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Re: Venerdì Santo

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17/12/2009 12:48
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Carlo, la foto è molto bella, complimenti.
Se posso chiedere, lo sfocato è ottenuto solo grazie alla piena apertura o sei intervenuto anche con Photoshop?
Giovanni

Inviato: 25/4/2011 13:43
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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17/12/2009 12:48
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Renzo,
se è per quello nel medioevo oltre ai cassonetti non esistevano nemmeno le strade asfaltate, gli infissi li avranno cambiati e anche i tetti e gli intonaci li avranno rifatti, negli ultimi mille anni... quindi gli edifici medievali dovresti rinunciare a fotografarli in partenza!
Battute a parte, comprendo la tua posizione. Non sono d'accordo ma riconosco che è legittimo anche pensarla come te e agire di conseguenza.
Ciao!
Giovanni


Inviato: 2/2/2010 10:21
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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In un suo intervento di qualche giorno fa Falcopardo ammetteva di ricorrere, di tanto in tanto, a photoshop per eliminare elementi di “disturbo” dalle sue foto di architettura, chiedendosi se questa puà essere considerata falsificazione. Ebbene, facendo anch’io foto d’architettura, mi sono imbattuto spesso in questo piccolo-grande dilemma di “etica fotografica”.
Quando osservo delle vecchie vedute urbane scattate ai primi del ‘900 o anche nell’800, mi piace andare ad esplorarle, anche con una lente d’ingradimento, per scovare piccoli dettagli apparentemente triviali (affissioni murali, insegne commerciali, scritte e cartelli vari, ecc.), che a me invece paiono straordinariamente interessanti, perché contribuiscono a restituire un’idea più precisa di un’epoca o di un ambiente.
Per dire, in questi giorni sto fotografando un complesso urbano seicentesco che sta per essere ristrutturato. A tale complesso appartiene anche una chiesetta sconsacrata, sulla cui facciata qualcuno ultimamente ha appeso una specie di stendardo nel quale si pubblicizza non so quale sagra o manifestazione di quartiere. Ebbene, nel fotografare la chiesetta mi sono chiesto se era il caso di arrampicarmi per togliere lo stendardo o meno: alla fine l’ho lasciato, sia perché per toglierlo avrei dovuto fare un’arrampicata di sesto grado, sia perchè ho pensato che riguardando la foto fra trent’anni mi piacerebbe ricordare che nel 2010 c’era stata tale manifestazione o sagra…
Cancellare con photoshop un fazzoletto di carta appallottolato in primo piano che mi è sfuggito posso capirlo, ma i cartelli stradali? I cassonetti? Le automobili parcheggiate? E i graffiti fatti con lo spray? Non hanno forse questi ultimi, a prescindere dal valore artistico che si puà attribuire o meno loro, un grande interesse quantomeno sociologico?
Forse è una fissazione tutta mia, ma credo molto nel valore documentario della fotografia di paesaggio urbano e d’architettura, anche in relazione a questi piccoli dettagli. Penso che tra tanti anni chi guarderà  le foto scattate oggi sarà  contento di sapere quali automobili si guidavano ai giorni nostri, qual’era l’arredo urbano, quale considerazione la nostra società  aveva del decoro urbano, del paesaggio, degli edifici storici.
Se davanti ad una lapide di epoca romana il mio Comune piazza un cartello di “Senso unico”, in nome di quale integrità  estetica è preferibile che io lo cancelli con photoshop? Gli edifici, come i quartieri e le città , sono organismi che crescono, mutano, talvolta si ammalano e muoiono. La gente li abita, li modifica, li deturpa, ci appoggia le bicilette davanti… Che fare, dunque?
Lo chiedo a voi, e a me stesso, senza nessun intento polemico nei confronti di Falcopardo, naturalmente.
Giovanni

Inviato: 1/2/2010 16:58
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Re: Negozi foto San Francisco

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17/12/2009 12:48
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Essendo stato abbastanza recentemente a San Francisco, mi sento di consigliarti anche Adolph Gasser Photography (http://www.gassers.com/index.html): non proprio cordialissimi (almeno con me, forse si erano svegliati male), ma molto forniti per quel che riguarda piccolo e medio formato, anche usato. Inoltre Gasser è anche più "centrale", rispetto a Calumet: lo raggiungi in poco tempo a piedi da Union Square (e lungo la strada t'imbatterai in svariati altri negozietti di fotografia).
Comunque vale assolutamente la pena di andare da Calumet: hanno di tutto, è un paradiso, anche se mi è parso fossero più specializzati in attrezzature ultra professionali. Con me sono stati gentilissimi, molto disponibili e pazienti e i loro prezzi erano decisamente migliori (almeno su quello che ho acquistato io: pellicole 120 e Fuji packfilm per polaroid.praticamente la metà  del prezzo di Gasser!).
Buon divertimento,
Giovanni

Inviato: 17/12/2009 13:19
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