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Estetica e fotografia

Parte 8 :  Come realizzare un portfolio dei vostri lavori

di

Alain Briot
(traduzione a cura di Raffaello Conti , impaginazione HTML a cura di Raffaello Conti/Roberto Manderioli )

 

Alain Briot è uno dei fotografi di paesaggio di maggior successo
oggi in attività negli Stati Uniti. Ha studiato alla Ecole des Beaux Art di Parigi,
ha un Master in Belle Arti e sta conseguendo il suo Phd.

 


1 - Introduzione

Realizzare un portfolio dei propri lavori è una delle attività più importanti per un fotografo. Sfortunatamente, non molti fotografi ci si dedicano perché si scoraggiano di fronte al compito oppure non reputano il loro lavoro all'altezza di essere inserito in un portfolio. Altri si sentono male solo all'idea di dover passare in rassegna migliaia di immagini prese nel corso degli anni. Ed altri non sanno come selezionarle. Infine c'è chi ritiene che sia sbagliato realizzare il proprio portfolio, che una attività di questo tipo debba compiersi sotto la supervisione di un museo o una galleria oppure sia da inquadrare nel contesto di una retrospettiva sul lavoro di un artista.

Anche se tutte queste considerazioni sono comprensibili, lasciatemi cominciare col dire che sono però discutibili. Mettere insieme un portfolio non è un compito poi così spiacevole o spaventoso. Cominciamo con l'esaminare più in dettaglio in cosa consiste un portfolio, studiamo i motivi che lo rendono così importante, e infine impariamo a realizzarlo. Nel corso di questo articolo utilizzerò come esempi alcuni portfolio che ho realizzato io stesso.


 

2 – Cosa è un portfolio?

Vediamo un po' di cosa si tratta realmente. Un portfolio è, alla lettera, un porte folio, in francese, che significa porta-fogli. Un folio è una pagina grande, delle dimensioni approssimative di una singola pagina di giornale. Un porte folio, abbreviato in portfolio in inglese, è sostanzialmente un raccoglitore di fogli singoli. Possiamo dire che il primo scopo è raccogliere le pagine in un luogo sicuro in modo che non vadano perse o danneggiate. Per gli artisti questi fogli saranno lavori su carta.

Anche se il folio è una pagina grande, non ci sono implicazioni per le pagine di un portfolio. Così come non ci sono restrizioni sul tipo di lavori che ne fanno parte. Possono essere disegni, dipinti, schizzi di architettura, fotografie, collages, etc. Non ci sono restrizioni neanche sul tipo di contenitore. L'oggetto utilizzato per contenere il portfolio può essere una cartella, una scatola o altro contenitore scelto dall'artista. E neppure ci sono restrizioni su chi può realizzarne uno. Molto spesso sono gli stessi artisti a curare i portfolio dei propri lavori.

 


3 – Portfolio e Portfolio

Nell'attuale era digitale, teoricamente, un portfolio non avrebbe più necessità di essere stampato. Può essere creato coi soli mezzi digitali, sia da immagini digitali che scansionate, poi corrette, ottimizzate e presentate in formato PDF, jpeg o qualunque altro formato, preferibilmente portabile.

Questo è un metodo assolutamente legittimo di selezionare le immagini, di confezionarle per la pubblicazione, di proporle all'accettazione di una galleria per una mostra, o di presentarle per scopi analoghi. Però, a mio vedere un portfolio non è un portfolio se non è costituito da immagini stampate su carta. Il motivo ? Semplicemente ai miei occhi l'opera finale è una immagine su carta, non sul monitor di un computer. C'è una enorme differenza tra vedere una immagine sullo schermo e vederla su carta. Per me, il prodotto del mio lavoro è una stampa fine art su carta e il mio portfolio deve essere una raccolta di stampe su carta. Ovviamente il mio è un punto di vista personale, per cui la vostra opinione potrà essere diversa. Comunque, se non stamperete i vostri lavori, rinuncerete a una delle più grandi soddisfazioni che la fotografia possa dare: vedere una stampa fine art che non solo rispecchia le vostre capacità di fotografo, ma anche quelle di realizzatore di stampe fine art.

