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Vedere Fotograficamente

Estetica e fotografia

Parte 7 :  Come decidere quali sono le immagini "buone"

di

Alain Briot
(traduzione a cura di Raffaello Conti , impaginazione HTML a cura di Raffaello Conti/Roberto Manderioli )


1 — Buone o no ?

Quelle "buone". Un termine per definire le immagini che ci piacciono abbastanza da conservarle nei nostri archivi e stamparle.

Ma in che modo si secide quali immagini sono abbastanza buone per essere conservate oppure mostrate agli altri o stampate o esposte in una mostra ? Ricevo molti messaggi di posta che mi pongono esattamente questa domanda. Ho l'impressione che molti di quelli che me lo chiedono ritengano che debba esserci qualche tipo di test infallibile che consenta ai fotografi che lo conoscono di "estirpare" le immagini sbagliate e tenere quelle buone, senza errori, senza esitazione, sapendo esattamente quanto successo una data immagine otterrà presso il pubblico.

Allora lasciatemi iniziare l'articolo col dire che no, non esiste. Mi piacerebbe che ci fosse, ma non è così semplice. Perché ? E' ciò che questo articolo non solo intende spiegarvi ma su cui intende anche esservi di supporto. Avanti con la lettura !


 

2 — Quali immagini sono buone e quali cattive ?

“Ottima domanda !” , come diceva qualche mio professore all'università quando non era in grado di dare una risposta. Il fatto è che ciò che definisce una buona fotografia e una cattiva fotografia in qualche modo ci sfugge. Ci sono metodi per restringere il campo di ricerca, per togliere di mezzo quelle che decisamente non sono all'altezza, ma il processo non è né limpido né lineare. Scegliere le immagini non è esattamente come spuntare le risposte di un questionario. In definitiva si tratta di prendere una decisione sul piano estetico, e l'estetica non segue formule matematiche.

 


3-Il mio processo di scelta

A — “Estirpare le erbacce”

Lasciatevi condurre attraverso il mio processo di scelta come primo approccio al problema. Quando il laboratorio mi restituisce le pellicole sviluppate, o quando scarico le immagini dalla digitale nel software di conversione, la prima cosa di cui mi occupo sono le immagini senza speranza: scatti a vuoto, mosso totale, scatti involontari, sovra e sottoesposizioni eccessive, etc. Queste se ne vanno subito, nel cestino reale o in quello del computer. Questo processo lo vedo come una ripulitura del giardino dalle erbacce: facciamole fuori subito senza rimorsi. Sono errori, distrazioni, negligenze grossolane, esiti infelici di sperimentazioni, eventi sfortunati, incidenti o altre valutazioni errate.

Fatto questo mi sento un po' meglio. Conservo per intero le esposizioni a forchetta, su pellicola o digitali, per diversi motivi. Innanzitutto, potrei aver bisogno di realizzare immagini composte per scene con alto contrasto, nel qual caso mi occorreranno le varie esposizioni della stessa scena. In secondo luogo, certe esposizioni sono più adatte per la stampa e la riproduzione, altre per la scansione. Infine le tecnologie future potrebbero essere in grado di estrarre più informazioni di quanto non sia oggi possibile a partire da una immagine sovra o sottoesposta, per cui può valere la pena occupare quel tanto di spazio di archiviazione in più e conservare anche questo materiale.

Due aspetti del processo di selezione: a sinistra, diapositive 4x5" sul mio tavolo luminoso con l'indispensabile loupe 8x pronta ad essere impiegata per verificare la nitidezza e per dare un'occhiata ravvicinata a ciascuna immagine. Queste immagini 4x5" furono prese a Lake Powell. A destra, una schermata del software di conversione RAW, nello specifico il Phase One Pro 3.5 con file digitali della 35mm. Queste immagini furono prese nell'Arizona Orientale. In entrambi i casi lo scopo è lo stesso: stabilire quali sono le immagini da tenere.

