Ciao, sono Francesca, mi sono appena iscritta.
E' un po' di tempo che ho per la testa un'idea e vorrei capire quanto, ed eventualmente come, sia realizzabile (in generale ma anche considerando le mie caratteristiche).

Ho iniziato a fotografare qualche anno fa, non sono una professionista ma vedo che la cosa mi appassiona molto. Sto cercando di capire in che direzione (stilistica) muovermi perchè mi vedo ancora 'in esplorazione' da questo punto di vista.
Sono partita con la natura come punto di riferimento ma....

ho sempre avuto per la testa l'idea di andare a lavorare in missione,in Africa, ad esempio: come insegnante (sono una maestra) o anche per pura manovalanza, questo ancora da decidere.

Fotografando nella mia scuola per le varie occasioni che si sono presentate, mi sono accorta però di appassionarmi ai ritratti o alle situazioni di interazione o narrazione umana(anche se per ovvi motivi non posso esporre e farvi vedere queste fotografie!)

Mi viene spontaneo chiedermi se queste due cose possano essere unite in una vera e propria professione, ed eventualmente come e da cosa partire!

Mi chiedo anche se con il mio livello tecnico (e la mia attrezzatura un po' povera) sia pensabile tentare una cosa del genere o se si necessiti di molta professionalità  da entrambi i punti di vista.
Se volete dare un'occhiata per rispondermi, alcune delle mie foto sono postate su Flickr: http://www.flickr.com/photos/kenderish_shots/

grazie!

Ben arrivata Francesca,
Che dirti. Visto le foto, e non vedo quale problemi puoi aver tecnicamente. Aspetto che mi sembra ampiamente posseduto. Le trovo un po troppo cariche di cromatismi, ma diverse sono pressochè perfette, almeno sul piano compositivo. Aggiungo, molto da stock, tanto da stock. E qui potrebbe essere lo snodo. Fotografare narrazione é cosa un po diversa dalla bella immagine singola.
Inoltre nel tuo post parli di direzione stilistica, di passione per i ritratti e per le interazioni o narrazioni umane, cose tra loro fotograficamente diverse. Peccato non poter vedere qualche cosa in quella direzione.
Forse qualche specifica in più permette di poter commentare meglio.
bs
marco

Ciao Marco, grazie per la tua risposta!
Anzitutto sono contenta che tu mi dica che tecnicamente non dovrei avere grossi deficit..questo per me è un gran passo

Quando ho scritto direzione stilistica puà essere mi sia espressa male, intendevo due aspetti:
una impronta personale riconoscibile (possederla credo non sia in contrapposizione con alcun tipo di fotografia....no?) e un ambito di soggetti un po' più preciso.
Non so se questa ultima cosa sia davvero necessaria per migliorare: non ho intenzione di forzarla ad ogni modo.

Stock.... Probabile.....vengo dal mondo della pubblicità  e ne sarà rimasta necessariamente influenzata!
Cmq una cosa è sicura: quando scatto cerco cmq sempre una bella immagine...che sia nella composizione, nei colori, in una espressione o nel dinamismo di un movimento, anche se cerco di 'narrare'....cipicchia, sbaglio qualcosa..?
Dici che sono cose diverse.....ci rifletterà!

Tu non sai cmq se tra le organizzazioni umanitarie si cerchino fotografi da inviare nelle loro missioni? La faccio troppo semplicistica, eh...?

L'esperienza di collaborare con una ong come fotografo/a é ormai una realtà . Personalmente ho collaborato in Perù con un associazione italiana (poco importa se ong o meno) e sto programmando una collaborazione con una ong per un lavoro in Africa. Sia tra i fotografi affermati che tra quelli meno affermati le esperienze iniziano ad essere significaive. Ovvio, devi trovare una ONG o Associazione che si occupa di quale aspetto sociale e proporgli un progetto.
Quando dico che é diverso narrare dal costruire una singola immagine, intendo che un approccio fotografico che vuole raccontare si misura necessariamente con uno sviluppo di un tema attraverso un articolazione del contenuto visivo e del linguaggio fotografico (ad esempio alternanza di campi e piani, tipi di composizione, uso delle luci), e si misura con una volonta di dire qualcosa (e da questo punto di vista puà non esserci differenza con una singola immagine) lavorando però sull'articolazione e sulle sfacettature che presenta il soggetto. Prova, ad esempio, a raccontare una giornata di un migrante, ti trovi ad affrontare questioni che sono certamente fotografiche ma anche tipicamente narrative (che caratterizzano anche la narrazione scritta); ti trovi a dover capire chi hai davanti, il soggetto e a come, facendo sintesi, raccontarne la sua complessità .
Nel forum ci sono state diverse discussioni sulla narrazione, sul reportage che ne hanno affrontato i diversi aspetti.
Personalmente, per queste ragioni trovo che sia uno dei modi più affascinanti per fotografare.
bs
marco