". Questo secondo filone galleggia sulla disgraziata onda che mi piace far risalire a Nan Goldin. In entrambi i casi la tecnologia digitale, su cui picchia duro il marketing, riveste importanza zero.

Poi però ci sono sacche - con anche giovani presenti - dove si fa ricerca di materiali (anche antichi), di procedure di post-produzione, etc. In alcuni casi si va a sfondare il confine tra fotografia e computer graphics, ma questo è un altro discorso.

Insomma, è vero che la ricerca fotografica se ne infischia dei pixel, del rapporto segale rumore, della velocità di raffica etc, ma non è vero che la fotografia di ricerca non sia ancora (troppo) influenzata dalla tecnologia in senso ampio. Questa ultima affermazione è quella "estensione apparentemente naturale del ragionamento" di cui parlavo sopra.

Citazione:

archifoto ha scritto:
.....
poi vai a vedere (e ci vado spesso) questo sito https://spacescorners.com/shop/p/shop/ ... v568eejugmagntrizw41sgube che presenta edizioni sperimentali, autoprodotte, editori d'avanguardia etc...


Una considerazione OT. Ho vissuto negli anni 80 a Pittsburgh, PA. Per cinque anni. Immagino oggi sia molto cambiata ma sono anche sicuro che non sia quel centro di attrazione artistica che fa concorrenza a New York, Miami, Austin o Los Angeles (sono volutamente ironico, per essere del tutto chiari). La mia domanda è "ma perchè in Italia una Space Corners non è possibile? Italia, la terra dell'arte, con la più alta densità di siti dell'UNESCO al mondo?". A Pittsburgh, Pennsylvania, lungo il fiume Allegheny lo fanno ma a Milano, Roma, Venezia, Firenze, Palermo no? Magari Space Corners chiude l'anno prossimo, ma almeno ci provano. In Italia, encefalogramma piatto.

Questo tema mi coinvolge emotivamente da sempre, da anni, ne ho parlato con tanta gente e mi sono dato una serie di risposte che - ahimè - non mi rendono particolarmente simpatico alla grande maggioranza dei miei connazionali (fortunatamente con molti ci si capisce) ma va bene così. È anche per questo che dopo un timido tentativo di vivere in Italia attorno al 2000 sono fuggito e praticamente da 40 anni vivo all'estero (38, per essere precisi). Ne ho guadagnato io e - sono altrettanto convinto - ne ha guadagnato l'Italia


Inviato: 6/9/2020 7:34
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Re: il fantastico mondo del cinema

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Io ignorerei libri e mostre e gli direi

"Ma tu credi che le foto pubblicitarie del tuo Samsung Galaxy S20 le hanno fatte con un Samsung Galaxy S20?"


Inviato: 4/9/2020 15:44
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Re: il fantastico mondo del cinema

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Sottoscrivo quello scritto da Luciano e Oscar. I video nei negozi sono di una volgarità cromatica straordinaria. Mi chiedo solo se sia fatto per attirare il pubblico (quello sicuramente si) o anche per una incapacità strutturale degli (O)LED di rendere bene colori pastello.


Inviato: 29/8/2020 11:53
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Re: il fantastico mondo del cinema

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Distanza necessaria per apprezzare gli 8k In funzione della diagonale del televisore (in pollici):

70cm ... 70”
60cm ... 65”
50cm ... 55”

(ma altri studi rilassano un pochino la distanza ottimale )

Io penso che i miei occhi dopo un po’ darebbero i numeri, ma sono vecchio

Se però lo schermo fosse 10 metri di diagonale ......


Inviato: 29/8/2020 10:07
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