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Re: Festa popolare veneziana
Utente non più registrato
Grazie Luciano, il tuo commento è in perfetta sintonia con il mio intento in questa serie. E' proprio così, ho scansato il colore perchè sarebbe stato un elemento di distrazione dal racconto. Ormai per me è diventata una regola fissa, uso il colore soltanto se è questo il protagonista delle foto.
Non solo, ma ultimamente nelle foto di strada rendo le immagini ruvide e possibilmente compresse nella gamma tonale perchè non voglio che siano "belle fotografie".

La singola foto a cui ti riferisci è proprio quella (14)!
In fondo è in questo genere di foto che si capisce come avesse ragione Fulvio Roiter quando diceva nel filmato che abbiamo visto giorni fa: -..è compito della fotografia fermare l'attimo..-
Analoga è quella del bambino che guarda il palloncino che lo guarda a sua volta, o le mani protese nella compravendita di candele. Di questo genere di foto che sono quelle che fanno parte del mio dna ce ne sono diverse nel mio sito infatti.

Fabio, grazie anche a te, le foto a cui ti riferisci hanno la vena di humor con cui in genere guardo ciò che mi sta attorno quando scatto, se c'è.

Hai ragione sulla questione della location. Avevo fatto due tre scatti con questo intento, il classico è dall'alto della scalinata della basilica verso il canal grande comprendendo le migliaia di persone che si avvicinano, tutte prese difronte. Non è più possibile per la solita maledetta legge. Guardando venezia, vedi anche tutti i visi in primo piano!

Inviato: 4/5/2016 18:31
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Festa popolare veneziana
Utente non più registrato
A Venezia il 21 novembre di ogni anno,da secoli, si festeggia la Madonna della Salute con un pellegrinaggio alla omonima basilica che fu costruita in occasione della epidemia di peste del 1630 come voto se l'epidemia fosse cessata. Al suo interno è custodita la icona di una madonna nera oggetto di questa devozione popolare.

Questa serie di scatti testimonia in breve alcuni elementi di questo evento, modesti nella semplicità del pellegrinaggio, come sono sempre stati, l'offerta di una candela accesa, per i bambini un dolce (un tempo erano tipiche le mele caramellate e colorate vendute da ambulanti con piccole teche di vetro nei pressi della chiesa). Si cucinava nelle case e nelle trattorie la “castradina”, carne ovina affumicata proveniente dalla dalmazia, (in questa giornata si trova ancora dai macellai), in onore dei dalmati che durante l'isolamento rifornivano di viveri la città.

In mezzo a questi scatti c'è il mio solito modo di fare la street, con qualche sorriso, e soprattutto una fotografia di quelle che possono restare nella memoria (a voi scoprirla).
CLICCARE SULLE FOTO

Allega:



jpg  02.jpg (374.10 KB)
2594_5728f9c5dae62.jpg 768X1024 px

jpg  03.jpg (341.99 KB)
2594_5728f9cf6bb05.jpg 768X1024 px

jpg  04.jpg (346.67 KB)
2594_5728f9dd5961d.jpg 768X1024 px

jpg  05.jpg (587.03 KB)
2594_5728f9ea48906.jpg 1200X917 px

jpg  06.jpg (326.59 KB)
2594_5728f9f391588.jpg 768X1024 px

jpg  07.jpg (348.92 KB)
2594_5728f9fda63ce.jpg 769X1024 px

jpg  08.jpg (335.02 KB)
2594_5728fa07e57ac.jpg 776X1024 px

jpg  09.jpg (362.82 KB)
2594_5728fa11b6c80.jpg 768X1024 px

jpg  10.jpg (523.52 KB)
2594_5728fa1baf8ad.jpg 1200X901 px

jpg  11.jpg (484.85 KB)
2594_5728fa241780f.jpg 1200X900 px

jpg  12.jpg (487.82 KB)
2594_5728fa2da8899.jpg 1200X900 px

jpg  13.jpg (354.15 KB)
2594_5728fa35a2cc9.jpg 762X1024 px

jpg  14.jpg (363.57 KB)
2594_5728fa3e3765a.jpg 767X1024 px

jpg  15.jpg (339.58 KB)
2594_5728fa473a9ff.jpg 768X1024 px

jpg  16.jpg (298.78 KB)
2594_5728fa4f5ec76.jpg 768X1024 px

Inviato: 3/5/2016 21:22
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Re: 50 mm - quale e perché
Utente non più registrato
Niko, se lo monti su un APS-C, hai anche un bellissimo 75/1.8 da ritratto al costo di due stecche di sigarette.

