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Re: Che cosa è arte e cosa non lo è

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12/5/2005 19:57
Da Frosinone
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CANCELLATO DAL MODERATORE.

Inviato: 16/10/2013 15:32
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Re: Che cosa è arte e cosa non lo è

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Fer ha detto:

Se cadiamo nella banalizzazione dell'arte contemporanea con la semplice battuta "ero capace anch'io!", non ne usciamo.

Per carità..non era certo mia intenzione ridicolizzare l'arte contemporanea, quella vera si intende.


Fer ha detto:

Bisogna accettare il fatto che l'arte contemporanea non è usufruibile/identificabile da chi non ha una preparazione specifica; non solo sull'arte in generale, ma proprio sull'arte visiva contemporanea, e certe correnti in particolare.
Riconoscere, capire o addirittura giudicare una fotografia o dipinto o scultura contemporanea non è cosa alla portata del semplice appassionato.
Io ho accettato questo concetto qualche anno fa, e da allora mi limito a "fidarmi" di critici e galleristi, cercando di seguire le loro spiegazioni e il loro percorsi; soprattutto, sforzandomi di seguire il percorso di un artista, per capire come è arrivato a proporre certe opere e perché. Questo mi aiuta molto.



Tutto giusto, in fondo chi non ha studiato storia dell'arte e non ha una cultura specifica in materie artistiche, può di fronte a codeste opere reagire in due modi:
documentandosi o rinunciando a capire il messaggio dell'artista, fidando solamente sull'impatto immediato che l'opera suscita in sè...vale a dire l'opera tale mi piace...mi ispira, la compro...o comunque ne tengo conto anche per eventuali sviluppi fotografici. L'arte contemporanea mi interessa anche in questo contesto, penso che possa essere un modo per crescere fotograficamente, con questo non voglio dire che le immagini che possono scaturire da questa contaminazione con tale tipologia di arte a sua volta diverrà arte...giammai mi è mai sfiorato tale pensiero...è solamente un modo per intendere la fotografia in un modo diverso più creativo, se vogliamo...poi chiaramente l'arte contemporanea anche quella più "criptica" un semplice appassionato la può intendere anche a modo proprio, basandosi sulla sola pura e semplice osservazione, a meno che capita l'occasione di conoscere personalmente il tale artista e gli si chiede spiegazioni in merito alla sua opera. Altro metodo può essere come hai detto tu...di fidarsi di critici e galleristi, beh per me questa è una cosa difficile...mi sembrerebbe come comprare dei prodotti da un commerciante chiedendogli se si tratta di roba di qualità, purtroppo non tutti sono onesti...va beh alla fine ci devo provare anch'io se non non ne esco, in questo modo la finisco di seccare gli utenti di un forum per i miei dubbi.

Fer ha detto:

Naturalmente poi bufale, operazioni commerciali, montature e abbagli esistono, nel mondo dell'arte contemporanea come in altri;

Eh già.


Archifoto ha detto:

uno scolabottiglie è arte? una ruota da bicicletta è arte?
si nel momento in cui entrano in una galleria. Non li ho inventai io i ready made ma Duchamp e Man Ray 100 anni fa!


Grazie Archifoto, mi hai dissolto un grosso dubbio...indirettamente mi hai chiarito anche una questione un pò diversa che riguarda una mia curiosità anni fa da me sottoposta proprio in codesto forum, chiedevo se realizzando una stampa di una foto (anche banale) ricorrendo alle tecniche antiche ne poteva scaturire una stampa "artistica" molti hanno risposto negativamente, il mio dubbio (ingenuo)
sorgeva dal fatto che avevo visto una foto in una casa d'aste - galleria tal dei tali, realizzata con una di queste tecniche, valutata 3.000€... adesso ho capito come funziona, bisogna trovare un gallerista cui gli piace una certa opera e sarà lui a decidere se merita l'esposizione nella sua galleria...un gallerista diamine se ne intenderà di arte, no?


Mxa ha detto:

Aggiungo che l'argomento e' totalmente inadatto ad un forum perche' il mezzo (forum) e' intellettualmente castrante. Quando poi a questo si aggiunge che si argomenta quasi sempre con totali sconosciuti su temi di estrema complessita' e delicatezza come questo la cosa degenera ben presto in una colossale perdita di tempo.


Mi scuso per la lunga filippica che ho montato sull'argomento, allo "sconosciuto utente" gli interessava semplicemente avere un breve e sintetico parere su ciò che ritenete arte e ciò che non reputate tale, e ho postato diversi esempi di artisti della cui arte sono almeno un pò perplesso. Le foto che ho postato, non sono esattamente la riprova che "sono capace anche io a fare questo" forse non sono stato abbastanza chiaro, intendevo dire che a far "fesserie" son capacissimo ad emularle anche io, ma non la spaccio per arte.

Ad ogni modo mi scuso se i miei inutili dubbi, hanno fatto perdere tempo a qualcuno, ma alla fine per me non è stata una perdita di tempo difatti mi sono più che sufficienti le risposte di Fer e Archifoto, pertanto a questo punto chiederò la chiusura del thread, ad evitare ulteriori inutili perdite di tempo.

