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Re: Scorci sulla Gallura
Utente non più registrato
A proposito di fotografi al ribasso, alla laurea di mia figlia ho buttato 70€ perchè io ho fatto le mie foto (per fortuna) ma siccome c'era il fotografo ufficiale, mi sono detto: acquisto il pacchetto perchè almeno ha le foto fatte dal professionista. Risultato: le ha fatte tutte col grandangolo piuttosto spinto senza livellare il punto di ripresa e quindi pareti sghimbesce e tutti con le teste grandi e le gambe corte; una cosa oscena!

Quando ho preso accordi per la spedizione (purtroppo senza poterle vedere) ho parlato al telefono con l'agenzia per cui lavorava questo "fotografo" ed era di italiani, mentre lui aveva l'accento dei paesi dell'est.

Probabilmente, come dice Franz, al prossimo ribasso le daranno da fare al gatto (travestito da fotografo).


Inviato: 1/5/2017 0:19
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Re: cercasi obiettivo con elevato potere risolvente low-price
Utente non più registrato
Ti metto altri due esempi. La prima foto è uno scatto banalissimo quando facevo le prime prove con la Nex.
La seconda ha dato luogo ad un intento più creativo che metto alla fine in bianco e nero.
Sono così come inquadrate e ricavate da RAW, con poca riduzione del rumore, poco contrasto, e soltanto 50% 0.8 di raggio di sharp sulla prima e 40% / 0.8 sulla seconda.
L'ultima è il risultato finale in bianco e nero.

CLICCARE SULLE FOTO



Allega:



jpg  Takumar2.jpg (898.66 KB)
2594_59061c52516ab.jpg 1400X933 px

jpg  Takumar2-centro.jpg (878.95 KB)
2594_59061c633cb3e.jpg 1341X907 px

jpg  Takumar.jpg (802.38 KB)
2594_59061c8ef3d91.jpg 1200X1800 px

jpg  Takumar-centro.jpg (927.25 KB)
2594_59061ca37f203.jpg 1709X1134 px

jpg  Takumar-alto-destra.jpg (556.52 KB)
2594_59061cb2b115a.jpg 962X751 px

jpg  Takumar-alto-sinistra.jpg (556.07 KB)
2594_59061cbf25daf.jpg 980X754 px

jpg  Takumar-basso-destra.jpg (445.87 KB)
2594_59061ccc4729e.jpg 880X674 px

jpg  Takumar-basso-sinistra.jpg (567.29 KB)
2594_59061cd866f95.jpg 999X707 px

jpg  French-Revolution.jpg (194.28 KB)
2594_59061cfca219d.jpg 1024X751 px

Inviato: 30/4/2017 19:21
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Re: cercasi obiettivo con elevato potere risolvente low-price
Utente non più registrato
Penso che con quella pellicola renderà sicuramente molto meglio, io l'ho usato sulla Sony Nex3 (Aps-c 14 Mp). Ci sono affezionato perchè con questo ho fatto questa foto. I crop te li metto se ti possono interessare in qualche modo riguardo la resa centro-bordi ma non è quello che mi interessa in genere nelle foto che faccio. Comunque quoto il fatto che è un buon obiettivo.

CLICCARE SULLE FOTO



Allega:



jpg  Takumar3.jpg (170.51 KB)
2594_5906189fba529.jpg 773X1024 px

jpg  Takumar3-crop.jpg (744.41 KB)
2594_590618ccebe62.jpg 1136X1486 px

Inviato: 30/4/2017 19:09
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Re: Scorci sulla Gallura
Utente non più registrato
Citazione:

FranzX ha scritto:
Citazione:

Mxa ha scritto:

Empatia ed amore sono sostantivi molto pesanti.


No, non credo che lo siano.

Quale che sia il motivo per il quale fotografi, professionale o hobbistico, alla base c'era un tempo una parolina che a me piace molto: fotoamatore.

Dovevi avere una passione.

La diffusione totale della possibilità (e semplicità) di catturare immagini ha stravolto la fotografia, il suo linguaggio, la sua motivazione profonda.

Non guardo al passato con nostalgia (se non per una questione economica e per il fatto che mi pagavano per fare ciò che amavo), ma non ho ancora capito il presente.

So solo che se fotografi pensando alla destinazione finale della tua immagine e non guardi dentro di te mentre lo fai, ottieni immagine prive di un senso profondo. Io, poi, lo chiamo amore per tutta una serie di ragioni delle quali possiamo discutere che, però, necessiterebbero della presenza di un bravo psicanalista.

Fatto sta che una volta dividevo i fotoamatori in feticisti e appassionati dell'immagine: i primi avevano un'adorazione per l'ottico-meccanica, gli hardware; i secondi erano innamorati delle immagini che riuscivano ad ottenere. Ogni fotoamatore aveva entrambe le componenti, ma in proporzione diversa.