Esempio 1: Portfolio bianconero


Duna e nube
Hasselblad 500CM, Zeiss Distagon 60mm, Kodak TMax 100


Dal 1980 al 1997 ho stampato i miei lavori in bianconero nella mia personale camera oscura. Nel 1998 ho venduto tutta l'attrezzatura e oggi stampo solo in digitale. Comunque, quando realizzai un portfolio delle mie immagini bianconero del Sudovest, decisi di mantenere i bordi irregolari dovuti all'utilizzo di un portanegativi sovradimensionato sul mio ingranditore Besseler. Tali bordi differivano da stampa a stampa ed erano veramente personali, avendo io fatto a mano il portanegativi. Scansionai le stampe in alta risoluzione e creai delle versioni digitali della stessa grandezza di quelle chimiche. Il portfolio includeva solo immagini in bianconero, ognuna coi suoi bordi irregolari. Furono stampate su carta Somerset da 300 grammi, firmate con la matita e con il mio marchio impresso a secco. Non le feci montare, perchè si potessero apprezzare la qualità e le caratteristiche strutturali della carta.


4 – Obiettivi e scopo

E' importante che definiate lo scopo e gli obiettivi prima di realizzare un portfolio. Vi semplificherà di molto il processo. Utilizziamo il mio lavoro come esempio.

Ogni portfolio che realizzo ha un obiettivo preciso. Diversi esempi li troverete nelle didascalie che accompagnano le illustrazioni di questo articolo.

Fotografo con uno scopo. Attualmente il mio scopo è mostrare la bellezza e gli aspetti positivi della natura. Ho anche lo scopo di creare immagini che verranno esposte ed arrederanno ambienti domestici e uffici.


5 – Pubblico

Dovete anche considerare quale è il pubblico a cui proporrete il vostro portfolio.

Un pubblico non è necessariamente un vasto insieme di persone. Alcuni di noi hanno un pubblico ristretto, consistente di pochi individui, mentre altri hanno un pubblico vasto, fino a migliaia o milioni di persone. In tutti i casi, indipendentemente dal numero, dovete prendere in considerazione la relazione tra il vostro lavoro e il vostro pubblico.

Per aiutarvi a comprendere tale relazione, fatevi le seguenti domande:

– Quali immagini voglio mostrare ?

– Ci sono immagini che voglio lasciare fuori ?

– Il mio lavoro è indirizzato a un unico pubblico, o ci sono immagini destinate a un certo pubblico e altre a un pubblico diverso ?

– Che tipo di risposta mi aspetto dal mio pubblico ? Voglio assecondarli, sorprenderli, metterli alla prova, scuoterli, etc. ?

Il vostro pubblico, i vostri scopi e obiettivi, potranno essere o meno simili ai miei. Quello che è importante è che siate consapevoli della loro esistenza e della loro importanza. Definire i contenuti del vostro portfolio sarà molto più semplice una volta individuati obiettivi, scopo e pubblico. La loro conoscenza vi consentirà di fare una scelta con cognizione di causa in merito alle immagini che sceglierete e allo statement di artista che andrete a scrivere.

Dovete anche tenere presente che non tutti i lavori sono adatti per un pubblico generico. Anche se il paesaggio verosimilmente piacerà alla stragrande maggioranza, dobbiamo accettare il fatto che per apprezzare le fotografie di paesaggio, chi le guarda deve amare la natura e la vita all'aria aperta. Come sia possibile non amare la naura va al di là della mia comprensione, ma sono sicuro che persone di questo tipo esistono.

Il vostro lavoro potrebbe essere focalizzato su soggetti diversi dalla natura. Oppure potreste fotografare paesaggi oltre ad altri soggetti. In questo caso potreste dovervi rivolgere a due distinti tipi di pubblico – uno a cui piacciono i paesaggi e un altro che preferisce le altre immagini, siano queste still life, nudo, architettura, etc.

In questo caso dovrete decidere se comprendere i diversi soggetti in un unico portfolio o creare più portfoli per i diversi soggetti.

