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OBA
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OBA……questi affari misteriosi…..che sono poi gli sbiancanti ottici, ossia una “sostanza” aggiunta ai fogli di carta per stampa inkjet allo scopo di renderla bianca. Si perché una carta, per bianca che sia, non lo è mai al 100% indipendentemente dal processo di lavorazione o dai costituenti (cotone, cellulosa ecc.) ma presenta sempre e comunque una colorazione che si avvicina al bianco ma non lo è al 100%. allora vengono aggiunti gli sbiancanti ottici che rendono il bianco più bianco. Sembrerebbe tutto perfetto, ma ci sono anche i contro. infatti “sembrerebbe” che questi OBA hanno degli effetti collaterali, ossia la tendenza a degradarsi con il passare del tempo, dando come conseguenza l’ingiallimento del supporto e perdita della fedeltà originale dei colori. in rete si leggono 1000 e più opinioni riguardo a questi benedetti OBA, ma io ci vedo una scarsa uniformità di convinzioni ed una palese assenza di dati quantitativi. Le domande alle quali non ho trovato risposta certa sono molteplici. Partendo dal presupposto che gli OBA siano deleteri per l’archiviabilità (pure questo punto basilare non è certo al 100%) mi domando: dopo quanti anni si inizia a vedere qualcosa? Le conseguenze sono ben evidenti o solo marginali? dopo quanto (se succede)la stampa è rovinata? Dopo 150 anni? Dopo 15? La quantità di OBA presenti ha un suo peso? Si perché alcuni supporti hanno bassa quantità di OBA e tale dato viene messo in evidenza (marketing o dato fondamentale?).
Insomma io chiedo se ne sapete qualcosa perché le carte fine art in fibra ecc. e senza OBA hanno un costo di molto superiore alla media….a dire il vero ci sono pure carte fine art in fibra con OBA dichiaratamente presenti che hanno un costo mostruoso……insomma non si riesce a capire un cavolo. Tendenzialmente i supporti Cotton Rag o in alfa cellulosa hanno costi di anche più del doppio rispetto agli equivalenti RC, vuoi per la maggiore “bellezza” della superficie, vuoi per la completa archiviabilità (cosa non valida per gli RC)….ma poi vedi supporti fine art che contengono OBA. E allora, se è vero che contengono OBA ed è vero che sono deleteri dove è questa completa archiviabilità? Perché sarà pur vero che tali supporti sono esteticamente migliori ma mi scappa la voglia di spendere 4 euro per un foglio perlato se posso spenderne 1,5 per un perlato RC. Per cosa poi? per una differenza estetica che per me non è fondamentale data la sua entità a fronte di un’archiviabilità non garantità…e poi, sinceramente, chi piangerà per la perdita delle mie stampe fra 50 anni? (anche fra 10 se vogliamo dirla tutta…).

Marco

Inviato: 11/11/2019 15:28
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Re: Fine Art vs Cotton Rag
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Qualcosa di stampa e supporti conosco. Che i termini cotton rag e quello 100% cellulosa si riferiscono al supporto cartaceo è palese e che non ha influenza sulla bontà di stampa pure. Il coating è altra cosa. Volevo sapere se supporti di cotone o cellulosa danno al foglio caratteristiche fisiche diverse (rigidezza, archiviabilità, facilità di manipolazione nella stampante…). Insomma perché alcuni supporti pregiati sono cotone e altri cellulosa e non solo di un tipo? Lavorazioni in un caso complicate? Risultati sovrapponibili? Allora perché due tipologie.

Marco

Inviato: 6/11/2019 16:56
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Fine Art vs Cotton Rag
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Una curiosità che vi chiedo da ignorante in materia. Vi sono supporti pregiati (definiti Cotton Rag) su base fibra di cotone ed altri sempre pregiati (definiti Fine Art) su base cellulosa 100%. Che caratteristiche hanno? Quale è meglio? Pro, contro, rigidità, archiviabilità…insomma perché l’uno o l’altro?

