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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto.

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Photo8x10 ha scritto:
Sono più interessato alla parte meccanica, spero non avrai i problemi cho ho avuto, ho tutt'ora, con la SC-P900(stessi problemi con la P700) macchine interessanti sulla carta, ottima stampa, ma meccanicamente un disastro, testina che tende a battere sulla carta nonostante le regolazioni, che tende a graffiare la superficie più lucida, pizza reel sui formati grandi nonostante la funzione di non usare i rulli di espulsione. Nonostante i tecnici venuti, mai risolti i problemi, e come mi ha detto lui strutturali della macchina e poco risolvibili, mitigabili.

La P900 non sono mai riuscito a vederla dal vivo, ma scrivi cose che non mi stupiscono. I problemi veri di queste stampantine sono meccanici. Un plotter serio A2 pesa 40 kg, la P800 ne pesa 20, la P900 è scesa a 14, plastica a profusione, ma tra i "pro" Epson parla di design gradevole...

Inviato: 14/6 5:56

Modificato da FabioBi su 16/6/2025 22:20:38
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto.

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Claudio53 ha scritto:
sulla mia SP800 è abbastanza complicato usare il caricamento posteriore per carte spesse e peggio ancora il caricamnto anteriore.

Il caricamento anteriore è problematico se il foglio non è perfettamente planare, e a causa delle imprecisioni del vassoio di caricamento, un gingillo di plastica con un certo gioco laterale.

Inviato: 14/6 5:44

Modificato da FabioBi su 16/6/2025 22:20:52
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto.

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Pino ha scritto:
è stata ferma circa 40 giorni ma spesso la lasciavo spenta 20-30 giorni e stampava perfettamente senza bisogno di pulizie degli ugelli (sempre usando inchiostri originali).

La mia P800, con la quale stampo esclusivamente BN su carta baritata formato A4, sempre cartucce originali, la lascio ferma tra i 30 e i 60 giorni, e faccio lo swap dei neri una volta all'anno (passo al Matte, stampo un paio di fogli su carta comune, e torno al Nero foto). Questo da circa 3 anni. Ogni volta che la accendo faccio la prova ugelli, e finora non è mai mancato un solo trattino (sgratt sgratt...)
Una cosa che faccio ogni volta prima di accenderla, è scuoterla per una decina di secondi in modo da agitare gli ink nelle cartucce in uso per eliminare eventuali depositi, una raccomandazione che avevo letto da qualche parte.
Non saprei dirti se ci sono elettrovalvole sui vari colori, ma da quel che descrivi credo anch'io che i problemi vadano oltre l'intasamento degli ugelli.

Inviato: 14/6 5:40

Modificato da FabioBi su 16/6/2025 22:19:31
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Re: Saul Leiter a Monza

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Difficilmente riuscirò a vederla, sono in un periodo colmo di impegni in casa. E' un autore che mi piace molto, conosciuto in una edizione di Fotografia Europea a Reggio molti anni fa.
Mi ricordo una sua frase: "Grazie alla fotografia ho imparato il gusto di guardare. Semplicemente, osservo il mondo; è una fonte infinita di piacere."

Inviato: 12/6 6:11
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto.

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Pino ha scritto:
devo buttare la terza stampante a pigmenti (Epson SC-P600), colpa mia perché, pur usata sempre con inchiostri originali, per una serie di vicende personali ho aspettato troppo a stampare.

Quanto l'hai lasciata ferma per intasare tutto in modo irreversibile?
Io ho la sorella maggiore, e ogni volta che la accendo incrocio le dita...

Inviato: 12/6 6:05

Modificato da FabioBi su 16/6/2025 22:18:44
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Re: Sebastião Ribeiro Salgado 08 Febbraio 1944 - 23 Maggio 2025

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R.I.P.
Per me Genesi (visto la prima volta ai Tre Oci e una seconda non ricordo dove) rimane il suo lavoro migliore, anche rispetto all'ultimo sull'Amazzonia.

Citazione:

Pino ha scritto:
Ho anche il catalogo firmato, edizione Taschen di 517 pagine quasi tutte di fotografie in formato circa 20x30 alcune in doppia pagina, stampa di notevole qualità.

Concordo sulla qualità della stampa, ma chi mette, fa mettere, permette di mettere, foto a doppia pagina in un libro specie se bello ciccioso, lo giustizierei in modo cruento (scusate la digressione).

Inviato: 12/6 6:01
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Re: 35 0 28 ?

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luciano ha scritto:
Per gli usi che sono loro più congeniali: foto di viaggio, paesaggio, architettura, street, ritratto ambientato...

Quando facevo foto di viaggio, nell'accezione più classica (ma parlo di 30-40 anni fa), usavo il 24 e il 35, e li trovavo un'ottima accoppiata.
Da tempo, per paesaggio, architettura, e ritratto ambientato (di statue), cioè il 99% delle foto che faccio, utilizzo il 28 e il 35, rigorosamente decentrabili (parlo di Nikkor AiS), che assieme al 18 formano il mio corredo grandangolare.
In percentuale, uso molto di più il 28 del 35.

