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Re: filmomat automatic color film developer

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2000 sono veramente tanti per una macchina che sviluppi solo film...
Considera che alla stessa cifra prendi una jobo cpe3 nuova. Paghi qualche cosa in termini di automatismo ma sviluppi anche la carta colore senza parlare del fatto che è una azienda da decenni su piazza e che è un progetto consolidato...
Sui 1000 ci si poteva pensare bene ma a mio parere 2000 sono tanti.

Inviato: 19/9/2016 8:46
boh! e chi ci capisce niente.........
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Fer, mettici dentro anche qualche "pezzo pregiato" e qualche "fondo di bottiglia"...

Inviato: 4/9/2016 18:51
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Cmq ben curioso Fer di valutare questo bel test!

Inviato: 4/9/2016 16:21
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Mi chiedo però se in condizioni di luce differenti le lenti potrebbero rendere diversamente... Ovvero se uno scatto ed uno solo in una unica condizione di luce ed aggiungo anche di soggetto (quindi ritratto o paesaggio o altro ancora) possa poi essere realmente dirimente di una lente che andrà usata verosimilmente a 360 gradi e non per un unico scopo...

Inviato: 4/9/2016 16:21
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Archifoto, qua il termine "tridimensionale" cozza con la scienza parlando di una stampa in due dimensioni... Quindi non esiste.

Battuta a parte, penso che alla fine questo effetto che personalmente non posso definire in modo scientifico nè posso dimostrare (in specie con immagini a monitor piuttosto che stampate) credo che esista.
A cosa possa essere dovuto? A una serie di caratteristiche ottiche (il giusto mix) per la fase di acquisizione... ed eventualmente questo vale anche per le stampe...

Mah.
Io sono contento di aver selezionato delle ottiche che mi hanno restituito maggiore gradimento rispetto ad altre che ho trovato non di mio gradimento.
Come le ho giudicate?
Dalle stampe, ad occhio senza mai aver letto un test o visto una curva.
Ho scelto bene? Non lo so ma è di mio gradimento e questo mi basta.

Inviato: 20/8/2016 23:04
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Orso se come hai detto elsei d'accordo con:


luisito ha scritto:
Orso, come ha cercato di spiegare Fer in modo tecnico le caratteristiche di ariosità,plasticità,effetto presenza e come altro si voglia chiamare delle sensazioni globali di resa possono essere frutto di un MIX di caratteristiche ottiche ben misurabili che vanno dal macro al micro contrasto,alle caratteristiche dello sfumato, a quello del disegno del diaframma fino a tutte le altre caratteristiche ottiche di una lente (ovvero mix che è proprio di ogni lente in modo esclusivo... Ovvero ogni lente ha il suo mix e quindi io suo equilibrio... Ovvero quell'equilibrio che può essere più gradevole nel suo insieme di un altro)


Non vedo cosa altro dobbiamo aggiungere. no?

Inviato: 13/8/2016 14:16
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Orso, come ha cercato di spiegare Fer in modo tecnico le caratteristiche di ariosità,plasticità,effetto presenza e come altro si voglia chiamare delle sensazioni globali di resa possono essere frutto di un MIX di caratteristiche ottiche ben misurabili che vanno dal macro al micro contrasto,alle caratteristiche dello sfumato, a quello del disegno del diaframma fino a tutte le altre caratteristiche ottiche di una lente, per giungere ad un "equilibrio" che ti restituisce una sensazione non quantificabile ma percepibile di resa globale superiore...
Infatti non ricordo chi ha fatto l'esempio dell'attrazione fisica... Uomo o donna che sia il gusto è gusto. Ma qua te donne o uomini pur non oggettivamente belli so o affascinanti? E come lo quantizzi? Hanno quel MIX di bellezza, presenza, simpatia, scena, ed altre caratteristiche che un individuo della stessa specie invece squilibra verso una/due soltanto e lo fanno risultare meno attraente.

Ps1 riguardo il trascorso fotografico mi riferisco al fatto che le lenti sono costruite ovviamente per essere usate e nel mio uso quotidiano comune che non è scientifico ma che va dal notturno al controluce al ritratto al paesaggio determinate lenti mi hanno globalmente soddisfatto più di altre e questo senza mai contare quanti peli di barba aveva mio fratello nel primo o nell'ultimo ritratto.

Ps2 Claudio sei un grande con la battuta dei gatti... Mi hai fatto piangere dal ridere!