Oggi vedo per lo più un manierismo frustrante, una dedizione esagerata alla tecnologia, una chiusura in se stesso di chi fotografa. In parole povere l'amore per la fotografia "è perduto ormai, non resta che qualche svogliata carezza e un po' di tenerezza..." (De André)


E le foto ancora dotate di una propria anima, che avrebbero qualcosa da dire di profondo, sono coperte dal rumore dei miliardi di immagini che ogni giorno vengono generate.



Assolutamente d'accordo!

Inviato: 28/4/2017 10:41
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Re: Scorci sulla Gallura
Utente non più registrato
Citazione:

Mxa ha scritto:

..........
Empatia ed amore sono sostantivi molto pesanti. Tornando all'esempio di sopra, io non credo che i fotografi degli anni '60 che riprendevano i meridionali che arrivavano in Stazione Centrale a Milano (mio zio, per esempio) fossero buoni e quelli di oggi cattivi. Come non lo pensi tu. La motivazione per me non era empatia ed amore ma semplicemente un'ideologia dominante nel campo artistico che spingeva - con intenti nobili, certamente - a fare un tipo di fotografia sociale. E quando e' diminuita di molto la spinta propulsiva di questa ideologia i fotografi non sono diventati poco empatici, semplicemente hanno avuto stimoli progettuali diversi.

E poi ci sono sempre stati i Walker Evans che convivevano temporalmente con gli Ansel Adams.

Mi fermo qui in questa discussione - per quanto interessantissima - perche' sono largamente OT rispetto al tema iniziale del thread.


Concordo senz'altro sul fatto che nel mondo della cultura e dell'arte c'era una impronta di sinistra, ma c'era dell'altro. C'era la cultura di una società in cui il prossimo contava assai nel bene e nel male perchè la solidarietà nella comunità significava sopravvivenza della stessa e del singolo in un popolo strutturato per la maggior parte in piccole comunità rurali da millenni. Questa attenzione veniva ereditata anche in famiglie ormai urbanizzate da tempo.
Ma non c'era solo l'impronta ideologica citata, e l'aspetto antropologico, c'era anche quella della cultura cattolica. Messe insieme influenzavano non poco il modo di guardare il mondo.

Forse è questo modo di guardare che si è svuotato di contenuti per fermarsi all'estetica.

Inviato: 28/4/2017 10:10
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Re: Scorci sulla Gallura
Utente non più registrato
Citazione:

pamar5 ha scritto:

E poi torna sempre il paragone "una volta era diverso". l'età dell'oro è il passato e come si faceva prima....mi sbaglierò ma io di età dell'oro ricordo solo il Klondike di Zio Paperone......

Marco


Non si tratta di rimenbrare nostalgicamente il Klondike, è una constatazione di come sia cambiato l'approccio all'ambiente fisico e sociale.

Non è difficile oggi che se qualcuno sta passando accanto ad un incidente stradale, invece di cercare di soccorrere i feriti, si metta a filmarli e fotografarli con il telefonino. Così come ci sono afflussi di gente che invece di fare la gita al mare o in montagna vanno a vedere i paesi distrutti dal terremoto per esserci nell'evento, magari non si erano mai sognati di andarli a vedere quando erano interi (tornerei a citare l'esserci documentato per immagini, a cui si riferiva Franz).

Oggi non importa quasi a nessuno di cogliere in uno scatto o in un progetto fotografico la vita reale, quella banale di tutti i giorni, quella di chi perde il lavoro e si trova davanti alla azienda a scambiare speranze e domande con i colleghi fuori dai cancelli. La quotidianeità dei ragazzi che non studiano e non lavorano giocoforza. Quella di chi era insegnante precario a Bari e gli hanno dato la possibilità di essere di ruolo a Bolzano a 1000 Km da marito e figli, quela delle badanti Moldave o Ucraine che si ritrovano tutte assieme la domenica a fare un picnic frugale sui tavoli del parco per parlare la propria lingua e scambiarsi notizie su figli e genitori lasciati a casa. Quella di chi fa il turno di notte in fabbrica o in ospedale, quella di chi asfalta l'autostrada in agosto, quella di chi mantiene a stento moglie e figlia vendendo calzini e tovaglioli porta a porta ecc. ecc.
Ma anche la vita di chi fa l'università o il lavoro ce l'ha e sta economicamente bene, dove frequenta, se frequenta, quali luoghi e persone gli stanno attorno, come si veste, dove lavora ecc. ecc.

Queste cose (cambiati i parametri di poco) erano la fotografia degli anni '50, '60 e '70.
Quante se ne vedono di foto così oggi sui social e sulle raccolte di stock? Praticamente nessuna perchè le foto di stock servono a pubblicizzare luoghi e prodotti, ma sono milioni e milioni e quindi sembra che il mondo sia tutto bello, lucido, nitido e colorato di colori stupendi. Le foto dei social servono a rendere pubbliche le vacanze i ristorante e i compleanni. E quindi ancora montagne, laghetti, spiagge, tortine e candeline.