Marco

Inviato: 5/11/2019 17:04
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Re: Carte baritate per inkjet
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Per esperienza d’uso personale e maneggiamento vario delle stampe ho notato che (smentitemi se avete esperienze diverse):
il momento più “critico” per le stampe è quando escono dalla stampante. Va detto che gli inchiostri moderni all’uscita della stampa dalla stampante sono già tendenzialmente asciutti. Ho provato di persona a passare un dito su una stampa fresca appena fatta (sia lucida che matte) e non rimane il minimo segno (non è che non ho niente da fare e mi piace buttare soldi e rischiare per niente…..quelle stampe andavano cestinate). dicevo che gli inchiostri sono belli asciutti ma sono comunque passibili di inglobare particelle e soffrire di scuffing o mancate aderenze in alcuni punti dell’inchiostro.
Per minimizzare problemi di scuffing e particelle o pelucchi o polvere sul supporto sono solito “passarlo” con un panno morbido e che non lascia pelucchi (ideale la microfibra) sul foglio prima di introdurlo nella stampante. Adesso non inorridite ma secondo me la prassi più efficace è passare il foglio con il palmo di una mano aperta (mano chiaramente pulita e perfettamente asciutta). Attualmente faccio così e trovo la prassi efficace e senza conseguenze negative.
Poi solitamente lascio la stampa una giornata a fissarsi senza toccarla.
Le mie stampe sono immancabilmente con un bordino bianco di 1/2 cm o più. Questo fondamentalmente per ragioni estetiche perché così mi piacciono maggiormente. Poi, il bordo bianco ha pure una sua ragione pratica: consente un migliore maneggiamento del foglio e dovesse capitare un inconveniente, tipo usura (agli angoli) o danno al margine del foglio esso non coinvolgerebbe direttamente la zona stampata.
Infine queste benedette stampe vanno archiviate. Buste trasparenti o scatole di cartone o simili. Immancabilmente ho notato che una volta asciutte e finite le stampe, specie se su carte lucide, semilucide, perla e simili, insomma tutti i supporti con un coating soffrono non tanto i traumi, ma piuttosto le rigature; quei segni fini che appaiono all’improvviso e magari sono ben visibili solo angolando il foglio. Sinceramente le stampe inkjet non sono poi cosi’ delicate da subire rovinature da un semplice maneggiamento anche se fatto non con la massima cura. Ma alcuni supporti sono poi particolarmente soggetti al fenomeno graffi, altri mano, alcuni per niente. Tendenzialmente quelli perfettamente lisci ne sono più soggetti rispetto a quelli con leggera texture, puntinati o a buccia d’uovo. Come detto da archifoto per esempio la Harman baritata si riga per un nonnulla; altri supporti come la Epson semigloss non li righi nemmeno con un punteruolo. Ma da cosa derivano tali rigature che sono sottilissime, quasi sfrisetti ? Non da traumi fisici ma penso da corpuscoli vari che si interpongono fra un foglio e l’altro o fra foglio e contenitore. Ne sono convinto. La cosa più critica è per esempio riporre le stampe (quelle soggette al fenomeno) in buste (tipo favorit) di PP. Questo è un metodo che io ho deciso di utilizzare. Se le stampe rimangono nella busta tutto OK, ma se fanno dentro e fuori bisogna farlo con attenzione perché tali buste sono soggette ad una certa tendenza ad aderire sia al foglio contenuto che con le due facciate che le formano per (penso) elettricità statica. Se un granellino invisibile finisce dentro la busta esso li rimane come adeso e hai voglia a levarlo con un semplice scuotimento. Stessa cosa se si ripongono le stampe in scatole a contatto l’una con l’altra. Niente elettricità statica ma vi è comunque la possibilità di un corpuscolo nel mezzo.
Poi per maneggiarle io non ho mai usato guanti o accortezze simili….in fondo non sono mica fatte di cristallo. E’ vero che l’uso dei guanti viene fatto per evitare depositi di grasso delle mani e simili…..tanto io passo i fogli con la mano prima di stamparlo e finora non ho avuto problemi. Dovesse capitarmi le ristampo, e poi quando dovesse succedere magari sarò già defunto e comunque non sarebbe una perdita che privi il mondo di chissà quale irripetibile capolavoro.
Alla fine della fiera e concludendo la “resistenza” delle vecchie stampe chimiche rimane ineguagliata. Le inkjet sono poi meno delicate di quanto si pensi ma vanno trattate con maggiore cura. Il momento critico è subito dopo la stampa. Le lucide e simili possono essere sensibili alle rigature. E per finire, in rete alcuni se la menano troppo con accorgimenti vari per toccare le stampe…..io mica possiedo una camera sterile a prova di lieviti e batteri.