Inviato: 12/6 5:46
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Re: Lifestyles

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Bellissima, Pino. Peccato quell'uomo che ti è passato davanti proprio mentre scattavi...

Scherzi a parte (credo di aver già detto che le mie fotografie stanno agli antipodi della street e non comprendono mai esseri umani reali) trovo che la parte bassa della gamba sinistra in appoggio perfettamente a fuoco e l'altra mossa rendano perfettamente la camminata, come la testa un po' mossa dia l'idea del breve sguardo distratto verso il cartellone pubblicitario.
Ma la vera chicca è quel numerino (forse ha ancora una cifra davanti) in alto a sinistra che per il carattere e l'ovale che lo racchiude identifica una sola città al mondo, su una striscia chiara orizzontale tra il quadrato e il rettangolo allungato neri della porta sottoesposta, il tutto che divide verticalmente l'immagine con un nettissimo confine nero/bianco e si contrappone allo sguardo umano (non reale di quel momento ma statico come il numerino) all'altra estremità dell'immagine.
Credo di aver fatto inorridire a sufficienza tutti i fotografi di street, e mi eclisso.

Inviato: 16/4 8:50
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Re: Padroneggiare Ombre Fuori Fuoco

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Interessante discussione.
Ci sono due tipi di immagini. Uno richiama il mosso, quindi tempi lunghi in ripresa, effetto molto simile a quello della foto di Pino. L’altro è puro sfocato, e richiama lo sfocato che si ottiene in un forte controluce.
Ho usato il verbo “richiamare” perché, secondo me, entrambi i tipi di immagine non sono frutto né di mosso né di semplice sfocatura in fase di ripresa.
Quell’effetto mosso, disuniforme nelle varie zone dell’immagine, l’ho osservato fotografando attraverso antichi vetri fatti a mano posti a pochi millimetri dalla lente frontale dell’obiettivo con messa a fuoco sul soggetto.
Quell’effetto sfocato l’ho osservato mettendo persone in controluce dietro una lastra di vetro finemente smerigliato e molto vicine a questa lastra di vetro.
In due delle immagini sfocate delle persone con gli ombrelli, di vedono bene a fuoco puntini bianchi in una e striature bianche sull’altra. Potrebbero essere stampe (o addirittura disegni) su supporto trasparente retroilluminato, fotografate attraverso una lastra di vetro finemente smerigliato posta a breve distanza davanti ad esse, e col fuoco regolato sulla superficie di questa lastra.
Tutte ipotesi, ovviamente, come le ha ottenute lo sa solo lei.

Citazione:

CarpeDiem ha scritto:
ma vedo che quando chiedo spiegazioni sulla tecnica non c’è molta collaborazione.

Farei lo stesso, tutti i fotografi hanno qualche piccolo segreto...

Comunque, complimenti da parte mia alla fotografa, sono immagini che mi piacciono molto.

Inviato: 16/4 8:12
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Re: Ghirri al Masi di Lugano

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Premesso che non sono mai stato né sono un fan di Ghirri (di sue mostre ne ho viste, alcune foto mi sono piaciute altre molto meno), se vado a vedere una mostra fotografica mi piacerebbe vedere le foto di quell’autore così come le ha volute lui quando le ha messe in circolazione, e non gli effetti del degrado sulle stampe d’epoca causati da processi chimici approssimativi.

Inviato: 18/1 13:54
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Re: Mostra Burtynsky a Mestre

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Io l’ho vista. Se devo essere sincero preferisco il primo Burtynsky, quello di Oil o di Chittagong tanto per citare qualcosa, quello delle foto grandi ma ancora di dimensioni umane fatte con la Technika o con la Phillips ottodieci.
Stampone di 5x10 metri, punto di vista drone, mi emozionano sempre meno.

Inviato: 31/12 7:25
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Re: E' morto Gian Paolo Barbieri

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Credo davvero il più grande fotografo di Moda italiano.
R.I.P.

Inviato: 31/12 7:21
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Re: Vivian Maier a Monza

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Da sempre suddivido le fotografie che vedo in due grandi categorie, quelle che mi piacciono e quelle che non mi piacciono. Non sono mai riuscito a farmi piacere una fotografia solo perché l’ha scattata un grande fotografo o perché qualcuno l’ha pagata una cifra folle o perché a tutti piace.
Le fotografie di Vivian Maier a me piacciono. Molto.
Essendo la mia fotografia agli antipodi della Street, quelle che più apprezzo sono quelle pensate, come gli autoritratti, alcuni davvero geniali.
Vivian Maier al mondo della fotografia non ha dato nulla perché non le interessava. Ha sempre fatto un altro mestiere, ed ha sempre fotografato esclusivamente per sé stessa, per il puro piacere di fotografare nella più assoluta libertà. Cosa che me la fa stimare oltremodo.
Tutto ciò che è stato scritto e detto su di lei a posteriori è opera di altri, ma almeno ci ha permesso di vedere le sue opere. A collocarla al livello dei più grandi nomi noti del suo tempo sono le sue fotografie, non ciò che si è detto di lei.