Tieni presente però due cose: a volte toppa la messa a fuoco automatica; non è che sbaglia la corretta messa a fuoco micrometrica, non riesce proprio a mettere a fuoco in certe condizioni, comunque basta passare alla modalità manuale.
La seconda è che credo sia è andato fuori produzione da qualche mese per cui non so per quanto ancora lo si trovi in vendita.

Inviato: 1/5/2016 9:57
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Re: 50 mm - quale e perché
Utente non più registrato
Non voglio fare l'esperto di obiettivi perchè il mio metro di giudizio è: mi piace-non mi piace.

Però il primo obiettivo che ho messo sulla Canon 5D (FF) è stato l' EF 50/1.8 II.
Mi hanno letteralmente stupito la sua resa a diaframmi intermedi e lo sfocato.
Costo fra i 100€ e 150€.
Ho visto un link messo da Orso dove c'è un esempio con il Sigma Art 1.4 il Canon 1.2 e questo. Per me lo sfocato era bello su tutti e tre.
Ho sentito più di qualcuno parlare assai bene di questo obiettivo, compreso un noto fotografo e negoziante di Venezia che tiene anche ottiche prestigiose.
Metto degli esempi di sfocato con questa ottica a tutta apertura e a 2.8, se possono interessare a Marco. Jpg come sono usciti dalla macchina, nessun intervento di post produzione o di inquadratura.
Sono scatti fatti a caso.
CLICCARE PER INGRANDIRE




Allega:



jpg  01_diaframma-1.8.jpg (289.43 KB)
2594_5724f15a4a1c2.jpg 1400X933 px

jpg  02_diaframma-1.8.jpg (311.03 KB)
2594_5724f163e4bc9.jpg 1400X933 px

jpg  03_diaframma-1.8.jpg (310.78 KB)
2594_5724f16e367e4.jpg 933X1400 px

jpg  04_diaframma-1.8.jpg (359.39 KB)
2594_5724f17df2cb0.jpg 933X1400 px

jpg  05_diaframma-2.8.jpg (353.69 KB)
2594_5724f186ae2a9.jpg 1400X933 px

Inviato: 30/4/2016 19:58
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Re: E' mancato Fulvio Roiter
Utente non più registrato
Ringrazio Marco (Pamar5), Oscar che già sapevo frequentasse qui, e Roberto, felicissimo di sapere che qui ritrovo anche lui.

Inviato: 30/4/2016 14:39
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Re: Bea
Utente non più registrato
Dulcis in fundo!
E' proprio l'ultima che fotograficamente è più interessante perchè c'è un gesto, una narrazione gestuale, le espressioni del mondo dei bambini, la spontaneità colta al volo. Complimenti per le bellissime figlie.

Inviato: 30/4/2016 14:35
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Re: Censimento utilizzatori Grande Formato
Utente non più registrato
1) FabioBi – utilizzatore assiduo, BN e Colore, paesaggio, architettura, ritratti – Chamonix 45N1, Linhof Master Technica Classic 4x5, Graflex Speed Graphic 4x5 (per ottiche barrel), ottiche dal 65mm al 400mm.

2) Fer - non lo uso, ma ce l'ho ancora - Horseman LX45 con vari obiettivi da 75mm a 300mm

3) Marco - Sinar P 8x10" e 4x5" con Rodenstock Sironar S 300mm, Schneider Apo Symmar 150mm, a livello professionale oramai il grande formato lo utilizzo prevalentemente per tecniche antiche (collodio umido) e ritrattistica in studio con stampe a contatto (baritata positiva Harman, negativo colore e presto Polaroid 8x10", domani vado a ritirare il processore, yupiieeeee!!!!), mentre a livello di fotografia di ricerca rimane lo strumento di preferenza e di elezione insieme alle Polaroid Land Camera...

