Anche il mio è da 21, ma parlo dell'"effetto piombo",
L'occhio a video legge con una velocità  del 30% ridotta a causa dello stress della retroilluminazione e della frequenza di aggiornamentp dell'immagine (gli Hertz, insomma).

Quando utilizzi maggiori spaziature permetti all'occhio di concentrarsi sui blocchi di parole, aumentando velocità  di lettura e diminuendo lo stress.

Il cervello decodifica le parole pur non leggendo tutte le lettere (velocità  di lettura), ma solo se lo spazio è sufficiente per aumentare la velocità  del movimento del globo oculare.

Cià accade, per l'appunto, quando l'interlinea doppia separa un concetto - composto anche di più frasi - da un altro successivo.

E' solo un suggerimento per i post lunghi, la tecnica di scrittura online è altra cosa, molto più complessa e non voglion tediare nessuno con le kmie paranoie.

Click

K'idea è quella di esporre circa 80 immagini (potendo ce ne sono anche di più) sopra un edificio di tre piani, con una serie di banner verticali e tre orizzontali di dieci metri

I 110 cm sono la larghezza delle colonne dell'edificio, ma si puà anche aumentare, considerando lo spazio tra colonna e porta, a circa 2,20mt. Dipende dal costo. Lo spazio è esterno ed il materiale deve essere resistente alla pioggia.

i 100 mt. sono anch'essi dettati dal budget, ma se rientriamo nei tremila euro, posso anche impacchettare l'ufficio del rettore.


Domattina vedo l'architetto per discutere la sua proprosta che ancora non conosco.

Se intanto mi puoi mettere in contatto con quelli che stampano roba massiccia, ti farà un monumento virtuale.

Grazie

Il 15 ottobre inaugurerà la mostra sulle periferie romane. L'allestimento prevede circa 100 metri di fotografie per 110 cm. di altezza in banner da appendere su un palazzo.

Sto cercando di verificare se il prezzo che mi hanno proposto (27 euri al metro lineare per un materiale leggero come quello delle pubblicità  montate sulla impalcature) è congruo.

Conoscete in zona Roma qualche azienda che stampa sta 'roba?

Che pensate di detto materiale? Tanto il budget è quello che è...

Capitano talvolta dei post lunghissimi ed interessanti, che proprio a causa della loro lunghezza hanno un livello di leggibilità  piuttosto basso.

Il primo corso che ho tenuto all'Università  era "giornalismo online", dove insegnavo, tra le altre cose, a rendere un testo da leggere a video graficamente leggero e leggibile.

Giro il suggerimento a tutti i fotoavventori:
Ogni sei righe al massimo - ed in ogni caso dopo un punto, meglio se un punto a capo - andare a capo due volte per lasciare una doppia interlinea.

Sarà  che ho acquistato il mio primo paio di occhiali da lettura solo un mese fa...

Sennà vi beccate un 18.

Confessando la mia ignoranza, se mi avessi proposto un'immagine del cerchio vattelapesca senza didascalia, avrei scommesso che si trattasse della prima versione dell' Heliar 58/2.8 senza trattamento antiriflessi.

Comprendo però che deve essere un risultato importante e ti faccio le mie congratulazioni.

Citazione:

Si fumano il pakistano grigio, ma solo al 18%

Citazione:

Credimi, non sono nemmeno io un seguace del politically correct, ma credo invece nelle decisioni collegiali.
Democrazia e "giustizia" non sempre vanno insieme, poiché la prima è sinonimo di compromesso.
Con questo intendo dire che il problema che tu hai posto - e che pur non vivendolo in prima persona riconosco come deviazione di un progetto collettivo - si riduce ad una mera scelta tra essere "giusti" rispetto alle aspettative dei membri attuali, o "democratici". la terza via è quella di scremare gli imbecilli che hanno fretta, per gli altri si vedrà  caso per caso.
Tutto il resto sono elucubrazioni che moriranno in capo a pochi giorni, a meno che non mi sia sbagliato e queste stanze siano frequentate da persone pronte ad istituire un tribunale per imitare Torquemada.
A parte l'iperbole, da ieri non ho visto un solo post in home page men che interessante.
Possiamo cominciare a preoccuparci per il futuro, ma il presente mi sembra roseo.

Vedo un trinar da ingrandimeno e penso: mi serve un obiettivo da montare sull'ingranditore in campagna, che uso nelle notti senza luna sotto la famosa quercia dello sviluppo. Non voglio pagralo più di 15 euro. Poi mi accorgo che conosco il venditore perché avevo già  acdquistato da lui e ci eravamo scambiati i numeri di trelefono. lo chiamo e gli chiedo quanto vuole realmente. mi dice che con 10 euro sarebbe già  contento. Gliene offro 15 per acquistarlo indipendentemente dalla mia offerta che sarà , ovviamente, spropositata.
Accetta.
Offro 69,99.
Perdo contro 70.
Il venditore mi pagherà  una cena in bvarba al fesso che ha fatto l'affare.
Trovo un componon s 60mm con partenza da un euro. posso arrivare a 110 euro, ma vado cauto e offro 70.
Me lo aggiudico per 7,50.
Chi lo vende abita dietro casa mia e non pago spese di spedizione.
I casi della vita.

