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Utente non più registrato
Una cosa che certamente ancora non riesco a fare e' quella di ragionare in termini di luce. Io ragiono in termini di colori...e questo credo mi freghi. In realta', sotto un profilo puramente scientifico non ci dovrebbe essere differenza. Il problema e' che il corpo umano non e' poi tutto questo gioiello di macchina da laboratorio. C'e' il subconscio, ad esempio...voi mi direte "che c'entra il subconscio nella fotografia?".
Parlavo con mio padre dei problemi che avevo per certe foto e chiedevo consiglio. Lui fa il pittore di professione e lavora da diapositiva, quindi e' a modo suo fotografo. Mi ha macinato questa roba qui, che riporto cosi' come lui me la ha scritta (si parla di tre foto di cui due mi lamentavo fossero troppo scure rispetto a quello che io avevo percepito):

"The two darker images you sent me seemed to have been taken later on after the brighter one. As you have noticed by now, although your eye doesn't really notice it, lighting conditions in the very last hour of the day change dramatically for a camera. Our eyes and brain are always compensating since we must see the sky as blue for the sake of recognition and won't admit is not blue until we just can't compensate anymore, at that point we capitulate and say, "hey what a beautiful red susnset!" Painters know, especially the French Impressionists, that local color (the inherent color on an object) changes enormously according the lighting conditions"

Voi, da professionisti, riuscite a dominare questo "effetto Matrix"?

Grazie a tutti

Inviato: 22/4/2004 5:24
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Anonimo
Utente non più registratoAnonimo
beh, scusa...ma sarà  ben per questo che hanno inventato gli esposimetri, ed in particolare quelli a luce incidente , o no?
E' certo che l'occhio umano - in unione con l'aiuto che gli proviene dall'interpretazione che proviene dal cervello -ha capacità  di adattamento e una "latitudine di posa" che superano quelle di qualsiasi pellicola. Quindi la' dove l'occhio percepisce ancora colori e "legge" i particolari nelle ombre, la pellicola rende toni spenti e ombre nere senza dettagli...Con l'abitudine si finiscono per conoscere i limiti del mezzo meccanico a nostra disposizione, per non superarli..o per superarli a ragion veduta.