B — Archiviazione

A questo punto archivio le mie immagini. Quelle su pellicola vengono poste in fogli trasparenti da archiviazione e inserite nei raccoglitori Bestfile. I files digitali vengono masterizzati su DVD. Vengono fatte due copie di ogni DVD, e conservate in luoghi fisicamente distinti, per la massima sicurezza.

Ritengo importante archiviare subito pellicole e files per vari motivi. Primo, per la pellicola c'è il grosso problema della polvere, quindi prima vengono inserite nei fogli, e questi in raccoglitori ermetici, prima saranno al riparo, per quanto possibile, da essa. Con i files invece, c'è sempre la possibilità che vengano cancellati o sovrascritti per errore, o che capiti un problema al disco. Per questo fare subito due copie e tenerle separate è la migliore assicurazione che si possa fare.

Raccoglitori di pellicole Bestfile nel mio ufficio
Raccoglitore Bestfile e fogli per l'archiviazione delle 4x5"

 

Stampa del contenuto del raccoglitore Bestfile. Tengo una versione stampata del database delle locazioni in ogni raccoglitore.

Porta CD e DVD nel mio ufficio. Ogni raccoglitore contiene 24 dischi, e riporta sulla costola gli identificativi dei dischi. Il contenuto dei dischi può essere verificato con il software Disc Catalog. Fino al 2003 ho utilizzato CD per il backup dei files, poi sono passato ai DVD. Ogni disco è numerato ed ogni raccoglitore ha un'etichetta coi numeri dei dischi contenuti.

L'archiviazione è un processo importante. Serve a due scopi. Primo, mi garantisce che gli originali vengano protetti da eventuali danni e dalla polvere. Attualmente utilizzo i raccoglitori Bestfile perché sono ermetici. Secondo, una archiviazione efficiente mi permette di recuperare in modo semplice e veloce qualunque immagine. Per ottenere questo, utilizzo un database che per ogni immagine riporta la pagina del raccoglitore, la località di ripresa, la data e altre informazioni utili a corredo. Ne mantengo una versione sui miei computer e allego una stampa per ogni raccoglitore Bestfile. Tengo anche un catalogo elettronico, utilizzando il software Extensis Portfolio, per le mie immagini digitali. E infine tengo un catalogo virtuale di tutti i miei CD e DVD su ciascuno dei miei computer. La ricerca in uno qualunque di questi database o cataloghi, utilizzando le opportune chiavi di ricerca, mi consente di recuperare qualunque immagine nell'arco di 5 minuti o giù di lì. Trovare un'immagine in tempi brevi è per me di vitale importanza dato che ricevo ogni giorno ordini relativi a specifiche immagini e debbo andarle a ricercare in una raccolta che, ad oggi, consiste di oltre 50.000 immagini.

C — La selezione

La terza parte è la più difficile. Adesso debbo decidere quali sono le mie immagini favorite, quali penso siano le migliori e quali le seconde scelte. In altri termini, spetta a me adesso decidere che cosa va bene e cosa no.

Comincerò col dire che meno immagini ci sono da esaminare, più semplice è il processo. Ciò appare evidente, e in qualche misura lo è. Comunque, il numero di scatti che debbo considerare è strettamente legato al formato utilizzato. La quantità di immagini che scatto è inversamente proporzionale al formato. Ovvero, più grande il formato, più piccola la quantità di immagini. Questo rende l'analisi delle piane 4x5" molto più semplice e veloce del 35mm. Perché sto evidenziando questo ? Perché se il lavoro di selezione vi risulta arduo, se non quasi impossibile, potreste prendere in considerazione il passaggio ad un formato superiore.


4- I miei criteri di selezione

Fino a qui non ho ancora risposto alla domanda su come scelgo le mie immagini. Questo perché una selezione può essere effettuata solo in base a dei criteri, e fino ad ora non abbiamo discusso di quali possano essere.

