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Chiave di lettura...

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21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
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Ho visto e letto i post su Giacomelli e altri artisti tipo Weston ecc e mi è sorto un pensiero che sinceramente ho bisogno di condividere per sentire il parere anche di altri, secondo voi la chiave di lettura di un una foto e sottolineo foto è sempre il fotografo ?
Cioè se io vedo una foto non famosa e non conosco l'autore ho tutti gli elementi per giudicarla ?, mi spiego meglio....... forse, se vedo una foto di AA guardo il fuoco e la stampa,l'incisone ecc, se guardo una foto di Giacomelli mi interessa più quello che mi vuol trasmettere emotivamente e anche se è stampata "male" non importa.
Mi accorgo che molte volte amici che guardano le mie foto una volta che il soggetto è piaciuto giudicano molto anche l'esecuzione perchè sanno che sono scrupoloso in CO.
Ciao
Stefano

Inviato: 12/4/2006 20:19

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: Chiave di lettura...
Utente non più registrato
Per gustare una foto (giudicare mi da´ tanto di inquisizione...in fondo io chi sono per giudicare?) secondo me nel 90% dei casi sapere chi e´ l´autore e´ inifluente. Sono poi dell´avviso che se l´autore sia "di peso" in automatico si possa capire di chi e´ la stampa o di che scuola di pensiero sia.
Nel restante 10% dei casi il sapere chi e´ l´autore apre nuove prospettive e visioni....es. se vedi una esposizione di Araki e sai la storia della morte di sua moglie a cui era innamoratissimo puoi capire i riferimenti pesanti e continui alla morte e al legare e martoriare le modelle...

Andare con la lente a vedere come uno ha stampato perche´ e´ bravo in CO a me personalmente da´ l´idea di persone che e´ meglio andassero alle corse dei cavalli che almeno ossigenano ...le idee?

A me le tue fotografie (almeno sul web) non dispiaciono e per gustarle trovo superfluo sapere che tu sei l´autore, parlano da sole.....nelle foto di Marco Frigerio (belle fotografie "autistiche") una volta letto una sua recensione ho colto aspetti diversi (straordinarie immagini "rivelate")...


Roberto

Inviato: 12/4/2006 21:45
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Re: Chiave di lettura...

Iscritto il:
21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
Messaggi: 1969
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Si Roberto, gustare mi puà andare bene, anzi forse rende anche meglio quello che volevo dire.
Molte volte non riesco a capire dove il critico o cmq chi guarda la foto trova la sua chiave senza farsi influenzare dall'artista, mi sembra che se uno è famoso o ormai nell'olimpo non lo puà toccare nessuno altrimenti sai cosa dicono ,nonostante possa in carriera aver fatto delle gran cag... anche lui.Nessuno si inventa di dire che una natura morta di weston non sia completamente a fuoco o incisa ma se la fa uno oggi sicuramente non mancherano le critiche sulla tecnica o sulla poca originalità  del soggetto.
Ciao
Stefano

Inviato: 12/4/2006 22:07

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Re: Chiave di lettura...
Moderatore
Iscritto il:
8/1/2005 22:33
Da Varese
Messaggi: 4735
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Non saprei, ma probabilmente una conoscenza dell'autore è più necessaria in determinati casi rispetto ad altri ed in altri ancora è anche inutile. Mi spiego. Se consideriamo la fotografia di paesaggio classica che punta molto sull'aspetto estetico oppure sui giochi di forme e di prospettive allora forse una conoscenza dell'autore non è strettamente necessaria. Se parliamo invece di generi più particolari come il concettuale o alcuni esempi di ricerca e di fotografia contemporanea allora conoscere l'autore, il suo background, la sua filisofia ed il suo percorso artistico sicuramente puà contribuire a dischiudere aspetti altrimenti difficili da cogliere o quantomeno ad allargare gli orizzonti. Questo perchè è indubbio che alcuni progetti, frutto di un'intima e spesso personale ricerca risultano (in alcuni casi) piuttosto ermetici. In questo caso la conoscenza di chi è l'autore serve non solo a focalizzare meglio ed inquadrare il lavoro, ma soprattutto a svolgere un lavoro di documentazione sugli intenti e sul percorso creativo che ne sta alla base. Una volta fatto questo sta a noi giudicare e valutare il tutto. Certo, spesso il sapere chi è l'autore, se questo è famoso e "ha un nome" puà portare a farsi influenzare inconsciamente nel giudizio, nel bene come nel male.