Ringrazio tutti per la pazienza e per i pareri molto garbati, espressi.

joe

Inviato: 14/10/2013 18:51
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Re: Che cosa è arte e cosa non lo è

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12/5/2005 19:57
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Grazie Franz della segnalazione, adesso riprovo a postarle qui sotto nel medesimo ordine:


Foto1:

Qui


Foto2:


Qui


Foto3:


Qui


Foto4:


Qui


Foto5:


Qui

Inviato: 14/10/2013 12:05
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Che cosa è arte e cosa non lo è

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Forse la definizione di arte dipende esclusivamente da una interpretazione soggettiva della stessa, in altre parole c'è ad esempio chi una tela del tale artista la ritiene un'opera d'arte e chi una vera ciofeca.
Da sempre credo ci sia stata questa disputa, mi ricordo di aver letto molto tempo fa di una burla avvenuta in Francia nel 1910 architettata dal giornalista Roland Dorgelès con il suo gruppo di tradizionalisti, lo scherzo consisteva nell'invenzione di un certo pittore genovese tal: Joachim Raphael Boronali fondatore dell'eccessivismo, facendo esporre un suo presunto quadro al "Salon des Indépendants", dal titolo "Tramonto sull'Adriatico" che suscitò un certo clamore, in realtà Dorgelès la tela la fece dipingere da "Lolo" un asinello, per mezzo di un pennello attaccato alla sua coda. A questo link il riferimento a tutta la storia:

Qui

Anche io come Dorgelès ed il suo gruppo di amici, a volte ho dei dubbi sull'effettiva artisticità di un dipinto ove non si capisce un bel nulla di ciò che viene rappresentato, spesso mi pare che l'astrattismo o altre forme di arte moderna siano una scusa per spacciare per arte uno scarabocchio qualunque e così mi vengono in mente certe performance di artisti che negli anni settanta si facevano di droghe per avere le visioni "oniriche" che tanto piacevano ai critici, anche nel campo musicale si è prodotto molto materiale ricorrendo all'uso di LSD,rammento che in un intervista Jerry Garcia leader dei Grateful Dead dichiarava che mentre erano sul palco (strafatti) ad un certo punto vedevano le mani trasformarsi in chele. Quindi consapevole di questa pratica, spesso difronte ad un opera artistica per me incomprensibile mi viene da chiedere ma di cosa si è fatto l'artista per partorire quel guazzabuglio?
Ma non ci sono dubbi che c'è arte e arte, la cosa difficile è saperla discernere, parlando di arte moderna come ad esempio l'astrattismo, i padri di codesto movimento lo hanno ideato con lo studio e non assumendo droghe e così abbiamo avuto Kazimir Severinovic Malevic, uno dei più importanti precursori dell’astrattismo geometrico, con le sue regole rigorose che negavano un riferimento al reale
e Vassily Kandinsky con il suo astrattismo "Lirico" che si concedeva più liberamente ad una trasfigurazione del reale attraverso una visione più "onirica" Sia chiaro che a me piace l'arte classica ma forse anche più quella moderna anche se la trovo più "criptica" insomma sovente mi tocca studiare o documentarmi per capirci qualcosa, è quando non capisco nonostante l'impegno profuso che rimango perlomeno perplesso. E così mi perplimono certe opere come quelle realizzate da Millie Brown con la sua "Vomit Painter" qui di seguito il link con relativo video:

Qui

Pare che vomitare colori sia ben remunerativo, difatti il suo ultimo lavoro: "Nexus Vomitus" è stimato 2.400$ ...che dire...dopo la "Merde D'artiste" di Piero Manzoni di cui un barattolo fu venduto nella casa d'aste Sotheby's, a 124 000 € ora abbiamo "Le Vomissements d'artiste" a prezzi più abbordabili.
Altre stranezze artistiche:
Hermann Nitsch che realizzava le sue opere con immagini di animali sanguinanti e crocifissi.Più recentemente l'artista Vincent Castiglia dipinge con il suo sangue:

Qui

Ma il Top sono alcune opere esposte al "Moma" di cui Vi rimando ad un video di un comico romano Maurizio Battista:

Qui

Beh...io voglio essere di larghe vedute, ma a questo punto mi viene da chiedermi: " pur non in possesso di lauree accademiche in materia artistica, sono capace anch'io di realizzare certi capolavori?"
Allora mi sono messo a fare delle robe, sia ispirandomi a questo o a quell'artista, magari imitando un pochino lo stile e le regole, che so...dall'astrattismo ad altro, sia facendo cose per così dire "Ad capocchiam" un pò come il somaro Lolo (ma forse il somaro è stato più bravo), naturalmente il tutto più che una dimostrazione di bravura da artista "profondo" da cui me ne guardo bene, è semplicemente... se non uno scherzo, come quello di Roland Dorgelès, un divertimento personale e quali ne siano i risultati poco mi importa.
Quindi Vi sottoporrei alcuni miei tentativi fotografici di emulazioneartistico/astratto/nonsochecosa
Ah...magari ci metto pure un pizzico di "Metafisica" che al sol sentire il nome fa diventare un'opera d'arte qualunque cosa.
Qui il mio primo capolavoro:

Qui

Questa composizione non è certo perfettamente riuscita, lasciate perdere le linee cadenti ecc. è solo un esercizio che mi è venuto in mente pensando al "Quadrato Nero" di Kazimir Severinovic Malevic,anche se non si tratta di astrattismo geometrico in senso stretto, nel mio caso c'è un riferimento diretto a qualcosa di "reale" contrariamente ai dettami del movimento in questione. Dalla foto trasformata in un BN riuscite a capire di cosa si tratta?


Secondo:

Qui

E' un tentativo di "Astrattismo geometrico" nel senso stretto, difatti non Vi è nessun riferimento a cose reali, anche se campeggia tra i colori primari (di cui codesta forma d'arte sovente fa uso) il solo blu,il nero dello sfondo che fa da cornice "è un non colore" che inscrive in sè il solito "Quadrato Nero" di Malevic, con al suo interno delle figure geometriche.


