Purtroppo sono bloccato in casa da un mese e mezzo e invece di far foto sto procedendo (ma con grandissima sodisfazione) alla stampa in B&W di quelle già fatte. E' il turno di questa che posto per gli amici che mi hanno chiesto quali luoghi fotografare a Venezia.
Questa calle non sarebbe niente di che se non fosse che la protagonista è la luce, e mi riallaccio a ciò che dicevo in un'altra discussione. Questo è un esempio di come girando in posti qualsiasi di Venezia osservando ciò che fa la luce (e al limite anche aspettandola) si può portare a casa un fotogramma discreto a prescindere dalla bellezza intrinseca di ciò che si fotografa che in questa città è sempre e comunque bello in sè.

Ovviamente contano anche l'ottica e la pellicola e qui il merito va soprattutto al Planar 75/3.5 della Rolleiflex.

Il fotogramma ha una leggerissima intonazione seppia che io davo alle foto da visualizzare a monitor. Questa leggera intonazione calda ora la posso avere (stampando solo con inchistri nero e grigio dopo aver convertito da RGB a scala di grigi) con la carta Ilford Galerie Gold Fibre Silk.

Allega:

---

  Rollei_33.jpg (516.38 KB)

Ecco, invece qui a Milano se ti metti ad aspettare che arrivi una bella luce a rendere interessante un posto - il più delle volte abbastanza raccapricciante di suo - puoi anche rischiare di lasciarci le penne nell'attesa.
Sarà per questo che abbiamo i migliori studi fotografici d'Italia e forse tra i meglio in Europa: lì c'è tanta di quella luce artificiale, che quella naturale ci fa un baffo

Allora vi converrebbe usare anche qualche lampada ad UV (mettete un filtro sulle ottiche) così mentre lavorate vi abbronzate.

Una precisazione riguardo alla stampa a cui accennavo forse troppo succintamente; chi conosce questi sistemi ha capito lo stesso, ma a chi li conosce ancora poco come me potrebbe ingenerare confusione. Ho detto stampa con i soli neri e grigi riferendomi al procedimento che uso attualmente con la stampante Epson 2100, il programma QuadToneRip e le cartucce di nero e grigio. In realtà etrano in gioco anche il ciano (light cyan) e il magenta (light magenta) che si dosano per dare intonazioni più fredde o più calde agli inchiostri. La distinzione la facevo riguardo ad una stampa fatta in bianco e nero con una stampante settata tradizionalmente dove ad esempio per una intonazione seppia entrano in gioco il rosso, il verde e il bleu.
Se con una carta dalla superficie molto bianca ho una intonazione neutra, con gli stessi settaggi (di QTR) sulla carta che ho citato ho una intonazione calda che si avvicina molto a quella che davo artificialmente nella visualizzazione a monitor, portando la scansione del negativo da grigio ad RGB e poi dando un 4-5% di intonazione seppia.