Marco

Inviato: 5/11/2019 12:16
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Re: Carte baritate per inkjet
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Vero, alcune stampe inkjet sono delicatine. Concordo pienamente circa quanto dici della Harman che ho usato anni fa. Bellissimo supporto ma troppo propenso a rigature varie. Anche altri supporti sono soggetti a riportare facilmente danni, e questo non arrivando a trattarli male ma solamente maneggiandole normalmente. Penso chenon siano tanto passibili di perdita d’inchiostrazione o danni a quest’ultima ma che molto facciano piccoli granellini di polvere che “rigano” immancabilmente i supporti piu’ lucidi.
Ma non è sempre così. Supporti quali la Epson Semigloss, credetemi, una volta stampati si possono maltrattare alla grande e non mostrano segni. Andando sulle carte matte la Epson Archival è ben resistente e non richiede cura od altro. Insomma queste due carte si possono usare come presine da cucina e rimangono come nuove. Certo, sono supporti con i loro limiti se paragonati alle nuove pearl, baritate, hot press, velvet ecc…….ma se serve un supporto resistente ad oltranza non hanno pecche. E poi, per esempio, a me la Epson semigloss non dispiace proprio anche come resa.

Marco

Inviato: 4/11/2019 12:51
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Carte baritate per inkjet
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ciao a tutti,
pongo una domanda particolare. Quale è secondo voi la migliore carta baritata per stampa inkjet?
So bene quale è la prima considerazione che segue ad un quesito del genere: è una domanda che non ha una risposta univoca e certa. Troppe tipologie diverse, troppo legata al tipo di soggetto, troppo dipendente da preferenze personali legate al tipo di superficie e lucentezza, grado di texture ecc.
Sono ben conscio di tali innumerevoli sfaccettature. e poi potreste dirmi che in rete si trovano mille e più review….basta cercare. Tuttavia io vi pongo ugualmente la domanda. Perché? Semplicemente perché vorrei conoscere ugualmente le vostre considerazioni legate all’uso “reale”. Considerazioni libere da dati numerici quantitativi che, a onore del vero, portano a diversità non sempre traducibili in caratteristiche rilevabili guardando dal vero una stampa. Vorrei dei pareri e giudizi personali che sottolineino i lati positivi e negativi di un supporto ed il motivo che ve lo rende ottimale. Insomma delle motivazioni legate all’uso “reale”. Una cosa del tipo “uso la carta x perché mi piace la sua texture/liscezza/lucidità, perché rende ottimamente le ombre, perché offre molto per il prezzo, perché rende bene i dettagli fini….Chiedo troppo?
Da parte mia dico che attualmente uso la Illford Fibre Silk. E’ una carta lucida ma non tanto quanto una glossy. Visivamente, da stampata, appare come una semiglossy con superficie liscia senza texture, ma fittissimamente puntinata se osservata da una certa angolazione; un effetto che richiama la Epson semigloss ma con puntinatura ancora più fitta e minuta. La stampa, come detto, appare ben definita ed incisa, con ottima resa dei dettagli e ottimo effetto nelle zone di colore uniforme. La resa delle stampe si differenzia notevolmente rispetto ad una matte ed è quasi identica ad una glossy con tutti i risvolti (su toni, resa, profondità dei neri) che questo comporta. Una stampa sulla fibre silk messa a fianco con una identica su matte si distingue al volo. Buonissimo il prezzo che è davvero contenuto per una baritata. dicono che soffra un pochino di gloss differential…sarà ma io non l’ho mai percepito come evidente o simili. Non di nuovissima concezione, cede il passo (dicono) a prodotti di piu’ recente concezione. Io questo non sono in grado di confermarlo. Punti negativi ? Ne ha uno solo ma di peso estremo. Non posso dire se sia capitato solo a me, tuttavia a volte (una stampa su una decina) mi capita che una piccolissima porzione (di 1 mm circa o simile) di inchiostro non aderisca al foglio, si presenti in leggero rilievo e toccato don le dita si “appallottoli” staccandosi rivelando il bianco del foglio. Non è proprio come lo scuffing che capita sulle matte dove si staccano scagliette di inchiostro, ma appare come se l’inchiostro abbia sotto di se un qualcosa, tipo una bolla che lo porta a non aderire al foglio. La conseguenza è tuttavia identica: l’inchiostro va via in modo totale lasciando una piccola zona di bianco che, specie su zone uniformi, salta all’occhio immancabilmente e rende la stampa rovinata. Non posso affermare con certezza che il problema dipenda solo dalla carta o che c’entrino anche gli inchiostri a pigmenti. Quanto posso dire ü che il fenomeno non si presenta con carte lucide diverse come la epson semigloss o sulla Fine Art Barita della Hahnemuhle (per la verità ne ho provati solo 4 fogli prestatimi) o altre lucide che ho provato.

