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Stampante HP Designjet 130

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25/11/2005 15:01
Da Verona
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A suo tempo ho letto quanto è stato detto qui su questa stampante. Ho letto anche tutto quello che sono riuscito a trovare sul WEB. L’ho acquistata e la uso da qualche mese. Spero che queste mie note possano essere utili a qualcuno.
Preciso che le mia esperienza precedente era tutta sulla linea Epson e che, attualmente, utilizzo tre stampanti Epson Stylus Photo: 1200, 1270 e 1290.
Premesso che la 130 stampa benissimo, con inchiostri stabili nel tempo anche su carte non HP, che consente formati sino alla larghezza di 60 cm e che, da questo punto di vista, è senza competitori nella sua fascia di prezzo (circa 1600 euro con Iva), vediamo quali sono pregi e difetti da me sinora rilevati, prevalentemente rispetto alle Epson.

Pregi:
- invisibilità  del retino non solo nelle zone chiare, ma anche nelle transizioni verso le zone più scure, dove i “dot”delle Epson, la cui dimensione cresce con l’intensità  (tecnologia denominata Variable Size Droplet) producono dei circoscritti ma fastidiosi fenomeni di posterizzazione;
- assenza completa di “banding” anche con i cieli più blu ed in modalità  di stampa bidirezionale;
- capacità  di riprodurre un bianco-nero quasi perfetto, a condizione di non fidarsi troppo dei profili di colore prefabbricati e di avere la pazienza di mettere le mani nelle regolazioni fini del driver per ottimizzare la proporzione e la quantità  degli inchiostri (vedi più sotto); credo che questo livello qualitativo derivi da una logica di stampa basata in pratica su una quadricromia composta da giallo, nero, ciano e magenta chiari, mentre il ciano ed il magenta pieni interverrebbero solo come rinforzo di saturazione e, nel caso del BN, non entrerebbero per niente; di fatto viene eliminato quasi del tutto il fenomeno di “cross over” tipico delle stampanti a sei colori, come appunto le Epson, senza ricorrere a più inchiostri grigi; questa mia opinione sembra confermata dai livelli di consumo delle varie taniche: benché quelle del ciano e magenta scuri contengano meno della metà  delle altre, durano molto di più;
- bella tenuta di registro, grazie a numerosi sensori ottici che controllano il posizionamento del foglio e che consentono anche corretti ripassi di stampa (tecnica cui io ricorro d’abitudine usando carte per arti grafiche, non trattate per ink jet);
-nessuno spreco di inchiostro, di carta e di tempo per quelle maledette pulizie automatiche delle testine, che sono la principale iattura delle Epson;
- perfetta continuità  della stampa anche quando una cartuccia finisce a metà  lavoro: un “bip” avverte che bisogna effettuare la sostituzione ed il carrello si ferma; si sostituisce l’inchiostro e la macchina riparte immediatamente, senza alcuno “zum zum” di pulizia e senza lasciare sulla carta alcuna traccia dell’interruzione;
- capacità  di costruire automaticamente i profili di colore a secondo del tipo di carta, dell’inchiostro, della testina: la stampante produce un motivo con le sfumature dei vari inchiostri su un determinato tipo di carta, poi analizza la stampa, la confronta con un modello custodito in memoria e pratica il settaggio migliore per ripetere il risultato con corrispondenza ed uniformità  (anche se, ad esperienza mia, questo intervento per il BN non è esaustivo e necessita di qualche intervento manuale sul driver per ottenere i risultati voluti); nominalmente prevede solo carte HP, ma ho visto che funzione bene anche con tipi analoghi di altre marche;
- produzione di una reportistica veramente completa sullo stato della stampante, che arriva a precisare in termini assoluti e percentuali l’inchiostro residuo in ogni cartuccia (anche qui però, come nelle Epson, in base a calcolo e non a verifica fisica del livello dei serbatoi; non ho ancora controllato quanto inchiostro rimanga inutilizzato in una cartuccia dichiarata vuota; sappiamo che per le Epson si arriva ad una buona percentuale).

Difetti:
- rumorosità  da trebbiatrice nella gestione della carta: le prime volte fa temere che si stia schiodando tutto, poi ci si fa l’abitudine;
- difficoltà  schizzinosa nell’alimentazione: alcuni fogli entrano regolarmente, altri vengono risputati in mezza alla stanza senza complimenti: i sensori sono molto sensibili ad errori nella geometria o ad imperfezioni della superficie che possono determinare dei riflessi anomali; è poi complicato stampare diversi provini sullo stesso foglio se non si lasciano dei buoni margini (almeno 2 cm.), perché i soliti sensori, se incontrano qualcosa di già  stampato vicino all’angolo superiore sinistro, interpretano il fatto coma un errore di allineamento e rifiutano il foglio; l’alimentazione da retro, riservata ai fogli di alto spessore, ha un’aleatorietà  da roulette russa e puà essere utilizzata solo ricorrendo ad espedienti di tipo cervellotico-artigianale; non è una macchina adatta agli impazienti;
- il driver è brigoso, un po’ instabile e, dove servirebbe precisione, molto generico (la qualità  di stampa è qualificata “veloce”, “normale”, “migliore”, “max DPI”, quando sarebbe a mio parere necessario gestire indipendentemente il numero di dpi e la modalità , uni o bidirezionale, come sulle Epson che posseggo io - non so se anche sulle più recenti);
- impossibilità  di stampare, a meno di non ricorrere ad un costoso RIP, con il solo inchiostro nero in qualità  fotografica, funzione questa possibile sulle mie Epson e con la quale ottengo degli ottimi BN perfettamente neutri, benissimo modulati, esenti da metamerismo e con una retinatura praticamente invisibile (a condizione che si usi la risoluzione di 1440 dpi, su carta possibilmente un po’ ruvida, e che le testine siano perfettamente pulite ed allineate);
- istruzioni troppo sommarie, per una macchina così complessa;
- assenza totale di chiavi lettura dei complicati diagnostici prodotti dalla stampante; alcune cose si intuiscono, altre assolutamente no; c’è una possibilità  di spedire i report via Internet ad HP, che non ho ancora sperimentato perché sono terrorizzato dai risponditori automatici.
Una considerazione infine sulla densità  dei neri, che tutti affermano essere superiore a quella prodotta da Epson. Questo, a mio parere, non è vero, almeno per le stampe su carta matt, trattata o meno; sulle carte semimatt o lucide i neri sono profondissimi, ma lo sono anche quelli delle Epson.

Mi pare, questo punto, di poter dire che i pregi superano di gran lunga i difetti e che, in ogni caso, questa stampante, a parità  di formato gestito e di fascia di prezzo, non ha rivali sul mercato.

Scusate l'assenza delle faccette.
Umber

Inviato: 31/1/2006 23:44
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Re: Stampante HP Designjet 130

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
Offline
Citazione:

umber ha scritto:
... capacità  di costruire automaticamente i profili di colore a secondo del tipo di carta, dell’inchiostro, della testina: la stampante produce un motivo con le sfumature dei vari inchiostri su un determinato tipo di carta, poi analizza la stampa, la confronta con un modello custodito in memoria e pratica il settaggio migliore per ripetere il risultato con corrispondenza ed uniformità ...

Umber


Eccola!!!!
Ciao Umber,
ecco la funzione che ho sempre desiderato in una stampante. Se funziona bene e' l'uovo di colombo. Ma perche' non ci pensa anche Epson, invece di far perdere soldi e tempo con tutti i vari profili che a volte funzionano e altre no?
Ciao,
Renzo

Inviato: 1/2/2006 17:36
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