Esempio 2: Portfolio di Parigi / Canon 300D

Nel Dicembre 2003 acquistai una Canon 300D che ho utilizzato frequentemente riprendendo delle immagini di Parigi nel Dicembre 2003-Gennaio 2004 (vedi Rebel a Parigi). Dopo il mio rientro negli USA decisi di realizzare un portfolio che comprendesse una selezione delle mie immagini preferite realizzate con la 300D. Avendo utilizzato anche il medio formato e il 4x5" a Parigi, scelsi di creare un portfolio separato per le immagini prese con la 300D. Decisi anche di stampare tutte le immagini di questo portfolio con la Epson R800 Ultrachrome utilizzando la carta Epson Premium Glossy. Il mio obiettivo era dimostrare che immagini di valore e qualità di stampa assoluti potevano essere ottenute con una combinazione relativamente economica di fotocamera e stampante. Le stampe di questo portfolio sono tutte 8x10" con passepartout 16x20".

 


6 - I porfolio non servono necessariamente a raccogliere le opere migliori di un artista.

Ho aperto questo articolo accennando al perché relativamente pochi fotografi creino portfolio dei loro lavori. Sembra essersi creato un mito di questo tipo:

Un portfolio può contenere solo il meglio di quanto mai realizzato da un fotografo.

Ci sono tre difficoltà in questo approccio:

– Primo, è difficile stabilire quali siano le nostre cose migliori in assoluto. Come artisti, abbiamo senz'altro un nostro orientamento, che rende questa distinzione quantomeno impegnativa.

– Secondo, è anche difficile stabilire se abbiamo o meno un quantitativo bastante di opere eccellenti per poter mettere assieme un portfolio di “lavori migliori”

– Terzo, molti fotografi trovano il concetto di portfolio delle “ migliori opere di sempre” sia pretenzioso che scoraggiante. In conseguenza di ciò, rimandano la realizzazione di un portfolio nell'attesa che i proprio lavoro “diventi migliore”

Il risultato finale è che quando si trovano di fronte ad un compito percepito come difficile, molti fotografi si bloccano, preferendo rimandare la faccenda piuttosto che esporsi a quelle critiche che inevitabilmente pioveranno loro addosso essendosi cimentati in un compito del quale chiaramente solo i più “grandi fotografi” di questo mondo sono all'altezza.

Inutile dirlo, questa credenza – che i portfolio possano servire solo a mostrare il meglio – è grossolana. Ciò non significa che non possano rappresentare il lavoro di un maestro nel corso della sua intera vita. Esattamente a questo scopo sono stati utilizzati fino dall'invenzione della fotografia. Pero', questo è solo uno dei possibili utilizzi.

Voglio qui proporre un più ampio ventaglio di utilizzi:

I portfolio possono mostrare il risultato di specifiche ricerche
e presentare i risultati raggiunti ad un dato momento.

Con questo approccio un portfolio diventa più facile da realizzare e molto meno improponibile o spaventevole. Diventa anche chiaro che che ci possono essere più utilizzi per un portfolio, ciascuno ritagliato per diversi obiettivi, scopi e destinatari.

Ad esempio potete creare:

– Un portfolio che comprenda immagini di un unico formato di fotocamera: 35mm., medio formato, grande formato.

– Un portfolio di sole fotografie bianconero o seppia. .

– Un portfolio di immagini che siano radicalmente diverse dal vostro stile “consueto” e che sorprenderanno il vostro pubblico.

– Un portfolio di immagini create durante un arco definito di tempo. Puo' essere breve (un viaggio di una settimana, ad esempio), un particolare anno (2002, 2003, etc.) o altri specifici periodi.

– Un portfolio di immagini prese in un'area geografica specifica. Ad esempio, ho creato un portfolio di immagini dell'Isle Royale National Park in Michigan quando ero Artista Residente nel 1996.

Esempio 3: Portfolio Oliver Award

Le 13 immagini che fanno parte del portfolio Oliver Award. Tutte le immagini furono create con macchine Hasselblad, con obiettivi Zeiss 38 Biogon, 60 Distagon e 150 Sonnar e pellicola negativo colore Agfa Ultra. L'immagine scelta per la copertina è la quarta da sinistra nella seconda fila.

