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25/2/2004 15:54
Da Roma
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Interessante che sia stato concepito per la macro. In effetti questo e' forse il settore dove la profondita' di campo e' il parametro piu' critico.

Certo questi oggetti sono altra cosa rispetto ai frankenstein variamente accroccati.
Io pero' non demordo, probabilmente mi rompero' le corna, pero' intanto sto tenedo d'occhio gli obiettivi del sistema Mamya RB o RZ. che, a quel che ho capito (vedi http://www.a1.nl/phomepag/markerink/mounts.htm ), mi garantirebbero un tiraggio tale da interporre il famoso soffietto.
Sto seguendo l'asta di un Mamya Sekor c 50 mm f4.5, che per ora si tiene su delle cifre ragionevoli.

Vedo anche che gli Zeiss Jena Flektogon 50/f4 per la Pentacon Six, quasi li tirano dietro. Anche se come tiraggio mi sa che lo spazio e' troppo poco, quasi quasi ne prendo uno per giocarci un po'. A quel che ne so dovrebbe essere un obiettivo decente.

Inviato: 5/3/2004 12:23
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Si', come dicevo prima, calibrazione del monitor alla 'volemose bene'. Empiricamente, dal confronto con le stampe via via fatte sempre con lo stesso tipo di lab, ho regolato contrasto e luminosita' in modo da poter perlomeno prevedere il risultato della stampa.

Mi sono pero' rifiutato di adeguare anche la resa tonale, che infatti in stampa mi scaldano sempre un po' troppo (virano al marroncino). Anche per questo dovro' una volta o l'altra vincere la pigrizia, mettere mano al borsellino e scegliere tra 2100 e lab professionale.

Inviato: 4/3/2004 18:21
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Partiamo dal presupposto che la gamma dinamica di una digitale e' limitata, anzi riferiamoci alla 300D che e' il caso che conosco nonche' la 'star' di questa discussione.

Diventa molto importante 'azzeccare' l'esposizione in ripresa, in particolare non debbono essere bruciate le alte luci, per cui meglio un mezzo stop in meno che mezzo in piu' (a volte pare che la macchina lo sappia da sola..). Utile poi utilizzare il RAW (chi puo' :( ) o moderare il contrasto (io lo regolo a 0).

Dopodiche' si lavora parecchio a tavolino con le curve. Io fisso il punto di bianco, il punto di nero e li porto al massimo e minimo valore o comunque molto vicino (dipende anche dal tipo di immagine).
Quello che faccio di solito e' poi aumentare il contrasto dove e' il centro di interesse dell'immagine. Questo porta spesso a una compressione di dinamica nella parte alta delle luci (che poi puo' somigliare, restrizione della gamma complessiva a parte, al comportamento logaritmico della pellicola). In altri casi invece (es. foto di gioielli) curo il contrasto nelle alte, quindi devo poi comprimere da qualche altra parte.
Cerco anche di fare uscire del dettaglio nelle ombre, se occorre, comprimendo quindi la parte medio-bassa e ricontrastando dalle ombre al nero.
Se escono delle dominanti indesiderate (a volte nelle ombre), ricorreggo selettivamente sottraendo solo dai canali opportuni.
Il tutto confidando che la calibrazione alla 'volemose bene' del mio monitor abbia sufficiente riscontro in fase di stampa.

Quello che esce fuori da tutto questo armeggiare ha normalmente un aspetto abbastanza 'naturale' (mi contraddico da solo) e leggibile.
Difficilmente ci sono bruciature involontarie.
Se invece qualcosa non ha funzionato, e l'immagine vale la spesa, prendo atto e rifaccio tutto daccapo...

Inviato: 4/3/2004 17:30
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Un link tira l'altro..

http://www.sicf.it/gallerie/uccelli/05.htm

omonimia ?

Inviato: 3/3/2004 15:32
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Ho accantonato per il momento l'uso di stampanti.
Dopo i primi entusiasmi con una Epson S.C. 680 da poche lire e la successiva disillusione per lo sbiadimento/viraggio dei colori nel tempo, sono passato a una E.S.P. 820, ma poi ho abbandonato anche quella. Cause: difficolta' nella calibrazione, bizzosita' degli ugelli e dei chip, tempo perso e costo esoso degli inchiostri (e in definitiva non mi fidavo piu' della stabilita' dei colori).