Marco(pamar5)

Inviato: 12/4/2006 23:44
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Re: Chiave di lettura...
Utente non più registrato
Il punto della questione e´ complicato ma cerco di renderlo semplice (se ci riesco).
Se tu hai visto le stampe dal vivo delle nature morte di Weston (visto che tu lei hai citate a titolo di esempio) ti renderai conto che "emanano" una loro forza ed energia....per contro ho visto tanti imitarle ma non riuscire a dare quel phatos alla stampa finale, e bada bene che non e´ solo un fatto di tecnica di stampa...stesso discorso per innumerevoli altri artisti o fotografi che dio si voglia.
Phatos, emozione, forza......sono questi alla fine gli elementi che fanno di uno scatto una grande fotografia.
Abbiamo gia´ discusso a lungo su galleristi, mercanti e curatori, certo nel mondo dell´arte c´e´ molto clientelismo e fumo venduto per arrosto ma io resto dell´idea che quando un autore raggiunge certe quotazioni nel mercato e "vive" (nel senso che rimane sulla cresta dell´onda del successo) per tanti anni vuol dire che una marcia in piu´ c´e´ indipendentemente dal nome.
Stranamente i grandi autori sono RICONOSCIBILI anche senza leggere il nome, ovvio che se uno non segue il mondo dell´arte (fotografia in questo caso)e non ha "cultura" non puo´ pretendere di capire e riconosciere. Ad allora in un mondo in cui le notizie viaggiano a mille capita di sentire nomi di autori senza sapere nulla ed avere visto poco...ed allora scattano i meccanismi che inducono a pensare....e´ bello per il nome o e´ bello e basta?
Credo che anche la cultura visiva, il gusto per l´arte (che e´ un approccio un po´ piu´ profondo del e´ bello o e´ brutto)implica cultura ed esercizio.
Candidus faceva l´esempio della cultura e del sapere CON IL SUO FAMOSO ZAINO il quale non deve servire solo per produrre arte ma deve anche servire per approcciarsi all´arte. Se uno ha lo zaino vuoto e vuole giudicare, capire, gustare, fruire, vivere, sentire, percepire non ha un beato cazzo di elementi per fare nulla....e quindi e´ bene che si preoccupi di riempirlo lo zaino prima di voler andare in escursione...

Cio´ detto non nego ci siano sicuramente autori con nomi roaboanti e produzioni misere.....ma durano poco.....mentre non ho ancora visto sconosciuti con produzioni eccellenti (che ovviamente devono essere esibite) che in qualche modo non abbiano ricevuto plauso dai loro lavori.

Trovo comunque questo topic un po´ ridondante con quello in cui si parlava di stili e di gabbie e su cosa sia oggi l´arte....comunque mi fa´ piacere l´argomento sia stato ripreso.

Roberto

Inviato: 12/4/2006 23:57
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Re: Chiave di lettura...
Utente non più registrato
Caspita, che "Luccicanza" .
Sulle fotografie di Giacomelli mi è proprio venuto in mente il concetto di "chaive di lettura".
A questo punto ho cominciato a pensare che ci sono fotografie che richiedono una chiave di lettura ed altre che sono immediate.
Mi pare che, generalizzando alla grande, le opere d'arte più moderne si basino pesantemente sulla chiave di lettura mentre un tempo fossero di lettura più immediata e l'artista era prima di tutto un grandissimo artigiano.
Anche oggi guardare una fotografia di Fatali fa cogliere immediatamente il senso dato che questo è il grafismo e la "spettacolarità " (data la mia perversa ignoranza in materia starà dicendo delle castronate), mentre nelle fotografie "concettuali" ci vuole più tempo e bisogna gustarle poco per volta scovando i segreti. In questi puà essere nascosta la chiave di lettura ma non è detto e la chave è nel conoscere l'autore ed il suo ambiente, il suo periodo.
Insomma dipende da autore ad autore. Chi cerca di imprimere qualcosa di sè dovrà  essere conosciuto, chi cerca di far parlare la fotografia oppure chi cerca la perfezione in termini assoluti non ne avrà  bisogno.
Ma in fondo conoscere l'autore darà  sempre qualcosa in più nel conoscere le sue opere.
Una cosa collegata a questo mi pare sia un concetto che avevo sentito da Philippe D'averio, il tizio che conduce Passpartout. Egli diceva, in parole povere, che l'artista era ignorante (non necessariamente) ed era il critico a renderlo grande: uno usa l'istinto e l'altro la capa.

Questo è un tipico post che cancellerei subito ma questo giro provo e lo pubblico: vi chiedo scusa profondamente per qualsiasi irritazione provocata.


Inviato: 13/4/2006 15:03
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