1) Ieri sono andato a vedere la mostra del World Press Photo che in questi giorni è al Museo Romano di Roma.
Cosa si puà dire di più di quello che non è stato detto?
Foto molto forti e riguardanti per la maggior parte gli eventi che più di tutti ci hanno colpito (leggasi Tzunami, Darfur, Olimpiadi ,la strage di Beslan e l'Iraq).
Come già  sapete il WPP premia in molte categorie e per ognuna non ho potuto che essere d'accordo sulle scelte della giuria.
Da appassionato sono sempre in cerca di Reportage sulle riviste e molti di questi li avevo già  visti su riviste e internet, potete immaginare la mia contentezza nel vedere premiato un reportage sulla condizione del lavoro nelle fabbriche della Cina che avevo visto su D di Republica e che mi era piaciuto particolarmente.
Certo vedere tutte le foto insieme a grandezza naturale è un'altra cosa e dentro non fai altro che porti domande su come il nostro mondo non sia perfetto come crediamo e su come grazie a questi giornalisti siamo in grado di sapere anche in quei paesi dove i regimi totalitari cercano di nascondere i loro misfatti.
Se la mostra dovesse capitare nella vostra città  non perdetela, è un'obbligo andarla a vedere

2) Non pago di questo piccolo spuntino ieri sera mi sono anche "sparato" in prima visione assoluta sugli schermi di casa Morenne il documentario "War Photographer".Un film che ogni aspirante fotoreporter dovrebbe avere nella sua videoteca.
Nel film si puà seguire James Nachtwey in azione durante la realizzazione di vari reportage, grazie all'utilizzo di due minicamere poste sulla sua macchina fotografica e ad un videoperatore sempre incollato al fotografo.
Durante la visione non si puà rimanere coinvolti dalle sequenze di guerra in cui James Natchwey con aria tranquilla e con rispettoso distacco esprime, con il suo occhio e il suo fantastico modo di vedere, la missione del fotoreporter: essere lo sguardo dell'uomo normale sull'assurdità  degli accadimenti storici contemporanei.
Consigliatissimo!