Buongiorno a tutti
prima di tutto una premessa. Già  da qualche tempo mi sono reso conto che con i nuovi corpi macchina reflex canon sempre più "performanti" alcune ottiche in mio possesso vengono letteralmente messe alle strette. Mi spiego.
Io sono stato per molto tempo un felice possessore di una canon eos 300d che ho utilizzato come fotoamatore evoluto/professionista alla quale ho affiancato un secondo corpo più professionale di solito dato in prestito da parenti/amici. La macchina mi ha dato veramente delle belle soddisfazioni, utilizzando ottiche originali Canon e Sigma.
Da un po' di anni a questa parte sono passato a corpi Canon tipo eos 20D, 30D e cosi via e piano piano forse anche grazie all'esperienza maturata sul campo sono diventato più esigente in termini di risultati......Ecco il punto.
Mi sono accorto che alcuni obiettivi cominciavano a dare i primi "problemi/criticità ", nel senso che spesso portavo a casa fotografie "morbide, non perfettamente a fuoco, o comunque con punto di messa a fuoco diverso da quello voluto" nonostante tutte le mie attenzioni nella fase di ripresa.
Adesso con la eos 1dsmark2 ed alcuni obiettivi canon serie L è la stessa storia......
La considerazione che ho fatto è la seguente: via via che cresce la risoluzione e la qualità  della macchina fotografica si vedono le magagne. Ripeto, il presupposto da cui parto è alto, nel senso che visto che con la fotografia ci lavoro e ci campo, pretendo il massimo in termini di affidabilità  e di risultato.
Alcuni obiettivi sigma che ho venduto insieme alla mia 300d erano veramente all'altezza e non sbagliavano un colpo (o perlomento sembrava così a 6 megapixel), sui corpi macchina della serie 30D ect. non erano utilizzabili con serenità  in quanto più di una volta mi sono trovato fotografie che non erano come dovevano essere, e parlo in termini di nitidezza e messa a fuoco.
Direte voi....lo sai che per le macchine migliori ci vogliono gli obiettivi migliori!!!!Sono d'accordo.
La Canon però ha adottato una politica commerciale che adesso non voglio criticare ma quanto meno mettere in discussione...I miei pensieri si riferiscono prevalentemente ai problemi di messa a fuoco e probabilmente alle tolleranze di costruzione delle macchine e degli obiettivi, e alla poca trasparenza con la quale il marchio Canon ha affrontato la questione.
Proprio ieri con un corpo canon eos 5 markII abbiamo provato insieme ad un collega gli svariati obiettivi che compongono i nostri corredi e con somma sorpresa ci stiamo rendendo conto di quello che è stata l'ammissione di colpevolezza della canon, cioè l'introduzione della regolazione fine della messa a fuoco (taratura sulla macchina per 20 obiettivi con scala che va da -20 a +20) e i test parlano chiari!!!
Spesso su internet ho letto di persone che portavano i loro obiettivi a "tarare", di persone disperate per questi problemi di front/back focus, di centri assistenza che ridicolizzavano questi problemi, della canon che faceva finta di nulla tutta impegnata a vendere l'ultimo gioiello della casa...
Abbiamo visto che gli ultimi modelli di m.fotografiche reflex dispongono di questa regolazione per la taratura della messa a fuoco, in effetti dalle prove effettuate sembra che la eos5d mark2 in accoppiata alla maggior parte delle ottiche presenti un leggero front focus rimediabile tramite taratura con l'apposito menu.
Mi chiedo. Ma su che cosa agisce questa taratura, com'è fatto effettivamente il sistema di messa a fuoco della macchina? Non si trovano in rete molte informazioni su questo argomento che reputo importantissimo per chi svolge la professione. Voi sapete darmi delle risposte più precise?
E con la 1dsmark2 come faccio ad usare l'85 1.2 a tutta apertura quando ho visto che effettivamente ho problemi continui di messa a fuoco? Non mi sembrano aspetti da sottovalutare, ci hanno venduto macchine da svariate migliaia di euro ed adesso si accorgono che comunque qualcosa non andava......

Ciao,
quando nel lontanissimo 1985 la Minolta uscì con la prima reflex autofocus di largo successo (i tentativi precedenti erano rimasti a livello prototipo o di piccole serie di scarsa diffusione) qualcuno si chiese se la funzione di fuoco automatico portava ad una accuratezza uguale o superiore a quella manuale.
Se ricordo bene fu Popular Photography a pubblicare uno studio da cui risultava che non solo non era superiore od uguale, ma anzi era spesso notevolmente inferiore. E peggio ancora, era erratica, nel senso che focheggiando più volte lo stesso soggetto ed alla stessa distanza, si otteneva una nube di punti di messa a fuoco sempre diversi (in cui ogni tanto ne capitavano anche di perfetti, ma in modo del tutto imprevedibile).
Praticamente (e non so se la spiegazione è proprio corretta nei termini , ma il concetto dovrebbe essere quello) ci si rese conto che la risoluzione su cui lavorava il modulo AF era così bassa che il sistema finiva per considerare corrette anche situazioni che strettamente non lo erano affatto.
Non ci fu mai molto clamore attorno a queste esperienze, contrariamente a quanto mi sarei aspettato. Per quanto mi ricordo, dopo quell'articolo non ne uscirono altri e la questione rimase viva solo per due aspetti: uno di marketing, in quanto ogni volta che usciva un nuovo modello non si mancava mai di sottolineare sulle brochure l' "accresciuta accuratezza di messa a fuoco"; l'altra di principio, nel senso che alcune Case, in particolare Leica, ma pure Contax , rifiutarono di piegarsi alla logica dell'autofocus e rimasero fedeli a quella manuale, dichiarandola la sola che permetteva di spremere il meglio delle prestazioni ottiche dei loro obbiettivi, specie ad alta luminosità .
E' certo che con l'introduzione dell' AF ci fu pian piano anche una rivoluzione nei corredi ottici, con il progressivo abbandono delle lenti fisse e luminose ed il prevalere di zoon a medio-bassa luminosità : chissà  se uno dei motivi era che mascheravano meglio le magagne del fuoco?

Saltando a piè pari ai giorni nostri, forse la accuratezza degli attuali moduli di AF (che immagino e spero abbiano effettivamente fatto progressi da quei tempi) non è ancora al'altezza dela risoluzione dei sensori da 20 e più MP (forse neppure di quelli da 12). La possibilità  di variare la calibrazione del punto di fuoco a micropassi agendo sul software del corpo macchina è già  qualche cosa.
Ma ancora più importante della precisione di fuoco (correggibile in tale modo) è la correttezza, cioè la ripetibilità  della stessa.
Fate una prova: macchina su cavalletto, oggetto bersaglio ben fisso naturalmente, ed una serie di messe a fuoco automatiche partendo una volta da obbiettivo su infinito ed un'altra da messa a fuoco minima. E magari ripetete a diversi livelli di luminosità . Provate a controllare se l'elicoide di fuoco si ferma sempre perfettamente nella stessa identica posizione. Ho idea che diverse volte non succeda (bè...diciamo più correttamente che con la MIA macchina ed i MIEI obbiettivi non sempre succede: sulle altre non posso dire).
La tua domanda riguardava la Canon, ma credo che il problema non sia esclusivamente di questa marca (la mia non è Canon per esempio), ma più generale.

Grazie alla segnalazione di un collega, vi indico dei link molto interessanti sull'argomento da me introdotto:

http://www.adolfo.trinca.name/wordpre ... tuning-e-compagnia-bella/

http://www.digitaljournalist.org/issue0812/tech-tips.html