La fotografia rispecchia lo sguardo della gente sul mondo e se certe foto non si vedono più, non è perchè il mondo è diventato più bello e più colorato, è perchè la gente il mondo lo vuol vedere così, o meglio, non vuole più vederlo per quello che è. Nostalgia del Klondike? No, constatazione che la vita degli altri, vista con empatia, e con amore, non interessa più (a meno che non siano stesi sull'asfalto).

Inviato: 28/4/2017 1:59
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Re: Scorci sulla Gallura
Utente non più registrato
Citazione:

.......
Ebbene, laddove i turisti risolvono tutto in una manciata di secondi, Ansel Adams, con una esperienza fotografica di quasi mezzo secolo alle spalle, ci impiegò 10 giorni!
Il risultato fu però che la foto di AA è quella più conosciuta e rinomata di quel luogo, laddove le migliaia di foto dei turisti non lasciano tracce..
.....


Quoto, ad un occhio minimamente allenato, non sfugge la differenza fra uno scatto voluto ed uno casuale. Quello cercato ha in sè gli elementi compositivi (una volta anche tecnici, ma oggi le macchine fanno tutto da sole)che fanno la diferenza.

Oggi però sono enormemente aumentate le possibilità di un approccio consapevole e formalmente corretto riguardo l'inquadratura rispetto ai tempi di Adams, grazie ai corsi diffusi anche nel web e ai milioni di esempi su cui farsi l'occhio. Il problema sta piuttosto nella creatività. Proprio la ridondanza di esempi è causa di omologazione sui soggetti per coloro che si accontentano di clonare una inquadratura.

Invece la creatività e la sensibilità, la capacità di svincolarsi da schemi preconfezionati (odio la regola dei terzi e se in qualche mia foto è leggibile, è solo perchè istintivamente c'è) o ci sono innate o non ci sono.

Spesso ci sarebbero ma rimangono soffocate dalla ricerca del soggetto che piace (anche se clonatissimo), dalla ricerca della fotocamera o dell'ottica che potrebbero darti un di più, da questioni di fotocamera X vs fotocamera Y, obiettivo X vs Y, sviluppo finegranulante e pellicola strabiliante, ma se un domani dovessi stampare una foto 2,5m x 2, questo sensore è insufficiente, devo cambiarlo, appena cambiato i rumors mi dicono che con quel sensore adesso è abbinato un processore più potente, e poi la macchina fa raffiche di soli 8 fotogrammi/sec mentre l'altra ne fa 12, e poi il medio formato è un altro pianeta, ma meglio ancora il GF, il massimo è il MF digitale da 100 Mp, allora se è da 16Mp è da buttare. C'è gente che ha passato gli ultimi 10 anni a leggere i libretti di istruzioni invece che fotografare.

Bisogna fare un passo indietro, prendere dall'armadio la macchina che non ci pesa troppo, l'obiettivo meno ingombrante e uscire perchè c'è il mondo ancora là fuori (fino a che Kim Jong ce lo lascia così) e la fotografia, come diceva qualcuno, si fa con i piedi.

Luciano stai sereno, sembra che uno studio abbia dimostrato che l'alzaimer fa aumentare la creatività (sono cose di aree del cervello). Se ti sta calando vuol dire che stai bene, a me purtroppo sta crescendo.

Inviato: 27/4/2017 20:41
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Re: Scorci sulla Gallura
Utente non più registrato
Citazione:

FranzX ha scritto:
..........Il vero problema, tuttavia, a mio avviso, risiede nel fatto che è cambiata la motivazione insita nel fotografare. Si fotografa per dimostrare di essere vivi e di essere presenti in un certo luogo e in un dato momento.
Io fotografavo perché amavo i miei soggetti, anche quando erano palazzi.

Non c'è più amore nelle foto contemporanee. Tutto qui


Quoto in pieno; aggiungerei come corollario che ce n'è troppo per se stessi (basta pensare ai selfies) e mi piace l'osservazione assimilabile al "c'ero anch'io".

E' proprio così, non c'è più l'empatia col mondo ma una "ricerca" che si ferma all'estetica in sè.

Non sono soltanto le pastoie legali che inibiscono la fotografia di strada, ad esempio, ma proprio un sempre minor interesse per la vita degli altri e quindi per un genere di fotografia che cercava di documentarla e descriverla.
Questo vale anche per l'amore per i soggetti che cita Franz; c'è soprattutto attenzione al produrre una foto che sia in linea con gli stilemi dell'estetica attuale che si avvale anche di ciò che la tecnologia fornisce in termini di ottiche e fotocamere. Il soggetto non conta, conta che si presti a dare come risultato la bella foto secondo i canoni attuali che si deducono come sommatoria da ciò che si vede nei siti citati.