Inviato: 22/4/2004 12:46
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Moderatore
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11/3/2004 9:36
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Come ha detto giustamente Luciano, l'occhio umano e la pellicola (o il sensore digitale) vedono e restituiscono il mondo in modi completamente differenti: la pellicola ad esempio impressiona le radiazioni ultraviolette in alta montagna (che l'occhio umano invece nemmeno distingue) e l'occhio a sua volta, grazie alla "compensazione" del cervello, non è sottoposto ai limiti fisici della latitudine di posa (cioè, semplificando, i due estremi entro i quali in una pellicola/sensore digitale è possibile impressionare particolari nelle alte luci e nelle ombre).
Ecco perchè è così importante conoscere i limiti "tecnici" dei nostri strumenti di lavoro, è l'unico modo per poter ottenere dei risultati prevedibili e tradurre così nell'immagine fotografica la nostra visione mentale o l'impressione reale che tu hai avuto quando eri lì sul posto.
Nella fotografia poi luce e colore sono intimamente correlati ed abbiamo uno strumento fondamentale per stabilire i rapporti e i limiti di questa correlazione: l'esposimetro.
Ora non so il tuo livello di conoscenze fotografiche, e quindi ti chiedo scusa se adesso ti dirà delle cose che magari già  conosci, ma per proseguire la mia esposizione non posso darle per scontate.
Anche qui, semplificando e senza entrare troppo nel tecnico, l'esposimetro è quello strumento che ti aiuta a decidere quale sarà  la quantità  di luce che deve impressionare la pellicola/sensore digitale per ottenere il risultato voluto.
La macchina digitale che possiedi tu ha un esposimetro a luce riflessa incoporato con varie funzioni, che vanno dall'automatismo completo, alla priorità  di diaframmi/tempo a differenti sistemi di lettura (confermami tra l'altro se tu la usi in automatismo completo, perchè questa potrebbe essere la causa dei tuoi problemi), ma esistono anche degli esposimetri esterni, tipo l'esposimetro a spot che utilizziamo io e Cristina.
L'esposimetro però ha delle proprie peculirità  di lettura.
Tutti gli esposimetri a luce riflessa, ad esempio, sono tarati per restituire sempre un valore medio di riflettenza del 18%(chiamato grigio medio 18%, che è poi il grado di riflettenza medio della superficie terrestre), qualsiasi sia la tonalità  originale del soggetto, .
Questo significa che se tu punti l'esposimetro verso un campo pieno di neve, lui ti darà  una rilevazione esposimetrica che ti restituisce la neve come grigio medio al 18%, pertanto se tu non intervieni per correggere questa lettura esposimetrica (sovraesponendo) la neve sulla tua fotografia sarà  grigia anzichè bianca.
Lo stesso dicasi nel caso di una lavagna nera, se non correggi la lettura dell'esposimetro (sottoesponendo) avrai alla fine una bella lavagna grigia.
Ma questo vale per qualsiasi tonalità  di colore, e vedi che qui ritorna quella correlazione tra luce e colore.
L'esposimetro di una macchina fotografica come la tua (che in un utilizzo normale fa una lettura media della scena) riesce a dare valori abbastanza affidabili quando la scena è illuminata in modo uniforme, altrimenti cominciano i guai, nel senso che l'esposimetro verrà  "ingannato" dalle superfici troppo chiare o troppo scure, e se tu non intervieni sull'esposizione otterrai foto poco equilibrate, tipo quelle che hai mostrato a tuo padre.
Io e Cristina utilizziamo un esposimetro a spot a 1°, che non solo ci consente di effettuare la lettura direttamente sul soggetto principale, stabilendo così precisamente la sua resa tonale in relazione al grigio medio, oppure di leggere direttamente nella zona dove vogliamo fare cadere il grigio medio (che potrebbe anche essere la neve, per fini creativi io potrei anche volere una neve grigia, perchè no!!), ma ci permette anche di effettuare una lettura precisa nelle altre zone della scena inquadrata, permettendoci così di stabilire di quanto ogni zona misurata si discosti dalla lettura del soggetto principale o dalla zona in cui abbiamo deciso di fare cadere il grigio medio: nel caso infatti che la differenza di lettura ecceda la latitudine di posa della pellicola, il risultato sarà  che alcuni di questi elementi, magari importanti ai fini compositivi, risulteranno assolutamente illeggibili, persi nelle ombre più profonde o bruciati nelle alte luci.
A quel punto allora dovremo fare delle ulteriori valutazioni e decidere come esporre la scena in modo da preservare questi elementi, ammesso che questo sia possibile.
Insomma, imparare ad utilizzare correttamente l'esposimetro, conoscerne i limiti e le peculiarità  è fondamentale per avere il controllo sulle proprie immagini...spero di essere stato abbastanza chiaro, l'argomento purtroppo è vastissimo e complesso, ed io ho cercato di sintetizzare il più possibile magari a scapito della leggibilità ...se hai dubbi non farti scrupoli, chiedi senza ritegno, ci sarebbero ancora una milionata di cose da dire...btw, sono un vero appassionato di pittura, c'è qualche possibilità  che io conosca i lavori di tuo padre, ha mai esposto qui a Milano?