Adesso porto a stampare a un centro Fuji che, lungi dall'essere la soluzione ottima, e' un buon compromesso costo/qualita'/praticita'.
Se dovessi stampare per vendere o esporre mi rivolgerei a un laboratorio professionale oppure, avendo sufficiente tempo a disposizione, tornerei a stampare da me, e la E.S.P. 2100 sarebbe in cima alla lista delle papabili.

Per quanto riguarda il workflow, mi pare incontestabile che quello tutto digitale sia piu' pratico e produttivo.

Sul rischio "scatto a casaccio tanto c'e' Photoshop", a parte che non uso Photoshop ma Gimp , me ne guardo bene: trovo molto piu' gratificante il lavoro di ripresa di quello, sfiancante, di scelta e rielaborazione successiva.

Sul fatto che i risultati siano piu' 'innaturali' rispetto alla combinazione dia + scanner, non ho avuto modo di fare confronti. Ho pero' il sospetto che quest'ultimo possa apparire piu' naturale perche' forse somiglia di piu' a quello che si ottiene dal 'tutto chimico', a cui siamo piu' abituati. Ma quale dei due, anzi dei tre, sia piu' 'reale' forse e' anche un falso problema. Sono tutte rappresentazioni, solo che con quella chimica - magari perfino col bianconero.. - abbiamo piu' consuetudine. Poi e' anche questione di gusti, suppongo.
Ci metto un IMHO grosso cosi', perche' parlo per congetture e non per esperienza diretta.

Inviato: 3/3/2004 13:35
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Ecco, un'altra faccenda che mi ha dato un po' di filo da torcere e' la resa dei colori.

Prima di tutto il bilanciamento: quello per la luce diurna tende a scaldare la tonalita', cosi' come quello per il flash esagera con la correzione. In tutte e due le situazioni preferisco usare il bilanciamento auto. O al limite quello personalizzato.

Il rosso tende in certe situazioni a sovrasaturare, di default tengo la saturazione bassa. Il primo giorno sono uscito e ho scattato con la regolazione a +1 e bilanciamento per luce diurna. Nelle foto fatte all'ora del tramonto, davanti al Pantheon, i maglioni e le sciarpe rosse bucano gli occhi..

Il giallo e il rosso litigano. Regolando la tonalita' si puo' far venire piu' fedele uno o l'altro, ma tocca trovare un punto di compromesso. Non so se in realta' questa sia una limitazione intrinseca dell'SRGB.

Passando ad altro, abbastanza buono il tempo di risposta allo scatto, anche se qualcosa di meglio sarebbe certamente benvenuto.

Inviato: 2/3/2004 16:07
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Il flexbody l'ho visto provare in negozio (da De Bernardis a Roma) e ovviamente mi e' parso meraviglioso.
Ma non ho neanche osato chiedere quanto costava.

Partiamo dal presupposto che il TS-E 24 sara' mio, intorno a 800-900 euro usato, o a 1200 e passa nuovo.

Mettere su l'accrocco con il Rodagon, al termine del quale avrei un 60 TS f4, mi potrebbe interessare rimanendo nei confini di un 500 euro.
L'obiettivo usato sta sui 200. Restano max 300 euro per il soffietto (quello della Bronica visto sull'articolo - ottimo link ! - mi sembra perfetto, devo vedere a quanto si trova) e i raccordi con la baionetta della macchina (o il 42X1) e il 39x1 dell'obiettivo.

Continuo a rimuginarci sopra.. devo comunque essere certo che tra il 60 WA all'infinito e il corpo macchina ci resti abbastanza spazio per il soffietto con tilt.

Inviato: 2/3/2004 11:44
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Confesso: ho messo il TS-E 24 della canon come favorito senza aver mai avuto il piacere di provarlo, cosi' sulla fiducia.

E' che lo sto volendo cosi' intensamente: gli sto dando la caccia su ebay (.de soprattutto) ma se la cosa non si risolve nel giro di un mesetto me lo prendo nuovo e ciao..

Le uniche esperienze di TS sono state a scuola, col banco ottico, ma da allora ho sempre fantasticato su come riuscire ad averlo sul reflex. Ora ci sono quasi..

Inviato: 2/3/2004 10:20
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Su un APS, dove e' importante stare al massimo delle lp/mm, gia' a f22 si perde qualcosa. Io cerco di non oltrepassare mai f16, tranne nelle macro dove e' richiesto il 'tutto a fuoco' (e li' spunta la polvere sul sensore...)