Questo portfolio fu creato con un unico scopo: la partecipazione all'Oliver Award della American Rock Art Research Association (ARARA). E' un premio internazionale assegnato a un singolo fotografo eccellente nella fotografia di arte rupestre. L'assegnazione sarebbe annuale, però negli ultimi anni non è stato assegnato per la mancanza di lavori che rispondessero ai requisiti stabiliti dalla ARARA.

Il portfolio col quale partecipai, e che venne premiato all'unanimità nel 1998, riguardava un singolo sito di arte rupestre, il Little Petroglyph Canyon nei monti Coso Range presso Ridgecrest, California. Ci vollero tre visite alla location per portarlo a termine, operazione resa difficile dal fatto che Coso Range è situato all'interno del China Lake Naval Weapons Station, una base militare, e quindi per l'accesso sono necessari permessi speciali e controlli. Il portfolio consiste di 13 immagini. Le stampe furono fatte su stampante Iris, dato che all'epoca le stampanti desktop erano solo del tipo dye, e quindi non garantivano sufficiente archiviabilità. Tutte le stampe sono 10x10", con passepartout 16x20".

Le opere partecipanti all'Oliver Award debbono valere sia dal punto di vista artistico che scientifico. Non solo debbono essere splendide immagini, ma debbono risultare anche utili agli studiosi di arte rupestre per le loro ricerche. A questo scopo, acclusi un CD rom con le scansioni a pieno formato delle immagini. Scrissi anche un saggio di 20 pagine descrivendo in dettaglio l'attrezzatura e il processo adottato per la ripresa sul campo, la scansione, il fotoritocco e la stampa. L'articolo mi servì come base per la presentazione che feci al convegno ARARA del 1998. E fu scelto per la pubblicazione nei proceedings. Le stampe furono incorniciate, esposte e vendute durante il convegno. Come spiegato nell'articolo, fu necessario poco lavoro addizionale per la preparazione della presentazione, per la mostra, per la vendita e per la pubblicazione, dato che era già quasi tutto fatto al momento in cui il portfolio fu completato.

 


7 – I contenuti di un portfolio

Le fotografie sono solo una parte del lavoro complessivo di un portfolio. Dopotutto è una opportunità per esprimersi anche con altri mezzi. E' una opportunità di scrivere, di parlare di quello che fate, di spiegare perché e in che modo furono realizzate le immagini. Ecco una breve lista di quello che può fare parte di un portfolio:

– Uno statement di artista

– Un elenco delle immagini incluse

– Una immagine di copertina rappresentativa del lavoro

– I thumbnail di ciascuna immagine

– Un elegante contenitore

– Un CD di musica per accompagnare la visione.

- …


 

8 – Qualche domanda significativa sui portfolio

Ci sono molte considerazioni da fare quando si crea un portfolio. Presento qui sotto forma di questionario con risposte quanto ancora non è stato trattato in questo articolo:

Quando è completato un portfolio ?

A mio vedere un portfolio è completato nel momento in cui lo considerate adeguato ad essere presentato al vostro pubblico. Spesso mi viene chiesto se si possono aggiungere immagini successivamente. A me questo sembrerebbe un ripensamento, un po' come se uno scrittore si facesse vivo con l'editore anni dopo la pubblicazione di un libro per richiedere l'aggiunta di qualche capitolo. La mia indicazione è invece di fare del vostro meglio per completare il portfolio, poi chiudere il raccoglitore, presentarlo al pubblico e passare ad altro. Se sentite la necessità di aggiungere qualcosa, probabilmente significa che siete pronti per crearne uno nuovo.

Le stampe debbono essere montate con passepartout o no ?

Questo realmente dipende dal vostro gusto personale e anche dal tipo di carta utilizzato per la stampa. Personalmente monto le immagini stampate su glossy e semi-gloss in quanto si graffiano e inoltre tendono a non stare in piano senza montatura. Le stampe su carta fine-art spessa, come ad esempio la Cranes da 300 g, le presento senza montatura, separate da velina. Le firmo e le numero se fanno parte di una tiratura limitata. Imprimo anche il mio marchio a secco alle immagini stampate su carta fine-art.