Inviato: 13/8/2016 8:35
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Resta pero in sospeso una richiesta di Luciano che mi intriga sottoporla a Ferie ed Orso...
Lui ha un obiettivo e gli piace quello sfocato...
Non può provarli tutti...
Visto che ha bisogno della medesima caratteristica trasportata su una focale differente, quale obiettivo risponde a quella esigenza?

Mi spiego... Se io ho bisogno di un 60mm che risolva 600linee/mm tu dalle curve mi dirai... Prendi l'X della marca Y.

Nel suo caso cosa ti sentiresti di rispondere?

Inviato: 9/8/2016 14:42
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Non me ne vogliate ma trovo non costruttiva ai fini di un dialogo mirato alla crescita ed al confronto il prendere una frase, decontestualizzarla da un periodo o men che peggio da un ragionamento più ampio, snaturandola, e commentarla.

Potrebbe essere poco corretta, o anche priva di fondamento, ma in una pagina quasi di intervento quella frase non può essere estrapolata in questo modo.

L'intervento era ben altro, e sebbene credo che nessuno abbia scritto quelle cose, non trovo corretto prendere tre parole di fila e commentarle quando il senso di tutto il discorso fatto era ben antro e ben chiaro.


Comunque Fer ed Orso purtroppo sebbene la logica voglia che il vostro ragionamento non faccia una grinza personalmente per il "trascorso fotografico" continuo a dissentire e restare della mia opinione.

Ho trovato comunque la discussione molto costruttiva; mi ha aperto ulteriormente all'essere critico sebbene non sia riuscita a smuovermi.

grazie!


PS personalmente ho una soglia abbastanza bassa di attenzione soprattutto quando c'è poco da essere attenti, e capita sempre più spesso. Questa è una rara eccezione...
Riguardo al capire poi... beh... lasciam perdere...

Inviato: 8/8/2016 23:01
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Fer qua si parla di opinioni... personalmente io ho sempre provato i miei acquisti sul campo e mai in laboratorio (ammirando i secondi per competenza)... ho cercato di provare le lenti o le macchine e dopo considerazioni generali ho comprato oppure, alla Totò, desistito... qualche volta ne sono stato contento qualche altra deluso... da cosa? non dalla definizione che non ho mai misurato, nè dalle lamelle che non ho mai contato... ma dalle immagini, dai suoi parametri quantizzabili (e mai quantizzati) e da quelli non quantizzabili (in cui credo).

ho selezionato nel tempo delle lenti che mi hanno restituito godimento nella resa quotidiana e venduto lenti che non mi dicevano nulla... da possessore di un 50mm provavo un 85 e poi un altro 50 poi con con qualche rullo di pentax passavo a qualche rullo di contax e canon... foto quotidiane. il risultato personale non è una prevalenza qualitativa di una rispetto ad altra ma di gusto estetico generale. Motivo per il quale ho scattato in vita mia 3 rulli di Velvia e mai più... non mi piace.
potrai fare 100 foto con due lenti simili e notare quel qualche cosa che ti piace in piu su 20-30 foto che possa essere una intonazione o uno sfocato o una plasticità (che per me esiste!!!) che mi hanno fatto propendere tenere delle lenti invece che altre.

mi verrebbe invece da rigirarti la domanda...
1-i tuoi acquisti sono a scatola chiusa, basati sui test che riviste o professionisti del settore affidabili conducono in modo rigoroso e chiaramente affidabile visto che, parole tue "Dunque a parte la solita percentuale di fuffa eterea ("plasticità" e "tridimensionalità", che fa particolarmente ridere in fotografia 2D), tutto il resto ricade nei parametri oggettivamente e scientificamente misurabili di cui Orso ed io parliamo fin dall'inizio"?

2-e dopo l'acquisto, basato su test he ne descrivono a vostra opinione tutto quello che c'è da sapere su quell'ottica, e quindi mai potrebbe deludere o sorprendere le aspettative in quanto ampiamente "curvate" secondo tutti i diagrammi possibili, ne siete stati sempre soddisfatti?