Vado a vedermi cosa combina questa Zoerk, visto che l'idea non e' del tutto sballata. Per la parte lavorazione meccanica, chiedero' la consulenza di amici che realizzano restauri di motociclette storiche e hanno sia nozioni che attrezzature.

Tanto per non lasciare nulla di intentato..

Inviato: 2/3/2004 10:05
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In effetti l'argomento-killer mi pare proprio questo. Al di la' dei costi, se l'obiettivo da ingrandimento non va bene a diaframmi chiusi, che parlamm'a 'fa..

Inviato: 1/3/2004 17:49
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Cribbio, mi prudono le mani, non riesco a star senza rispondere..

Sul primo punto, ISO 50 potrebbe essere interessante, ma sinceramente gia' a 100 le superfici risultano cosi' uniformi che non so quanto margine ulteriore ci sia di miglioramento. Certo ingrandendo magari a 40x60 si potrebbe notare la differenza, ma un 6MP secondo me oltre il 25X38 non va spinto (parlo sempre in ottica alta qualita'). Insomma, io personalmente non ne sento la mancanza. Nice to have.

Il secondo punto per me e' invece quasi dolente. A parte che sono, come dicevo, presbite e quindi leva e metti gli occhiali e' scomodo (con la macchina al collo la situazione e' uno strazio). Sulla 300D ci sono diversi livelli di illuminazione selezionabili, ma non e' questo il punto. Il visore e' piccolo, c'e' poco da fare.
E non cambierebbe la sostanza con qualche frazione di pollice in piu' (anche se the bigger the better).

Sogno allora un monitorino TFT da 10" o giu' di li', con un ingresso videocomposito per prelevare il segnale TV.
Lo appendo al cavalletto (cosi' siamo sicuri che mi porto sempre anche quello..) lo alimento con 4 BP511 o anche di piu' se occorre..

Ampliando il discorso, non limitato alla 300D, in ottica futuribile per il lavoro in studio vedrei bene un'uscita video digitale sulle macchine in modo da poter collegare un monitor in alta risoluzione.
Magari c'e' gia' sulle professionali, non mi sono informato. L'altro giorno proponevo su IAFD qualche sistema per la pulizia automatica del sensore (mai sentito parlare di polvere sul sensore ?) ed e' venuto fuori che sulla Olymps E-1 ce l'hanno messo.

Ecco, un sistema automatico di pulizia e' anche una cosa di cui sento fortemente la mancanza.

PS
proprio adesso un mio amico mi ha telefonato per raccontarmi di quanto sia venuto bene un 50x70 di una foto della moglie e della piccolina appena nata che ho fatto qualche sera fa.
Non e' vero, ma ci credo...

Inviato: 1/3/2004 17:28
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Eccomi a voi..

Metto il carro davanti ai buoi e faccio un paio di affermazioni a freddo.
La 300D e' un milestone nella diffusione del digitale. Ha il merito storico di avere portato la qualita' alla portata delle tasche consumer. Prima o poi doveva succedere, lo ha fatto per prima Canon con la 300D. Ho detto !

Passiamo alle mie impressioni.

Soddisfazione piena sul versante immagine : a ISO 100 si fanno dei 20x30 impeccabili. Anche il 25x38 e' buono, (specie per un presbite come me ).
ISO 200 e' ancora ampiamente praticabile, mentre da 400 in su salgo solo in caso di effettiva necessita'.
La compressione non e' eccessiva. Non utilizzo il raw perche' lavoro sotto Linux e il dcraw non mi convince. Altri convertitori per ora non ne ho trovati.

La gamma dinamica non e' infame. Tenendo moderato il contrasto in ripresa, poi magari tocca lavorare di piu' in 'camera oscura' pero' si evitano le letali sparate sulle alte luci.

Le funzionalita', per me che vengo dal fuoco manuale e lettura con l'esposimetro, sono piu' che sufficienti. Forse col tempo avvertiro' le mancanze. Per ora casomai vedo dei difetti, ma ne riparlo piu' avanti.

L'estetica e' quella che e', ma la costruzione non e' troppo ballerina. Certo che con lo zummone da un chilo, se non impugni bene senti il corpicino che flette.

Voglio spezzare una lancia per l'obiettivo di serie, che vedo troppo strapazzato in giro. Su IAFD c'e' gente che fa i salti mortali per evitarlo, convinta di tirare fuori qualcosa di piu' da uno zoom da 200 o 300 euro. Invece secondo me e' un obiettivo con qualche difetto (poco luminoso, barilotto sul grandangolo, un po' di aberrazione con forti contrasti), ma buono nel complesso e buonissimo per il prezzo.