Se volete che le immagini siano pronte da incorniciare, allora la montatura è irrinunciabile. Le stampe montate sono pronte per essere incorniciate, le altre dovranno prima essere montate. Questo perché il passepartout è necessario per distanziare la superficie della stampa dal vetro o dal plexiglas.

La dimensione di stampa e montatura deve essere la stessa per tutte le immagini ?

Tradizionalmente se le fotografie sono montate, allora tutte le montature debbono essere grandi uguali. Se non c'è la montatura, allora tutti i fogli debbono essere grandi uguali. Le dimensioni e proporzioni delle immagini invece possono variare, dato che è abbastanza comune reinquadrare qualche immagine, o utilizzare in origine formati diversi. Comunque avere una dimensione di montatura costante dà uniformità al portfolio.

Quante immagini debbono far parte di un portfolio?

Dipende dal vostro gusto e dalle vostre personali preferenze stabilire quanto è abbastanza. Personalmente sconsiglio di oltrepassare le 25 immagini. Questo non significa che non possiate avere più immagini valide di così. Potreste averle senz'altro. Ma il vostro pubblico comincerà a stancarsi dopo quella venticinquina di immagini, se non prima. Credetemi, ci sono passato. In quanto fotografi, molti di noi possono stare a esaminare stampe per intere giornate. I non-fotografi mancano di quella che chiamo la tempra fotografica. Molti sono già stanchi dopo avere visto 10-20 stampe.

E c'è un altro aspetto da considerare: se producete 50, 100 o più immagini all'interno di un portfolio, state di fatto chiedendo al vostro pubblico di fare la selezione finale per voi. Parte del beneficio di creare un portflio sta nell'apprendimento di come fare voi stessi una selezione ristretta. Anche se questo non è necessariamente semplice da realizzare, lo sforzo verrà ripagato dall'insegnamento che ne trarrete su come effettuare la selezione di poche immagini tra le molte che vi piacciono.

Che relazione c'è tra un portfolio e una mostra delle immagini?

Se fate tutto quello che raccomando nel mio articolo, ovvero l'inclusione di uno statement, la scelta di un'immagine di copertina, il montaggio, etc., la differenza con una mostra è che lì le immagini sono incorniciate e disposte su pareti, mentre per il portfolio sono montate e esposte in un raccoglitore.

Quello che voglio dire è che se realizzate con cura il vostro portfolio, poi lo potrete direttamente sottoporre a una galleria per una mostra. Tutto quello che dovranno fare è incorniciare le stampe e appenderle. Molto poco di altro, se non niente del tutto, sarà richiesto da parte vostra.

Questo è un altro motivo per tenere relativamente basso il numero di stampe nel portfolio. Da 12 a 25 immagini è il numero che molte gallerie riterranno adeguato. Più di così e dovrete eliminarne qualcuna. Meno di così e non ce ne saranno abbastanza per suscitare interesse.

Dove procurarsi i materiali ?

Potrete trovare più o meno tutto quello che serve da Light Impressions:

http://www.lightimpressionsdirect.com

Che soluzione è consigliata per contenere e presentare le stampe ?

Personalmente preferisco una scatola con chiusura a conchiglia, ricoperta di tessuto. Comunque, ci sono moltre altre opzioni disponibili, inclusi raccoglitori, cartelline, cartelle con il manico, etc. Un'occhiata al catalogo Light Impressions vi fornirà una panoramica sull'esistente. La scelta precisa dipende dal vostro gusto personale. Guardate le mie note su questo argomento nell'ultimo paragrafo di questo articolo: 11– Conclusione

Esempio 4: Portfolio stampa del mese

Ogni mese aggiungo una immagine al mio Portfolio stampa del mese. Non conosco in anticipo quale sceglierò alla scadenza, anche se mantengo una lista di quelle papabili. E' un modo interessante di realizzare un portfolio, dato che la scelta risulta molto facilitata. In realtà trasgredisce uno dei criteri stabiliti in precedenza dato che non è mai completato al momento della sua pubblicazione. Di fatto, questo portfolio non sarà mai completo fintanto che terrò in vita il progetto. La soluzione al problema del portfolio infinito è rilasciare alla fine di ogni anno una raccolta che comprenda le immagini da gennaio a dicembre. Questi porfolio annuali conterranno immagini prese con macchine di formato vario.