Terzo:

Qui

Questo è un esempio fotografico di come si possono ottenere degli effetti distorsivi/deformanti,( tanto cari al cubismo, surrealismo ecc.) senza ricorrere a photoshop, infatti basta mettere davanti all'obiettivo un pezzo di vetrocemento e Vi si aprirà un nuovo mondo. Di tutta la serie ho ritrovata quella meno interessante, ma è sufficiente per dare un'idea.


Quarto:

Qui

Opera d'arte realizzata ispirandomi ad un famoso quadro di Paul Klee.


Quinta:

Qui

Il caleidoscopio, un ottimo mezzo per interpretare l'astrattismo.



Beh...adesso basta è tutta la giornata che sto ravanando sui miei Hard disk, perchè non partecipate anche voialtri? Oppure non Vi è mai balenato per la mente di realizzare cag...del genere? Oddio magari tra Voi c'è qualcuno davvero bravo, ecco...a maggior ragione...postate...postate.


Inviato: 13/10/2013 19:45

Modificato da joe60 su 13/10/2013 20:25:31
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Re: Mettere a fuoco allo stato dell'arte (sic)

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Da quello che so io la nitidezza è il risultato del connubio tra due valori a sè stanti, ovvero la risoluzione e l'acutanza, la nitidezza è misurabile in lp/mm ovvero linee per millimetro, alcuni obiettivi raggiungono i 100 lp/mm ma c'è da considerare che le stampanti più performanti in genere non superano i 75 lp/mm, lui si è tenuto basso sui 40lp/mm e fin qui ci si può anche stare, ma non è solo la risoluzione dell'obiettivo a determinare la nitidezza di una immagine, anche il diaframma con relativa profondità di campo, anche la grana ne offre un contributo, difatti la grana grossa purchè nitida in certi casi può offrire una nitidezza maggiore rispetto ad una grana fine. Parlare di nitidezza ideale è sempre piuttosto difficile in particolare con il 35mm in rapporto al tipo di ingrandimento che si vuole ottenere. Tornando al prof...ridursi a dover usare 3 sw per verificare la bontà di maf, e poi parlare di aliasing (ma la D700 non ha il filtro antialiasing?), e ancora... "la marmellata è colpa dell'aliasing", secondo me (cocciuto ed ignorante) dipende da un uso eccessivo di un sw di denoise, nel tentativo di ridurre il rumore prodotto agli alti iso. L'ultima è il top: "ma se ti avvicini a un monitor al 100% vedi le alte frequenze ribaltate fino a tre volte ed è questo che ti causa la marmellata", mi sa tanto che la marmellata viene causata da un file che ha ben altri problemi. Personalmente, tutte le volte che le mie immagini ingrandite al 100% mi causano sgranamento o marmellata, le cestino...ma forse io pretendo troppo, o meglio sono un ignorante con l'aggravante dell'inconsapevolezza.



Inviato: 13/10/2013 10:59
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Re: "Affreschi Procidani" - Mostra personale 5-15 Ottobre - Napoli

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Che dire? Molto belle, complimenti anche da parte mia, è interessante la resa sia degli Zeiss che dei Minolta, un connubio perfetto. Ho apprezzato il confronto tra lo sfuocato del Minolta APO G 200mm e quello dello Zeiss 135mm f 1.8 ZA (foto 19 e 20), mi dispiace di non poter vedere le stampe che immagino strepitose.




joe

Inviato: 10/10/2013 18:33
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Re: Sondaggio - giochino per "buttare"due minuti.....

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Citazione:

federico ha scritto:
Ma non parlavamo soltanto di estetica? Sennò anch'io avrei citato l'AX, per esempio

F.


Federico...la Contax Ax è sicuramente un pò corpulenta e forse ai più, non appare come il massimo della bellezza,ma a me (che ho avuto l'occasione di maneggiarla)piaceva molto anche esteticamente, probabilmente perchè aveva una forma inconsueta...mi ricorda le opere di Botero, l'artista che ha reso giustizia agli obesi, pertanto la Contax AX è un'opera d'arte...cicciona è bello.

Inviato: 10/10/2013 17:43
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Re: Mettere a fuoco allo stato dell'arte (sic)

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Citazione:

federico ha scritto:
p.s.: non sono così presuntuoso da dire di non aver fatto mai delle "marmellate" del genere, tutti sbagliamo e a volte anche più spesso di quanto non vorremmo, però almeno posso dire che, quando mi capita, poi me le tengo "nascoste sotto il letto, per uso e abuso mio" (cit. del grande Roiter), non le metto online magnificandone la perfetta messa a fuoco come esempio per mostrare le grandi qualità di un obiettivo



Anch'io faccio sovente delle ciofeche e rendendomene conto non le spaccio certo per opere d'arte,mi fa piacere che la pensiamo allo stesso modo.


Buona giornata

joe

Inviato: 10/10/2013 16:07
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Re: Sondaggio - giochino per "buttare"due minuti.....

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Mi limito esclusivamente a macchine 35mm che ho avuto modo di provare, ma che mi rammarico di non essermi potuto permettere:

1) Nikon F3 HP, (design Giugiaro) che a mio avviso solo per la tipologia di mirino vale oro, risultando particolarmente utile a chi porta gli occhiali. La F3 Hp difatti montava un pentaprisma High Eyepoint, che grazie ad un oculare maggiorato permetteva di vedere l'inquadratura e i dati di esposizione anche tenendo l'occhio a circa due cm dall’oculare, mi risulta che sia stato il primo e l'ultimo mirino realizzato in tal modo. Al di là del mirino particolare, la F3 resta una delle migliori reflex manuali, del suo tempo.

2) Contax AX reflex unica nel suo genere, con l' originale soluzione che trasforma in autofocus qualsiasi obiettivo dotato di messa a fuoco manuale.