Veniamo ai difetti:
- il mirino da' un immagine decisamente troppo piccola.
- si sente la mancanza della FEC, anche per una cronica tendenza a sottoesporre col flash
- qualche esposizione erratica, anche senza flash. Forse a volte mi e' capitato di premere inavvertitamente il pulsantino del lock esposizione. Pero' ultimamente mi e' uscita una serie di foto sottoesposte (uno stop abbondante) all'aperto, senza un motivo plausibile (lavoravo in priorita' di diaframmi, e la luce non era neanche troppo variabile, essendo una giornata grigetta). Con la modalita' manuale l'inconveniente pero' non si e' mai verificato.

Per adesso mi sembra di avere detto le cose principali, almeno quello che mi e' venuto in mente di getto.
Ci rimedito, e poi ne riparliamo.

Intanto se ci sono domande...

Inviato: 1/3/2004 13:57
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A proposito di deliri.. metto qui una mia pensata per valutarne con voi la fattibilita', anche solo teorica. Non sto ad aprire una discussione apposta perche' probabilmente e' una fesseria..

Vedo gia' da un po' inserzionato su e-bay un rodagon 60 WA da ingrandimento per il 6x6. Il prezzo e' abbordabile e le qualita' ottiche millantate strabilianti.

Non e' che il tiraggio di questo oggetto consentirebbe di interporre tra lui e una 35 mm qualche marchingegno (tutto da progettare..) per messa a fuoco e ovviamente.. tilt/shift ?

Non ho fatto calcoli, ma mi sa che ci sarebbero i margini per un bel po' di Scheimpflug, specie su un APSsino come quello della 300D..
Non so per il paesaggio, ma per lo studio sarebbe una focale ottima.

Inviato: 1/3/2004 12:56
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Grazie per l'alzata.. in questo momento sono in ufficio e faccio finta di lavorare.
Nell'intervallo di pranzo metto giu' il mio piccolo report, cercando di non debordare..
Cerchero' anche di essere 'obiettivo' ???

Inviato: 1/3/2004 10:20
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Mi butto anch'io in questa discussione, consapevole della difficolta' del tema e della facilita' di sparar c...e in proposito (o meglio, a sproposito).

Concordo con chi sostiene che l'artista cerca di realizzare qualcosa che non c'e' e di cui sente il bisogno. E per essere riconosciuto tale, deve poter comunicare l'essenza della sua 'scoperta' agli altri. In questa accezione puo' rientrare chiunque pratica una forma di espressione (un linguaggio, in definitiva, come diceva Marco). Un matematico, un fisico, forse persino un ingegnere (ingegneri in ascolto ?), uno chef, un atleta.

L'handicap di cui soffre la fotografia e' che nasce come 'riproduzione' del reale. In tanti casi il suo scopo rimane quello di documentare l'esistente. Ma il linguaggio fotografico e' da tempo una struttura autoconsistente e riconoscibile, che quindi permette l'uso creativo.

Provo a dare qualche 'risposta':
credo che sia necessario che l'artista avverta la tensione creativa nella propria opera. Non e' necessario sovvertire niente, ma perlomeno avere la sensazione di avere aggiunto qualcosa all'esistente.
Dopodiche' si puo' sbagliar strada, ripetere inconsapevolmente cose gia' viste, lasciare inespresso quello che ci 'tormentava', pero' alla fine qualcosa verra' fuori e avra' anche la forza di passare agli altri.
Magari in un tempo futuro, ma questo ha poca importanza.

Inviato: 1/3/2004 2:12
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Avevo letto l'articolo, ma ho capito ora che e' farina del tuo sacco. Complimenti davvero !

Pensavo anche.. visti gli accessi dall'estero, non sarebbe ipotizzabile mettere in piedi qualche ramo di discussione in inglese ? Magari intanto mettere un annuncio, poi una sorta di guestbook dove raccogliere adesioni per valutare l'interesse alla cosa.
Forse e' poco praticabile, magari e' piu' sensato andarsene per i forum e newsgroup internazionali e riportarci le informazioni tra 'noantri'.

It's just a thought, only a thought..