Marco

Inviato: 31/10/2019 15:36
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Re: Va bene per raccogliere e conservare ?
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Ciao Fabio. Grazie per le info. circa il metodo da te adottato. Si presenta con risultati ottimali ma soggetti al vincolo della laminazione.
Come detto io volevo un sistema pratico di raccolta e catalogazione suddivisione. Ho fatto il primo quadernone ad anelli capace di contenere stampe A3+ in buste di plastica e devo dire che funziona bene per quanto concerne la conservazione e catalogazione. Anche dal punto di vista della visione non è poi malaccio. Certo non offre bontà di visione ottimale ma come detto non è quello che cercavo.
pensando invece ad un sistema ottimale per presentare e vedere le stampe io partire dal presupposto che le stampe non dovrebbero essere vincolate irreversibilmente ad un album o ad un supporto. Io immagino le fotografie “libere” come si usava una volta con le foto dei nonni conservate in una scatola. Certo le attuali stampe inkjet, in particolare se su carte fine art di fibra cotone, sono delicate e non reggerebbero a lungo tale prassi, anche se protette da spray appositi. quindi ? Io vorrei un sistema tipo album dove pero’ le stampe non siano fissate in maniera irreversibile alle pagine. un sistema in grado di offrire una certa protezione, senza però il vincolo di uno strato trasparente come una busta di PP. Esiste una cosa del genere? forse per stampe grandine no. In quei casi conviene conservare le opere in una scatola ad hoc. Ve lo immaginereste un album per stampe A3+ o A2? Invece per lavori max A4 forse…forse…ho visto che esistono in commercio triangolini adesivi trasparenti. Fissare 4 angolini al foglio di un album ed usarli per infilarci i 4 vertici di una stampa? La stampe ha dimensioni tali da potere trovare una perfetta stabilità sul foglio senza troppi giochi e con l’eventuale protezione frontale di una velina che separi le pagine il gioco dovrebbe essere fatto. Pagine fisse o rimovibili, a seconda delle esigenze. Cosa ne pensate ? Esiste un affare del genere o deve essere fatto su misura? Non ne ho idea….

Marco


Inviato: 21/10/2019 15:32
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Re: Va bene per raccogliere e conservare ?
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Grazie delle idee luisito. Tendenzialmente quello che a me serve è un sistema comodo e veloce di catalogazione/raccolta per tenere un certo ordine 8visto il mio essere disordinato). Vedere le stampe ottimamente non rientra nelle sue caratteristiche ricercate. Se voglio vedere bene le tolgo dalle buste.
Poi chiaramente se trovassi un sistema di archiviazione e pure presentazione ottimale non disdegnerei di adottarlo……forse ho una pensata….ma ci devo riflettere e poi se non lo boccio vi faccio sapere.

