Come da oggetto! (non sapendo un'h di cosa sia un database...)
Provo a spiegarmi:
organizzare migliaia di file di immagini di architettura, indicizzandoli, organizzandoli, rendendoli "ricercabili", ogni immagine ha un autore (per fortuna quasi sempre lo stesso), un luogo, un autore dell'opera ritratta etc etc
Dovendo fra un pò inziare a raccogliere i dati ho pensato: e poi dove li metto?
Ci vorrebbe un frullatore che li digerisce e me li metaboilizza...
Immagino esistano molti software per fare un database; chiedo qualche dritta per partire
grazie mille
c

Fossi in te, inizierei valutando se questo software

http://www.microsoft.com/Expression/p ... s/overview.aspx?key=media

puà andare bene (c'è una trial).

Lo so, è Microsoft, però è stato sviluppato dal team di IView Media Pro che era un ottimo prodotto (Microsoft ha comprato la software house).

Fer

Grazie Fer, ci guardo
ciao
c

L'anno scorso stavo organizzando un archivio storico ( = 40 anni di immagini di tantissimi autori diversi e dei più disparati argomenti) di una grossa azienda con picasa: l'unica seccatura è che, se già  non ci sono (ed è fondamentale) devi aggiungere tutti i dati e le parole chiave per la ricerca nei dati exif delle immagini, poi picasa provvede a leggerli (e tu ad organizzarli secondo i tuoi parametri, se credi).

prima ancora che del programma mi preoccuperei dell'organizzazione
ti consiglio un libro, se non lo hai già  letto, che parla propri di acriviare e gestire immagini digitali:
"fotografia digitale catalogazione per professionisti" apogeo
il libro è fatto moooolto bene e tratta dalla teoria (cosa sono i dati exif, iptc, ecc...) alla modalità  per scegliere le parole chiave e le strutture dell'archivio e tocca anche la questione dei software.
esistono molti software creati apposta per questo scopo e che sono usati dalle più importanti agenzia di immagini tra questi i più importanti sono Extensis Portfolio e FotoStation in particolare quest'ultimo è molto intuitivo e permette una facile implementazione delle parole chiave permettendo l'importazione di file txt con struttura ad albero.
entrambi se non erro hanno la possibilità  di creare una copia dell'archivio da caricare sul web e navigabile per categorie e parole chiave come l'archivio sul tuo computer.

io personalmente ho testato entrambi i programmi, ma per semplicità  ho poi optato per Aperture della Aplle. questo perchè con un solo programma ho la possibilità  di gestire l'archivio con categorie, gallerie, parole chiave, ma anche le possibilità  di editing ecc...
uso Aperture sia per le foto che scatto direttamente in digitale sia per le scansioni a bassa risoluzione di tutto l'archivio analogico (in corso di scansione...) e mi trova assai bene! di foto ne ho caricate a migliaia e sono tutte organizzate e le trovo cercando in tutti i modi che voglio: per data, per categoria, per parola chiave, per progetto, per luogo geografico, ecc... l'importante è stabilire da subito criteri chiari per la catalogazione e rispettarli sempre nello stesso modo!

se l'archivio fosse un archivio statico, nel senso che le foto sono versioni finali come è per le agenzie di immagini, allora un programma come i precedenti avrebbe più senso perchè più potente, ma se l'archivio e dinamico in aggiornamento e le foto subiscono postproduzione allora conviene adare su programmi come aperture.
con la stessa filosofia di aperture c'è anche Lightroom della Adobe e credo che anche CaptureOne sia strutturato in archivio e ritocco, ma non sono certo.
Comunque da come la metti il tuo caso sembra più quello di un archivio statico per cui andare su uno dei due programmi che ho segnalato all'inizio potrebbe essere l'ideale, anche per la possibilità  di creare la copia dell'archivio consultabile su internet.

spero di esserti stato utile e ti consiglio veramente la lettura del libro che ho linkato!

ciao
daniele

Grazie mille Daniele e Nodigital
pensavo: non è che tutto questo lo farebbe la casa editrice? chiedo troppo eh?... cioè, siccome poi il tutto in teoria dovrebbe essere pubblicato con testo cartaceo e cd allegato, mica poi l'editore mi dice beh il lavoro di organizzazione fatto da lei non serve a nulla ci pensiamo noi...