Inviato: 27/4/2017 18:04
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Re: Scorci sulla Gallura
Utente non più registrato
Bisognerebbe fare dei distinguo: io stesso nella discussione su Zanni ho citato la "fotografia clonata" come esempio di foto che hanno una "originalità" se non fosse che sono centinaia gli scatti che sono stati fatti per cogliere l'originalità che tale non è più; vedi l'esempio del torrentello con cascatella (in questa Zanni non c'entra) e tempo lungo o la mandria di gnu che corrono nella polvere.
Però non è che bisogna abolire la foto di paesaggio perchè le Dolomiti del Brenta sono sempre le stesse. Certo l'insenatura con rocce e specchio d'acqua è un tema comune però la foto che piace a me (l'ultima) ha una perfezione nella esecuzione, nella luce cristallina, nell'effetto dell'acqua con i suoi colori e nelle prospettive, nell'atmosfera che si percepisce, il tutto senza taroccamenti che mi fa dire che è una gran bella foto e onore al fotografo che l'ha fatta.
E' diverso ad esempio quello che un po' mi scoccia. Anni fa ho fatto una sequenza intitolata "Passi colorati" e pubblicata su Fotoavventure e nel mio sito. Adesso ogni volta che c'è l'acqua alta a Venezia un giornale locale pubblica una foto presa con la stessa identica prospettiva e con lo stesso soggetto. Quella che ho fatto io era unica e con la sua originalità, nessuno aveva mai fatto prima foto a quel tipo di soggetto. Oggi potrei sentirmi dire che ho copiato la foto del giornale. Per carità può anche essere che qualcuno abbia avuto l'idea di mettersi nella stessa prospettiva con l'acqua fino al ginocchio a fare la stessa foto, però la cosa è un po' sospetta e mi scoccia.

QUI

Ecco che volontaria o meno, c'è la clonazione di una sequenza che passa per una interpretazione originale del fenomeno dell'acqua alta. Da qui in poi probabilmente ci saranno decine di fotografi più o meno amatoriali che faranno bella figura per l'originalità di certe foto.
E' quello che mi fa imbestialire quando qualcuno mi suggerisce: "prendi spunto da....". Io non prendo spunto da nessuno, se sono io ad avere un modo di vedere mio che poi magari può anche essere originale, sono contento così. Se sapessi in cuor mio che mi faccio bello dell'idea (o lo spunto) di un altro mi sentirei una me..a ma questo tipo di vergogna ormai è sempre più raro.

Inviato: 27/4/2017 12:02

Modificato da PinoKent su 27/4/2017 12:21:05
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Re: Archiviazione file digitali
Utente non più registrato
Citazione:

luisito ha scritto:
Avrei intenzione di sostituire l'HD interno portandolo a 2tb (ora è 1) come principale purtroppo unico per problemi di spazio, e poi prendere un sistema con 2hd esterni che fanno beckup esterno (raid)... come dici giustamente tu il costo di 1 o di 2 non è determinante ma per 70/100 euro potrei trovarmi a salvare gli scatti degli ultimi 10 anni molti dei quali in attesa di tempi migliori per le stampe,purtroppo.

Sono d'accordo con Pino sul non estremizzare nel caso di amatori comuni mortali... Però credo che neanche sia una bella esperienza perdere i dati visto anche il costo relativamente contenuto per un sistema di doppio beckup esterno che con un paio di centinaio di euro potrebbe salvarti l'archivio.


Se prendi 2 TB come disco principale, ti consiglio di fare due partizioni, una più piccola per SO e programmi (500 Gb bastano e avanzano) e l'altra per salvare i files.
Riguardo al RAID, come ripeto, non ne vedo l'utilità in un sistema in cui si tratta di fare una semplice copia di salvataggio, che si può fare tranquillamente a mano.

Inviato: 27/4/2017 8:02
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Re: Archiviazione file digitali
Utente non più registrato
Secondo me implementare un RAID per fare il backup di 4 foto è un po' esagerato, non parlo poi del portare i files a 300 Km di distanza (e dove li porto? Lungo le coste c'è il pericolo di tsunami, in centro Italia c'è la faglia, nel napoletano il Vesuvio e i campi Flegrei, in Friuli c'è già stato un terremoto devastante, Messina è già stata rasa al suolo, ecc.).
Inoltre se faccio una cazzata su un file il raid me la replica e addio!

Un semplice backup se non si è in una grossa azienda è già sufficiente. Se non puoi aggiungere HD interni al sistema, prenditi un secondo esterno (tanto con 70€ di prendi un 2 TB), copiati i files su due dischi e fine.

Inviato: 26/4/2017 21:02

Modificato da PinoKent su 26/4/2017 21:26:24
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Re: Archiviazione file digitali
Utente non più registrato
Citazione:

luisito ha scritto:
Salve,
Vorrei un consiglio...
Attualmente uso archiviare i file digitali sull'hd interno del Mac e uso un hd esterno per il backup automatico tramite time-machine.
In considerazione della fifa di perdere i dati vorrei sapere se sia sufficiente oppure sia utile adeguare il sistema in qualche modo...