Marco

Inviato: 18/10/2019 17:23
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Re: Va bene per raccogliere e conservare ?
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Vero, vero….anche io avevo letto chi in rete si soffermava, esaltandolo, sull’odore di alcune baritate inkjet che richiamava pari pari l’odore delle baritate da camera oscura. Quindi vi è chi guarda, chi tocca, chi annusa……magari anche chi assaggia ???
Nel mio piccolo trovo sia fondamentale (ma che strano…) la resa estetica di un supporto. L’aspetto tattile? Ci sta ma non è poi basilare. Mi piace “sentire” il tipo di supporto ma non lo reputo fondamentale. Per esempio ci sono marche di carte di superficie identica ma vendute con spessori diversi. Io se devo acquisto le piu’ sottili perché decisamente piu’ economiche. Quanto dicevo riferendomi alla prassi dell’incollaggio su un album dei fogli riguarda piu’ che altro la non reversibilità dell’azione (o sbaglio e si possono staccare senza rovinare foglio ed album ?)

Marco

Inviato: 17/10/2019 11:30
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Re: Va bene per raccogliere e conservare ?
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Esiste un sistema di archiviazione + presentazione/visione delle stampe che sia ottimale per entrambe le cose ? Non saprei, probabilmente non perfetto per tutto. Conservare il piacere “tattile”, oltre che l’impeccabilità visiva unite ad una bontà di catalogazione sarebbe il massimo. L’udso di buste in PP in un quaderno ad anelli è ottimale dal punto di vista dello stoccaggio ordinato, variabile e catalogazione. Tuttavia per consentire una visione ottimale…lasciamo perdere. L’idea di incollare le stampe su un fogli di cartoncino rilegati non mi esalta. si perde la libertà e unicità del supporto originale e trovo che sia una soluzione troppo fissa senza possibilità di ritorno. allora ? Opterò per le buste di PP in un raccoglitore ad anelli. ottimo per tenere in ordine, non definitivo, scomodo per la visione ottimale ma permette di togliere le stampe facilmente. Esiste un altro sistema a dire il vero che tiene organizzate le stampe, permette una visione/maneggiamento ottimali (da foglio nudo). Molte case produttrici di carte e supporti fabbricano album ad anelli che raccolgono fogli direttamente stampabili inkjet, proprio delle carte (solo alcuni tipi) che vendono. I fogli praticamente sono gli stessi che vendono le case con la differenza che sono forati per gli anelli. Il contro ? Prezzi sono elevati. Poi vi è il vincolo che va bene per foto stampate li sopra e non per cose stampate altrove.
https://www.inkjetfineart.it/Album
Nessuna altra idea ? altri di voi cosa / come fanno ?
Io sono abbastanza soddisfatto perché cercavo un sistema di classificazione/raccolta. Ma per guardare ?

Marco

Inviato: 16/10/2019 17:11
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Re: Va bene per raccogliere e conservare ?
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https://www.clearfile.com/printprotectors.aspx

Peccato che non hanno i buchi per il raccoglitore...

Marco

Inviato: 14/10/2019 12:56
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Re: Va bene per raccogliere e conservare ?
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ciao Orso,
vero, ma come ho detto prima a me non interessa tanto un aggeggio che abbia la funzione di album per guardare in modo ottimale le stampe, quanto un sistema di archiviazione/catalogazione per ordinare il tutto e “vedere” cosa vi è ogni pagina e trovare quello che cerco al volo (non guardare ma solo vedere). Quindi cerco una visione buona ma non è questo lo scopo dell’album. Parimenti il fattore verticale/orizzontale non ha alcun peso.

Marco

Inviato: 14/10/2019 12:43
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Re: Era ora! (Stampanti Epson)
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sono sempre stato un monomarca convinto per le stampanti fotografiche. Sempre Epson, non perché posso dire che siano meglio di altre marche ma semplicemente perché mi sono sempre trovato bene. Bene ma ho sempre dovuto convivere con una pecca: quella dei due tipi di nero non in coesistenza. Ora, dopo anni, Epson sembra avere bypassato il problema. Ho però un dubbio; se ci hanno messo anni ed anni ad implementare questa funzione e se, ad oggi, riguarda solo nuovi modelli tipo plotter o di grande formato, quando (e se) arriverà su modelli piccoli tipo A3+ ?