Una parte delle immagini del portfolio Stampa del mese su Beautiful Landscape

9 - Esercizi per il miglioramento delle competenze fotografiche

A – Scelta delle fotografie da inserire nel vostro portfolio

Uno degli aspetti più difficoltosi nella crezione di un portfolio è la selezione delle fotografie. Così come per la selezione delle immagini "buone", il modo più semplice è operare per passi successivi. La differenza tra scegliere le buone e scegliere per un portfolio è che nel secondo caso la scelta è effettuata su varie sessioni di scatto, nel primo è relativa a una singola sessione. A seconda dell'ambito del portfolio la scelta può avvenire tra decine o centinaia di sessioni fotografiche che coprono l'arco di vari anni.

Comunque il processo è grossomodo lo stesso: iniziate a individuare le immagini che vi piacciono di più, sia esaminando gli originali su pellicola che i files raw, le stampe, le immagini digitali, etc. Estraete tutte quelle che vi piacciono e riunitele. Potreste avere un misto di stampe, diapositive e immagini su schermo. In questa fase non è importante.

Trovo utile considerare quali immagini siano veramente rappresentative nel complesso del lavoro inerente ad un dato portfolio. Mi concentro sull'individuazione di quelle che meglio mostrino quello che avevo intenzione di dire e di ottenere al momento dello scatto.

Considero anche quali immagini sono ridondanti. Mi chiedo se la mia prima selezione contenga immagini che “dicono la stessa cosa”. Se è così, le accosto tra di loro per isolarle dalle altre. Poi seleziono le migliori.

La chiave qui è riuscire ad essere “duri” con voi stessi. Alcune delle vostre favorite rimarranno, altre saranno eliminate. Il fine è mettere insieme un portfolio che risponda agli obiettivi e agli scopi che vi siete dati in partenza, un portfolio che si rivolga al pubblico che avete in mente.

Questo è il processo che raccomando di adottare come punto di partenza:

1 – Stabilite quante immagini volete inserire. La mia indicazione è per un numero relativamente basso, tra le 12 e le 25, per cui dovrete effettuare una selezione rigorosa. Se decideste di includere ad esempio 100 immagini, il numero sarebbe così alto da non consentirvi una selezione rigorosa.

2 – Se utilizzate più di un formato di ripresa, decidete se volete limitarvi ad uno solo di questi (35mm, medio formato o 4x5" per esempio). Se così non è, saltate questa fase.

3 – Restringete la scelta in modo progressivo. Iniziate coll'individuare un centinaio di immagini circa. Poi sgombrate la mente, rilassatevi e quando siete pronti ritornate alla selezione fatta per ridurla della metà. Fate infine un terzo giro fino a rimanere con le sole 12-20 necessarie.

Concedetevi una pausa tra le selezioni, almeno un giorno, poi riprendete in mano le immagini favorite della selezione precedente. Lo so, sono già tutte immagini che vi piacciono. E' qui che il gioco si fa duro. Dovrete restringere il gruppo alle favorite delle favorite.

4 – Dare il taglio finale è la parte più difficile perché significa eliminare immagini che vi piacciono molto. Se la scelta tra diapositive o files digitali risultasse troppo difficile in questa fase, fatene delle piccole stampe (tipo 8x10") e scegliete in base a queste. Fatele di alta qualità in modo da decidere avendo di fronte un risultato simile a quello finale. Personalmente realizzo immagini piuttosto grandi (20x30") perché mi facilitano il compito di individuare quelle che preferisco.

5 – Fatevi dare un parere da amici, familiari, e dagli altri fotografi per verificare se concordano con la scelta fatta. Mostrate loro sia la selezione finale (se l'avete portata a termine) che la selezione “migliori 50” nel caso manchi qualcosa che tutti ritengono debba far parte del vostro portfolio.