Inviato: 8/8/2016 11:29
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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forse spiegato da qualcun altro è più facile...

copio ed incollo un articolo preso da NADIR... e lo posto il link se il copia/incolla con referenza non fosse consentito dal regolamento:

http://www.nadir.it/ob-fot/SPECIALE_OBIETTIVI/speciale_ob-02.htm

" da NADIR di Gino Giardiello:

Sembra facile progettare un obiettivo, ed in effetti oggi, con un apposito software ed un computer, lo si può fare con grande facilità rispetto al passato. Come mai allora continuano ad esistere obiettivi economici ed obiettivi inavvicinabili, zoom dalle escursioni focali strepitose offerti a poche lire e zoom "risicati" dal costo di svariati milioni?

Michele Vacchiano ha già introdotto il problema delle prestazioni di un obiettivo e dei test, quindi sappiamo che non tutti gli obiettivi sono uguali e che la situazione è molto più complessa del sapere che un obiettivo ha "una risoluzione straordinaria".

In Germania già da un bel pezzo avevano capito che la definizione non è tutto, che le "doti" che rendono un'immagine bella sono ben altre e di conseguenza hanno inventato diverse metodologie di test che dovrebbero dare l'idea della qualità di un obiettivo nella vita reale.

Ho scritto "dovrebbero" perché, nonostante tutto, l'occhio umano resta l'ultimo giudice e non esistono test strumentali in grado di misurare l'ariosità, la plasticità o la resa "aggressiva" (che parolona!) di un obiettivo. Non dimentichiamo poi che non possono esistere due obiettivi in apparenza uguali che forniscano le stesse prestazioni e che il controllo dello standard qualitativo di produzione è un costo aggiuntivo non indifferente, come lo scartare tutte le lenti al di sotto di una determinata soglia.

Cercare di spiegare ad un'altra persona la resa di un obiettivo a parole senza avere delle immagini di riferimento (e non è che le fotine adatte al web aiutino poi molto) è oltremodo difficile. Non ci sono problemi nel misurarne la risolvenza, ma far capire che una immagine possa essere migliore di un'altra grazie ad altri parametri quale "il contributo dello sfocato" rasenta l'impossibile.

I progettisti tedeschi ce l'hanno messa tutta per cercare di tradurre in misure oggettive delle definizioni che sembrano (ed in buona parte sono) del tutto soggettive e di queste complicate misurazioni i test MTF non sono che una minima parte.

PLASTICITA'
Cosa sarà mai? Forse è riferita ai moderni obiettivi in plastica? Nulla di tutto questo, ma è qualcosa che va in senso opposto alla risolvenza: più risolvenza = meno plasticità, più plasticità = meno risolvenza.
La fotografia ha l'ingrato compito di dover riportare su due dimensioni dei soggetti che generalmente ne hanno tre. Fotografando una sfera questa diventerà un cerchio, ma il cervello riesce a compensare questi limiti grazie alla conoscenza dello stesso oggetto e grazie alle infinite ombre che danno l'idea della profondità (quando vediamo la foto di un pallone, noi sappiamo che è un pallone). Un po' come si fa quando si disegna: un cerchio non diventa sfera sino a quando non si aggiungono le ombre e le sfumature.

Quando facciamo un ritratto molte volte ci soffermiamo solo sull'espressione del modello, sulla nitidezza di particolari minuti quali ciglia, capelli, rughe. Se fotografiamo una colonna badiamo alle crepe nel marmo, ma non alla sensazione di profondità che l'obiettivo è riuscito a restituire, superando i limiti della carta stampata. Il senso di rotondità, se non c'è, viene aggiunto dal cervello (sappiamo che una colonna è cilindrica) e viviamo ugualmente felici. Non vivono felici, invece, tutti quelli che si accorgono del piattume di alcune foto seppur nitidissime: è come apprezzare un buon vino per il sapore ed il profumo al di là della sua gradazione alcolica. Plasticità è anche sinonimo di vasta gamma tonale, perché solo una enorme gamma di tutte le più tenui sfumature riesce a rendere al massimo l'idea del "volume" in un soggetto bidimensionale.

CONTRIBUTO DELLO SFOCATO
Se "sfocato" significa "fuori fuoco", mi dite come fa a migliorare un'immagine? Il discorso si riallaccia alla plasticità, ai passaggi graduali tra piani a fuoco e piani fuori fuoco, le parti nitide si fondono con quelle sfocate e contribuiscono alla resa globale. La parte a fuoco non sembra ritagliata con le forbici ed incollata su quella sfocata. Uno sfocato progressivo ed "a regola d'arte" contribuisce al senso di tridimensionalità e la parte del tutto sfocata arricchisce la foto (è uno sfocato ben modulato o avvolto dalla nebbia?).