I criteri sono definiti su liste di elementi da ricercare in una immagine, o liste di obiettivi che una immagine deve raggiungere. Senza criteri compiere una scelta che vada oltre all'eccellenza tecnica non è fattibile. E come abbiamo visto, a questo stadio del processo sono già rimaste solo immagini tecnicamente buone.

Quindi come proseguiamo ? Bene, per prima cosa ci deve essere uno scopo nel realizzare delle immagini. Se questo scopo c'è, allora le immagini che lo soddisfano, e che sono tecnicamente valide, saranno da tenere.

La cosa migliore è prendere esempio dai diversi criteri che utilizzo correntemente. Nel leggerli dovete tenere presente che, col passare degli anni, i miei criteri e il mio campo di interesse sono cambiati e che continueranno a cambiare anche in futuro.

A — Positività

Fino dai miei esordi con la fotografia di paesaggio, il mio criterio più generale è sempre stato quello di occuparmi degli aspetti positivi del mondo. Per questo non fotografo la povertà, la miseria, la tristezza, la depressione, etc. Questa attenzione è presente in ogni mia foto di paesaggio. In termini di scelta, eliminerò consapevolmente le immagini tristi e deprimenti e sceglierò quelle che danno ispirazione e innalzano lo spirito. Arthur Comte, padre del Positivismo, ne sarebbe felice.

B — Immagini fresche

Cerco inoltre di creare immagini che non solo siano diverse da quelle degli altri fotografi, ma anche dai miei lavori precedenti. Ad esempio uno dei miei obiettivi attuali è realizzare una immagine diversa ogni volta che torno in un posto dove sono già stato. Quindi, andando a scegliere le immagini di una località già visitata, starò poi attento a scartare quelle che sono simili, o analoghe, ad altre create nel passato. Saranno di norma immagini tecnicamente valide. Ma non conformi ai miei attuali criteri estetici.

C — Una sola immagine di una data località

Uno dei miei obiettivi attuali è coprire un insieme di località e realizzare una collezione di immagini rappresentative di come percepisco ciascuna di esse. Visito regolarmente queste località con l'unico scopo di riportarne una singola immagine. Naturalmente farò più scatti durante una visita. Ma quando andrò a fare la rassegna delle immagini su pellicola o digitali, finirò per sceglierne una soltanto.

D — Più immagini con la stessa composizione

In questo compito mi trovo spesso a realizzare più immagini della stessa scena, con la stessa identica composizione. In questa situazione l'unica variabile è la luce. Un buon esempio di tale situazione è la mia serie di scatti dell'alba al White Sands National Monument, del dicembre 2001, dove esposi 40 caricatori 4x5" senza variare composizione, posizione della macchina od obiettivo, con l'eccezione dell'ultimissima immagine. Questa sessione è descritta nel mio articolo della serie Briot's View su Luminous-Landscape intitolato “Seeing the light, Sunrise at White Sands” e nel Luminous Landscape Video Journal nr. 2. Quando scrissi l'articolo avevo ristretto la scelta a 5 immagini. Vari mesi dopo che l'articolo era stato pubblicato, selezionai un'unica immagine da tenere e l'aggiunsi al mio portfolio.

White Sands Sunrise #1
White Sands Sunrise #2
White Sands Sunrise #3
White Sands Sunrise #4
White Sands Sunrise #5

Tutte le immagini vennero realizzate con Linhof Master Teknica 4x5", obiettivo Schneider 75mm e pellicola Fuji Provia 100F.

Queste cinque immagini sono le scelte originarie dalla sessione dell'alba a White Sands del 2001. Questa selezione fu fatta tra 40 originali 4x5" realizzati quel mattino. Circa nove mesi dopo restrinsi la mia selezione a White Sands Sunrise #1. Scendendo da 40 a 5 a 1. Mi piacciono ancora le altre quattro e potrei aggiungere una seconda immagine alla scelta dato che la #5 in questo momento mi attrae particolarmente. Da notare che la posizione della macchina fu leggermente modificata per la #5.