4)Phstef
- Ebony SV810
- Sinar f2 4x5"
- Toyo 45 CF
- MPP microcamera 4x5" (soprammobile funzionante)
Tutte le fotocamere sono accompagnate da ottiche rodenstock, schneider e fuji.
Quasi esclusivamente fotografo paesaggi e qualche still life, tutto in Bianco e nero che sviluppo e stampo nella mia CO.

5)Argo
-Toyo folding 8x10. Usato raramente ma usato! Mi piace portarmelo in montagna mentre, purtroppo, non riesco ad utilizzarlo in zone popolate perchè:
- in presenza di strade creo il panico fra gli automobilisti timorosi di trovarsi in presenza di un modernissimo autovelox
- in città mi si formano gruppi di persone incuriosite che, appena superato il muro della diffidenza, mi tempestano di domande a cui non so rispondere.
- Spesso attraggo l'attenzione delle forze dell'ordine...
- Amici, parenti e conoscenti mal si adattano ai tempi biblici.
In tutte queste circostanze la realizzazione dello scatto è pesantemente compromessa.

6) Alessio - Ebony SV45U2 + vetri vari dal 58mm al 450mm


7) Claudio
Linhof Kardan GT con varie ottiche dal 75 mm al trio 600-900-1200 Nikkor, purtroppo il sistema non è più usato da anni.
Ma non vendo e aspetto la pensione per avere tempo! Sarà dura ...

8) Nicola, sinar p, sinar handy, e mpp4 ottiche 45 90 e 250 usato sporadicamente... magari sto giugno...

9) Bruno, Shen Hao 4x5

10) Fabio, Wista 45rf + 75mm,90mm,150mm, 250mm. Usato in b/n alternandolo ad altri formati di pellicole/camere

11) Pino, 4x5 MPP inglese del 1956 con ottiche antiche e vintage.

Inviato: 29/4/2016 18:20
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Re: Sono Pino
Utente non più registrato
Marco, che piacere, ci speravo e hai fatto la scelta giusta. E' bene così e si riprende il cammino per amore di questo sconfinato universo stellato.

Grazie anche a chi non ho ancora ringraziato per l'accoglienza, tanti che già conosco, e ringrazio anche per eventuali prossimi. Non tornerò a ringraziare perchè il mio post rischia di diventare invadente, i ringraziamenti sono impliciti e leggerò comunque gli eventuali aggiornamenti.

Inviato: 29/4/2016 13:43
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Re: Sempre sul food, esercizi di stile
Utente non più registrato
Bellissime anche queste, soprattutto la prima, masse, luci e colori perfettamente bilanciati nella disposizione spaziale, perchè anche luce e colore hanno un loro peso specifico.
Sembrano quadri fiamminghi e secondo me, se rimani su questo stile, diventi riconoscibile.
Anche l'uso degli strumenti lo è, e dà l'idea di uno scatto spontaneo, di passaggio. L'uso di strumenti molto più sofisticati (dalle luci alla definizione) darebbe la sensazione di una bellezza formale ottenuta con grande maestria e precisione in uno studio. Il pane è perfetto perchè si vede che è fresco e croccante.
Comprati anche un paio di pignatte e scodelle di coccio e maltrattale un po'.

Non voglio insegnarti niente ovviamente, sto solo dalla parte di chi guarda.

Riguardo al bianco delle stoviglie su superfici bianche in un ambiente bianco con luci bianche dove il cibo è uno schitto di uccello sempre segnato da un rivoletto di salsa che sembra diarrea... lo aborro, è orribile.
Credo che ci si siano messi anche i francesi su questa "pornografia del cibo". Anche sulla nostra tavola le stoviglie sono bianche, ma il bianco è coperto dal rosso del ragù o delle salsicce in umido con la polenta!

Come pure è sconvolgente vedere certe trasmissioni televisive dove il capocuoco è un aguzzino che trasmette ansia e preoccupazione ai cuochi. Da noi, nelle trattorie e ristoranti tradizionali, specie in centro e sud Italia, se vai in cucina, ci trovi una nonna o una zia, con il mattarello in mano mentre stirano la pasta per le tagliatelle che parlano della figlia o nipote che sta per sposarsi!

E' forse ancora l'unico elemento di italianità che ci è rimasto. Allora facciamola noi la tendenza, ricordiamolo noi ai becchini del cibo, cosa è tradizione e cultura gastronomica, con queste immagini.