TRATTAMENTO ANTIRIFLESSI
Ricordo le famose foto con il sole alle spalle, regola numero 1 dei padri che prendevano la fotocamera solo d'estate per fotografare i figli in vacanza. Ricordo le foto di me piccolo, al mare, con gli occhi sempre chiusi ed il viso contratto in una smorfia. Sarà per reazione ma, quando ho cominciato a fotografare, ho cercato di non mettere mai le persone con il sole negli occhi e col tempo questo è diventato il mio modo di fotografare qualsiasi cosa: il fotografo, per non avere il sole alle spalle, deve averlo per forza davanti o di lato e non sempre si possono cercare le zone d'ombra né sono giuste per il ricordo che si vuole portare a casa.
Un buon obiettivo deve permettere di fotografare in qualsiasi condizione, anche col sole negli occhi, mantenendo sempre integra la qualità dell'immagine, vale a dire senza velarsi, perdere saturazione cromatica o fare riflessi eccessivi. Il riflesso è una caratteristica naturale delle lenti, ma un conto è avere una immagine bluastra con zone nebbiose ed un altro è avere un bell'esagonino da qualche parte con il resto della foto integro e ben contrastato.
Non illudetevi di risolvere il problema con un paraluce: questo evita solo i raggi di luce laterali rispetto alla lente frontale, ma come il sole entra in campo non c'è paraluce che tenga (eppure conosco un sacco di gente "esperta" che continua ad usarlo con le luci frontali). Altri obiettivi, invece, si velano persino a causa di forti fonti luminose fuori campo. Questa è la grande differenza tra il portare a casa la foto voluta ed il doverci rinunciare o dover cambiare inquadratura.

SATURAZIONE CROMATICA E PRECISIONE DEL COLORE
Non c'è obiettivo al mondo che non produca immagini a colori, compresi quelli vecchissimi, quindi dov'è il problema? Il problema è che il colore non è uguale per tutti, checché se ne possa pensare. Ogni obiettivo ha una propria personalità ed i colori hanno un diverso grado di saturazione e dominante (resa calda, neutra o fredda) che i fabbricanti cercano di rendere costanti all'interno della stessa marca.
I fotografi più anziani si ricorderanno l'enorme problema di molti vecchi obiettivi Nikon che non erano costanti nella resa cromatica. Obiettivi diversi avevano colori diversi e questo era molto sgradevole nella proiezione di diapositive quando, per esempio, capitavano una dopo l'altra una foto scattata con il 28mm (colori freddi) ed una scattata con il 135mm (colori caldi).
Il colore non è uguale per tutte le lunghezze d'onda e colori diversi vanno a fuoco in punti diversi. Quindi voi mettete a fuoco con la massima cura, ma l'immagine non sarà nitida come sembra nel mirino (questo a tutta apertura ed in condizioni critiche, perché ad F/8 vanno bene quasi tutti gli obiettivi). I fabbricanti seri hanno sempre corretto almeno tre lunghezze d'onda come livello standard, riservando la famosa parolina APO, con la quale si intende che un obiettivo è apocromatico, cioè corretto per tutte le lunghezze d'onda, solo agli obiettivi professionali dal costo più elevato. Oggi però con APO spesso si marcano obiettivi universali abbastanza economici che sono corretti solo per tre lunghezze d'onda, cosa che Zeiss e Leitz hanno sempre fatto senza aggiungere alcuna sigla nel nome. Verificate i prezzi di un vero obiettivo apocromatico e capirete come la sigla APO su uno zoom economico sia solo una presa in giro.

Ancora sul colore c'è da dire riguardo la precisione dello stesso (anche se molte volte la colpa è della pellicola o del Laboratorio). Nessuno si sogna di fotografare un prato e poi di controllarne i colori sulla stampa con una mazzetta di colori Pantone, ma se lo facesse scoprirebbe delle enormi differenze e/o la scomparsa di molte sfumature. Anzi, un colore senza sfumature sembra ancora più bello e saturo, ma ha come rovescio della medaglia che i soggetti perdono plasticità. Un obiettivo buono deve saturare i colori senza modificarli e conservando le sfumature. Sembra facile ma non lo è. Basta pensare all'abitudine di molti fotografi di sottoesporre sistematicamente le dia per saturare i colori. Le immagini sono indubbiamente d'effetto e talvolta lo faccio anch'io, ma normalmente preferisco (per esempio nell'immagine di un trullo contro il cielo azzurro) che il bianco resti bianco ed il cielo sia molto saturo e di un bel blu corposo. Sottoesponendo, il cielo diventa più blu, è vero, ma il bianco del trullo diventa grigiolino.