3) Pentax LX

Inviato: 10/10/2013 15:50
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Re: Mettere a fuoco allo stato dell'arte (sic)

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Federico è un sollievo sapere che non è una foto tua, mi son sentito un pò in imbarazzo nell'esporre un parere concreto, ma altri hanno espresso con più decisione ciò che non ho avuto il coraggio di dire. Non so se chi ha fatto la foto è un fotografo professionista o cos'altro, resta il fatto che le sue giustificazioni,non sono altro che un tentativo di "arrampicarsi sugli specchi". Di tutta la sua incomprensibile tiritera mi ha particolarmente infastidito la conclusione:
"Quindi entrambe le foto sono a fuoco allo "stato dell'arte". Le impressioni lasciano il tempo che trovano"

Per quanto la seconda foto anche a mio avviso sia decisamente migliore della prima, questa dichiarazione mi tuona come un vero capolavoro di arroganza. Ma io dico se la fotografia si deve ridurre alle (secondo lui) tarature perfette di un software, piuttosto che dalle impressioni dell'occhio umano, arriveremo al punto che anche la peggiore delle ciofeche sarà un capolavoro? Mah...non ho parole.

Inviato: 10/10/2013 13:12
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Re: Allestimento piccolo studio per ritratti

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Luciano...ti ringrazio per il passaggio,
Il softbox a ombrello da me postato era solo un esempio di modificatore abbastanza rapido, ma quella staffa ad elle non è il max della praticità e ravanando in rete ho trovato il softbox "Westcott Apollo" più semplice, rapido e di maggiori dimensioni:

Qui

Avevo altresì intuito che con una maggiore dimensione del softbox si ottiene conseguentemente una maggiore morbidezza.
L'unico dubbio che ho riguarda i problemi di vignettatura (di cui ho sentito parlare), con l'utilizzo di flash cobra su ombrelli o SoftBox superiori a 60x60 a meno che non vengano usati 2 flash, in questo caso la Phottix produce un'apposita staffa orizzontale da montare sullo stativo per ospitare 2 flash:

Qui

Ho trovato anche questo link:

Qui

ove l'utente "gianmarcom" sostiene di aver autocostruito delle staffe per il posizionamento in orizzontale del flash, mostrando l'effetto del flash con e senza staffa, senza quest'ultima si nota una vistosa vignettatura, quindi il problema è aggirabile tenendo la fonte di luce il più vicino possibile al centro dell'ombrello e tutto utilizzando un unico flash? Beh...devo solo capire meglio tale questione e poi riguardo il softbox la strada da prendere è presa.

Buona giornata

joe














Inviato: 9/10/2013 12:25
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Re: Mettere a fuoco allo stato dell'arte (sic)

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Riguardo la maf sul viso, con ingrandimento al 100% perde qualcosa in nitidezza, ma scendendo progressivamente con gli ingrandimenti si nota sempre meno, fino ad arrivare al 50% dove non si nota affatto. Ma questo è quello che vedo sul mio monitor che non è certo il top, e c'è anche da considerare che la compressione jpeg può anch'essa aver determinato qualche perdita di dettaglio, comunque può darsi qualora devi stampare, che non si noti quella leggera perdita di nitidezza, poi qualcun altro potrà smentirmi...



Inviato: 9/10/2013 11:31
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Re: Mettere a fuoco allo stato dell'arte (sic)

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Quello che vedo io è che già con una visione normale si nota qualcosa di strano sulle ultime 3 corde, ingrandita al 100% si comprende che le tre corde di cui sopra potrebbero essere sfocate, ma può trattarsi anche di mosso.Per il resto noto soprattutto con ingrandimento al 100% una certa grana un pò ovunque probabilmente dovuta agli iso elevati,usare il flash spesso produce ancora più danni, pertanto o ci si accontenta o in particolare se non si è un fotografo accreditato e non si ha la possibilità di salire sul palco, diventa difficile una ripresa perfetta.

Inviato: 8/10/2013 12:03
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Allestimento piccolo studio per ritratti

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E' da tempo che pensavo di attrezzarmi meglio per allestire un piccolo studio ove poter praticare a livello amatoriale, ritratti ma è davvero un brutto periodo e francamente non mi sento di buttar soldi in attrezzature magari costose, soprattutto se non mi serviranno per produrre reddito, quindi sto mettendo insieme delle idee per cercare un modo economico di allestire tale studio ricorrendo (quando possibile) al fai da te ed al recupero di attrezzature. Devo precisare che purtroppo non ho uno spazio specifico da adibire per la sala pose, quindi devo arrangiarmi con qualche stanza ove riesco a piazzare 1 cavalletto ed al massimo uno stativo ove collegare staccato dalla fotocamera un solo flash. Altra cosa da considerare è la trasportabilità del sistema, in quanto ho diverse location in cui potrei allestire una sala pose (sempre purtroppo con poco spazio a disposizione).Il primo problema che dovevo affrontare è che le stanze sono arredate, quindi mobili porte e finestre mi creano disturbo, soprattutto per allestire la parete da adibire come sfondo, per motivi di ingombro non posso posizionare i classici 2 cavalletti su cui collocare la carta o un telo da sfondo, per cui guardando in rete mi sono imbattutto nell'eccellente soluzione Manfrotto: "gli Autopole" un'ottima idea di poco ingombro e le aste si possono utilizzare sia in verticale che in orizzontale, ma purtroppo costicchiano un pò, a questo punto ho pensato di usare come porta fondali due "Calandri telescopici" si tratta di attrezzi usati in edilizia per la costruzione di muri o pareti. Con questi attrezzi più di venti anni fa ho più agevolmente realizzato degli intercapedini in tutto il mio appartamento, ma finito il lavoro da allora giacevano inutilizzati in garage, erano un pò arrugginiti e sporchi di calce li ho ben puliti e riverniciati, adesso sono nuovi e ho provato ad usarli come porta fondali ponendoli dall'uno e dall'altro lato di una stanza, tra i due calandri ho collegato ben tesa una corda elastica del tipo portapacchi da auto, per la prova ho usato come fondale un lenzuolo sostenuto semplicemente da mollette da bucato, non ricordo quanto li ho pagati ma attualmente costano 18€ cadauno e per questa funzione vanno benissimo. Dispongo di 2 sistemi digitali ed uno a pellicola tutti corredati da un sistema abbastanza completo di ottiche e flash. Penso che con tutti e tre i sistemi posso operare tranquillamente riprese in tutti i piani da quello a Figura intera, Piano americano, Piano medio, Primo piano e Primissimo piano.
A questo punto quello che mi manca è uno stativo e un modificatore, per il primo sto cercando un'idea per farne (almeno per il momento) a meno, il flash Zuiko FL50r dotato di trasmissione wireless lo posso usare con la sua basetta anche poggiato su un tavolo, una sedia o meglio una ventosa tipo