Inviato: 29/4/2016 8:54
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Re: Sempre sul food, esercizi di stile
Utente non più registrato
Complimenti vivissimi. Questa è LA fotografia del cibo, come lo vede un italiano!

Ormai nel genere (come diceva un critico l'altra sera si RAI 5), siamo arrivati alla "pornografia del cibo". Un cibo nudo, spoglio, solitario, pornografico nelle sue intimità esplorate dall'obiettivo. Sempre su stoviglie bianche, niente di più respingente secondo me!

Il cibo invece, e noi italiano lo sappiamo bene, è convivialità, sapori, gusto e consumo dello steso, poesia di aromi, accoglienza e calore di ambienti affollati.

E allora uno scatto di orgoglio nazionale, non abbiamo niente di meno nelle nostre tradizioni di ciò che hanno le sterili e asettiche culture gastronomiche nordiche e anglosassoni che vogliono imporci pure una estetica del cibo da salma.

Vai con questo tipo di immagini, qui c'è il calore, l'appetibilità di sapori noti, il ricordo della nonna in cucina con le sue stoviglie, e un po' di rassicurante disordine, i colori caldi delle case rustiche e del passato che è tradizione, e la luce che sembra venire da una finestra o da una porta aperta, non da un bank a 360 gradi.

Però metti una ventina di pennette rigate in più

Inviato: 28/4/2016 20:41
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Re: Sono Pino
Utente non più registrato
Grazie a Fabio e Luciano, ben ritrovati!

Inviato: 28/4/2016 19:01
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"Helmut Newton. Fotografie" mostra a Venezia
Utente non più registrato
Il direttore artistico Denis Curti con la Casa dei Tre Oci ci offre ancora una volta a Venezia una grande mostra monografica: è la volta di Helmut Newton.

Si tratta di una esposizione che comprende oltre 200 fotografie suddivise nelle tre raccolte che fanno parte dei libri White Women / Sleepless Nights / Big Nudes.

Helmut Newton Venezia

Mostra imponente e trionfo del bianco e nero, un bianco e nero particolare, molto lontano dal classico con gamma tonale estesa e ricco di dettaglio.
E' il bianco e nero che si vedeva negli anni '70 – primi '80 quando, forse in segno di rottura con il passato, i toni erano diventati scarni, crudi, essenziali nella ridotta gamma tonale, spostati agli estremi con pochi grigi intermedi, poco dettaglio nelle ombre che precipitano bruscamente nel nero.
Un sottile senso di ribellione dal passato lo si percepisce anche dallo sberleffo che l'autore dedica alla stucchevole iconografia della Torre Eiffel che definisce nella raccolta Sleepless Nights “Meccano” (il celebre gioco di costruzione).

Predominante, almeno come impatto scenico, la presenza di formati molto grandi, alcune stampe hanno dimensioni che a stima sono sui 250 x 200 e 200 x 200 la maggior parte su supporto a perlatura piuttosto spessa, tutte sotto vetro.
In uno spazio dedicato viene proiettato un filmato con l'autore al lavoro in cui si nota l'uso di una medio-formato Rollei (probabilmente una SL66) e in una celebre foto (Self Portrait...) mentre usa una classica Rolleiflex 2,8F.
Ne deduco che questo fosse il formato che usava abitualmente e lo si vede anche dalle dimensioni della grana negli ingrandimenti, la cui presenza fa parte integrante dell'immagine, come pure lo sfaldamento dei dettagli. Anche questo è un segno stilistico perchè non è che mancassero all'epoca gli strumenti più idonei ad ingrandimenti così spinti.

Preziosa la possibilità di vedere in formato originale tante foto celebri di questo autore: Verusca (celebre modella dell'epoca) del 1975, Andy Warhol 1974, la serie Big Nudes, con le modelle a grandezza naturale, la bellissima serie Brescia del 1981, Self Portrait with wife and models 1981, la serie Roselyn del 1975, Winnie off the Coast of Cannes 1975, Lisa 1975, Rue Aubriot, Portrait of Elsa Peretti ...1975 dalla composizione meravigliosa ecc.

C'è anche una presenza minoritaria del colore come nelle piscine del 1973 – '75.