I Giapponesi però sono furbi e, per non alzare i costi degli obiettivi, hanno inventato pellicole come la Fuji Velvia che satura tutti i colori (ma la tridimensionalità non può inventarsela). Addirittura la sensibilità della Velvia non è neanche di 50 ISO effettivi come dichiarato ma si attesta intorno ai 35-40: in tal modo, con una sottoesposizione creata "ad arte", la saturazione aumenta ancora.
Chi ha buoni obiettivi che non necessitano "trucchi", di solito preferisce le pellicole "normali" o professionali dalla resa quanto più fedele possibile.

APERTURA MASSIMA EFFETTIVA
L'apertura massima dell'obiettivo è una misura, quindi dovrebbe essere attendibile e confrontabile. Purtroppo non è così perché molte case, per fare sembrare più luminosi i propri obiettivi "arrotondano" i valori a loro favore, talvolta anche di mezzo stop. È tutto un altro effetto dire F/2,8 anziché F/3,5, no?
E la cosa non finisce qui: ammesso che la misura geometrica sia reale, rappresenta solo le dimensioni effettive del "buco" e non della luce che riesce a passare attraverso le lenti grazie alla bontà del trattamento multistrato. Morale della favola, obiettivi in apparenza di uguale luminosità possono non esserlo affatto all'atto pratico.

PRECISIONE, FORMA E NUMERO DI LAMELLE DEL DIAFRAMMA
Il diaframma contribuisce in maniera notevole alla qualità dell'immagine e non solo alla profondità di campo. Il diaframma ideale che garantisce la massima qualità dovrebbe essere un cerchio perfetto: il numero di lamelle ed il loro movimento preciso è quindi determinante. Ricordo un vecchio test in cui veniva messa a confronto la qualità di un obiettivo - sempre lo stesso - con diaframmi di forme diverse, dal cerchio ad uno con tre sole lamelle. La differenza di qualità, soprattutto nello sfocato, era visibilissima.

CONCLUDENDO
I test pubblicati sulle varie riviste (senza stare a discutere sulla esecuzione a volte approssimativa da parte di alcune), vanno presi "con le pinzette" dato che riescono a dirvi solo in minima parte della resa effettiva di un obiettivo. L'ideale sarebbe poterci fare "un giro di prova", cioè scattare delle foto anche fuori il negozio con una buona pellicola invertibile ed in diverse situazioni. Non sarà un test scientifico al 100%, ma non dimenticate che il giudice finale saranno i vostri occhi e la risolvenza strepitosa con le mire ottiche in studio con luce controllata, rimarrà nel grafico che vi aveva tanto entusiasmato.
"


PS
FER cortesemente non ho mai detto che si possa attribuire una stampa ad un obiettivo ed anzi l'ho smentito categoricamente più volte... giusto riguardo il leggersi o meno... poichè è la terza volta che lo scrivi ed è la quarta che preciso... grazie.

Inviato: 8/8/2016 10:12
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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vabbe trovo inutile continuare a discutere su un tema che vede le posizioni cosi distanti.

io ribadisco che a mio avviso due ottiche diverse a parità di focale hanno molti parametri oltre le curve che possono essere valutati e non misurati che possono e dovrebbero essere presi in considerazione.

evidentemente non la pensiamo tutti allo stesso modo... ma il mondo è bello per questo.

mi aspettavo una maggiore presa di posizione riguardo tale argomento... ma sarà agosto o sarà che il digitale ha portato a scegliere le lenti solo in base ai peli di barba che riesci a contare oppure, per carità, che io sia l'unico a non conoscere minimamente le caratteristiche MTF del mio parco ottiche... resta uno scialbo confronto dialettico.