Questa

Queste ventose dotate di testa come potete vedere dal link possono essere usate per molti scopi, sono un valido aiuto per sostenere un cartoncino, magari un piccolo pannello riflettente e un flash cobra, quello che non so per certo è se la ventosa tiene su una parete verniciata o su un soffitto, di sicuro tiene magnificamente su superfici metalliche e su vetro.
Ma forse quest'altro kit della Cullmann è più sicuro:

Qui


o quest'altro ancora:

Qui

Non so se avete qualcosa di questo genere ma migliore e ancora più pratico da propormi.
Sul modificatore ho le maggiori incertezze, data la necessità di spostarmi in location diverse preferirei un sistema più facilmente portatile, un'ottimo sistema potrebbe essere questo della Aurora Firefly:

Qui

C'è anche il modello da 65cm che preferirei, ma il discorso è che non so se con tale modificatore
riuscirei ad ottenere il risultato da me voluto, o se è da preferire un'altra tipologia di modificatore come ombrelli o altro. Considerando che prediligo ritratti in primo piano che abbiano la caratteristica di una luce uniforme su tutto il soggetto che metta in risalto anche il colore degli occhi, detesto foto da cui non se ne apprezzi la cromaticità, a questo punto per meglio farvi comprendere ciò che voglio ottenere vi posto dei link di un sito ove potrete osservare i risultati da me preferiti con la descrizione delle luci modificatori ecc. usati per gli scatti:

Qui

in questa foto sono stati usati però due soft box e pure di grandi dimensioni.

Qui

In questa oltre al softBox è stato usato anche un Reflector + Hairlight

Qui

Questa ottenuta con 1 solo soft box + Strobe + Hairlight

Qui

Questa con un unico softBox

E' inutile che continuo... credo di aver reso l'idea, dall'ultima foto pare che si possa fare ciò di cui parlavo ma con un unico softbox 60x40 e un flash 120w pensate che con un softbox ottagonale da 65cm ed un flash cobra con numero guida 50 posso riuscire a fare ritratti come quelli esemplificativi?


Vi ringrazio

joe

Inviato: 26/9/2013 19:49
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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Beh guarda Orso... pur non essendo un mago della postproduzione ti posso dire che piuttosto che passare delle ore davanti ad un pc nel tentativo di rimediare ad evidenti errori di esposizione e quant'altro, preferirei scattare curando nel miglior dei modi il soggetto da riprendere. Se vuoi provare il brivido della fotografia digitale lo puoi fare benissimo ma usando sempre i metodi che ben conosci, frutto di anni di esperienza con la fotografia argentica e che potrai sfruttare anche nel digitale, naturalmente dovrai fare le opportune prove ed aggiustamenti, ma una volta che avrai capito le differenze tra lo stesso scatto realizzato con pellicola ed in digitale partirai come un treno, se inizialmente sbagli qualcosa poco male, il vantaggio del digitale è che un file mal riuscito lo puoi cancellare per poi riprovare. Se ti limiterai a poco lavoro in post produzione come lo sviluppo del Raw qualche toccatina all'esposizione (se proprio serve) e basta, questo lo potrai fare abbastanza facilmente. Ma se ad esempio devi modificare pesantemente una foto che è sottoesposta da un lato e ben esposta da un altro, per fare un buon lavoro dovrai lavorare sui livelli magari creando delle maschere e qui il lavoro diventa più lungo e complesso. Tutto si può fare ormai in post... ma a condizione di apprendere per bene il sw che si preferisce usare ed essere disponibile a dedicare molte ore davanti ad un pc. Io francamente dò ragione a FranzX...il troppo storpia.