Marco

Inviato: 10/10/2019 11:43
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Re: Va bene per raccogliere e conservare ?
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Ciao Orso e grazie dei pareri. Diciamo che a me servirebbe piu’ che altro un sistema di archiviazione per mettere ordine e poi trovare a colpo sicuro quanto cerco. Adotto attualmente il sistema descritto da Archifoto di riporre le stampe nelle scatole originali della carta, ma per me lo svantaggio è dato dalla non immediatezza di trovare quanto voglio senza prima aprire, svuotare, fare passare il contenuto ecc. Questo fondamentalmente perché sono un disordinato smemorato e non ricordo mai dove ho ficcato qualcosa, con la conseguente necessità di fare passare tutto per trovare quanto cerco. Quindi fondamentalmente vorrei un sistema efficace per riporre le stampe e con la caratteristica di tenere il tutto in ordine e con la possibilità di vedere il tutto semplicemente sfogliando (e senza fare disordine, cosa che mi capita sempre con le stampe nude e nelle scatole). Poi è chiaro che per la visione del contenuto le buste in PP ad anelli non sono il massimo….anche se leggendo in giro ho trovato che esiste un PP chiamato BOPP (biaxially oriented polypropylene) col quale vengono fabbricate buste ideali per raccogliere e vedere stampe. Dovrebbero essere limpide e perfettamente trasparenti. Da quanto ho capito questo polipropilene è chimicamente identico al comune PP ma le fibre che lo costituiscono hanno dei vincoli di orientamento che rendono la plastica molto molto “trasparente”, quasi fosse un vetro.

Marco

Inviato: 10/10/2019 11:18
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Re: Va bene per raccogliere e conservare ?
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Si, vero, le buste in polipropilene non sono tutte il massimo come limpidezza e bontà di visione di quello che contengono. C’è da dire che, per esperienze d’uso varie (in ambiti slegati dalla fotografia), se ne trova in giro una buona varietà di tipologie. Tutte in PP ma alcune lisce ma satinate, altre con superficie martellata. Optando per quelle lisce e trasparenti esiste una certa diversità di “trasparenza” e limpidezza. Diciamo che alcune paiono leggermente “annebbiate” (scusate il termine ma, per capirci, è quello che rende meglio l’idea). altra differenza è la tendenza (assente o più marcata) a perdere limpidezza con il tempo e l’uso e il maneggiamento. Per concludere direi che scegliendo bene e provando si potrebbe arrivare ad un buon compromesso. Nulla come i materiali dedicati, intendiamoci, ma un qualcosa di passabile.

Marco

Inviato: 9/10/2019 9:38
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So bene che il top per archiviare le stampe inkjet è l’uso di materiale archiviabile quali buste, raccoglitori ecc. Visto che questi accessori hanno tendenzialmente un costo non esiguo e dato che a me ne servirebbe un certo quantitativo per riporre diverse stampe formato A3+, ho pensato ad un’alternativa che non mi mandi in bancarotta fraudolenta. Ci sono vari raccoglitori ad anelli in vendita e prodotti da aziende che trattano materiale per ufficio del formato piu’ che sufficiente, corredabili con buste Favorit ad anelli in polipropilene trasparenti. Leggendo in giro sembra un materiale adeguato e, per esperienza personale, ci ho conservato varie stampe A4 per anni, non mi hanno dato problemi. Tra le altre cose questo sistema mi consentirebbe anche di guardare le stampe sfogliando i quaderni come degli album senza dovere sempre togliere le stampe.
Se qualcuno ha notizie, conferme, smentite, esperienze personali, ogni parere è benvenuto.

Marco

Inviato: 8/10/2019 13:04
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Re: You are lost little girl
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grazie a tutti.

Marco

Inviato: 23/9/2019 12:48
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You are lost little girl
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You are lost little girl, you are lost little girl, you are lost tell me who are you…

