Cari amici,
avevo già  la copia di Aperture del 1994, ora, in questo momento, ricevo anche la sua traduzione in italiano, edita da Alinari l'anno successivo. Non è certo una novità  libraria, ma vi segnalo egualmente questo libro per il contenuto di straordinaria valenza, oltre che fotografica, biografica e cioè la statura intellettuale ed etica di questo fotografo e cineasta, primo a proporre, nel 1915, un nuovo modo di fotografare, a cercare al di la degli estetismi del pittoricismo del suo tempo, un nuovo modo di vedere il mondo. Nel secondo dopoguerra, a quasi sessanta anni, incomincerà  una nuova vita nel suo esilio francese fotografando il mondo degli uomini comuni, il New England, la Francia, "Un Paese" di Zavattini, le Ebridi, l'Egitto, la Romania, il Marocco, il Ghana. E' un grande affresco alla Piero della Francesca che traccia del mondo del suo tempo, idea valida ancora oggi, al di la dell'impatto con la modernizzazione violenta.
Un maestro e una guida etica per la sua severa figura e per l'impianto delle sue fotografie. Un ottimo punto di partenza per orientarsi per chi ama paesaggi, ritratti e ambientazioni antropologiche, da non confondere con il reportage, ma un rapporto lento, meditato, sintetico della realtà .
Sono molto contento di aver inaugurato questo spazio con il mio maestro preferito. Preparerà, se interessa, la presentazione di altri libri.
Grazie a tutti. Candidus

Certo che mi (ci) interessa !!!
Sarà  un vero piacere poter approfittare della tua competenza e disponibilità  e leggerti spesso.
La mia passione per la Fotografia (non casuale la maiuscola) si estende anche ai libri fotografici che amo collezionare non potendomi permettere se non eccezionalmente di acquistare le fotografie originali.
Cordialità . Mario

Ciao Candidus-Floriano,
e' la volta buona che mi faccio un po' di cultura fotografica...
Ciao,
Renzo

Paul Strand credo a mio giudizio possa essere tranquillamente definito uno dei pionieri del linguaggio fotografico. Le fotografie a cui ti riferisci sono straordinarie, dei microcosmi.....io ebbi la fortuna tanti anni fà  di vedere a New York una buona selezioni di quelle immagini, era delle vintage....straordinarie, di una semplicità  disarmante pur nella loro plasticità  , profondità , forza emotiva......
E' un po come dicevamo al bar la forza ed il coraggio di togliere, di ridurre al minimo gli elementi, trovare una propria sintassi espressiva per poi da lì ripartire.
E' interessante in effetti vedere anche il prima ed il dopo del periodo di queste fotografie, che se non ricordo male fece reaslmente nel girdinetto di casa sua in quanto aveva problemi fisici e fù impossibilitato per un certo periodo a muoversi, fece di necessità  virtù.
A volte è necessario fermarsi, ridurre al minimo i propri mezzi espressivi e dedicarsi ad una ricerca "introspettiva" con il minimo indispensabile.....
Io ad esempio ho iniziato una ricerca mia personale sul nudo, uso una ed una sola luce, un semplice faretto amatoriale, uno spazio limitatissimo, un velo rosso ed ora uso solo il 50mm. ......è incredibile il riscoprire il landscape umano, i giochi violenti di luci ed ombre.....è un viaggio emozionante......daltronde io purtroppo non ho il giardinetto


Roberto