Inviato: 21/9/2013 17:33
Tessera n°33 C.F.A.O..........
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Re: Una ripresa con prospettiva vincolata Si accettano suggerimenti

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Non conosco personalmente la piazza in questione, e non credo di poterti dare altre dritte, tranne che confermare la soluzione ideale che sarebbe quella dell'uso del balcone di cui sopra, qualora non ti riuscisse di accedervi, come suggerito da GiovanniP l'idea del palo telescopico credo sia buona, volevo solo aggiungere che di codesti accessori se ne è discusso tempo fa sul forum, in un thread aperto da falcopardo, il link è il seguente:
http://www.effeunoequattro.net/htdocs ... at&order=ASC&type=&mode=0
Ma se vai direttamente a quest'altro link:
http://www.luminous-landscape.com/locations/tuscany.shtml
vedrai il Signor Enrico Cinalli che se ne va in giro per le campagne toscane, con un palo telescopico che raggiunge l'altezza di 10m, montato dietro a un fuoristrada, è interessante il sistema adottato per le riprese, che prevede la possibilità di starsene comodamente seduti in macchina. A me pare che il Cinalli abbia trovato un ottimo sistema per riprese dall'alto, risolvendo i problemi che esse possono comportare. Ti posto il link al suo sito:
http://www.enricocinalli.com/
e se vuoi potrai anche contattarlo per avere qualche informazione in più sul suo metodo, o magari per tentare di ingaggiarlo per aiutarti direttamente nell'esecuzione del tuo lavoro. Naturalmente del Signor Cinalli ne avevo sentito parlare sempre su effeunoquattro e sul sito gemello fotoavventure, spero che la mia segnalazione possa esserti utile.

Inviato: 25/7/2013 16:49
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Re: Aiuto! Cos'è questo?

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Il Dead Pixel di cui pare affetta la tua Canon 600D si presenta ingrandita al 50% con uno sfondo bianco e crocetta come qui?
Ad ogni modo se leggi tutto l'articolo e i vari link segnalati sul medesimo tema,pare con con la rimappatura il problema si risolva,nella gran parte dei casi.


Inviato: 29/4/2013 13:52
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Re: Reflex fai da te

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Della serie "datemi un tornio e vi costruirò il mondo" il tizio è un tornitore esperto e nella sua officina non gli manca nulla, per cui ha potuto costruire pezzo per pezzo una intera fotocamera, facendoci vedere passo passo i vari processi di lavorazione, naturalmente un bravo tornitore deve necessariamente essere anche un bravo disegnatore, il disegno tecnico è fondamentale, e ce ne ha fatto vedere alcuni, ovviamente su scala. In conclusione costruire una fotocamera attraverso processi manuali si può fare, ma è cosa abbastanza complessa e non è per tutti, non so quanti fotoamatori sappiano usare un tornio, io ho la fortuna di conoscerne uno molto bravo e paziente, che mi ha riparato qualche fotocamera e qualche ottica, lui di solito si cimenta in riparazioni/ricostruzioni di pezzi meccanici (delle vecchie fotocamere a pellicola)e si vede che ha una grande passione per il mondo della fotografia, naturalmente è anche un bravo fotografo, ma non credo che si metterebbe a costruire un clone di una Zenit B, lui preferisce semplicemente rimetterle in funzione queste "vecchie Signore".

Ad ogni modo grazie per la segnalazione.

joe

Inviato: 12/4/2013 13:09
Tessera n°33 C.F.A.O..........
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Re: Cavalletto decentrabile o normale, questo è il dilemma

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Fer ha detto:
In definitiva la cosa importante è capire cosa cerchi.

Beh,visto che un cavalletto tuttofare non esiste, vorrà dire che dovrò procurarmene diversi per ogni genere fotografico, quindi cominciamo con un treppiede da usare in studio, che preferivo in allumino e che sia molto stabile, ed a questo punto il Triaut potrebbe andar bene, fra l'altro si può anche richiudere e sistemare in un angoletto quando non serve. A dire la verità avrei preferito un bel cavalletto in legno, ma non c'è n'è uno che sia di mio gusto, in fondo anche l'occhio vuole la sua parte, comunque cercando notizie sul "Foba Asnoo" simil "Manfrotto 058 Triaut" suggerito da Luciano, mi sono imbattuto in codesto link


dove facendo scorrere le pagine quasi a metà c'è una foto dell'Asnoo (cliccandoci sopra si ingrandisce l'immagine), ma a me non sembra affatto simile al Triaut, quest'ultimo è diviso in 3 segmenti, mentre l'Asnoo mi sembra tutto un pezzo...bel cavalletto comunque, ma è a questo punto che poco più giù scopro finalmente un bel cavalletto in legno: il "Dietzgen" un attrezzo con le gambe costituite da due metà tondeggianti con nel mezzo una parte scorrevole tenuti insieme da 3 ganasce serrabili a vite, purtroppo si tratta
(credo) di un cavalletto in dotazione alle Forze U.S. Army degli anni venti. Mi chiedo perchè nessuno ne faccia una replica visto che l'oggetto in questione è un pò difficile da reperire nell'usato. Altro attrezzo interessante in legno (destinato all'uso astronomico) è lo Stabil, gli altri : Wolf; Berlebach; Ries benchè siano sicuramente ottimi attrezzi, non li preferisco.Dal momento che mi piace anche la fotografia di paesaggio/architettura, sceglierei un'altro cavalletto un pò più trasportabile, ma sempre in alluminio che mi garantisca ottima stabilità, ovviamente da portare in luoghi ove me lo debba incollare al max a qualche
centinaio di m. dalla macchina.

Fer ha detto:

il materiale mi sconsiglia, così a pelle, di serrare a morte il giunto (non vorrei spaccare il tubo).
Per capirci, sul mio Manfrotto in alluminio la colonna centrale ha tutti "bozzi" nei punti dove ho serrato il giunto nel corso degli anni. L'alluminio si abbozza, il carbonio si spacca.