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Inviato: 19/9/2019 14:27
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Re: Sony A7 rIV
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Posso dire senza esitazioni di essere d’accordo con l’affermazione riguardo la differente filosofia che è alla base dell’uso di una macchina ULF rispetto ad una digitale infarcita di Mpixell. Posso spingermi ad essere d’accordo riguardo la indubbia differenza di competenze e capacità legate all’uso di una macchina GF. Ma io personalmente mi fermo qui’. Voglio dire: fra scattare una fotografia con una macchina GF/ULF ed una reflex/mirrorles presuppone delle competenze profondamente diverse e un impegno diverso. Molto. Ma, come ho detto, stop. Si arriva ad affrontare l’aspetto tecnico ma non si va oltre. Per scattare una fotografia con una ULF serve tempo, serve sapere “dove mettere le mani”, serve conoscere come fare senza avere certi automatismi. Con una reflex/mirrorles ci vuole meno applicazione per usarle e scattare una foto corretta. Usare e scattare una foto corretta. Stop. Scattare oltre la correttezza tecnica è ben altra cosa. Mi infastidisce l’affermazione riguardo la capacità di usare le nuove macchine anche da parte di un babbuino. Si certo, metto in program, processori immagine che risolvono moltissimi problemi e via. Ma usare non significa saper tirare fuori qualcosa di buono. Personalmente ho visto fotografie fatte con una macchina GF o ULF perfette tecnicamente ma vuote nei contenuti, pietose oltre alla perfezione realizzativa, ma esaltate ed osannate solo per il mezzo col quale erano state fatte. Capolavori e cagate si possono fare con cose diverse. Vi è una bella differenza fra essere capaci di far funzionare correttamente e produrre qualcosa di valido. e sento immancabilmente pensieri che sostengono l’utilità di certe caratteristiche o risoluzioni: se la usi per vedere su schermo alora bastano 10 Mpixell ecc…..ma allora visto che si posta e vede su smartphone ne bastano anche 2 di Mpixell……. se esistono tali risoluzioni è un vantaggio: se in taluni ambiti 50 Mp mi possono servire e se non mi serve allora acquisto una 20 Mpixell ed il suo prezzo sarà crollato a fronte di uscite sul mercato di macchine da 100 Mp. E poi certamente la facilità d’uso delle macchine di oggi è altra cosa rispetto al passato, ma trovo ci sia l’abitudine di dire sempre e comunque che le cose di ieri erano meglio, che il mondo di ieri era tutta un’altra cosa, che c’erano i veri valori e capacità che oggi invece a poco a poco si vanno perdendo. Ma è sempre così? Perdita di quali capacità? Acquisizione di nuove capacità mai invece? Se metti in mano a mio nonno un prodotto odierno magari non sa neppure come si accende. Mi pare ci sia in giro (non parlo della fotografia ma in vari ambiti) la prassi di rimpiangere il passato e la tendenza di dire che “ieri era tutta un’altra cosa”. Io ho i miei anni e non sono un giovincello proiettato solo all’oggi e domani, ma trovo nell’attuale andazzo delle “non nuove generazioni” un rimpiantodel passato spesso stucchevole. Io non sono proprio un innovatore a tutti i costi e delle cose di oggi moltissime non mi piacciono, ma non voglio e non ci tengo ad essere fossilizzato sulle cose di ieri. In questo modo si vive in retromarcia ed inseguendo qualcosa che non tornerà mai rinunciando a tutto quanto è attuale e perdendo la voglia ed opportunità di capire ed anche criticare ma a ragion veduta e motivata………. L’unica (triste) soluzione sarebbe la macchina del tempo.

Marco

Inviato: 31/7/2019 16:05
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Re: Sony A7 rIV
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Faccio il bastian contrario ed il provocatore (sopportatemi). Premetto che “tendenzialmente” sono d’accordo con le valutazioni circa la non vincolante utilità di macchine del genere (almeno non per tutti gli ambiti e per i fotoamatori) e che in buona parte c’entri il discorso marketing/primeggiare del brand/”io l’ho più grosso”. Tuttavia mi sorge spontaneo un parallelo, un raffronto con l’argentico……se per una stampa generica e negli standard basta una 5D mkII allora con l’argentico è adeguato un MF se non il 35 mm giusto? Se esigo i movimenti e qualcosa di maggiore opto per il 4x5. E allora perché il grande formato 8x10 ed addirittura l’ULF? Io sinceramente ho sentito sempre e solo lodare ed esaltare l’8x10 e l’ULF ed esaltare l’uso e coloro che lo usano. Quindi? Perché in un ambito si e nell’altro il totale contrario? E non tirate in ballo il discorso dei costi perché una folding mica te la tiravano dietro.

Marco

Inviato: 22/7/2019 12:44
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