Grazie!


Secondo me è troppo poco per essere abbastanza tranquillo.
Innanzi tutto dovresti avere un singolo disco separato con sistema operativo e programmi e poi dei dischi di backup (almeno 2) + quello esterno.

Questo perchè se devi operare sul sistema operativo, installare e disinstallare programmi ecc. può succedere che magari devi formattare il disco su cui si trovano (in windows è il disco C: che io dedico solo al sistema operativo e programmi) e non è simpatico per niente coinvolgere anche i file salvati. Se mi capita di dover eseguire operazioni del genere per sicurezza scollego gli altri dischi e sono sicuro che non c'è pericolo che succeda qualcosa su quelli di backup. Inoltre se ti becchi un virus il primo disco su cui in genere fa danni è proprio quello. Pure se devi mandare il computer in assistenza puoi togliere i dischi con i files senza mandare i tuoi lavori in giro per il mondo.

Il backup su due dischi dedicati in modo esclusivo già è abbastanza sicuro; è indispensabile anche uno esterno su cui fare il backup dopo aver fatto una scansione di tutti i dischi con l'antivirus prima di collegarlo. Su questo lo faccio solo un paio di volte l'anno, primo perchè più lo si maneggia e collega e scollega, più c'è secondo me la possibilità di danneggiarlo con un urto o con uno sbalzo di corrente magari se mi dimentico di disattivarlo prima di scollegarlo; inoltre se lo faccio troppo spesso potrei coinvolgerlo nell'azione di un virus prima di accorgermi che ce l'ho.

Sui dischi dedicati al backup sarebbe meglio non fare niente tranne i salvataggi. Io quindi ne ho anche un terzo abbastanza capiente con due partizioni; su una scarico le cose che prendo da Internet. Da questa installo eventuali programmi e aggiornamenti e la controllo spesso con l'antivirus.

Nell'altra partizione ho in una cartella un terzo backup dei file (sto parlando di foto ovviamente). In un'altra cartella ci scarico le foto che scatto. Queste foto grezze (quelle che scarico dalla fotocamera) le metto anche in una cartella di uno degli altri due dischi e non le tocco più.

Le lavorazioni sulle foto, lo stoccaggio temporaneo nelle fasi di lavorazione, prima di considerarle definitive, lo faccio su questo disco. Su questo, come ho detto, c'è anche uno dei tre serbatoi di backup. Se devo riprendere una foto per stamparla, modificarla o anche solo per guardarla ecc. lo faccio esclusivamente da questo disco.

Nei backup ci metto non solo le foto nella forma definitiva (dopo lo sviluppo digitale) ma ci abbino anche il raw e l'eventuale jpg gemello originale.

Questo è quello che faccio io e mi sento tranquillo così, ma sicuramente ci saranno sistemi migliori. Riguardo al Cloud, non me la sento di mettere le mie cose nelle mani di una entità terza (ci sono già le banche che mi danno ansia). Infine è ovviamente meglio stampare (possibilmente a pigmenti) quanto prima, almeno le cose a cui ci teniamo di più.

Il discorso dei 60 Km non l'ho capito, forse è il raggio medio in cui statisticamente può colpire la "sfiga".



Inviato: 25/4/2017 1:17

Modificato da PinoKent su 25/4/2017 1:33:22
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Re: Scorci sulla Gallura
Utente non più registrato
Bravo, bellissima l'ultima!

Inviato: 23/4/2017 11:56
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Re: Giulio Zanni
Utente non più registrato
Il buono il brutto il cattivo erano elementi tipici dello Spaghetti Western, Il lucido, il nitido, il notturno in fotografia sono elementi accattivanti di massa. Chi per frequentazione dell'ambiente fotografico lo sa può costruire immagini ad alto gradimento. Fare una foto bella nitida, con colori brillanti e saturi e superfici lucide è di sicuro gradimento per la maggior parte del pubblico. Così come una fotografia notturna attrae sempre l'attenzione e quasi sempre il gradimento.
Nelle immagini in discussione c'è il trionfo del kitsch costruito ad arte e il kitsch è di gradimento di massa. C'è il notturno, la pace di uno specchio d'acqua immacolato e incantato nella sua immobilità, la gondola di notte che evoca languidi sogni d'amore, le luci da paese incantato sotto i raggi della luna. Non c'è anima viva che disturbi il sogno.

Cosa importa se il paesaggio è rovescio, le luci inventate, gli elementi pescati altrove; nel mondo del sogno non è importante, importanti sono gli elementi ben assemblati che costituiscono il kitsch. Se non ci sono come li si vuole, in uno scatto, li si costruisce a posteriori.

Più che di arte io parlerei di conoscenza di ciò che piace e di buone capacità in grafica digitale che permettono di costruire immagini gradite a livello di massa.