Edited By Marco on 1082642005

Inviato: 22/4/2004 15:43
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Utente non più registrato
Ciao, hai mai entito parlare di sun16?
E' una regola che vale su tutte la superficie terrestre ed è precisa.
Tutta la superficie terreste è colpita dalla stessa quantità  di luce in assenza di nuvole e a 2 ore dopo il sorgere del sole
e 2 ore prima del tramonto e vale la regola del SUN16 ovvero:

In queste condizioni se imposti il diaframma della tua macchina ad f/16 il tempo corrispondente sarà  il reciproco
della sensibilità  impostata: es se scatti a 100ASA avrai un valore di esp pari a F/16, t 1/125".
Questa regola vale per le pellicole ma anche per i CCD, l'ho testata io personalmente.
Ti consiglierei personalmente di controllare l'esposimetro della tua macchina fotografica analogica digitale che sia!!!
Imposti il diaframma f/16 poi punti la macchina in una zona del cielo azzurro lontana dal sole a circa 20° di alzo dalla sueprficie della terra
e verifichi quanto ti suggerisce la macchina. Dovrebbe suggerire un t=1/ASA.
Io uso questo sistema quando le condizioni del cielo lo permettono così non corro rischi che il mio esposimetro
si faccia ingannare dalle zone chiare o scure dell'inquadratura.
Se usi pellicola ed in particolare Velvia la SUUN 16 satura molto i risultati io preferisco SUN 11 ma va a gusti.
Pensa che nel 900 i fotografi usavano i loro occhi per valutare la luce partendo appunto da questa regola poi
adattandola in base al tipo di nuvole e di ombre presenti nella scena(ombra chiara-scura).

Se il tuo obiettivo non ti permette di arrivare ad f/16 valuta le dif ferenti coppie Tempo diaframma relative
alla stessa esposizione e cioè SUN 16 es:


100 ASA

f/16 t 1/125 == f/11 t 1/250 == f/8 t 1/500 == f/5,6 t 1/1000..................etc


Per le differenti sensibilità  applica una scalatura a DX o a SX a seconda della sensibilità 



CIAO

Inviato: 22/4/2004 17:17
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9/4/2004 15:12
Da Bologna
Messaggi: 877
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Prima di tutto devo dire che Marco ha sintetizzato perfettamente le basi dell'esposizione nella tecnica fotografica....complimeti, vedo che sei molto "didattico".

Citazione:
L'esposimetro di una macchina fotografica come la tua (che in un utilizzo normale fa una lettura media della scena) riesce a dare valori abbastanza affidabili quando la scena è illuminata in modo uniforme, altrimenti cominciano i guai, nel senso che l'esposimetro verrà  "ingannato" dalle superfici troppo chiare o troppo scure, e se tu non intervieni sull'esposizione otterrai foto poco equilibrate, tipo quelle che hai mostrato a tuo padre.


Qui c'e' da aggiungere che oramai qualsiasi reflex in commercio (anche quelle da meno) hanno incorporato al proprio interno un esposimetro a "spot".....che ovviamente non avra' la qualita' e le prestazioni di quello "esterno" che ha citato Marco ma sara' comunque utile in quelle condizioni di luce "critica".

Per le macchine digitali non so se e' presente in tutte o meno.

In tutti i casi, caro Giulio, il consiglio che mi sento di darti in questi casi e' quello di provare e riprovare imparando cosi' a conoscere la tua macchina e migliorando di volta in volta. Vedrai che col passare del tempo ti troverai a "ragionare" fotograficamente anche senza pensarci.......ti verra' naturale se questa passione prendera' piede tra i tuoi interessi.

Ok....ora vi saluto....sono giorni che sto lavorando per mettere online i miei lavori piu' significativi degli ultimi anni, e' un lavoraccio ma voglio arrivarci a capo.

Un saluto a tutti e mi scuso se non saro' molto attivo sui vari forum.

ByEz

Inviato: 22/4/2004 20:08
Jekoz On Line: "USA on the road"
http://www.jekoz.net
.....................
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Moderatore
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11/3/2004 9:36
Messaggi: 4470
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Jekoz, grazie per il "didattico", sintetizzare così è stata una faticaccia, mi fa piacere che almeno l'enunciazione sia risultata chiara, però in fatto di capacità  didattiche anche tu non scherzi...
Segnalo al forum l'ottima sezione dedicata alla tecnica fotografica nel sito di Cesare: http://www.jekoz.net/Fotografia/photography.htm , complimenti!!!