E — Immagini che vengono fuori alla distanza

Mi guadagno da vivere con la vendita di fotografie artistiche in vari formati, spesso molto grandi, dei 40x50" e 40x120". Queste immagini sono concepite per arredare appartamenti e uffici, dove resteranno esposte per anni. Con questo obiettivo in mente, nello scegliere le "buone", vado alla ricerca di quelle che possano continuare a suscitare interesse per un lungo periodo di tempo, senza annoiare, risultare ripetitive, o cliché. Non sceglierò immagini di forte impatto immediato, come quelle utilizzate per la pubblicità. Mi interessano invece quelle che, per così dire, crescono con l'osservatore, immagini che diventano sempre più godibili col passare del tempo, e con cui ci si possa familiarizzare. Cerco quelle immagini che tendono a rivelarsi con il tempo, piuttosto che suscitare un'impressione immediata e di corta durata.


5 — La perfezione tecnica non è un fine – Per la decisione finale ci vuole un criterio estetico.

Per decidere quali delle mie immagini sono buone, e per andare oltre le considerazioni tecniche, mi sono dovuto porre le stesse domande fondamentali che tutti i fotografi, una volta o l'altra, si sono posti. Queste domande erano, e ancora sono, “Perché faccio fotografie ?” “Cosa voglio esprimere con esse?”“Per quale motivo ho creato le immagini che sto riesaminando adesso?” e così via. Senza queste domande, e senza le risposte a queste domande, non sarei capace di fare la mia selezione se non sulla base della sola qualità tecnica.

Ovviamente, i miei criteri sono stabiliti per aiutarmi a raggiungere il mio attuale obiettivo, che è soprattutto quello di creare immagini da esporre in quanto opere d'arte. Se il mio scopo fosse quello di produrre immagini per le agenzie di stock, o per la pubblicazione, o per l'utilizzo a scopi di commercializzazione di merce varia, avrei criteri di scelta differenti. Pertanto i vostri criteri saranno probabilmente diversi in funzione dell'indirizzo che vorrete dare al vostro lavoro.


6 — I vostri criteri di scelta

Scegliere un criterio, un orientamento, uno scopo e un utilizzo per il vostro lavoro può essere difficile. Potrebbe esserlo in primo luogo perché non volete farne un utilizzo commerciale. In questo caso, potete eliminare tutti gli utilizzi commerciali dalla lista dei criteri possibili. Questo vi renderà il compito più facile dato che la lista viene considerevolmente accorciata.

Se intendete utilizzare il vostro lavoro per scopi commerciali, la breve lista fatta sopra, alla fine del paragrafo 5, è un buon punto di inizio. Potrete vedere altri utilizzi commerciali leggendo il mio articolo sulla vendita delle immagini.

In caso contrario, avete a disposizione un diverso insieme di criteri. Questi sono essenzialmente basati su considerazioni estetiche. Qui sotto trovate un insieme di possibilità. Tenete presenti tre punti mentre scorrete la lista:

Primo, la lista non è incompatibile con eventuali finalità comerciali del vostro lavoro. Di fatto le due cose possono in qualche modo convergere.

Secondo, dovrete definire i vostri criteri prima di dare luogo alla prossima sessione di scatti. Soltanto allora potrete andare consapevolmente alla ricerca di immagini che rispondano allo scopo stabilito.

Terzo, queste sono linee guida. I vostri criteri effettivi potrebbero includere alcuni di questi suggerimenti, o essere del tutto diversi.

Queste sono alcune possibilità per aiutarvi a elaborare i vostri criteri personali:

- Creare fotografie che saranno laminate, incorniciate e messe in mostra.

- Creare fotografie che saranno messe in vendita

- Creare un corpus di lavori che copra un dato numero di località con una sola immagine per ciascuna.

- Realizzare una serie di immagini di tramonti, o albe.

- Realizzare una serie centrata su un tema specifico come le stagioni, l'acqua, il moto, gli alberi, etc.