Attenzione perché esistono due tipi di summaron. devi controllare la posizione della flangia di cambio cornicetta sulla baionetta.
La baionetta leica m ha quattro flange. quella sinistra , guardando l'obiettivo come se il tuo volto fosse la macchina fotografica, diversamente dalle altre tre è fatta a cuneo per infilarsi in una fessura dove muove una levetta che cambia la cornicetta.
Se quella flangia è a cuneo non hai alcun problema con i modelli m, se la sfiga ti è sovrana hai preso uno dei rari modelli concepiti solo per la m3, che fu la capostipite della m.
Cià che ti consiglio di controllare è l'usura della base del cilindro che aziona il telemetro. quello di ottone che esce ed entra congiuntamente all'eleicoide e tocca la rotellina del braccetto del telemetro. Essendo l'obiettivo un po' datato, potrebbe non far arrivare all'infinito il telemetro di una macchina nuova. RaRO, ANZI RARISSIMO DIFETTO, ma in quel caso son dolori perchè non c'è verso di registrarlo senza in tervenire sulk telemetro. in ogni caso con un 2.8 il difetto sarebbe probabilmente già  risolto dalla profondità  di campo.
saluti

Ecco il vecchio fotoreporter che si aggira minaccioso e con la bava alla bocca intorno al cadavere di un direttore di giornale...

Il problema c'è ed è reale. Ho organizzato un convegno a Milano su questo tema, alcuni anni fa.

Partiamo da un concetto: miseria e tragedia sono più fotogeniche di ricchezza e benessere.

Prendiamo poi l'alluvione di firenze. Senza un minimo di violazione della privacy (concetto nato negli anni '80) non esisterebbe una documentazione reale dell'evento catastrofico.

Il vero problema è il confine tra esigenza documentativa e morbosità . Come si puà documentare una strage senza riprendere i cadaveri?

Andate a vedere le foto della Farm Security Administration, che riprendono disperazione e fame e miseria. Sono servite per sensibilizzare l'opinione pubblica e costringere il governo a stanziare fondi per aiutare quella gente.

Il limite sta nella sensibilità  del fotografo, lo scandalo è solo negli occhi di guarda, la responsabilità  è di molti direttori di giornali.

Amen

1) che formato preferite fra quelli normali per le vostre stampe?

* 24x30

2) Stampate anche in formato panoramico?

* strisce di fotogramma si, panoramico vero no.

3) Quante stampe in un anno?

Quando lavoravo sul serio erano tra le due e le quattromila l'anno, oggidì direi, così a naso, tre-quattrocento

4) Preferite affidarvi a un Lab o fate da soli con Stamapnti/Plotter o in camera oscura?

BN in CO
Colore in lab, ma lo stampatore è un amico che mi fa vedere fior di prove.

5) Le stampe le incorniciate in qualche modo appendendole al muro o le tenete in raccoglitori?

le ammucchio in uno scatolone e poi le regalo.


Forse puà interessarti la metodologia che utilizzo in presenza di danaro per fare una esposizione o un libro:

dal contatto scelgo una media di quattro foto che stampo 18x24
Nello studio di un amico stendo a terra tutto lo stampicciato che in media sono tre o quattrocento foto

le metto in ordine, le seleziono e le stampo 24x30 per l'editoria o 50x60 se devono essere esposte.

Mi piacerebbe fare una mostra di stampe 7x10, ma ho enormi difficoltà  per stamparle come si deve, con dodge e maschere.

Mi sto dando alla stereofotografia e ho iniziato a stampare 24x24

Così, per sfizio, ho aggiunto fruscìo alla musichetta di accensione del computer. ne ho aggiunto troppo, così poi ho dovuto tagliare un po' di frequenze per distinguere il suono ed ora sembra un disco 78 giri. In una foto non lo farei.
E' tutta qui la differenza: il pelucco sul microsolco significa nostalgia, sulla stampa fotografica porcheria.

Mi trovo in difficoltà  a leggere un topic così lungo. Il tempo non è mai abbastanza.
Scusatemi perciò se ripeterà qualcosa che è già  stato discusso: semplicemente l'ho saltato facendo zapping tra i post.

L'idea del bavarese non è sbagliata in se: semplicemente non è politically correct. Ma non solo.

I Forum (in tanti anni di navigazione questo è solo il terzo) tendono a creare delle comunità  che ad un certo punto diventano gelose della loro specificità . Questo non significa affatto che la comunità  si chiude in se stessa, ma piuttosto che una volta tracciate le linee guida - che sono i pilastri sui quali è fondata - chiunque le vìoli è avvertito quale corpo estraneo.