Osservando altri lavori di questo autore, mi sono imbattuto in una immagine di una mandria di bovini esotici che corrono nella polvere, non l'avevo ancora vista quando citavo gli scatti di soggetti che inflazionano il mondo della fotografia clonata (a proposito i tram in salita non sono a New Orleans ma a San Francisco e mi scuso per il lapsus); assieme alle barche citate da altri e all'albero spoglio su paesaggio invernale ecc. è indicativa della ricerca del soggetto già visto ma che piace di sicuro.
(A prescindere da questo autore, se qualcuno è in carenza di complimenti, faccia la foto del torrentello con cascatella e tempo lungo e si tira su).

Siamo ad un livello molto più sofisticato della gondolina di plastica con dorature e carillon ma sono sicuro che certe immagini esposte in un banchetto di souvenirs in piazza San Marco (frequentata da 22 milioni di turisti l'anno) lo farebbero ricco perchè piacciono.
Non me ne voglia l'autore, la mia polemica non riguarda in particolare certi suoi lavori ma il definire certe cose fotografia, ambito in cui non le colloco.

Comunque vada sarà un successo (diceva qualcuno), le mie osservazioni (di un Pinco Pallino) non contano nulla, intanto gli abbiamo fatto un bel po' di pubblicità. Come se ne parla, oggi non è importante, l'importante è che se ne parli.

Inviato: 23/4/2017 11:25
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Re: Giulio Zanni
Utente non più registrato
E perchè allora non diciamo che Canaletto era un fotografo, visto che usava una vera e propria fotocamera reflex (con obiettivo e specchio a 45 gradi) solo che al posto della pellicola ci metteva un foglio di carta traslucida?

Diciamo pure che medici e operatori sanitari sono la stessa cosa, tanto hanno entrambi una divisa bianca e lavorano entrambi in ospedale.

Diciamo che il bidet e il water sono la stessa cosa, tanto ci si appoggia il c..o su entrambi, anzi un artista di solito c..a sul bidet e si sciacqua il c..o nel water.

E' stato detto e ridetto che questa è digital art, basta così; tanto più che questo è un forum di fotografia e si suppone che chi posta immagini, posti fotografie. Qualcuno dice (me compreso) che non sono fotografie ma immagini digitali, è inutile volerle farle passare per fotografie solo perchè qualcuno le scambia per tali, tanto ci somigliano, perchè sarebbe come voler far passare un asino per un cavallo, sono cose diverse, lavorano in ambiti diversi (difficile far correre un asino in un grand prix di equitazione, solo perchè si assomigliano, neanche assicurando che ha un animo di artista).

Che poi il discorso sia virato sul lato artistico ambito in cui tutto è concesso, non cambia la sostanza. Io qui mi aspetto di parlare di fotografie, se mi si presenta una zebra dicendo che è un cavallo in forma artistica (un po' art decò) io continuerò a dire che artistica o no è una zebra.
Se mi si presentano questi lavori, io dico che sono quadri digitali, non hanno niente a che fare con la fotografia, o meglio ci somigliano soltanto.

Comunque tutto regolare e al passo con i tempi, in una Italia in cui chi dice di essere di sinistra fa politiche di destra e chi è di destra fa discorsi di vera sinistra, tutto è possibile.

Inviato: 22/4/2017 16:56
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Re: Giulio Zanni
Utente non più registrato
Il discorso dei premi di fotografia mi lascia abbastanza indifferente perchè se sapessi quali erano i fotografi che giudicavano, e conoscendo i loro lavori, potrei sapere da chi sono state valutate le opere. Inoltre potrebbe aver vinto dei premi o avuto menzioni per altri tipi di lavori, (magari vere fotografie) non per questo genere. Io fra l'altro non partecipo mai a concorsi, allora siccome non ho vinto premi non posso considerarmi fotografo ? (Come penso pure molti altri fotoamatori e professionisti a cui non interessa partecipare a concorsi). (Ma per piacere...).

Poi c'è l'aspetto evidenziato da me e da Orso; chi non conosce i luoghi può essere tratto in inganno e premiare una bella "fotografia" (anche se uno sguardo minimamente attento certe incongruenze le noterebbe comunque anche a prescindere dal fotogramma rovescio e dall'uso di texture).
Ho capito che fotografia può non essere rappresentazione fedele della realtà, ma interpretazione... , ti concedo un controluce, un filtro per evidenziare le nuvole o descrivere l'incarnato, una leggera saturazione o desaturazione del colore. Sono tutte tecniche fotografiche che non cambiano gli elementi della scena aggiungendone o togliendone. Ma se faccio un collage, se uso il fotogramma a rovescio, se manipolo gli elementi mettendo o togliendo soggetti e luci, non ho interpretato, ho manipolato!

