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Pentax 67

Pentax 67II la "brontocamera"

La Pentax 67 è un sistema molto usato nella foto di paesaggio, specialmente oltreoceano, per vari motivi:

 

-         Ottiche economiche e di ottima qualità

-         Peso e dimensioni contenute (relativamente al formato 6x7)

-         Versatilità tipica di un sistema SRL

-         Rapidità operativa

-         Prezzo relativamente contenuto

 

Tutti gli altri sistemi 6x7 , in qualche modo , non soddisfano almeno uno di questi punti, sebbene poi alla fine tutto si può fare con tutto e quello che conta è il “manico”. Accettando qualche compromesso si possono avere vantaggi notevoli, esempio le macchine a telemetro come Mamiya 7 o Fuji GW sono molto più leggere e compatte ma al prezzo di  penalizzazioni altrettanto importanti: la rinuncia a filtri digradanti e in parte ai polarizzatori, al close-up e della macro .

 

Pensiamo però che l’enumerazione dei pregi di un sistema sia troppo facile e di scarso interesse verso chi è potenzialmente interessato all’acquisto di questa fotocamera, molto meglio la focalizzazione sui difetti per una corretta valutazione.

 

-         Vibrazioni indotte dall’otturatore a piano focale

o       Anche utilizzando il presollevamento dello specchio (MLU) l’impatto dell’otturatore a tendina durante lo scatto induce delle vibrazioni che in certe condizioni possono influenzare il risultato finale. Per capire bene il problema, vale la pena comprendere il funzionamento dell’otturatore della P67 . Sono presenti due tendine che formano una fessura che al momento dello scatto “viaggia” attraverso il fotogramma per impressionarlo: più larga è la fessura è più luce riceve la pellicola. Alla pressione del pulsante di scatto, la prima tendina parte, poco dopo, parte anche la seconda dando quindi vita ad una “fessura” viaggiante . Quando la prima tendina termina la propria corsa, impatta abbastanza bruscamente contro un fine corsa  e induce una certa quantità di vibrazioni, come risulta dalla ben nota 3^ legge della dinamica. La seconda tendina però nel frattempo non ha ancora terminato il proprio viaggio lasciano ancora scoperta una porzione di pellicola che sarà proprio quella esposta al pericolo di “mosso” . Siccome le tendine viaggiano da destra a sinistra, guardando la macchina dal dorso, la parte influenzata dalle vibrazioni sarà quella di sinistra della pellicola e quindi quella di destra che vediamo nel mirino . Ecco perché a volte con la Pentax 67 utilizzando tempi sotto 1/30 di secondo si ha la parte destra del fotogramma che è meno nitida della parte sinistra. Per difendersi da questo fenomeno l’unico sistema è utilizzare un cavalletto sufficientemente pesante e zavorrato, oppure utilizzare tempi di otturazione o molto più rapidi o molto più lunghi.
Vale la pena notare che questo problema è particolarmente esasperato con l’uso di teleobiettivi e minimizzato con i grandangolari ove sono stati ottenuti risultati egregi anche a mano libera. Non bisogna comunque allarmarsi troppo per questi effetti l’importante è sapere che esistono e avere la possibilità di adottare contromisure .

-         Mancanza di dorsi intercambiabili.

o       Un vero peccato: oltre che non poter cambiare la pellicola a piacimento, questo preclude anche l’utilizzo di dorsi digitali. E d’altronde non si potrebbero avere dimensioni e peso contenuti . Le fotocamere che annoverano questa possibilità tendono tutte ad avere la classica forma a “scatola” che non è molto ergonomica.

-         Mancanza di obiettivi basculanti

o       Nessun obiettivo del corredo consente il basculaggio, quindi niente soluzione per la limitata profondità di campo. Eccezione a questa regola sono le ardite fotorealizzazioni della tedesca Zoerk ma si tratta sempre di oggetti molto costosi e non espressamente nati per questa fotocamera. U’altra soluzione , da noi adottata e testata, è la modifica del 55/4 per includere una certa quantità di basculaggio fisso e battezzare l’ottica solo per foto a grande profondità

-         Peso e dimensioni eccessive

o       Effettivamente avevamo annoverato tra i pregi il peso e le dimensioni contenute, ma in termini relativi alle altre fotocamere 6x7 . In termini assoluti uno zaino con un corredo minimo di 3 lenti un corpo e quant’altro si avvicina sempre agli 8-10Kg che è un peso che personalmente considero limite per un backpacking decente. 3-4 miglia di cammino nel deserto con una tale attrezzatura, più acqua cibo e attrezzature varie diventano un impegno fisico non indifferente.

Il tiraggio notevole imposto dalla presenza del gigantesco specchio, ha obbligato i progettisti a creare ottiche di dimensioni e peso generosi. Tanto per fare un esempio il 45/4 e il 75/4,5 hanno un diametro frontale per i filtri di 82 mm ; lo zoom 55-110 addirittura 95 mm ! Se si vogliono utilizzare filtri digradanti con tali diametri, l’unica soluzione sono i costosissimi filtri della Lee o la serie X della Cokin.

Analizziamo anche i pesi indiretti, intendiamo il cavalletto necessario per compensare le vibrazioni dell’otturatore: è vero che la pentax 67 pesa meno delle concorrenti ma poi abbiamo bisogno di un cavalletto più grosso che ne annulla di fatto i vantaggi: questo però è vero se vogliamo utilizzare teleobiettivi, perché con un 45 , un 55 oppure un 75 mm anche un cavalletto “piccolo” è OK

 

 

Abbiamo voluto focalizzarci sui difetti del sistema, nel pieno spirito di Internet, per cercare di essere di aiuto agli utenti interessati all’acquisto di questa fotocamera.

Sulle riviste specializzate cartacee infatti ben difficilmente troverete delle critiche ai sistemi sotto test, per  motivi facilmente immaginabili.

 

 

Roberto  Manderioli © 6/2003

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