6 – Nell'affrontare questa fase tenete presente che noi fotografi non siamo necessariamente i migliori giudici del nostro lavoro. Dicendo questo non voglio riferirmi a qualcuno in particolare, assolutamente no. Piuttosto, baso questa nota sulla mia esperienza personale. Personalmente non avrei mai stampato quelle che oggi sono due tra le mie immagini più popolari. Altre due mie popolarissime immagini furono stampate solo dopo 3 o più anni dalla ripresa. Un'altra ancora risultò così difficoltosa da stampare che ci avevo rinunciato fino all'anno scorso. Un mio amico la chiama ora la mia “immagine simbolo.” Tutto questo per dire che individuare le vostre opere più efficaci non è semplice. Ero solito ritenere che una fotografia per essere buona richiedesse uno sforzo per la realizzazione. Ad esempio, se avevo dovuto camminare per giorni per arrivare a destinazione, o avevo dovuto combattere con attrezzatura difettosa, se non ero potuto ritornare sulla location per anni per mancanza di tempo o per altri imprevisti, allora l'immagine ottenuta prendeva un posto speciale nella mia mente. Però il mio pubblico non sa niente di tutte le considerazioni che io associo a queste immagini. Chi guarda i miei lavori non sa, se non glielo dico io, delle difficoltà superate per creare un'immagine. E anche qualora ne vengano a conoscenza, raramente questo influirà sull'impressione che ricavano loro dall'immagine.

Quindi raccomando che non solo riusciate a distaccarvi dal vostro lavoro il più possibile (so quanto sia difficile), ma anche che chiediate ad altri quali immagini preferiscono. Se numerose persone apprezzano la stessa immagine è del tutto verosimile che abbiate trovato un cavallo vincente e che dobbiate inserirlo nel vostro portfolio, anche se questa immagine non è in cima alle vostre preferenze. Ovviamente, a voi spetta l'ultima parola e ci potranno essere casi in cui deciderete di fare una scelta diversa. Comunque sia, l'esperienza mi ha insegnato ad ascoltare attentamente il parere del mio pubblico.


10 - Variate il vostro portfolio

Considerate il modo di variare il modo in cui il soggetto apparirà al vostro pubblico. Scegliete immagini che rappresentino quanti più aspetti possibile del vostro progetto. Ad esempio, includete immagini prese con focali diverse. Includete riprese ravvicinate e immagini grandangolari, dettagli e immagini a tutto campo. Con questo approccio andrete non solo alla ricerca delle immagini migliori, ma anche degli aspetti complementari, immagini che funzioneranno bene viste nel loro insieme. Non dimenticate che un portfolio è una collezione di immagini, e che queste dovranno risultare significative sia prese singolarmente che inserite nella tematica del portfolio.

Immagine di copertina

Infine, scegliete un'unica immagine come “titolo” o copertina. Potrebbe risultare la parte più difficile, ma è uno degli aspetti più importanti di questo progetto. Questa immagine deve dare forza a tutto il portfolio e al messaggio che volete trasmettere col vostro lavoro. Deve avere un forte impatto come singola immagine ed essere rappresentativa del portfolio nel complesso.

B- Idee per portfolio

Ecco una lista di possibili portfolio. Prendete un'idea dalla lista, o ispiratevi alla lista per altre idee. Questa lista è simile a quella del paragrafo 6.

– Create un portfolio che comprenda immagini di un unico formato di fotocamera: 35mm., medio formato, grande formato.

– Create un portfolio di sole fotografie bianconero o seppia.

– Create un portfolio di immagini che siano radicalmente diverse dal vostro stile “consueto” e che sorprenderanno il vostro pubblico.

– Create un portfolio di immagini realizzate quest'anno. Includete l'anno nel nome del portfolio.

– Create un portfolio di immagini prese in un'area geografica specifica. Ad esempio, ho creato un portfolio di immagini dell'Isle Royale National Park in Michigan quando ero Artista Residente nel 1996.