Sono d'accordissimo sulla necessità  di serrare i ranghi per evitare che i dibattiti tecnici, artistici e culturali non vengano inquinati e diluiti da quelli che "fai il fotografo? dove ce l'hai il negozio?", ma la miglior chiusura è l'ostracismo.

Personalmente -sempre per carenza di tempo- scelgo oculatamente i topic da leggere, e ancor più quelli per partecipare attivamente. In questo modo non ho nemmeno notato che ci fossero domande o interventi di livello inferiore alla media.

Una selezione naturale si potrebbe però avere attraverso una leggera complicazione delle modalità  di iscrizione, e specificando agli aspiranti fotoavventurieri che l'accesso al forum richiede una settimana di tempo.

In questo modo si eliminano tutti i possessori di fotocamere instamatic desiderosi di sapere se il loro flash magicube puà essere ricaricato. E' gente che ha fretta di domandare ed altrettanta di ottenere risposta.

Per il resto, ripeto, la vigilanza sta nel selezionare eventuali iscritti da ignorare.

baci

Citazione:

Non credo che sia possibile dimostrare che una stampa digitale abbia una durata superiore a quella chimica, soprattutto nel BN. La vita di un cd inciso in proprio, ad esempio, è data da alcune case proiduttrici fino a 100 anni, ma so per esperienza che oltre i dieci anni non hai alcuna garanzia.
Trovo invece interessante questa soluzione che permegtte alcuni passaggi manuali che non possono essere eguagliati da un software e dall'abilità  del manovratore. Con ciò intendo dire che una tavoletta grafica da possibilità  diverse dalle mani e dai dodge sotto l'obiettivo, ma ancora una volta il risultato dipende dalla sensibilità  dell'operatore.
Non digitalizzerei un'immagine chimica per stamparla in questo modo, ma se avessi una buona digitale - costi permettendo - a questo de vere ci fareui un pensierino...

Citazione:
You can go in a bar or any other shop, and ask for a toilette. is your courtesy to drink a coffe or something, but ask for the toilette before.

Citazione:

Not really, if you are not in a big town, but you can search on internet in our yellow pages: www.paginegialle.it for "lavanderie"Citazione:
only if you have a tri or multiband cellphone you can dial 112, but don't expect that the policeman that you contact knows other that italian
Citazione:
maybe I can help you in Rome. Just write in this topic and, If I will be there, I will meet you.
Citazione:

P.S.
fin da quando avevo 16 anni, sogno uno zoom 15-2000 f1,2 grande quanto un rullo 35mm...

la focale di una lente è la distanza che intercorre tra il centro focale ed il piano focale (o piano pellicola) per raggiungere il massimo della nitidezza di un soggetto posto all'infinito.
Il centro focale in un sistema ottico semplice, composto, ad esempio, da una sola lente, coincide con il centro geometrico della lente osservata in sezione.
Da ciò si evince che una lente con focale di 28 mm focheggiata all'infinito dista circa 28 mm dalla pellicola.
Se tra questa ed il piano pellicola inserisci uno specchio che deve ribaltarsi di 45°, aventi dimensioni superiori ai 28 mm, devi evitare di focheggiare all'infinito.
Oppure.
Costruisci un sistema ottico retrofocus, dove la lente è più avanti del proprio centro focale. E questo è un sistema ottico dedicato ad una SLR.
la luminosità  di un sistema ottico semplice è data dal diametro della lente/distanza focale-assorbimento del vetro ottico.
Un siostema ottico retrofocus presenta una serie di inconvenienti, primo fra tutti l'aberrazione sferica. per correggerla bisogna utilizzare più lenti a formare un sistema ottico complesso. Cià significa maggior assorbimento del vetro ottico.
la distanza reale della lente di un sistema retrofocus dal piano focale influisce anche sulla luminosità .
Per far funzionare un sistema ottico complesso di una slr, abbiamo aggiunto un diaframma servocomandato, una lente flottante comandata da un motore ad ultrasuoni per garantire una rapida messa a fuoco ( e spostare solo una lente anziché tutto il sistema ottico comporta ulteriori difetti da correggere con altro pesantissimo vetro ottico) e qualche altro ammennicolo pioù o meno utile.
Grosso modo questa è la situazione.
Un 35 summilux M con apertura 1.4 se ne sbatte di tutti gli ammennicoli, non è costretto ad alcun retrofocus, e pesa un paio d'etti (forse meno, non l'ho mai pesato); mentre un 35 f2 di una reflex pesa un accidente.
Questione di stile. Ecco perché c'è sempre più plastica (alias materiali tecnologici resistenti e leggeri) negli obiettivi delle reflex.
Eppure ho subito il fascino degli autofocus e ho messo il summilux temporaneamente in anno sabbatico.
Spero di essere stato utile nel dirimere la "controversia".

Il link è in PM.

Un pubblico ringraziamento a Fer che ieri sera mi ha dato lo scanner.

Si, vabbé, ma la foto è inquadrata male...