Il bello della fotografia è invece per me (e per molti altri) cogliere una scena al volo nella fotografia di strada che fermi un momento significativo nella vita delle persone o della nostra società in genere, fissare per sempre e comunicare la bellezza di un paesaggio, descrivere con immagini il nostro tempo nei suoi aspetti significativi, indagare il mondo piccolo ma a volte sorprendentemente bello che si vede con la macro fotografia, cogliere il carattere di una persona nello sguardo di un ritratto, evidenziare gli aspetti di una architettura o di un arredo ecc. ecc.

In due parole, fissare su una pellicola o un sensore ciò che il mio sguardo ha visto e tanto meglio se, come ama dire Franco Fontana, ho anche reso visibile l'invisibile (senza inventarmelo) perchè ho colto e trasmesso qualcosa in quanto si percepisce.

Se queste cose sono costruite artificialmente al computer che ci azzecca con la fotografia?

Certo non è facile cogliere un bel notturno con la fotografia, trasmettere l'atmosfera di un paesaggio notturno con uno scatto. Ma non è un buon motivo per costruirlo artificialmente se non sono capace di farlo con una foto e poi farlo passare per foto.

Probabilmente se pubblico e premi incensano questo genere, la strada del succeso è questa e la fotografia è morta tra stucchevoli paesaggi tutti uguali fatti negli stessi posti, magari ritoccati e stravolti per essere belli secondo gli attuali stereoitipi del bello, fra pappagalli nel fulgore dei colori del piumaggio, e i loro occhi che ci guardano nitidissimi, aironi in volo o in atterraggio, mandrie di gnu in nuvole di polvere, bambini che giocano a calcio nella polvere di un paesaggio africano, tigri ed elefanti col super teleobiettivo da 20.000 $, lupi nella neve dell'Alasca, e tramonti sul Grand Canyon, barboni con la faccia nera di sporco nelle strade di New York, aurore boreali artiche e colonie di pinguini antartici, il muso della ferrari in gara e Valentino che stricia il ginocchio in curva, l'albero spoglio su paesaggio innevato e l'albero spoglio con ghiaccioli pendenti, il tram in salita a New Orleans, le modelle tutte uguali sotto la luce del bank, la bottiglia di profumo con le finiture dorate, l'occhio della modella a cui si contano le striature dell'iride, la bottiglia di liquore ghiacciato con le gocce di rugiada, i filari di cipressi su collina toscana, il borgo medievale in HDR, la foto di montagna in bianco e nero col cielo quasi nero, il torrente con la cascatella e tempo lungo, la foto fatta di giorno e manipolata per farla sembrare di notte.

Essere fotografo non significa usare un macchina fotografica, ma saper comunicare ciò che si coglie con uno scatto.
Un secolo e mezzo di fotografia e di grandi fotografi hanno sviluppato questa forma di linguaggio e di comunicazione servendosi di un obiettivo, una fotocamera e una pellicola (ultimamente un sensore).
Anche loro se volevano potevano pastrocchiarci sopra con colori e pennelli; chi lo faceva non si definiva fotografo, ma pittore.

Il problema non sta nel cavillare sulla definizione ma nel capire cosa è stata e cos'è la Fotografia, e se non lo si capisce vuol dire che è meglio cambiare mestiere.


Inviato: 21/4/2017 23:00

Modificato da PinoKent su 21/4/2017 23:18:48
Modificato da PinoKent su 21/4/2017 23:24:26
Modificato da PinoKent su 21/4/2017 23:26:35
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Re: Giulio Zanni
Utente non più registrato
Citazione:

luciano ha scritto:
Si riesce a stabilire il confine tra fotografia e illustrazione ?


Forse tracciare un confine netto è un po' difficile ma una differenza è già delineata dalla terminologia. Questo genere di immagini si chiama Digital Art e chi le fa si chiama Digital Artist, non fotografo! Pure nel caso si parta da una fotografia per poi metterci anche la nonna in carriola e quant'altro non era presente al momento dello scatto.

Spero anche che sia chiara la presentazione di certi lavori da parte di chi li fa, perchè altrimenti farli passare per fotografie sarebbe un tentativo di menata per il c...!

Inviato: 21/4/2017 13:03
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Re: Giulio Zanni
Utente non più registrato
Siamo sempre lì, per me questa non è fotografia ma arte grafica. Non voglio con ciò togliere nulla alla bravura dell'artista, anzi, considero questi lavori, di notevole impatto estetico, ma la componente fotografica è tale solo in minima parte, tutto il resto sembra opera di elaborazione grafica.

La seconda foto (quella con la gondola) è un esempio eclatante. Se fai uno scatto notturno la posa lunga rende l'acqua piatta, e fin qui ci siamo, ma con una posa lunga la gondola diventa una lunga strisciata, invece è immobile. Inoltre di notte non fa l'ombra sotto la chiglia. E' presa da un'altra parte (di giorno) e appiccicata lì in una scena notturna. Che fotografia è? O piuttosto c'è anche un probabile uso di texture preconfezionate (acqua, cieli nuvolosi e quant'altro)?

