Questa cosa ogni tanto me la immagino (sogno) applicata al medio formato (6x45/6x6/6x7/6x9) full frame o con minimo crop.
Poi mi sveglio...
Ciao Carlo

Eccheccapperi!
Uno non può fare un pensierino ad uno scannere dedicato che questo schizza da 700 a 1730 dollari (1400 euretti con la spedizione dall'Ellade).
Mi sono dignitosamente astenuto dal partecipare alla tenzone. Ho abbozzato e carezzato il buon V700: chi ha bisogno di uno scanner per medio formato vecchio di 6 anni e senza driver! Non era neanche del mio colore preferito.
"Nondum matura est, nolo acerbam sumere."
Nick la volpe

Cioè questo?
(sempre che la porta sia connessa all'hardware)

Allega:

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  Firewire.jpg (109.67 KB)

Buongiorno e buone feste a tutti.
Sarei interessato all'acquisto di un Minolta Multi Pro per la scansione del medio formato, ma ho un paio di interrogativi.
1) Sono reperibili i driver per XP (chi vende non ha il cd di installazione)?
2) E' affidabile la connessione USB (mi pare vi sia la duplice opzione SCSI/USB) o bisogna ricorrere ad adattatori e accessori supplementari?
E in aggiunta: è un acquisto opportuno (avendo gia un V700)?
Grazie a chi mi vorrà rispondere, magari portando esperienze anche indirette.
Buon Natale
Carlo

Tra la ghiera dei diaframmi e quella di rotazione/decentarmento ne esiste un'altra, intervallata da frecce e con un meccanismo a molla, di cui non comprendo il significato.
Tento di inserire un'immagine dimostrativa di pessima qualità: spero di riuscirci.
Grazie in ogni caso e buona serata
Carlo

Allega:

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  f14.jpg (54.68 KB)

Salve a tutti,
ho davanti a me il 75mm shift per Mamiya RZ. Per lo più l'uso è intuibile, ma alcuni particolari mi lasciano perplesso.
Qualcuno possiede una qualche copia delle relative istruzioni d'uso?
Grazie per la vostra attenzione e saluti
Carlo

Qualcuno ha avuto la possibilità di provarlo personalmente?
Saluti a tutti
Carlo

Grazie dei Vs contributi.
Avevo già fatto ieri delle prove di scansione a differenti altezze (0,1,2,3 giri) su un negativo B&W 6x9 (Bessa2), ma senza risultati attendibili. Proverò con una dia particolarmente incisa, o con le mire apposite, e per differenze di mezzo giro. Se ho problemi vi chiederò ancora aiuto.
Ho una domanda di fondo da fare, però. Se il sistema migliore di scansione suggerito è per contatto diretto sul vetro dello scanner (wet mounting), per quale motivo la resa dovrebbe migliorare invece allontanando ulteriormente il film dal vetro stesso?
Se dico stupidaggini, perdonatemi ma spiegatemi. Le mie deduzioni sono più intuitive che motivate da cognizioni tecniche.
Ciao
Carlo

Ciao a tutti,
approfitto di questa discussione di "ibridisti" per porre un'altra questione relativa alla scansione (se sono off-topic, spostatemi o cancellatemi): i piedini che regolano l'altezza del supporto (betterscanning o originale V700).
Non ho mai osato toccarli o modificare l'impostazione di fabbrica: qualcuno ha esperienza e suggerimenti a riguardo?
Grazie e saluti
Carlo

Ciao,
mi è successo lo stesso inconveniente scattando ai mercatini natalizi di Innsbruck; non solo, la strisciolina si era infilata sopra la pellicola dando stupendi fotogrammi con strisce nere e successivamente una lieve ma evidente infiltrazione di luce. Avendo due magazzini, ho tentato la riparazione, smontando il magazzino e sostituendo la strisciolina con un pezzo analogo ricavato da una vecchia busta di carta fotografica (una striscia piegata in due con una parte fissata al telaio ed una che infilata nella fessura per impedire l'infiltrazione di luce senza ostacolare lo scorrimento del volet.
A me è sembrata una cosa molto semplice, o forse sono solo stato molto fortunato ed imprudente. Comunque ora il magazzino è a tenuta di luce e funziona regolarmente.
Certo non posso garantire che sia così nel tuo caso.
In bocca al lupo
Carlo

Perchè non l'Ilfotec DDX? E' liquido e raccomandato per le Delta.
Saluti
Carlo

Complimenti.
Delle tue immagini mi colpiscono il buon contrasto ed i colori ben definiti.
Usi dia o begativo colore? Qualche particolare procedura di scansione?
Lo chiedo perchè non sono mai stato granchè soddisfatto della resa del colore (specie dia) con vecchie ottiche quali il Tessar della Superikonta 6x9 (1938) o l'Heliar della Bessa II (1953).
In parte ciò lo imputavo all'età delle lenti ed al loro trattamento; in parte al preoccupante attuale scadimento qualitativo dei laboratori.
Però le tue immagini (peraltro scattate in bellissime giornate di sole) sembrano smentirlo.