Inviato: 7/8/2016 23:14
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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sta mattina mi sono svegliato con la voglia di capire fino a che punto due ottiche diverse della stessa focale, chiaramente alla stessa apertura potessero dare una immagine uguale.

ovviamente la "prova" è stata fatta in modo del tutto casareccio e bonario.

ho montato su una digitale con adattatore i due 50mm della stessa casa ma di differente produzione e concezione in quanto una datata ed una nativa digitale ed ho scattato (cielo plumbeo) ad f4 - 1/400" a 400 iso in RAW chiaramente senza alcun tipo di correzione nè postproduzione esportate in tiff.


PREMESSA: che lo scatto non presenta criticità, non è una persona da ritrarre, non va certamente preso ad esempio assoluto e che le differenze potrebbero sia ampliarsi ma anche ridursi in condizioni differenti di soggetto e/o illuminazione

CONSIDERAZIONE PERSONALE: immaginiamo solo per un attimo che non siamo in digitale (quindi in grado di intonare con un clik la foto a nostro piacimento o a nostro distorcimento) ma in pellicola la cosa che mi risalta agli occhi a primo impatto è la resa del colore... non si può certo dire che siano uguali.
e come la potremmo esprimere in curve?
beh visto che non si può esprimere allora non la calcoliamo.

la resa e soprattutto l'evoluzione dello sfocato...
beh anche qui come si può dire che siano uguali?
e come la potremmo esprimere in curve?
beh visto che non si può esprimere allora non la calcoliamo.

Ora, considerato che parliamo della stessa casa madre (quindi teoricamente con la stessa filosofia costruttiva ma con differente schema ottico) non voglio dire quale sia di mio gusto nè dire neanche che ottiche sono... NON importa. NON è una gara. NON è questa meglio di quella. NESSUNO risalirà mai alla lente dalla foto nè sarà questo a dire che una foto piace o non piace.

Ma vi prego non continuate a dire che se una cosa non si può misurare non esiste oppure è esoterica oppure è fantafotografia.

Allega:



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Inviato: 7/8/2016 11:21
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Marco nessuno credo che possa vedendo una immagine dire questa è una Leica su Fuji ho una Pentax su portra.

Quello che sin dall'inizio sto cercando di esprimere a quanto pare con difficoltà e probabilmente anche contro il parere di alcuni semplicemente perché non in accordo è che l'immissione in commercio di una nuova ottica oltre che per fini commerciali non va valutata solo per la sua apertura e aggiungo a mio avviso per la sua risolvenza ma anche per la sua resa su carta.

Poi ovviamente ognuno è libero di acquistare in base al proprio ordine di valutazione che in alcuni casi può essere un qualcosa di quantizzabile ed in altri un qualcosa di non quantizzabile.

Inviato: 4/8/2016 14:47
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Questo era chiaro sia quando ha fermato da orso sia quando da te detto in precedenza quello che non riesco a comprendere fino in fondo forse perché probabilmente non detto con chiarezza è la fisiologica evoluzione della frase ovvero:

"Essendo pertanto tutti i parametri non misurabili edel tutto aleatori personali discutibili e opinabili la scelta della lente è in funzione della sua curva."

Poco importa che questa abbia altre caratteristiche non quantizzabili.
Curva est curva.

Io non sono d'accordo.
Per nulla.

Non si può negare che due lenti diverse abbiano una diversa resa e solo perché questa non può essere quantizzata non debba o possa essere presa in considerazione.

Concludere quindi che una cosa che non può essere misurata non esiste è contro il buon senso.



Inviato: 4/8/2016 14:42
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Io personalmentr non mi sono mai sognato di riuscire a distinguere gli obiettivi dagli scatti... Ma nemmeno di pensare che con obiettivi diversi si possano ottenere immagini uguali le cui differenze siano riconducibili esclusivamente a curve.

Potrebbe piaceri lo sfocato o la resa del cinquantino 1,8 rispetto a quello dell'1,2... Mah non saprei.

Ma da molti interventi si desume un totale piattume tra le varie offerte di lenti pertanto meglio fare un bel test mtf che è preciso e poi in barba a parametri non quantizzabili propendere per la curva migliore.

Dire poi che non si è distinti gli Zeiss da canon non vuol dire che siano venute fuori foto identiche spero... Altrimenti scriviamo al signor Zeiss e facciamo i complimenti per questa colossale montatura di marketing che è riuscito a creare attorno alla sua azienda...

Inviato: 4/8/2016 12:10
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Mi auguro di non essere allora il solo a pensarla in modo diametralmente opposto a te... Altrimenti sarebbe oltre che ingiusto per le lenti ed i loro produttori (essere relegate a capacità di creare curve e non di creare immagini) quanto lo sarebbe appunto anche per la foto in senso assoluto.