- Creare una serie di fotografie bianconero (o seppia, o a colori)


7— Esercizi per il miglioramento delle capacità fotografiche

Come per ogni articolo della serie, includo qui una lista di esercizi. So che per molti di voi sono la parte più attesa dell'articolo. So anche che molti li eseguono scrupolosamente.

Esercizio 1 – Ambito e criteri

Definite un fine preciso per la vostra prossima sessione. Scrivetelo su un pezzo di carta nel modo più circostanziato possibile. Spingetevi anche a definire il numero di immagini che volete realizzare. Vedetelo come un incarico che vi è stato assegnato da un editore, un'agenzia di stock, una galleria, un cliente, etc. Dovrete portare a termine l'incarico entro un termine definito, con un numero preciso di immagini in mente. Eseguite gli scatti, poi scegliete quelli buoni, elaborateli, stampateli e appendeteli alla parete. Quindi riprendete in mano la descrizione dell'incarico e verificate in che misura vi siete attenuti a quanto richiesto.

Esercizio 2– Gara di popolarità

Riprendete tutte le immagini della vostra ultima sessione di scatti. Cominciate con l'“estirpare” quelle tecnicamente scarse. Stampate tutte le altre. Non importa che siano stampe grandi, può bastare il formato 8x10".

Scegliete le 4 migliori tra queste. Assicuratevi che siano effettivamente quelle che preferite. Fate un segno di riconoscimento sul retro con una penna rossa, per poterle identificare più avanti.

Quindi prendete tutte le stampe, incluse le 4 scelte, e mostratele a quante più persone potete. Amici, colleghi, clienti, conoscenti, estranei che si prestino a questa prova, etc. Chiedete a ciascuno di scegliere le 4 che preferisce. Fate un segno di riconoscimento dietro a queste per ciascuna persona intervistata. Utilizzate una penna nera, per distinguere queste preferenze dalla vostra.

Quando non avete più nessuno a cui mostrarle, conteggiate i segni dietro ciascuna immagine. Prendete le quattro immagini che hanno ricevuto il maggior numero di consensi e confrontatele con le 4 scelte da voi all'inizio. Sono le stesse ? C'è qualcuna delle vostre scelte nel gruppo delle 4 più votate ? I risultati molto probabilmente vi sorprenderanno !

Raggio di luce ad Antelope Canyon
Linhof Master Teknica 4x5, Schneider 75mm, Fuji Provia
Danza di luce ad Antelope Canyon
Linhof Master Teknica 4x5, Schneider 75mm, Fuji Provia

La mia scelta iniziale per questa sessione era il Raggio di luce ad Antelope. Però, anche se il successo di pubblico risultò buono, non fu clamoroso come avrei sperato. Su consiglio di Natalie, stampai una secoda immagine di questa sessione: la Danza di Luce ad Antelope. La risposta del pubblico a questa seconda versione fu entusiasta e da allora la danza di luce è diventata una delle mie immagini più richieste di sempre, nonché parte del mio portfolio.

Esercizio 3 — Stili diversi, scelte diverse

Forse il vostro lavoro è a volte tradizionale, altre volte è d'avanguardia. Forse avete due o più stili diversi che escono fuori in momenti diversi, a seconda di come vi sentite o vi rapportate con un determinato soggetto. Se così è, questo è un esercizio per voi.

Riguardando i vostri ultimi lavori, fate due selezioni.

Prima fatene una delle vostre immagini tradizionali migliori. Sono immagini che non vanno "controcorrente". Immagini che seguono uno stile classico, che non infrangono nessuna regola e non mettono alla prova i gusti di nessuno.

Per seconda cosa, fate una scelta delle vostre migliori immagini "radicali" o "di avanguardia". Le immagini che in qualche modo infrangono regole, sorprendono, sono fuori del comune, nuove, personali.

Tenete distinte le due selezioni e mostratele separatamente alla gente. Prestate attenzione al tipo di reazione che suscita ciascun gruppo di immagini. Imparerete molto dalla risposta del vostro pubblico.