Saluti

Carlo

Orso, non so se sono riuscito a mandarti un messaggio in p.m. (sono scarso in tecnica informatica oltre che fotografica). Perciò, se puoi, non astenerti.

Carlo

Buongiorno a tutti
Prendo spunto da una “vivace” discussione sul sito gemello e da molti altri interventi riguardanti i sintemi di stampa e le fotocamere medio formato, per chiedere indicazioni sullo stato dell’arte della stampa in camera chiara e oscura.
Esiste un tutorial molto ben fatto sul sistema ibrido, ma è datato 2006. Sono numerosi gli interventi riguardanti le stampanti fotografiche, i sistemi di sviluppo del negativo B&W, la qualità delle carte fotografiche e inkjet, le possibilità di scansione dei supporti trasparenti, l’affidabilità o meno delle scansioni per la stampa digitale. Tutto questo però inquadra le problematiche, ma non chiarisce i miei dubbi (e forse il vero problema sono io…).
In breve, qual è il livello qualitativo di una stampa digitale “domestica” di ultima generazione (Epson R3000 o similari, per intenderci) ottenuta da un negativo B&W medio formato sottoposto a scansione (V700), rispetto ai risultati ottenibili in camera oscura? E, solo secondariamente, come giudicate il risultato delle stampe a colori (sempre da 120 dia/neg in ibrido) ottenibili con queste stampanti rispetto a quelle prodotte da un laboratorio medio?
La questione riguarda la scelta di molti appassionati di fotografia, non professionisti e forse anche poco professionali come me, a cui piace gestire per intero il processo realizzativo (scatto, sviluppo, stampa) con velleità se non artistiche almeno artigianali: camera oscura o chiara per la stampa?
Altri fattori come disponibilità di spazi e tempo, costi, tempi di apprendimento, sono importanti ma non fondamentali se manca il presupposto di una qualità più che accettabile.
Grazie a quanti, con esperienza dei due sistemi, mi vorranno dare indicazioni.
Saluti
Carlo

Fiuu...!
Il mio socio mi ha informato che il condensatore più grande ha stampigliato f=100/105 e quello più piccolo f=50. Quindi nessun problema.
Non avendo l'ingranditore in casa mi ero preoccupato inutilmente.
Ringrazio Luciano della pazienza con cui mi ha risposto e vi do appuntamento alla mia prossima domanda inutile.
Buona giornata a tutti
Carlo

Sob!
Purtroppo il 105mm è un nostro acquisto successivo.
Chiederò al mio socio di misurare il diametro del condensatore.
Carlo

Ciao a tutti,
ci apprestiamo a riattivare l'IFF Quodgon che ci siamo procurati, dotato di condensatori per 24x36 e medioformato, nonchè di ottiche 50/80/105mm.
Una persona che certo ne sa più di me (ci vuole poco) però mi ha recentemente detto che per i fotogrammi 6x7 e 6x9 ci vuole un ulteriore specifico condensatore (credo introvabile).
1) Mi confermate questa sgradita notizia?
2) Qualcuno sa eventualmente indicarmi dove procurarmi questo condensatore.
3) L'uso di un vetro opalino/diffusore, che trasformi l'ingranditore da condensatori a luce diffusa, può essere una soluzione per il 6x7 e il 6x9.
Grazie a chi mi vorrà rispondere.
Carlo