Esempio 5: Portfolio collezione da museo

Il mio nuovo Portfolio da museo, che verrà annunciato più avanti nel corso dell'anno, deriva dal Portfolio stampa del mese. In sintesi, solo le mie immagini favorite tra quelle della collezione stampa del mese entrano a far parte della collezione da museo. In questo senso sto utilizzando la collezione stampa del mese come una prima selezione, e la collezione da museo come scelta finale. Mi riservo comunque il diritto di aggiungere altre immagini alla collezione da museo. Per me è fondamentale mantenere un approccio libero e aperto nella creazione dei portfolio.

Danza di luce ad Antelope

Collezione portfolio da museo (in uscita alla fine del 2004)
Linhof Master Technika, Schneider 75mm f4.5, Fuji Provia 100F


11 – Conclusione

Creare un portfolio è un aspetto importante dell'impegno di un fotografo nel compimento della propria opera. Risulta anche abbastanza facile una volta sgombrati gli ostacoli che hanno trattenuto molti altri. Creare un portfolio vi permette di rendervi conto dei risultati acquisiti e di dove siete arrivati al momento presente. Vi permette anche di pianificare gli obiettivi per il futuro. In questo senso è una pietra miliare che rimarrà a testimonianza dei vostri risultati fotografici fino a quel momento. Una volta portato a termine sarà più semplice per voi tracciare la strada da percorrere, pianificare gli incarichi futuri e stabilire le sessioni di ripresa a venire. La percezione dello scopo e dell'indirizzo del vostro lavoro sarà rafforzata una volta che vi sarete messi alle spalle il completamento di un portfolio.

Un portfolio è anche qualcosa a cui ritornare successivamente per verificare come il vostro lavoro è mutato nel tempo. In questo senso è un punto fermo che vi consente di misurare i vostri progressi e i cambiamenti fatti nel corso degli anni.

Un'infinità di dettagli entrano in gioco quando si crea un portfolio, per questo motivo non ce ne sono mai due uguali. L'obiettivo di questo articolo non è quello di coprire tutte le tipologie possibili di portfolio. Per fare questo dovrei chiudere la mia carriera di scrittore con questo articolo e dedicare il resto della mia esistenza a elencare le nuove e diverse idee di portfolio che si presentano alla mia attenzione.

Comunque, se avete una idea particolare per un portfolio, o se volete aggiungere altro ai concetti che ho dettagliato in questo articolo, vi invito a condividere le vostre idee nel corso di uno dei miei workshop, oppure collaborando a definirne uno. I workshop e le consulenze mi permettono di aiutarvi e di lavorare con voi personalmente.

Creare un portfolio richiede, soprattutto, impegno personale. Alcuni fotografi possono farlo per conto proprio, altri preferiscono farlo sotto la guida mia e di Natalie. Seguire uno o più workshop è sicuramente uno dei modi migliori di mettere in pratica i concetti che discuto nei miei articoli e di studiare sotto la guida mia e di mia moglie Natalie. E' anche un ottimo modo di lavorare al vostro portfolio. Ogni anno allestisco nuovi workshop. Tutti i dettagli di queste emozionanti avventure fotografiche li trovate sul mio sito web all'indirizzo http: //www.beautiful-landscape.com

Il prossimo articolo di questa serie verterà sullo stile personale. La serie inizialmente avrebbe dovuto concludersi con questo nuovo articolo. Sto però considerando di aggiungere un ulteriore articolo, portando il numero orignario di capitoli della serie da nove a dieci. Questo decimo e ultimo articolo, se deciderò di includerlo, avrà per tema “Essere un Artista.” Se vi suona come qualcosa di cui vi piacerebbe leggere, fatemelo sapere all'indirizzo alain@beautiful-landscape.com

Fino ad allora questa serie continua ad essere a suivre …

 


PS
Se volete sperimentare i contenuti della serie di questi articoli, sul campo o sotto la mia supervisione,  considerate la frequentazione di  uno dei miei workshops. Cliccate qua per scoprire tutti i vari workshop che offro e quale ha ancora posti disponibili. La registrazione è sia facile che semplice , giusto alla distanza di un click del mouse  !


Alain Briot
Peoria, Arizona
June  2004

© 2004 Alain Briot
Beaux Arts Photography
http://www.beautiful-landscape.com
alain@beautiful-landscape.com


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