Bene, stavolta bariamo un po'

Infatti a dispetto del titolo, il Voigtlander 90/3.5 Apo Lanthar M39 è un obiettivo moderno e recente, con solo una decina d'anni sulle spalle.
Essendo compatto e leggero, ho pensato fosse interessante provarlo sulla Panasonic GF2 perché potenzialmente è un ottimo complemento per lo zoom kit 14-42, offrendo un angolo di ripresa simile a un 180mm su formato 24x36.

Il 90/3.5 Apo Lanthar è un teleobiettivo con attacco a vite M39 nato per le macchine 35mm a telemetro Bessa L, T, ed R (introdotte da Cosina a partire dal 1999).
Internamente ha 6 elementi in 5 gruppi, secondo uno schema chiaramente derivato dall'Ernostar.
Il secondo elemento è un vetro a bassissima dispersione, grazie al quale le aberrazione cromatiche sono molto contenute (anche se l'aggettivo Apo adottato da Cosina mi pare un po' generoso ).

Montato sulla GF2 non sfigura: la macchina si mantiene compatta e ben bilanciata.
Il problema è la messa a fuoco: l'obiettivo ha una corsa piuttosto ridotta, per cui piccoli spostamenti della ghiera si sentono parecchio.
Questo rende molto difficoltoso l'uso a mano libero, a meno che non si ricorra a diaframmi decisamente chiusi.

Vediamo se almeno la fatica è ripagata dalle prestazioni!

Tutte le immagini sono state scattate a tutta apertura (f/3.5).

Ecco il nostro simpatico muro, per avere un'idea della distorsione:



La deformazione "a cuscinetto" è abbastanza contenuta; siamo attorno allo 0.7-0.8%.

Ritaglio a livello di pixel dal centro del fotogramma, con sharpen totalmente disabilitato:




Ritaglio da un angolo:



Facendo la solita tara alle immagini appoggiate su ImageShack (prima o poi capirò perché perdono nitidezza? ), l'obiettivo si comporta molto bene; aberrazione cromatica laterale sostanzialmente assente (+4 correzione rosso/ciano su Adobe Camera Raw), buona nitidezza da un angolo all'altro, buon microcontrasto.
Il contrasto generale invece non è granché appagante.

Vediamo la resa dello sfocato; il freddo di questi giorni si è portato via la solita rosellina, dovremo accontentarci di un soggetto meno romantico...!



La resa dello sfondo mi piace abbastanza; c'è solo un lieve accenno di doppi bordi, nel complesso lo sfondo è ben staccato e sufficientemente morbido.
Non c'è quasi traccia di bordi colorati, segno di un'aberrazione cromatica longitudinale ben corretta.

Passiamo alla resa in controluce.
Non sono riuscito a ritrovare la stessa situazione di illuminazione delle volte precedenti, per cui stavolta il soggetto era in controluce quasi diretto.
Tutto sommato una prestazione soddisfacente; non manca una certa velatura, ma non si notano riflessi parassiti e il soggetto rimane leggibile



Apprezzabile la quasi assoluta mancanza di purple fringing, nonostante si tratti di un obiettivo nato per la pellicola e usato a tutta apertura.

Chiudiamo con un esempio "reale": un ritaglio a livello di pixel preso dalla foto di un palazzo in controluce, con sharpen, a tutta apertura



Niente male direi, considerando appunto che è un controluce a tutta apertura ingrandito al 100%.

Le mie considerazioni: il Voigtlander Apo Lanthar 90/3.5 LTM è in sé un obiettivo di elevate prestazioni, eppure compatto, leggero e dal prezzo molto abbordabile.
Sulle macchine a telemetro soffre un po' a livello di precisione di messa a fuoco; si sa che l'accoppiamento con le camme è fonte di poche gioie e moltissimi dolori quando le focali si allungano, e questo modello è uno dei più sensibili al problema.
Usato su una Micro 4/3, grazie al Live View, la messa a fuoco può essere molto precisa, a patto che si usi il cavalletto e una certa pazienza: la ghiera infatti è troppo diretta e rende faticosa una regolazione accurata.

In conclusione: dimensioni, peso, prezzo e prestazioni farebbero di questo obiettivo il compagno ideale di una Micro 4/3, ma la difficoltà di messa a fuoco quasi ne impedisce l'uso a mano libera.
OK per fotografie di soggetti statici usando un cavalletto.

Fer