Ho molti anni di camera oscura sulle spalle, ma forse perchè sono un ciuccione non me ero accorto.Inoltre le foto, con qualce eccezione, erano tutte poco nitide, considerando anche le condizioni avverse in cui sono state scattate. E così mi sono messo a pensare, come molte altre volte, alla annosa questione: quando una foto esprime veramente una emozione la sua perfezione tecnica passa in secondo piano. Certo non è sempre così. Le foto di AA hanno una forza unica poichè sono perfette dai due punti vista, ma non è sempre necessario che sia così. Anche quando vidi Bresson ebbi lo stesso pugno allo stomaco: ma come, qui la nitidezza e la stampa perfetta non ci sono!! Eppure erano foto bellissime. Ecco, io mi danno per ottere negativi e stampe di buon livello, a volte qualcuna mi riesce, ma la foto vale meno di nulla. Quindi mi consolo cercando di migliorare l'aspetto tecnico, almeno un pò di soddisfazione mi resta. A volte mi chiedo: ma perchè insisti? E mi rispondo: a me me piace.

Galeno ha scritto:

Facciamo l'appello degli interessati e ci mettiamo d'accordo?

alfa ha scritto:

Non capisco che cosa sia il lato tecnico di cui parli.

La "tecnica" è solo un metodo per ottenere qualcosa. Quindi ti chiedo: cosa vuoi ottenere quando scatti?

Un saluto,
Alessandro

Infatti sta qui la questione. Quanto è importante il rispetto della giusta tecnica di scatto e di stampa? Quanto è importante che una foto BN abbia una estesa gamma tonale, dei neri profondi, dei bianchi leggibili? Quanto è importante che sia ben composta? Anche su questo forum a volte, giudicando la foto di qualche partecipante, diciamo che non è ben inquadrata, che andrebbe tagliata meglio, che non è nitida, ecc. Picasso era un grandissimo disegnatore (vedi periodo rosa e blu), eppure i suoi quadri cubisti sembrano fatti da uno che non ne è capace: trasgredisce tutte le regole del disegno.
La mia osservazione verteva appunto su questo aspetto. Guardo molto al rispetto delle regole canoniche di sviluppo e stampa (quante discussioni su accoppiata pellicole+sviluppo anche qui da noi?), ma poi vedo che le foto di molti grandi artisti questa perfezione non ce l'hanno. Certo è un serpente che si morde la coda. Una foto bella è bella anche se ha i bianchi sparati ed i neri grigi? Oppure deve essere prima ben fatta e poi anche espressiva? Non so dipanare la matassa.

PS Si fa tanto per chiccherare eh.. alla fine ognuno ha il suo metro di giudizio.

mauro8156 ha scritto:
Si ma Paolo Pellegrin, a mio parere, è un fotografo del dolore, dell'immagine del fotoreporter che "sbatte" una flashata in faccia al soldato sofferente, la mamma che scappa dalle bombe con in braccio il bambino, l'anziano che chiede aiuto perchè li vicino stanno mitragliando.

Certo le sue sono immagini che trasudano realtà , dolore, angoscia; sono immagini anche molto belle, ma il solo pensiero che ritraggano un essere umano in difficolltà , spesso ferito o vicino alla morte, in guerra o con un mitra in mano in me suscita un atroce dubbio: ma non era meglio non fotografarle, dedicarsi ad un racconto meno drammatico evitando di lampeggiare su fatti tragici?

Si ma Paolo Pellegrin, a mio parere, è un fotografo del dolore, dell'immagine del fotoreporter che "sbatte" una flashata in faccia al soldato sofferente, la mamma che scappa dalle bombe con in braccio il bambino, l'anziano che chiede aiuto perchè li vicino stanno mitragliando.

Galeno ha scritto:
Le foto di AA hanno una forza unica poichè sono perfette dai due punti vista, ma non è sempre necessario che sia così.