Nelle mie recenti peregrinazioni museali parigine mi sono imbattuto in diverse opere di Jeff Wall che non mi hanno lasciato indifferente.

Qui è possibile visitare virtualmente la retrospettiva che la Tate modern ha dedicato all'artista. Interessante anche la parte didascalica.


Andrea

Jeff Wall è il mio pinacotecaro di fiduzia, fa le scarpe ai galleristi più imbellettati e ai semiologi che si trastullano ancora nel magnificare i binomi fotografia e linguaggi terzi.

Implicita è la mia invida nei tuoi confronti ;)
Che lavori erano in mostra?

Babbo Natale, tramite mia sorella, mi ha fatto arrivare proprio da Parigi un bel libro su Jeff Wall (di Jean Franà§ois Chevrier, ed.Hazan), che evidentemente in Francia sta spopolando.

Non l'ho ancora letto, devo oliare un po' il mio francese prima di accingermi all'impresa, ma ho, come suol dirsi "guardato le figure". Che in un autore di questo tipo e' abbastanza inappropriato, e di questo mi rendo perfettamente conto. Comunque alcune cose mi sono sembrate decisamente "belle", nella classica accezione che le appenderei alle pareti di casa, altre mi hanno incuriosito, e per altre ancora credo propro che dovro' leggermi le spiegazioni..

Citazione:

Al Centre Pompidou, ho potuto vedere Picture for Women del 1979, all'interno dell'esposizione Le mouvement des images, mentre al Musée d'Orsay veniva presentata una sorta di parallelismo fra Le Pont de Maincy, 1879-1880, di Paul Cézanne e Rear View – Vue de derrière, théà¢tre en plein air, 2005, di Wall.

Trovarsi di fronte a un lightbox di Wall è un'esperienza percettiva ben diversa dal vedere una stampa: è trovarsi di fronte ad una diapositiva di due metri per un metro e mezzo su un piano luminoso, è incredibile la potenza che viene trasmessa, la brillantezza dei colori, la sensazione di perdersi nell'opera, quasi fosse visione reale e non rappresentazione.


Andrea