Alla signora di cui si parla, oltre alle giuste osservazioni di Pino ricorderei che Berengo Gardin ha un archivio di 2 milioni foto, Scianna, che non fa più foto da una decina d’anni, ne ha scattate un milione e duecentomila, ecc. ecc.

Inviato: 31/12 7:20
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Mostra Biasiucci a Torino

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https://gallerieditalia.com/it/torino/ ... 7/antonio-biasiucci-arca/
Anche questa mostra a Torino è molto interessante, ma bisogna affrettarsi.

Inviato: 6/12 7:06
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Re: Micro - che ne dite ?

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pamar5 ha scritto:
Poi c’è l’ambito professionale e dei fotoamatori evoluti.

Sono lontano dal mondo dei professionisti da tempo, ma giro molto e ti assicuro che il mondo dei fotoamatori, evoluti o meno, si è molto ridotto rispetto ad una volta.
Almeno 99 persone su 100 che incontro in giro viaggia col solo scopo di immortalarsi in quel luogo.
Del restante 1%, almeno 9 su 10 mettono lo zoom alla focale minima e tengono la fotocamera girata all'insù per prendere anche la punta del campanile della chiesa che hanno davanti.
PS: belle le macro, la penultima su tutte.

Inviato: 6/12 6:59
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Mostra Burtynsky a Mestre

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https://www.m9museum.it/mostre/burtynsky-extraction-abstraction/

Segnalo questa grande mostra ormai prossima alla chiusura (12 gennaio 2025)

Inviato: 6/12 6:48
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Re: Percezione dello sfocato nel mirino

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Fer ha scritto:
In parte dipende dal sistema ottico del mirino (che ha una sua focale e una sua apertura effettiva) e in parte dal tipo di vetrino

Sì, indubbiamente due fattori che influiscono, non ci pensavo...


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Fer ha scritto:
l'immagine che vedi nel mirino è "piccola" e non può mostrare al tuo occhio gli stessi dettagli dell'immagine finale,

In effetti c'è sempre un fattore di ingrandimento del mirino minore di 1.

Inviato: 19/11/2024 6:28
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Re: Percezione dello sfocato nel mirino

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Però guardare una scena nel mirino di una reflex (Nikon F2 nel mio caso), è molto diverso dal guardare un provino a contatto 24x36 mm dove sembra tutto a fuoco...



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archifoto ha scritto:
come minimo mi ci mandano a calci nel sedere!

Io ci andrei anche a calci nel sedere, tanto amo quella città... , però giuro che stavolta non è una scusa, la foto la devo (voglio provare a) rifare davvero

Inviato: 8/9/2024 20:57
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Percezione dello sfocato nel mirino

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Raramente uso il pulsante per il controllo della profondità di campo, ma in qualche caso dove lo sfocato deve essere calibrato, sì. E mi sono accorto che lo sfocato che percepisco guardando nel mirino è inferiore (meno sfocato) di quello che poi mi ritrovo in foto.
Me ne sono accorto una decina d’anni fa, al cimitero di Faenza. Dovevo fotografare una statua con dietro una lapide scritta, e volevo che si capisse che era una scritta ma non volevo che fosse leggibile. Macchina su cavalletto, tutto il tempo a disposizione, provato i vari diaframmi e scelto quello che mi soddisfaceva. Ma alla fine la foto risultò più sfocata e non si capiva che era una scritta. Tanto che l’anno dopo tornai a Faenza a rifarla.
Difficile quantificare perché dipende dalla focale e dalla distanza, ma con un 105 a 3 metri la differenza dallo sfocato che percepisco nel mirino e quello che ottengo poi in foto potrebbe essere di uno stop.
E’ una cosa normale? A qualcuno è capitata la stessa cosa?

Da allora ne tengo conto in fase di ripresa… anche se qualche volta me ne dimentico… la prossima settimana riparto per Salamanca per rifare una foto del settembre scorso “troppo sfocata”… (a giugno ero là, ma la posizione del sole non andava bene)

Inviato: 5/9/2024 18:57
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Re: Bar Formica

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Pino ha scritto:
Hai commentato nel 2012...

Azz... che memoria! (rivedendola, me la ricordo bene anch'io)

Citazione:

Pino ha scritto:
... per dire come il genere fotografico che uno fa influenzi il modo di guardare e valutare.

Certo, fotografare insegna a guardare, ed ogni genere di fotografia insegna a guardare in un determinato modo.

Inviato: 31/8/2024 5:04
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