Inviato: 3/8/2016 23:24
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Orso non mi fraintendere e ripeto non mi fraintendere... Ma non riesco a trovare un filo logico e soprattutto una idea di fondo al tuo intervento... Cioè: quindi? Che hai detto? E soprattutto che vuoi dire?

Io per ora ho cercato di esprimere un concetto semplice:
-due ottiche che hanno uno schema diverso non vanno valutate solo per i test mtf.
-la scelta dell'ottica può prescindere anche da tali misurazioni e/o propendere per otticheba differente luminosità non necessariamente per il guadagno di luminosità o di risolvenza (vedi planar vs tessar per essere popolari).

E nella fattispecie un 105 1,4 potrebbe avere una resa che non ha il 105 2,8 che non necessariamente sarà una maggiore risolvenza solo perche si può misurare e qualcuno lo possa scegliere appunto perche ha una minore risolvenza ma una resa che si avvicina ai suoi gusti. Che possa essere il calore o la tridimensionalità o lo sfocato i altro ancora...

Dal tuo intervento capisco che non hai detto di essere in disaccordo ma che ti impegni a dire appunto il contrario... Mi confondi.

Inviato: 3/8/2016 20:06
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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Da caserta
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Orso forse non sono stato molto chiaro o hai forviato il senso del messaggio...

Da quello che dici a questo punto tutti i 50 sono uguali e tutti gli 80 sono uguali... Di tutte le aperture e di tutte le marche!!! Non ci vuole nessun test per dire che è una follia.

Se giudichi una lente dal test mtf possiamo ragionare anche come dici tu... Questo risolve piu di quello e questo vignetta meno di quell'altro.
Ma su tutti prendi l'80 zenza e prendi l'80 planar, li metti su cavalletto e fai le curve. Se questo significa per te valutare una lente e soprattutto sceglierla siamo purtroppo lontani.
Spiegare il distacco dei piani che ottengo con il planar e l'incisione che ottengo con i pur ottimi zenza non vuol dire che uno sia migliore di un altro. Vuol dire che due ottiche della stessa focale fatte da due case in modo diverso avranno inevitabilmente una resa diversa con i limiti aberranti di chi purtroppo giudica dalle curve e non dal campo.

Il senso del messaggio precedente era proprio questo... Che se la stessa casa fa due 80 che hanno uno schema diverso (vedi tessar e planar) con una relativa apertura diversa, inevitabilmente la resa della immagine è diversa.

Lascia stare ingombri, pesi, difficoltà di progettazione... Questo non è in ballo.

Riguardo la richiesta specifica li ho avuti ma ora non più perche ho scelto il piu luminoso per lo stesso motivo per cui ho preferito hassy a zenza e mamiya,e ti posso dire che se mai tu trovassi qualcuno che è in grado di misuraeti il "calore" o la "plasticità" o ancora lo sfocato di una lente vuol dire che hai trovato un "esoterico".

Allora come fare? Non resta che provare.

PS anche sul planar 85 x contax ci sono versioni made in germany e made in japan della stessa lente con lo stesso schema... Io ho purtroppo solo il secondo ma molti che li hanno avuti entrambi dicono che se non ricordo male a causa del diverso strato antiriflesso, hanno una resa leggermente differente su pellicola... Parliamo della stessa lente.

Inviato: 2/8/2016 7:19
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve?

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27/5/2006 13:11
Da caserta
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Tornando alla questione principale credo che il propendere verso ottiche più luminose possa derivare anche dal fatto che la resa globale alla medesima apertura rispetto al meno luminoso sia differente.
Nel caso del 50mm 1.7 ed 1.4 di casa Zeiss per contax infatti a favore di una maggiore incisione del primo a mio personale giudizio risponde una maggiore plasticità e calore del secondo.
Molti in casa Hasselblad parlano di differenza nell'ambito degli stessi 80mm 2.8 tra le diverse serie prodotte...

Alla fine anche io credo che se cambi lo schema ottico o la luminosità di una lente a parità di focale ne cambi anche la resa e la scelta non ricade solo sul guadagno del mezzo stop ma appunto su altre variabili di resa o anche solo per molti sul fatto che costa di più ed ha il bordino rosso e fa più professionista.

Inviato: 1/8/2016 13:03
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