Non vediamo l'ora di vedere le tue nuove immagini, "trascuraci" pure senza problemi ...

Si, la macchina di Giulio ha la funzione a spot, potresti cominciare a "giocarci" un pò, tenendo presente che quando fai una rilevazione esposimetrica in funzione spot il tuo esposimetro non sta facendo una media dei valori della scena (che è un pò come l'hai utilizzato fino ad oggi), ma per l'appunto sta rilevando la riflettenza dello "spot", del piccolo segmento di scena, che stai inquadrando in quel momento (generalmende c'è un piccolo cerchio, tutto quello che sta in quel piccolo cerchio è ciò su cui l'esposimetro sta facendo la lettura)...questo significa che se lo "spot" è una roccia scurissima, il valore di lettura è il grigio medio 18% di quella roccia scura, quindi l'esposimetro la sta rendendo più chiara, sta cioè sovraesponendo, e quindi tu se vuoi rendere il tono della roccia come lo vedi (scuro), devi sottoesporre rispetto alla lettura del tuo esposimetro...



Edited By Marco on 1082704862

Inviato: 23/4/2004 9:06
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Utente non più registrato
Volevo ringraziarvi tutti. Ora cerco di mettermi a lavoro e provare, provare, provare...del resto uno dei vantaggi del digitale e' anche questo che puoi provare quanto ti pare, imparare velocemente senza spendere nulla.

Grazie ancora e ciao

Inviato: 23/4/2004 23:05
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Utente non più registrato
[quote="Marco"]btw, sono un vero appassionato di pittura, c'è qualche possibilità  che io conosca i lavori di tuo padre, ha mai esposto qui a Milano?

Il Babbo non so se abbia mai esposto a Milano, credo che in questo periodo lavori con una galleria di Brescia. Lo stesso Babbo ha anche qualche sito web, il principale dei quali e'

http://www.essentialvermeer.com

dedicato alla sua passione per il pittore olandese Johannes Vermeer. Forse qui

http://newvermeers.20m.com/

trovi qualcosa in piu' ma non so se questo sito sia aggiornato o meno.

Qualche settimana fa usci' una intervista su Sette, allegato del Corriere della Sera. Se ti puo' interessare dovrei averla in formato .pdf.

Inviato: 23/4/2004 23:48
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Utente non più registrato
Ciao Giulio, sono Marco.
Siiiiiiiiii, conosco i suoi lavori, anche se in modo superficiale
Ma pensa come è piccolo il mondo!!!!!...io e Cristina siamo stati un paio di anni fa ad una sua personale alla Galleria dell'Incisione a Brescia, era stata una cosa "improvvisata" perchè eravamo in visita presso una nostra amica che studia lì e siamo capitati un pò per caso nella galleria, però i suoi lavori ci erano piaciuti, e molto...adesso guardo se riesco a trovare il Sette di cui mi parlavi altrimenti mi farebbe piacere ricevere il file in pdf di cui mi parlavi...


Inviato: 25/4/2004 16:41
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Utente non più registrato
Il mondo e' piccolino...davvero!
Comunque fammi sapere se ti serve il .pdf.

Una salutone

Inviato: 25/4/2004 20:59
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Utente non più registrato
Volevo ringrazieare tutti gli amici del forum per i preziosi consigli in questo ed altri 3ad. Ieiri e' stata giornata di prove e devo dire che l'esposimetro a spot combinato con l'autobracketing ha dato buoni risultati e, cosa piu' importante, comincio a capirci decisamente di piu'.

Grazie ancora a tutti!!!

Inviato: 25/4/2004 21:03
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Utente non più registrato
Un articolo interessante che riassume tutto quello che è stato detto e anche di più!

http://www.luminous-landscape.com/col ... etermining-exposure.shtml

ciao

Inviato: 6/5/2004 12:22
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