Allega:

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CaroPino, sarò severo: vedo una masa di teste, una massa nera che compositivamente dice poco. altra cosa sarebbe stata vedere occhi, sguardi, nasi, orechie, parti del corpo che , magari orientate in differenti direzioni, dessero un po' di dinamismo all'immagine. Insisti, il tema è buono, e prima o poi, tornando a casa, arriverà la combinazione giusta

Franz, per me le risposte sono sempre interessanti, ma come l'ho vista io il soggetto non sono le teste (che stanno in anonima attesa) ma il battello che si intravede attraverso le teste e che sta arrivando (in equilibrio formale con la testa bianca).
Un po' come nelle macchie di Rochard, c'è chi vede una figura sui profili neri, chi su quelli bianchi.

A corollario di quanto dicevo, c'è un aspetto "antropologico" locale. Perchè è il battello il soggetto? Perchè da noi è quotidianamente il soggetto; una quotidianeità che i veneziani esprimono negli imbarcaderi con frasi tipo: - el se drio rivar -, - el se rivà -, o riferito alla fermata precedente: - el gà apena atracà -, - el se pien de turisti -, - el se in ritardo -, - el se un bis -, - el se già passà -. ecc. ecc.
Quasi una partecipazione corale a tutti gli astanti delle sorti dei naviganti alle prese quotidiane con 20 milioni di turisti e con un servizio che a volte va in crisi pressato da questi.

Lo so, certo, ma l'approdo, proprio per quanto spieghi, è inanzitutto il luogo lagunare per eccellenza per la gente. Si attende, si beccheggia, si maledicono le onde. Carico e scarico. L'interpretazione è, appunto, soggettiva, ma la composizione deve muoversi tra due direzioni: quella estetica e quella comunicativa. Non entrerò nell'annoso dibattito sulla fotografia tra estetica e documentazione, ma voglio sottolineare che la relazione tra vaporetto e gente non mi sembra armoniosa, eppure è importantisima sia per esprimere il tuo concetto che per una questione meramente estetica (certamente più soggettiva dei canoni grammaticali" della comunicazione per immagini).
Probabilmente se fosse stata un'imbarcazione della linea 1 in ora di punta, con la gente in piedi dappertutto, avrebbe funzionato meglio, perché la relazione con la gente sarebbe stata immediatamente evidente.

Come ho immaginagito, Franz, e mi fa un po' sorridere questa cosa che è colpa mia. Il titolo è equivoco: con quel termine intendevo l'approdo o l'approdare del vaporetto (come sai qui si chiamano così i battelli della linea uno, anticamente, nei primi del '900, soprattutto a Pellestrina li chiamavano "el vapore" perchè andavano a caldaia; ho sentito una volta una povera donna un po' ignorante definirlo "vapore acqueo" ).
Invece il luogo dove si aspetta, da noi si chiama "imbarcadero", nessuno lo definisce "approdo".
Qui si torna ad una questione che ho già dibattuto in altra sede, i termini possono assumere significati che a seconda del luogo e del tempo posono avere valenze diverse per nicchie culturali diverse.

Non dimenticarti che sono veneziano e che a casa dei miei siparla solo veneto stretto, e comunque parlavo della composizione della foto, foss'anche in Cina.

Se vero ostrega! Ti meo ga dito!
Comunque tutto ok Franz, era solo per spiegare perchè era inquadrata così e ti ringrazio delle osservazioni.
(A me comunque piace così e se la giudicavo sbagliata non la postavo )

Ciao