Sono onorato di annunciare agli amici del forum che il 5 luglio 2004, si terrà  presso i locali dell'Outback Café, in Via Tenca 10 a Milano, la mostra personale di Paolo Valentini, fotografo eccezzionale nonchè webmaster del sito http://www.grigiomedio.net nonchè membro del forum di Fotoavventure con il nick di Pablo.
La mostra, dal titolo Urban Dreamscapes, raccoglie alcuni dei suoi migliori lavori dell'anno scorso, e resterà  nel locale fino a metà  settembre.
Da Milano dovrebbe spostarsi nei mesi successivi a Lanciano (CH) e a Trieste, non appena ci saranno le date precise sarà  nostra premura comunicarvele.
Paolo sarà  presente all'inaugurazione il giorno 5 dalle 18,00 in avanti, naturalmente l'ingresso è libero.
Mi rivolgo in particolare ai "milanesi" del forum: i lavori di Paolo sono di un raro livello di eccellenza, sia per gusto compositivo, spirito di ricerca e qualità  delle stampe, vi garantisco che vale veramente la pena di ammirarli...inutile dire che ovviamente io e Cristina saremo presenti...

Ho dato un'occhiata al sito di Pablo e sono rimasto senza parole. Un bel sito, un'ottima gallery di classe con foto artistiche extra-fine-art come in Italia se ne vedono poche.
Spero che un giorno Pablo faccia una esposizione anche in Emilia in modo da non potermela perdere.



Bravo Pablo

Grazie Marco per le belle parole e per lo spam della mostra. L'avrei fatto io ma avevo problemi a loggarmi, e così se lo fa qualcun altro è molto più fico =)

Grazie anche a te Manu.

Riesumo un 3ad di settimana scorsa per ricordare a tutti i milanesi/lombardi, ma anche a tutti quelli che potessero intervenire, che lunedì c'è l'inaugurazione della mostra di Paolo (http://www.grigiomedio.net), nel primo post di questo 3ad trovate tutte le indicazioni in merito...io e Cristina ovviamente saremo presenti...ci tengo a segnalare che ho avuto l'onore di scrivere la presentazione della mostra che incollo alla presente, chissà  che le mie parole non stuzzichino la curiosità  dei più "pigri" , sostenere un giovane artista è importantissimo, vi aspetto numerosi!!!!

PRESENTAZIONE MOSTRA PAOLO VALENTINI

La fotografia di Paolo Valentini è una fotografia di recupero, una stupefacente opera di restauro.
Non fraintendetemi, non mi sto certo riferendo ad una qualche forma di operazione retrà o compiacimento nostalgico, siamo anzi contigui ad una bruciante modernità , ad un “qui” ed un “ora” che proiettano presagi tra i bastioni d'avorio di un mondo futuribile e stanco, a volte addirittura trasfigurato dalla sua urgenza visionaria.
Le immagini scivolano infatti tra le pieghe nascoste della realtà , si addensano nei recessi segreti del quotidiano, coagulandosi in reminiscenze, memorie, assonanze, per recuperare così quel senso del meraviglioso, sapientemente distillato da chissà  quali oggetti, da chissà  quali lontananze, che ci permetterà  poi di restaurare, una volta per tutte, il rapporto con una realtà  più autentica, una vita meno assente.
Si, la fotografia di Paolo Valentini è una fotografia di recupero, una stupefacente opera di restauro, pareti bianche, vapore bianco, pensieri bianchi, evanescenze...
Anche quando irrompono inaspettate sciabolate di colore, è il bianco che tiene per mano la fuga delle simmetrie, l'accumularsi delle suggestioni, quel bianco che avvolge le figure solitarie come una trapunta di accecanti miraggi, dolore bianco desolazione bianca, che sospende il tramonto di una scarpetta rossa, un gesto, una mano che scorre sulla balaustra, frasi, ombre liquefatte nelle trasparenze di un riverbero vetroso, quell'allucinazione bianca che interrompe lo scorrere del tempo e delle stagioni.
Non fatevi trarre in inganno dagli equilibrismi formali, dal sovrapporsi delle geometrie, dalla assorta contemplazione dei personaggi che attraversano ed abitano il mondo fotografico di Paolo Valentini.
Il suo, in realtà , è invece il regno della fuga e della visione, di un terremoto che squassa l'immagine, che scoperchia le crepe e le macerie in cui essa sprofonda e cessa di esistere, ma da cui poi attinge anche il nutrimento necessario per la sua reinvenzione, lo scorrere caldo delle linfe e dei sieri.
Basta guardare dietro, basta smarrirsi dentro, basta sognare altrove: abissi informi che si affacciano tra i vetri di un palazzo, la scia iridescente della metropolitana che trapana la faccia, luminarie sfregiate dalle decorazioni di una vetrata, sfocature a raggiera tra le palpebre e i meccanismi, a recuperare proprio lo stupore ed il mistero, a restaurare meraviglia e oblio.
Ed ecco allora che anche un segnale stradale, incollato sul cemento, non è più, anime lacerate e convesse, rampa di lancio per le stelle, simulacro che ci indica la strada in cui perderci, là  dove leggende e fiabe si incontrano...

Marco Frigerio