Buonasera a tutti,
assieme al mio compagno di fotoavventure Roberto, ci siamo procurati un vecchio IFF Quodgon corredato di 50 e 80mm e filtri multigrade. L'obbiettivo è quello di stampare B&W medioformato, dal 6x4.5 al 6x9 (procurandoci un 105mm).
Per me è un ritorno all'antichità più che al passato, perchè non entro in camera oscura da più di trent'anni (e non ne ho trentuno...) quando passavo le notti su un modesto Durst poggiato sulla tavola sopra la vasca del bagno (unico) di casa dell'attuale nonna di mio figlio. Ma questo giustamente interessa poco e a pochi.
Vengo al punto.
Da qualche anno ho ripreso a fare foto in B&W medio formato, a svilupparmi i negativi per una successiva scansione e stampa (inkjet o da laboratorio su file). I risultati di questo sistema ibrido sono discreti a monitor e mediocri su stampa inkjet. Di fatto ho cercato di ottimizzare pellicole e sviluppo B&W per l'utilizzo dello scanner (V700 Epson).
Ora c'è questa nuova avventura dell'ingranditore a condensatori, che da molti vedo descritto come molto, e a volte troppo, incisivo.
Quali negativi consigliate (e che tipo di sviluppo) per la stampa con questo tipo di ingranditore (useremo carta a contrasto variabile). E per contro, quali sarebbero le vostre scelte per un negativo destinato alla scansione.
Grazie a chi mi vorrà dare consigli e indicazioni.
Saluti a tutti
Carlo

Salve a tutti.
La mia dotazione digitale si esaurisce in una Nikon D80 con 18-70, che per le mie esigenze/capacità giudico ottimale, e i vecchi obiettivi AF della della Nikon analogica: 28-70/3.5-4.5 D (raramente), 105 micro, ED 80-200/2.8 D. In prospettiva (come molti, vedo) vorrei acquistare una D700 usata, quando le condizioni di mercato saranno più favorevoli, e per questo già da ora mi piacerebbe ampliare la mia dotazione di ottiche finalizzate al FF, privilegiando quelle fisse ed eventualmente sostituendo quelle zoom (mi è satto proposto un 24-120 VR).
Perciò mi rivolgo ai frequentatori del forum, certo più esperti di me, per un'opinione su cosa acquistare (possibilmente usato) od eventualmente sostituire, evidenziando senza pietà i lati deboli delle mie attuali ottiche.
Sono particolarmente graditi giudizi basati su esperienze personali, non necessariamente su test ed analisi MTF.
Grazie e saluti a tutti
Carlo

Il buon Nick, accattatosi una fotocamera medioformato autofocus con relativo obiettivo, decide di recuperare qualche soldino mettendo in vendita l'analogo modello non autofocus in suo possesso su un sito di annunci a diffusione nazionale/regionale.
Ma l'eco sembra comunque più ampia, perchè lo contatta l'oceanografo inglese James Hart, in viaggio lungo le coste indiane: vuole regalarla al suo figliolo, studente in un college della "West Africa"; ma ahimè - essendo sempre per mari - non riesce a trovare il modo di acquistarla scendendo sulla terraferma. Perciò offre generosamente a Nick, non solo quanto richiesto, ma una sessantina di euro in più per spedirla al giovane rampollo: per caso Nick ha un conto p.p.? In Inghilterra si acquista solo così!
Nick, sensibile agli affetti paterni non disgiunti da quelli pecuniari, decide di aiutare lo scienziato marino e il suo studioso pargoletto e, nonostante la sua conoscenza degli scambi monetari informatici sia stata sino ad allora scarsa e limitata ai soli esborsi, riesce ad attivare il pagamento sul suo conto p.p.
L'oceanografo comunica di aver provveduto immediatamente al pagamento e indica l'indirizzo ove far pervenire il regalino al figliolo SOLA (nome singolare per un maschietto, forse di ascendenze romane) Adeoye (altrettanto singolare per un anglosassone) in Nigeria (ove si trovano i più escusivi college per la giovane elite britannica).
Strano. L'accredito sul conto p.p. di Nick continua a indicare "in sospeso".
Ma ecco spiegato l'arcano; una serie di comunicazioni col logo p.p. lo informa che le nuove procedure di sicurezza p.p. britanniche prevedono che il trasferimento della pecunia avvenga solo dopo comprovata documentazione dell'avvenuta spedizione dell'oggetto: come sono previdenti questi inglesi! ma come è precaria la costruzione del periodo e la sintassi della p.p. "Italia - quartier generale".
Per Nick però lo stress è eccessivo.
Ma come: tutto quelle giornate passate a rodersi aspettando una fotocamera pagata ormai da giorni quando si trattave di comprare, ed ora che finalmente vende la situazione si ripropone?
Sia pure a malincuore è costretto a rinunciare a contribuire alla felicità della bella famigliola anglosassone. E la vecchia P645 continuerà ad scrutare le brumose campagne venete.

Peccato.

Ogni riferimento a nomi e persone è puramente di fantasia. anche se assolutamente documentabile.

Buona notte
Nick