Quanto dici conferma i miei dubbi sulla resistenza del carbonio, va bene la leggerezza ma con questo materiale bisogna usare un pò più di accortezza, quindi per il momento metterei da parte un tripode in carbonio, se in futuro me ne occorresse uno più leggero sarò costretto a prenderne un'altro di questa tipologia. Adesso però mi è venuta una fissa: mi piace tanto la soluzione tipo Gitzo
Systematic, ovvero del cavalletto senza colonna con il piattello, purtroppo a parte il Gitzo in alluminio non mi pare di trovarne di altre marche,(soprattutto più economici) tutti dal Feisol ai Benro ecc. sono in carbonio. Mi rendo conto che questi treppiedi sono studiati forse più per un uso con ottiche lunghe (molto pesanti) tipo un 500/600mm piuttosto che per uso studio/brevi scarpinate, al limite se dovesse servire si può sempre sostituire il piattello con uno predisposto per la colonna. Preferirei un tre sezioni ma considerando che deve essere alto almeno 150cm per arrivare agevolmente (senza colonna) aggiungendo testa+macchina ai 163cm che mi occorrono, inoltre un cavalletto di questo genere da chiuso può essere lungo intorno ai 70cm, per scendere ai 60cm occorrerebbe un 4 sezioni, la stabilità con questi ultimi è così compromessa, anche con Gitzo? Inoltre resta per me importante il discorso uso macro/still life e vedo che il tripode che offre 4 regolazioni di angolazione delle gambe è il Manfrotto che garantisce una altezza minima di 8cm. ottimo
per le riprese rasoterra. Dei Manfrotto ho letto qualche recensione negativa circa la stabilità del famoso snodo che permette l'angolazione in orizzontale, ma Renzo ne parla bene e non ho idea se il sistema Gitzo/Benro sia più stabile. Infine vi chiedo pareri sul sistema di chiusura/apertura dei segmenti, quale ritenete il migliore, in termini più di robustezza che di velocità operativa: quelli tipo Gitzo a ghiera (se preferite tipo Twist) che prevede la rotazione del meccanismo per aprire e chiudere la sezione, anche se c'è qualcuno che sostiene che possa essere oggetto di danneggiamenti da infiltrazioni di granelli di sabbia che si possono insinuare nelle filettature. Oppure il tipo di apertura/chiusura tipo Clamp (se preferite Flip Lock), che prevede per l'apertura/chiusura l'utilizzo di una levetta. Per esperienza personale conosco bene il sistema a galletto del vecchio Manfrotto 190 Pro, che contrariamente al vecchio modello 055 non ha bisogno di periodiche registrazioni disponendo di chiavette a vite senza problemi di fondo corsa, ma per contro queste chiavette anche se sporgono poco, se non si è accorti ci si può impigliare di tutto anche con i vestiti, in particolare se non ci si veste attillati. Non so, probabilmente ogni sistema ha i suoi pro e contro, per la Vostra esperienza con quali sistemi vi trovate meglio?

Luciano ha detto:
Quanto alle zampe non rotanti, effettivamente la loro comodità è ampiamente amplificata dal marketing.

Riguardo il discorso dei segmenti che girano, pensavo fosse qualcosa di gravemente negativo, ma cercando in rete info a riguardo, sul sito Gitzo ho letto del sistema Anti Leg Rotation che permette semplicemente un funzionamento più rapido, in pratica grazie a questo sistema, è possibile azionare contemporaneamente i bloccaggi e quindi operare sulle varie sezioni con un solo movimento...sà che mi credevo...quindi è solo un discorso di velocità operativa.

Ciao

joe



Inviato: 11/4/2013 12:00
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Re: Cavalletto decentrabile o normale, questo è il dilemma

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Vi ringrazio tutti per gli interventi, a partire da Luciano cui faccio precisazione che sulla qualità del Triaut non avevo dubbi e di video ne ho visti diversi, ho avuto modo di vedere che codesto cavalletto è gettonatissimo tra gli Astrofotografi che ne parlano un gran bene, quindi per un uso su postazioni fisse (studio o balcone di casa) va benissimo, poi c'è tra gli Astrofili anche chi non si accontenta e si rivolge al più imponente Manfrotto 161 MK2 un bestione di circa 8 Kg. la cui max altezza supera i 2,60 m.

Un'ultima curiosità: il dispositivo che permette di sbloccare simultaneamente o singolarmente le gambe, azionabile tramite dei pulsanti rossi posti sotto alla crociera del Triaut, è un'esclusiva di questo modello oppure ce l'ha anche il 475? Restando in tema Manfrotto Triaut 058 ringrazio Orso per le interessanti info che mi ha fornito, vorrà dire che terrò a mente di preferire il Triaut 058 vecchia versione e non la più recente versione 058B. E torno ancora a ringraziare Luciano per la segnalazione del sito della Feisol, di codesto produttore ne avevo sentito parlare, ma chissà perchè pensavo si trattasse della solita cinesata da poco, invece navigando attraverso le pagine del sito segnalato, ho avuto modo di ricredermi. A quanto pare la casa Taiwanese produce cavalletti esclusivamente in carbonio di ottima fattura, ma la cosa interessante è che ho scoperto una tipologia di cavalletto che è possibile acquistare senza colonna, come il modello CT-3372 che dispone di piattello intercambiabile
per cui è possibile opzionalmente acquistare un piattello con la colonna verticale,
come pure un piattello con sistema a colonna decentrabile (che mi pare più robusta dei modelli Benro/Manfrotto Q90° ecc.) o il semplice piattello con bullone passo 3/8 a cui avvitare direttamente una testa.

Incuriosito ho cercato altre info sulla rete ed ho intercettato questa interessantissima recensione fatta dal fotografo Barletta Cosimo, del Feisol CT-3372 confrontato con il Gitzo G1500 da cui il produttore Taiwanese non dico che ne esce vincitore ma quasi. Qui la recensione. Spero che vi si apra il link perchè a me non si apre più e non so perchè. Il punto debole del Gitzo risiede proprio nel sistema di fissaggio del piattello, di una tipologia per così dire a "Cravatta" che non è per niente funzionale, al punto che può succedere che a seguito dell'uso di un obiettivo pesante, oppure addirittura spostando il cavalletto afferrandolo dall'obiettivo, può saltare il piattello con le conseguenze che ben potete immaginare.