In tutte il nudo femminile non è mai volgare, i corpi si percepiscono come se fossero vestiti, gli abiti dismessi come se ciò fosse una naturale alternativa all'essere vestiti. Se erotismo c'è in alcune immagini, la sua presenza è leggera, sottile, discreta.
Ovviamente bisogna collocare questi nudi nella loro epoca, quando il nudo, abbattute le barriere della censura, entrava nel mondo delle immagini uscendo dalla clandestinità e quindi l'impatto emozionale poteva essere assai diverso da quanto lo sia oggi.

Dal 07/04 al 07/08/2016 Casa dei Tre Oci Venezia. Orario 10 – 19 Chiuso il Martedì

Pino Alessi

Inviato: 28/4/2016 14:57

Modificato da FabioBi su 28/4/2016 16:39:52
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Re: E' mancato Fulvio Roiter
Utente non più registrato
L'ho conosciuto personalmente nei primi anni '80 perchè avevo fondato un circolo fotografico che aveva la sede a Lido di Venezia e lui a Lido ci abitava (vicino alla mostra del Cinema). E' venuto a trovarci un paio di volte per serate indimenticabili in cui ci raccontava degli inizi della sua carriera, dei suoi primi lavori. Vinse la seconda edizione dell'importante premio Nadar in Francia nel '56, e lì fu l'inizio della sua lunga carriera.

Ci raccontava di come si erano evoluti i due libri che lo hanno reso famoso al grande pubblico in tutto il mondo: Essere Venezia e Laguna, delle lunghe sedute con gli stampatori svizzeri e della qualità del loro lavoro. Usava all'epoca una Leica R3 safari che ci fece vedere. Acquistava le sue attrezzature Leitz da Tokatzian a Venezia in piazza S. Marco e ci parlò di un obiettivo di cui era invaghito: il 180mm Apo Telit con cui aveva realizzato molti scatti dei libri citati.

L'insegnamento di cui ho fatto tesoro è stato proprio in quella sede quando ci disse: tagliate gli elementi superflui nella inquadratura, fatelo magari anche in stampa, perchè la forza della immagine sta nella sua essenzialità.

Come spesso succede nessuno è profeta in patria e ho sentito da troppi veneziani un minore apprezzamento di quello che meritava, forse per il suo carattere assai estroverso e innamorato del suo lavoro per cui bastava soltanto accennare all'argomento, che come un torrente in piena ne parlava senza mai stancarsi.

Rimangono i suoi lavori conosciuti in tutto il mondo e questa è la sua immortalità.

Metto il link a quella che probabilmente è stata la sua ultima intervista in occasione della mostra personale a Bassano del Grappa dal 31/10/2015 al 1/1/2016, quasi novantenne.

Ci lascia un epigrafo scolpito nella memoria con la sua ultima frase:
-..è tipico della fotografia fermare l'attimo..-

in questa frase è condensato il suo concetto di fotografia: per il fotografo è saper vedere e prevedere. Saper cogliere al volo la casualità quando si combina con la fortuna di esserci, per cogliere un attimo irripetibile. Ben diverso da quello di tanti fotografi che la scena la costruivano come ad esempio Doisneau.

Parla in maniera semplice, quasi da vecchio contadino veneto lasciando campo libero ai termini e inflessioni dialettali, con qualche pausa per riordinare le idee, ancora lucide per l'età.

Qui


Inviato: 28/4/2016 14:54

Modificato da PinoKent su 28/4/2016 15:09:21
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Re: Sono Pino
Utente non più registrato
Ben ritrovato Fernando e grazie, grazie anche a Marco e un saluto, oltre a coloro che conosco perchè vi ho sempre letti quotidianamente, a tutti coloro che già frequentavano Fotoavventure e che, come anch'io in passato, frequentano qui. Siamo ancora paesani di una stessa comunità.

Inviato: 28/4/2016 14:50
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Sono Pino
Utente non più registrato
Salve a tutti, mi chiamo Pino e vengo da un pianeta esploso (diverso da Krypton) dove vivevo scrivendo di Arte e Cultura fotografica con lo pseudonimo di GrandePino, cosa che spero di poter fare anche qui.

Inviato: 28/4/2016 11:53
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