Nella terza foto la chiesa di San Giorgio ha degli elementi artefatti. L'illuminazione sulla cupola e sulla sommità del campanile viene da sinistra a 45 gradi e sulla facciata è frontale.
Allora o gli elementi provengono da uno scatto diurno successivamente elaborato per farlo sembrare notturno, o è notturno (in effetti nella realtà c'è un po' di illuminazione artificiale sui monumenti) ma allora non è reale quella sui tetti. Se fosse della luna il cielo sarebbe più chiaro in alto e più scuro all'orizzonte (dietro gli alberi) e non viceversa (anche perchè dietro quegli alberi non c'è una città con le sue luci).

La sesta foto (chiesa del redentore alla Giudecca) presenta analoghe incongruenze. Inoltre manca la luce dei lampioni presenti sulla riva. Anche questa fa pensare ad uno scatto diurno ampiamente elaborato successivamente per farlo sembrare una scena notturna.

Non la faccio io questa distinzione, la fa il mondo della fotografia. Ad esempio le regole di alcuni concorsi internazionali di fotografia che escludono immediatamente foto che presentino il minimo intervento sugli elementi che compongono la foto, tollerando soltanto piccoli aggiustamenti di luminosità, contrasto, bilanciamento del bianco e poco altro.
Così pure i premi internazionali di fotogiornalismo.

Purtroppo il mondo attuale dell'immagine ci sta talmente abituando a questo, che il falso è più vero del reale (nel senso che la realtà virtuale fa parte ormai del quotidiano, fra pubblicità e film). L'abitudine e la fretta ci fanno prendere per vero ciò che si dovrebbe poter distinguere a colpo d'occhio. Il falso sta diventando vero per abitudine.

Inviato: 16/4/2017 9:35
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Re: Fotografia contemporanea : buone notizie?
Utente non più registrato
Si Fernando, concordo, infatti accennavo anch'io al caso di pellicole a bassa sensibilità, come pure sul fatto che comunque il treppiede serio garantisce risultati ottimali. Il mio è un discorso in generale. Dico che con le tecnologie odierne (ottiche o sensori stabilizzati) il problema è meno grave di una volta.
Pensa se a Venezia non ci fosse il deterrente, cosa sarebbe. Ho visto turisti usare il cavalletto anche anche con la compattina, altri con reflex FF montate su cavalletti da 1/2 Kg (inutili in entrambi i casi), pensa a tutti i fotoamatori che hanno come meta questa città, a volte anche in comitive di fotoclub.

Bisognerebbe magari che fosse previsto da parte dei vigili il rilascio di un permesso temporaneo a singoli per attività fotoamatoriale. Il problema esiste, sia come concetto di gestione della cosa pubblica, sia come esigenza artistico-amatoriale. Lo sbaglio è ignorarlo invece di trovare un compromesso.

Inviato: 11/4/2017 15:24
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Re: Fotografia contemporanea : buone notizie?
Utente non più registrato
Il problema è comunque relativo secondo me; oggi, a meno di non usare un grande formato, le ottiche stabilizzate e tempi rapidi effettivi (che una volta erano approssimativi, penso che già 1/1000 se misurato sarebbe risultato poco più della metà) permettono di scattare con una certa tranquillità (a meno di casi particolari come l'uso materiali a bassissime sensibilità) anche a mano libera.
Se è un discorso di messa in bolla della macchina, leggere correzioni di orizzonte e linee cadenti in postproduzione, non danno perdite evidenti di qualità per un uso artistico o amatoriale.

I sensori di fascia alta attuali da decine di Mp richiederebbero in effetti l'uso del treppiede per il micromosso, ma un treppiede serio non può pesare meno di 3 Kg. La mole di questo, assieme alla borsa con le attrezzature, un paio di metri quadri li occupano. e l' occupazione di suolo pubblico, in effetti c'è.
Anni fa mi è capitato a Venezia, in una zona di scarso passaggio che un bambino idiota è inciampato sul cavalletto della 4x5”. Mi sono venuti i sudori freddi al pensiero che potesse essersi ferito cadendo.
Se poi si tratta di foto professionali in cui meno perdite ci sono meglio è, allora hanno ragione perchè si sfrutta un bene pubblico per scopi commerciali privati, e quindi come ogni attività commerciale, la cosa va soggetta alle leggi vigenti (fino a che non si cambiano).

Nella fotografia di paesaggio fuori dal contesto urbano, credo che il problema non sussista in termini di sanzioni.

La stretta necessità di un treppiede , anche in ambito amatoriale, c'è effettivamente solo nella fotografia notturna . In questo caso direi che è remota la possibilità che di notte qualcuno contesti; caso mai, a seconda della città, è facile che qualcuno ci dia la possibilità di tornare a casa senza tutto quel peso e si sobbarchi l'onere di portarselo a casa sua, ma questa è un'altra storia.

Inviato: 11/4/2017 12:09
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