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Re: Nick Brandt
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Mxa ha scritto:
Gerry,

Roberto ha ragione, parlavo dell'aspetto compositivo. Che un fotografo possa venire ridotto a simmenthal da un elefante impazzito, come di dice in puro inglese oxfordiano, "num me ne po' frega' ddemeno": sono rischi del mestiere, non sublimazione estetica...

On this Earth e' disponibile su amazon.co.uk e costa 16 sterline. Decidere se comprare da amazon USA o amazon UK e' un'arte sofisticata, ma per un libro solo ti consiglio di comprare da amazon.co.uk e non pensarci piu'

Mxa/Marco




e io che, nella mia ingenuita, stavo guadando se cera Amazon.it


Per quanto riguarda la pericolosita di un animale.....quanto scirvi ....."La foto dell'elefante non e' stata fatta con il solito tele 600mm da trecento chilometri di distanza ma molto, molto vicino (pericolosamente vicino).

Quello specificare il "pericolosamente vicino" io lo avevo interpretato come un ammirazione per il comportamento del fotografo e la sua vicinanza all'animale pericoloso. Alle volte certe considerazioni si fanno inconsciamente.

Cqe se sto valutando l'acquisto del libro vuol dire che il fotografo mi interessa......ma tando per farvi capire perche vi ho fatto la mia domando è che sono sicuro che molti miei amici fotografi direbbero ......."belle non ce che dire ma l'intervento in post produzione è troppo per i miei gusti"......... e io a pelle sono abbastanza in linea con il pensiero.....personalmente non so se li farei

Ma forse devo solo cambiare visione, prospettiva o meglio ancora testa




Gerry

Inviato: 14/4/2006 11:47
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Re: Gerard Laurenceau
Utente non più registrato
Caro Gerry, cari amici,
ho avuto poco tempo ultimamente e solo ora ho visto le fotografie di Lourenceau. C'è "Trainou (Loiret) / 2006" e molte di quelle con le croci, che vanno ben oltre all'elegante presentazione. Non vorrei sbagliarmi, ma il significato simbolico della croce in rapporto con gli alberi, fa parte della cultura occidentale cristiana, nordica soprattutto. Quello delle croci, poi, è un tema che supera l'impatto della consueta iconografia: è stato affrontato da importanti studiosi fra i quali spicca Simon Schama con Paesaggio e memoria, Mondadori, Milano, 1997, p. 190 e seg.. Come ha realizzato le immagini ha poca importanza (tradizionale/digitale): quello che interessa è che, (posso sbagliarmi) ma secondo me, Lourenceau aggiunge del suo al bell'impatto visivo.
Ciao Candidus,

Inviato: 14/4/2006 17:34
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Re: Gerard Laurenceau
Utente non più registrato
Con troppi topic aperti sullo stesso argomento non ci si capisce piu´ una fava.

Sintetico ed esaustivo il post di Candidus ....c´e´ tutto.

Gerry ....le persone che commentano dicendo che c´e´ troppa postproduzione sono le stesse che anni prima dicevano -"Ah ben con l´Hasselblad ed in studio con i flash professionali sono capaci tutti".....gli altri hanno fatto e loro sono ancora li tra la loro invidia ed incapacita´.....il mezzo non conta, conta solo il risultato.




Roberto

Inviato: 14/4/2006 18:37
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Re: Gerard Laurenceau

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
Offline
Finalmente ho trovato il tempo di guardare le foto di G.Laurenceau.
Ciao a tutti.
In precedenza avevo risposto ad una affermazione di Paolo e sono andato fuori OT ora invece vengo al tema.
Debbo dire che che come fotografo di paesaggio apprezzo e ammiro Laurencau. Quasi tutte le immagini sono piene di significato, non sono soltanto foto di paesaggio, molto spesso il paesaggio serve da tramite. La cosa che non mi piace e' la tonalita' azzurrina, che mi fa andare in bestia, perche' secondo me e' quanto di piu' brutto ci possa essere per una immagine in BW o perlomeno monocromatica. Sara' perche' a volte mi trovo a combattere con la R800 che quando fa le bizze mi restituisce le foto di quella tonalita'...
No, comunque la tonalita' fredda non si addice alle foto, le impoverisce. Specialmente quelle delle croci le vedrei di un bel seppia carico. Questione di gusti personali, comunque.
Le foto degli animali, i "ritratti", segnalati da Roberto, le avevamo gia' viste in questo forum e ne avevamo gia' discusso. Non mi sembra che gli interventi in postproduzione siano diversi da quelli che si potrebbero apportare in camera oscura senza particolari difficolta'.
Ma non e' questo il punto. Mentre alcune immagini di ampio respiro, con gli animali che si perdono in prospettiva, mi piacciono, l'idea del ritratto mi piace un po' meno, alcune mi danno l'impressione del trofeo appeso alla parete.
Comunque non si puo' negare l'originalita' dell'opera di
G.Laurenceau. Caso mai ci sarebbe da fare una considerazione che accomuna le immagini di paesaggio a quelle degli animali. L'atmosfera e' la stessa. Anche il colore azzurino delle prime e' sicuramente voluto. C'e' un'attesa che pervade le immagini, un congelamento nel tempo, e' tutto immobile, freddo. E' fermo il leopardo sull'albero, e' ferma l'acqua sotto i ponti ( stranamente il mosso non mi restituisce la sensazione del movimento ). Solo le nubi danno l'impressione di muoversi veloci, come il tempo, ma il paesaggio e' morto.
E' l'impressione che ho avuto io, e anche le croci sembrano ben inserite in questo contesto.
Ciao,
Renzo

Inviato: 14/4/2006 21:25
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Re: Gerard Laurenceau
Utente non più registrato
Citazione:

ilbavarese ha scritto:
Con troppi topic aperti sullo stesso argomento non ci si capisce piu´ una fava.

Sintetico ed esaustivo il post di Candidus ....c´e´ tutto.

Gerry ....le persone che commentano dicendo che c´e´ troppa postproduzione sono le stesse che anni prima dicevano -"Ah ben con l´Hasselblad ed in studio con i flash professionali sono capaci tutti".....gli altri hanno fatto e loro sono ancora li tra la loro invidia ed incapacita´.....il mezzo non conta, conta solo il risultato.




Roberto


Potrei obbiettare che chi deve usare molta post produzione per rendere uno scatto interessante lo fa perche non riesce a fare di meglio (te ne lamentavi pure tu poco tempo fa)

Ma insomma non riesco a farmi capire e dopo questo ultimo intervento non tornero piu sul discorso - giuro


Lascia stà  la foto naturalistica di animali e concentriamoci sul quella di paesaggio.

Due immagini di una cascata, una enfatizzata con uso di tempi lunghi e attesa della luce giusta e l'altra con uso di filtri e post produzione. Tutte e due riesco a raggiungere il proprio scopo e l'impatto visivo ed emotivo è perfetto, tutte e due sono immagini artistiche allo stato puro. Pero a mio avviso non posso nella mia testa racchiuderle in una stessa branca della fotografia perche sono due cose diverse. Sarebbe a mio vedere come se un artissa disegnasse su una tavolozza di legno anziche tela mentre un altro dopo il disegno intagliasse il legno creando però non piu un dipinto ma un bassorilievo.
Entrambi hanno creato qualcosa di artistico e meraviglioso, ma non sono la stessa cosa.........nella mia testa vedo questa differenza mentre nella vostra non la trovo......ora lo ho capito ma continuo a tenere la mia Testaccia dura e bacata .....ormai ci sono affezzionato


Ciao

Gerry

Inviato: 15/4/2006 1:47
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