E' da qualche anno che ho smesso di sviluppare i negativi con il pirogallolo in quanto non mi permettevano di ottenere delle stampe soddisfacenti con le carte a contrasto variabile, infatti le alte luci (delle stampe) risultavano sempre un poco "gessate", ovvero mancavano di brillantezza e questo nonostante abbia tentato anche di sovrasviluppare o anche di sovraesporre i negativi in fase di ripresa. E' noto che questo è dovuto alla colorazione gialloverde che assume il negativo sviluppato in pirogallolo e che di conseguenza tende ad abbassare il contrasto sulle carte a V.C, tant'è che negli ultimi tempi si sono proposti sviluppi alla pirocatechina che io ho avuto modo di sperimentare sulle carte a V.C con risultati soddisfacenti, poichè la colorazione che assume il negativo con questi ultimi sviluppi tende leggermente al bruno, il che non ne sega eccessivamente il contrasto. La mia domanda è: c'è qualcuno che stampa negativi "pirogallati" (azzeccato neologismo di FranzX)con manifesta soddisfazione solo su carte a gradazione fissa o anche su quelle a contrasto variabile? saluti a tutti.

Io noto una enorme differenza tra la stampa di un negativo ecologista (verde) su carta MG rispetto a quella a gradazione, e nei paesaggi lo vedo proprio nel cielo.

Senza pirogalolo non riuscirei mai a stampare un controluce con diferenza di 11 diaframmi tra cielo e soggetto sotto gli alberi, senza mascherare e facendo uscire comunque un accenno di nuvole.

Questa immagine è l'unica che ho provato anche su carta "gradinata" (nuovo neologismo) n.1, ma avevo troppo grigio nelle ombre e cielo pressoché non esposto.

Sviluppo in PMK solo FP4 al momento (il tri x mi ha dato risultati sorprendentemente indecenti) esposto a 100 o anche a 80 se i contrasti della scena sono eccessivi.

Ciao,
ho letto il tuo interessante topic.
Uso il pirogallolo nella formulazione “RolloPyro” da qualche anno con tre o quattro tipi di pellicola e, francamente, non ho mai avuto gli inconvenienti da te segnalati.
La formulazione per rotazione restituisce negativi molto brillanti e, proprio nelle alte luci, una gamma di toni superiore a quella di qualunque altro rilevatore a me noto e sperimentato in passato.
Ho stampato questi negativi fino al formato 40x50 senza problemi con la baritata a contrasto variabile dell’Agfa e della Ilford evitando di utilizzare i filtri.
Il contrasto dichiarato, senza filtri, è di circa 2,5 e lo stain (giallo paglierino) dei negativi al pirogallolo non ha influito sul risultato delle alte luci.
Anzi, è proprio una prerogativa del Pyro ampliare la gamma tonale delle zone comprese fra la VI e la VIII.
La mia esperienza, nella pratica operativa, conferma pienamente quella citata da Franz X per la valorizzazione delle densità  più estreme.
Ricordo comunque di aver sperimentato molte accoppiate carte/Pyro (circa tre o quattro anni fa) e di aver anche valutato l’ipotesi di utilizzare un filtro correttivo azzurro/blu capace di convertire la dominante giallastra dei negativi. I test compiuti all’epoca (di cui dovrei avere da qualche parte tutta la documentazione S.A.M. – Stampe Alla Mano) avevano mostrato valori di scostamento fra i due metodi di stampa (con filtro azzurro/blu e senza) assolutamente trascurabili.
Anche in bibliografia non esiste molta preoccupazione circa la riduzione di contrasto causata dallo “stain” del Pyro. Al più, ritengo, dovresti perdere al massimo mezza gradazione di contrasto.
Ovviamente la mia esperienza, come chiarito in premessa, si riferisce al mio particolare work-flow.
Da quando sono passato al “sistema ibrido” (digitalizzazione dei negativi) ho risolto comunque qualsiasi problema!...
Questo, scherzi a parte, è comunque un altro ragionamento..
Se abiti vicino al Trentino posso farti vedere i test e condividere i miei risultati con i tuoi…
Ciao,

Luca (RolloPyro)

Luca,se tu mi dici che sei arrivato a stampare i tuoi negativi senza bisogno di filtratura, penso che la differenza la faccia il sistema di sviluppo a rotazione rispetto a quello convenzionale, in quanto li rende più brillanti. Però ciò che io ho avuto modo di appurare è che gli stessi negativi che sulla carta V.C (anche Agfa quando c'era)mi davano i problemi che avevo citato, con la carta a gradazione fissa (es:Bergger)ottenevo della stampe bellissime. Addirittura una volta mi è capitato di sviluppare al pirogallolo un negativo che non sapevo sottoesposto e che visto il risultato stavo buttando, bene, l'ho stampato su una carta a gradazione fissa ed i risultato è stato sorprendente: molto buono. E' noto comunque che la colorazione che assumono le pellicole così trattate, contribuisce ad aumentare il contrasto nelle carte a gradazione fissa. Apprezzo e ringrazio per il tuo invito, anche perchè sarebbe la cosa migliore per vedere e capire il risultato del tuo lavoro e conoscerci di persona. All'occasione, al prossimo raduno!!Ciao.Sergio