Qualche altra foto con il Bonotar 105 mm della Belfoca-2.
Anche se questa ottica (tripletto) mi piace parecchio, ho notato che a mano libera faccio fatica a controllarne la tendenza alle deformazioni prospettiche che è tipica di tutti i tripletti, d'altronde non per niente nella storia delle ottiche per fotografia dopo il tripletto di Cooke, si è passati a schemi più complessi. Questo lo avevo notato anche con un 105 Ensar, invece con quelli nelle focali da 75 ad 85 più comuni sul 6x6 il fenomeno è meno evidente. Chiaramente inquadrando a mano libera con il mirino di una folding e senza un cavalletto con cui stare in bolla il fenomeno si evidenzia in modo imprevedibile. Non è certo adatto quindi per foto di architettura a mano libera. Questo non toglie nulla al fascino dei fotogrammi che può dare, fascino che è dovuto secondo me, ad un'altra aberrazione solo parzialmente corretta nei tripletti: la curvatura di campo. Le foto fatte con questi tripletti in genere piacciono proprio per questo "benefico difetto" che restituisce immagini con ampia profondità di campo verso l'infinito restituendo un effetto di tridimensionalità molto vicino a quello della visione umana che pur tecnicamente carente ai bordi, entra nella scena. Questo fenomeno è innegabile osservando una foto fatta con un tripletto; mentre un fotogramma fatto con una ottica perfettamente corretta lo si potrebbe "guardare da fuori" e magari attrae la sua perfezione, nell'altro c'è sempre la sensazione di esserci dentro, e i difetti passano in secondo piano.

Se qualcuno dovesse rispondere a quest post, io per qualche giorno non potrò accedere al computer e mi scuso in anticipo.

Panoramica delle prove fatte finora:
http://www.flickr.com/photos/fotoapino/

Allega:

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