Inviato: 1/3/2004 0:35
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E pensare che sono Canonista per caso.
Avevo apprezzato la PowerShot S20 come tascabile, ma stavo per prendere la Fuji S2 Pro passando cosi' di fatto a Nikon, quando l'annuncio della 300D mi ha colto col fax dell'ordine in mano.
L'ho rimesso nel cassetto, ho aspettato l'uscita, ed eccomi ormai nei panni del canonista (pero' ho una testimonianza eccezionale di un ritratto fatto con un Nikon 200 micro che mi avevano prestato).

La 300D e' un bell'oggetto, la sto usando intensivamente e mi sta dando molte soddisfazioni. E tornando agli argomenti della discussione: come la proteggo dalla pioggia, visto che l'area di Seattle ha il record USA di giornate piovose ?

Ovviamente lo zaino AW fara' il suo dovere, fino a che non la uso.. Ma che mi conviene portare: un grosso ombrello, una tela cerata, una custodia subacquea.. A parte gli scherzi: non ho proprio esperienza di riprese in condizioni climatiche ostili, mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi ha degli accorgimenti standard.

Inviato: 29/2/2004 20:21
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No, dubbi non ne avevamo. Il confronto tra 35 mm (o peggio ancora APS) e grande formato non ha proprio senso. Ho letto in un'altra discussione che qualche stimato fotografo (che non conosco) aveva sostenuto di poter tirare fuori da una 300D quanto da un 4x5" o qualcosa del genere. Una boutade, immagino (che fara' molto piacere a Canon..).

Tutto cio' premesso (e premesso anche che non ho neanche tentato di tradurre il tedesco...), pero' almeno le immagini sulla Fuji le potevano fare in RAW e convertirle in TIFF, e non usare dei JPEG con lo sharpening a mille, non ce n'era certo bisogno..

Sul fatto che da una 35 mm invece, con degli obiettivi allo stato dell'arte e grana iperfine (o megapixel - puliti - in abbondanza) si possa tirar fuori qualcosa che imita il medio formato, questa l'avevo gia' sentita e mi sembra plausibile.
Nel mio piccolo ho portato all'esame di un corso di fotografia delle still life fatte, sviluppate e stampate da me, col 35 mm SMC della Pentax e TMAX 100. L'insegnante mi ha chiesto che formato (non che pellicola) avevo usato (ma era stanco e c'era poca luce..)

Quando saranno disponibili a tutti gli umani dei sensori medio formato (es. 645) con una buona trentina di MP (e non e' fantascienza), potremo riparlarne..

Inviato: 29/2/2004 18:51
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Ciao Cristina, benvenuta anche se so bene che c'eri gia' da prima

Parlo anche io solo per il piccolo formato, anzi piu' piccolo..

Come focale fissa il 45 TS-E della Canon, o il 24 in caso di 'crop da digitale'.
Tilt/Shift perche si' (non lo devo spiegare certo io a voi..).

Inviato: 28/2/2004 2:03
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Chiedevo scusa ai non canonisti perche' magari quella sfilza di sigle poteva dire poco. Comunque vedo che la serie TS-E e' ben nota: il 24 mm e' per me il most wanted, ma prima o poi tocchera' anche al 45.

Il fattore 1.6 e' solo un inconveniente temporaneo. Ho preso la 300D per fare pratica, ma il parco obiettivi lo costruisco in 'ottica' futura. Se non un formato pieno, anche un 1.2 secondo me non sarebbe male, oltretutto scremerebbe un po' di 'feccia' (aberrazioni, distorsioni, vignettatura etc.) al bordo, mentre infittendo i pixel sul rimanente ci puo' essere ancora abbastanza roba buona da tirar fuori. Per ora c'e' la 1D Mark II, ma il fattore 1.3 mi convince meno per il mancato 'rimappaggio' delle focali fisse su quelle esistenti, cosa che invece funzionerebbe meglio con 1.2 o anche 1.4. Non so se e' solo una mia perversione.. Poi forse hanno osato poco con i megapixel. Suvvia, a 10 potevano anche arrivarci rinunciando a un po' di tutta quella velocita', pero' non mi hanno consultato.. e magari non volevano dare fastidio alla 1Ds. Sicuramente per il fotogiornalismo va meglio cosi' (pero' con 10MP si fa la doppia pagina come si deve)

Dannazione, il discorso sulle attrezzature porta lontano e off-topic in questo caso. Mi riprometto di riparlarne sulle discussioni appropriate.
Per ora buonanotte a tutti.

Inviato: 28/2/2004 1:36
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