Cercando ancora info in rete sono venuto a conoscenza anche del trucco per porre rimedio al problema che riguarda in generale i modelli Gitzo della serie Systematic 3 - 4 - 5, basta porre sotto al piattelo un contropiattello che lo sorreggerà da qualunque sforzo. Invece il Feisol CT-3372 ha un sistema di fissaggio dello stesso ben più semplice e pratico nonchè efficace: ovvero ha tre grani (credo da 3/8) che lo bloccano perfettamente, per contro il Feisol almeno sul vecchio modello testato da Cosimo ha il problema delle sezioni delle gambe che ruotano, problema pare risolto sulle nuove versioni. Personalmente ho sempre avuto per il carbonio una certa avversione, preferendo l'alluminio, la mia esperienza negativa risale a un pò di annetti fa quando giovincello praticavo il tiro con l'arco e le prime aste per frecce che ho usato erano proprio in carbonio, che semplicemente all'impatto con il bersaglio si aprivano letteralmente, ne ho distrutte una trentina, dopodichè ho detto Amen e son passato alle alluminio rivestite in carbonio (tutta un'altra storia), siamo d'accordo che son passati tanti anni e i processi di produzione dei tubi in carbonio sono migliorati, ma innanzitutto le aste in carbonio continuano a rompersi (mi sono informato) succede meno di frequente ma succede e poi come si fa a sapere se un tubo è stato costruito con una tecnica migliore o con una così così?

Tornando ai cavalletti mi risulta che i tubi in carbonio dei Gitzo siano realizzati per "Pultrusione" ovvero per
"Estrusione per Trazione" che sembra essere il miglior sistema di produzione, mentre Benro e Weifeng pare siano realizzati con tecniche meno nobili. Poi c'è il problema dei segmenti delle gambe che ruotano, che non ho capito se riguardi solo i cavalletti in carbonio o tocca anche quelli in alluminio. Ad ogni modo a non saper leggere nè scrivere ho smontato le gambe del mio Manfrotto 190 Pro ed ho notato che il primo segmento non può avere questo problema perchè saldamente bullonato alla Crociera, sul secondo segmento ho notato un pin che scorre in una scanalatura lungo l'asse verticale, che impedisce la rotazione; il terzo ed ultimo segmento invece ruota, ma in vent'anni non mi ha prodotto mai problemi, comunque ho approfittato per dare una bella pulizia e lubrificata ai segmenti che ne avevano bisogno (adesso scorrono meglio), allora mi chiedo quale sia il problema e perchè viene visto con allarme questa rotazione dei segmenti, cosa succede i tubi possono uscire fuori dalle sedi? In effetti vedo alcuni produttori di cavalletti in carbonio che marchiano i loro prodotti come "Non Rotation Legs" come loro punto di forza, la stessa Gitzo introduce nei suoi prodotti più recenti, anche sul tubo Gitzo in alluminio con pareti da 1,2mm, il sistema Anti Leg Rotation (ALR), voi che mi potete dire a riguardo? Che sono solo "Mental Pipes"?

Ringrazio Renzo per il suo intervento, non ricordavo che possedevi l'Uni-Loc ma avevo intuito dal video che si tratta di un attrezzo un pò problematico soprattutto in fase di bloccaggio, ma la tua testimonianza me lo conferma. Riguardo il Manfrotto 190XPROB ha l'asta centrale trilobata, come ti trovi con il bloccaggio dello snodo soprattutto in orizzontale, ci sono giochi? Circa il posizionamento orizzontale mi puoi confermare la pericolosità di sbilanciamento soprattutto usando fotocamere-teste ed obiettivi pesanti, oppure lo usi in questa posizione solo per macro?

Ringrazio anche Fernando per il suo intervento nonchè per le foto del suo Benro, molto gradito l'ingrandimento della crociera da cui si può meglio apprezzare il sistema dello snodo, a quest'ultimo riguardo ripeto le stesse domande fatte a Renzo: i bloccaggi soprattutto con la Mamiya (credo) in posizione orizzontale (come da foto) come si comportano? E poi giochi...tremolii...sbilanciamenti? Guardando i dati sul sito Benro vedo che l'altezza Max a colonna retratta è di 143cm + testa e macchina si arriverebbe precisi a 163cm, quindi sarebbe la mia altezza ideale. Sai dirmi qualcosa riguardo la consistenza dei tubi in carbonio delle gambe, come ho detto sopra non ho avuto una felice esperienza in un ambito diverso, ma sempre di tubi in carbonio si trattava. I segmenti del tuo Benro ruotano?

In conclusione dò ragione a Claudio53 (che ringrazio) che ha detto:
Secondo me il cavalletto non si compra on line, bisogna vederlo, toccarlo, provarlo, sollevarlo.
Quindi dovrò innanzitutto decidere se prendere due cavalletti: uno specifico per studio (un Triaut o un 475) ed un'altro più leggero per foto naturalistiche architettura e macro, oppure un unico treppiede con cui fare un pò di tutto, e poi dovrò cercare quel determinato cavalletto oggetto delle mie preferenze in qualche negozio oppure, aspettare un Fotoshow o ancora un meeting fotografico sperando che qualche fotoamatore mi ci faccia fare un giro.

Grazie ancora a tutti in particolare per la vostra pazienza di leggermi e buona domenica.

joe




Inviato: 6/4/2013 20:38
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