 


Pinon Pine e nubi al tramonto, Yavapai Point, Grand Canyon National Park
Pinon Pine al tramonto, Yavapai Point, Grand Canyon National Park
Tramonto da Yavapai Point, Grand Canyon National Park

Le tre immagini furono realizzate con Linhof Master Teknica 4x5", obiettivo Rodenstock 210mm e Fuji Provia 100F film.

Le tre immagini furono create nella stessa sessione lo stesso giorno. La macchina fu spostata solo di qualche piede per ciascuna immagine e l'obiettivo utilizzato rimase lo stesso. Sono le uniche tre immagini che feci in quello specifico giorno. Anche se furono prese dalla stessa località, risultano così diverse, sia come composizione che come clima, che le ho inserite tutte e tre tra le buone.

 


 

8 — Conclusione

In ultima analisi il processo di selezione è graduale e frazionato. Le buone sono quelle che restano alla fine di questo processo. Come abbiamo visto analizzando il processo che adotto io, e guardando il mio esempio dell'alba a White Sands, questo processo spesso ha luogo per passi successivi. I passi sono i seguenti:

Primo, tenere solo le immagini tecnicamente valide.

Secondo, restringere la selezione alle fotografie che rappresentano quello che ho visto e le sensazioni provate.

Terzo, restringere ulteriormente la scelta alla singola immagine che rende al meglio l'esperienza, il luogo, le sensazioni, etc.

Quarto, trovare le immagini che rispondono agli obiettivi definiti dai vostri criteri.

Questo processo di selezione è lungi dall'essere lineare e conseguente. Spesso il processo subisce svolte e capovolgimenti improvvisi, a seconda di come la mia percezione del mio lavoro cambia o viene influenzata dalla risposta del pubblico.

In ogni caso è importante ricordare i 4 punti seguenti:

1 — La fotografia è un'arte ed è soggettiva. Così come soggettivo sarà il processo della selezione del meglio da qualunque sessione fotografica.

2 — Per eliminare parte di questa soggettività potete coinvolgere altre persone nel processo, chiedendo un parere ad amici, parenti e ad altri fotografi.

3 — In definitiva non possiamo essere sia artisti che critici. Come recita un detto: “La critica è facile mentre l'arte è difficile.” Quindi il nostro compito è fare la parte difficile, lasciando la decisione finale sul valore del nostro lavoro al nostro pubblico. Ciò significa che, innanzitutto, dobbiamo sapere chi è il nostro pubblico e che, in secondo luogo, dobbiamo avere fiducia nel loro giudizio.

4 — Infine, dobbiamo conservare la licenza artistica nella nostra selezione finale. Conoscere ciò che piace o non piace agli altri, e sapere come reagiscono al nostro lavoro, non significa rinunciare al nostro credo artistico e al nostro gusto. Il taglio finale è il nostro.

Questo ultimo punto è ciò che fa la differenza tra scegliere le immagini buone di una data sessione, e costituire un portfolio di ciò che consideriamo il meglio del nostro lavoro. Come mettere insieme un portfolio è l'oggetto del prossimo articolo di questa serie. In questo articolo, approfondirò i 4 punti enunciati nella presente conclusione. Se avete domande su questi quattro punti, o su qualunque altro aspetto di questo articolo, scrivetemi pure, oppure pazientate fino al prossimo articolo. Ancora una volta, come per i capitoli precedenti, questa serie è à suivre..


PS
Se volete sperimentare i contenuti della serie di questi articoli, sul campo o sotto la mia supervisione,  considerate la frequentazione di  uno dei miei workshops. Cliccate qua per scoprire tutti i vari workshop che offro e quale ha ancora posti disponibili. La registrazione è sia facile che semplice , giusto alla distanza di un click del mouse  !


Alain Briot
Peoria, Arizona
June  2004

© 2004 Alain Briot
Beaux Arts Photography
http://www.beautiful-landscape.com
alain@beautiful-landscape.com


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